In una recente riunione qualcuno ha nominato i nanomateriali come soluzione. Non sono all’antica. Sposo però il Principio di precauzione.
Perchè sono così cauto verso i materiali isolanti e altri prodotti frutto di nanotecnologie? Per una ragione semplicissima: le micro e le nano polveri mi preoccupano proprio per le loro dimensioni così piccole che trovano libero accesso al nostro corpo e attraverso il sangue possono arrivare e depositarsi ovunque. Quindi, se nella scelta dei materiali da costruzione scegliamo nuovi prodotti nanotecnologici, secondo me, ci assumiamo un rischio inutile e non capisco perchè io dovrei sfidare la fortuna e mettere il mio sistema immunitario alla prova con delle nanoparticelle “invincibili” e per loro natura non biodegradabili.
Portare un nano materiale in cantiere significa solo fare più attenzione?
Già le polveri sottili di diverse lavorazioni sono pericolose, figuriamoci delle nanoparticelle inorganiche che possiamo inalare, o ingerire se mangiamo un panino in cantiere. In un vecchio articolo avevo già scritto che, se posso, evito miscele che tra i componenti hanno il biossido di titanio: si sa che è un cancerogeno possibile per l’uomo eppure si trova non raramente se si leggono le schede tecniche e di sicurezza di tanti prodotti. Mi pare che la Francia, abbastanza avanti sulle etichette dei prodotti per evidenziare i rischi per la salute, abbia vietato l’uso del biossido di titanio. W l’Europa unita!
E mettendo da parte il mio personale punto di vista “incompetente & timoroso” tenete presente che un sito ufficiale dell’Unione Europea dice che la valutazione completa dei potenziali pericoli della maggior parte dei nanomateriali deve ancora arrivare.
Tenetevi forte:
I nanomateriali contengono nanoparticelle, più piccole di 100 nanometri e richiedono una valutazione del rischio specializzata.
Comunque mi accorgo che in edilizia, sventolare prodotti nanotecnologici fa un effetto “tecnologico”, moderno, all’avanguardia insomma. Non fanno tanta paura. Anzi sembro io vecchio e poco aggiornato, innamorato del laterizio del nonno. Anche parlando di rivestimenti per interni la stessa cosa: le pitture anti-questo e anti-quello piacciono un sacco! Io che cerco di virare sulla pittura alla calce, sembro rimbambito.
Ma nessuno si spaventa per nanoparticelle da meno di 1 o 0,1 micron di diametro?
Si fa sempre riferimento a livelli di PM10, PM2,5 e PM1 ma riflettete! sono le particelle più piccole o uguali a 1 micrometro le più pericolose: non solo restano sempre sospese in aria, ma finiscono dritte ai nostri alveoli:
Chi utilizza un soffiatore per il giardino o la pulizia delle aree condominiali non è altro che disinformato, certo, ma è un pericolo pubblico che attenta alla salute di tutti noi continuando a sollevare in aria polveri pericolosissime. Anche le Amministrazioni comunali e i Sindaci stessi non hanno compreso assolutamente il problema e pensano di spazzare foglie e cartacce dalla città soffiandoci in faccia ogni particella possibile. La disinformazione e l’ignoranza regnano insieme in perfetta armonia.
Volete proteggere la vostra salute con un filtro?
Esiste una classificazione PM per i filtri e questi garantiscono un’efficienza minima del 50%: ad esempio l’indicazione sottostante significa che questo filtro cattura il 60% delle particelle inferiori o uguali a 2,5 micron!
Quando un materiale nanotecnologico invecchierà o si degraderà o si consumerà che razza di aerosol ci presenterà? E tutti a parlare di PM10… che sarà anche una dimensione nociva ed inquinante, non ci son dubbi, ma non astuta e diabolica come una nanopolvere.
Io propongo di lasciare la Commissione Europea lavorare sullo studio dei nanomateriali e lasciare questi prodotti fuori dai nostri progetti di costruzione e riqualificazione per il Principio di precauzione.
Ci sono decine e decine di soluzioni per ogni aspetto dell’isolamento termico quindi non siamo costretti ad abbracciare il rischio. Se si stava meglio quando si stava peggio perchè i materiali da costruzione erano una decina al massimo e provenivano tutti dal duro lavoro anzi che dal laboratorio di chimica, oggi abbiamo un catalogo materiali vastissimo e una casa moderna ne prevede l’uso fino anche a trecento tutti in un edificio solo. A questa lunga lista aggiungiamoci i materiali nuovi, i nanomateriali, e allora sì che in fase di progetto c’è da mettersi le mani nei capelli. Non per la difficoltà di preparare una stratigrafia quanto nella difficoltà di comprenderne i rischi.:
- rischi in cantiere durante le lavorazioni
- rischi nella normale vita dell’edificio appena progettato
- rischi nelle emissioni dei materiali
- rischi nella normale usura delle superfici
- rischi nello smaltimento.
Non sono né un chimico né un medico quindi forse dovrei stare zitto, ma anche un contadino ha il diritto di usare il Principio della Precauzione. E oggi mi sento contadino più che mai.
Se l’innovazione fa il rivoluzionario, i nanomateriali sono i rivoluzionari del nostro tempo. Il loro impegno è certamente il “benessere nuovo” della comunità, glorificata nella potenza e nella grandezza della tecnologia, ma tuttavia il progresso non può abusare della nostra salute. K.P. rev.
Ogni volta che si tocca l’argomento nanotecnologie, nano materiali e nano particelle mi torna sempre in mente quel “Viaggio allucinante” del ’66 che io devo aver visto in TV negli anni ’70 con molta probabilità in bianco e nero.
Ve lo ricordate? Per operare un uomo al cervello decidono di ridurre a grandezza microscopica una equipe di medici ed introdurla nel sangue del paziente: i quattro medici e la dottoressa sulla navetta-sonda Proteus iniziano il fantastico viaggio nel corpo umano affrontando le imprevedibili reazioni delle difese immunitarie.
Ecco, io appena penso ad un nanomateriale me lo vedo già che viaggia nel mio corpo scatenando chi sa quale infiammazione. Sono un malato immaginario?
Il titolo originale era Viaggio fantastico, mentre da noi è arrivato come Viaggio allucinante. Vedete come può essere sentita la stessa cosa? fantastica o allucinante. Ora restituisco la palla a voi esperti-lettori:
materiali fantastici o materiali allucinanti per la vostra casa?
Scommetto che più di un esperto-lettore è interessato a conoscere cosa stiamo respirando, almeno in casa. Purtroppo misurare la qualità dell’aria è abbastanza costoso, almeno rispetto ad un termometro ambiente. Da anni vorrei acquistare un apparecchio, almeno per leggere i VOC e le polveri ma non so mai giudicare se si tratti di un giocattolo made in China. Comunque questi sono i miei candidati:
questo misuratore offre anche il dato della CO2:
questo misuratore riesce anche a misurare il livello di PM1,0 che è un valore molto interessante:
e per rilevare solo PM2.5 e spendere poco:
Naturalmente ho già da molti anni un misuratore di CO2, temperatura e umidità interna sulla scrivania che tengo d’occhio tutto il giorno, costa è vero, ma è difficile trovare di meglio:
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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