State già fiutando l’estate 2019? L’impianto radiante a pavimento, come quello a parete o a soffitto se usato anche in regime estivo in modalità raffrescamento richiede la deumidificazione (se abbassiamo la temperatura di un certo ambiente ne innalziamo il livello di umidità ).
Proprio per questo, oggi, il mercato delle ventilazioni meccaniche controllate (VMC) propongono macchine che uniscono ventilazione e deumidificazione.
Siamo certi che sia energeticamente una buona scelta? e soprattutto, siamo certi di non incappare in problematiche impreviste come muffa e legionella ?
cosa sono i monoblocchi ventilazione / deumidificazione?
Sono unità di trattamento aria, che permettono il ricambio dell’aria dell’abitazione recuperando l’energia termica prima dell’espulsione. Sono composti da due ventilatori EC a bassissimo assorbimento (ottima efficienza elettrica – e di cosa significhi avere un’ottima efficienza elettrica parleremo in un prossimo articolo) ed un sistema di serrande motorizzate che consentono di passare dalla modalità ricircolo alla modalità ricambio aria dei locali.
Il ricircolo funziona quando si attiva la deumidificazione (altrimenti il deumidificatore per mancanza di flusso si bloccherebbe). Un gruppo frigorifero all’interno del monoblocco provvede ad abbassare l’umidità dei locali mantenendo stabile la temperatura dell’aria, oppure è in grado di raffreddare l’aria aumentando così l’efficacia dell’impianto di climatizzazione.
Le tubazioni di mandata saranno correttamente coibentate: questo aspetto, se dimenticato, crea poi nel tempo condense indesiderate nelle tubazioni.
Riassumendo, le caratteristiche delle apparecchiature monoblocco VMC / deumidificazione sono:
- estrazione con recupero di calore sensibile dell’aria dei bagni, della cucina
- deumidificazione dell’aria esterna ed interna in modalità neutra o con l’apporto di calore sensibile di raffrescamento sfruttando l’acqua refrigerata dell’impianto del sistema radiante
- integrazione di calore estivo oppure invernale sfruttando la batteria idronica di pre-trattamento e l’acqua dell’impianto.
Proviamo a comprendere i seguenti aspetti :
la VMC monoblocco con deumidificatore presenta due ventilatori e delle serrande che si muovono per ricircolare l’aria ambiente – nel periodo estivo, in fase di deumidifcazione, i ventilatori aumenteranno l’assorbimento elettrico per dare voce in capitolo alla prevalenza (la portata dei ventilatori) ma in questa condizione non garantiscono la quantità di aria di rinnovo ed espulsione. Non riescono però a garantire la quantità di aria esterna bilanciata con quella di espulsione (per mantenere una buona qualità dell’aria in-door) perché stanno pensando alla deumidificazione.
Succede che la macchina preleva più aria esterna di quanto sia necessario aumentando inevitabilmente i consumi energetici (un recuperatore di calore mantiene la propria efficienza quanto più i due flussi sono bassi e eguali).
Inoltre la deumidificare con l’aria primaria richiede più distribuzione quindi più tubazioni, più bocchette, e di conseguenza l’impianto non potrà mai essere correttamente bilanciato: i flussi d’aria si modificheranno nel tempo in maniera doppia e tripla di quanto necessario al rinnovo.
Spesso manca anche la possibilità di tarare la portata dei ventilatori presa aria esterna ed espulsione. Questo rende ancora più difficile bilanciare le singole bocchette.
Per la mia esperienza di progettazione di impianti devo ammettere che la soluzione migliore di tutte è spendere qualche soldino in più e prevedere sistemi assolutamente distinti: una VMC e una deumidificazione indipendenti tra loro.
autore – Marco De Pinto Â
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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