Le mode possono influenzare l’edilizia, la progettazione, e le stratigrafie degli elementi edili? Se portare i pantaloni stracciati a zampa di elefante significa vivere in un clima interno molto confortevole, ben vengano le mode.
E questo sarà finalmente l’anno della canapa & dell’argilla?
Su certi argomenti non ci soffermiamo mai, ma lo sapete che un terzo dell’umanità vive in case in terra cruda? L’Italia non è lo Yemen, lo so anch’io, ma l’argilla era tradizione anche da noi e comunque non sorridiamo della sua salubrità, dei suoi effetti antiallergici, della sua capacità di accumulo termico e di gestire l’umidità degli ambienti. Sul comfort non si scherza, il comfort va progettato.
Saranno questi due materiali a dettare la moda in futuro?
Io penso che non sia affatto una moda passeggera, i materiali buoni, come la camicia di lino o il cotone, funzioneranno sempre bene e la canapa come isolante è un buon materiale e l’argilla idem (ma non per isolare)!
L’estate è la stagione ideale per mettere in cantiere il progetto tetto definito in ogni dettaglio. Con il caldo non si scherza e una casa che si surriscalda per colpa della copertura è una casa di scarso comfort e di scarso valore: forse con gli stessi soldini è possibile progettare meglio, molto meglio e addirittura alla moda.
Invece che sonnecchiare, mettiamo un po’ di sale sulla coda del nostro progettista: vogliamo un tetto in legno con materiali naturali veramente performante.
Forse il tetto perfetto non esiste, ma dobbiamo pur prendere le migliori decisioni in base alle nostre conoscenze.
E quali sono le nostre conoscenze nel campo delle coperture in legno?
Il tetto in legno è un tetto leggero. Già questa definizione ci suggerisce un’attenzione da fare! non siamo su una falda in latero cemento con una massa enorme, siamo sopra a delle perline, le stesse che ci portiamo a casa per fare qualche lavoretto, magari più lunghe, magari più spesse, ma sempre abete è.
Una copertura leggera è carente di massa!
C’è poco da fare ed è inutile girarci intorno, la massa è utile. Vogliamo puntare tutto sull’isolamento? sul valore di trasmittanza U? Benissimo, sarà la soluzione perfetta per una casa in montagna o comunque in una zona con clima rigido, la tipica zona climatica F (F come “Fa Freddo“) – ma per il resto dell’Italia?
Non sto sconsigliando il tetto in legno, è che si sta diffondendo indifferentemente nelle regioni del Sud e nelle regioni del Nord come soluzione di copertura, e le estati sono sempre più africane per tutti.
Il tetto in legno può funzionare ovunque ma va ben calcolato, va correttamente progettato nella sua stratigrafia analizzando la Prestazione Energetica Estiva (Metodo dei parametri qualitativi), e sto parlando
- di spessori e di materiali,
- non di dettagli costruttivi (quelli vengono dopo e devono venire!).
La copertura in legno in clima caldo mediterraneo dovrà essere un modello più carrozzato. Quindi non accontentiamoci delle configurazioni predefinite dei depliant, soprattutto se siamo caduti nelle mani di un costruttore di case in legno che sarebbe capace di venderci un edificio residenziale a telaio con copertura in legno isolata con fibra di legno flessibile in provincia di Foggia (nel comune di Apricena per la precisione – Gradi Giorno 1401).
argilla & canapa
Se la moda dice canapa, isoliamo con la canapa e se la moda dice argilla & canapa, allora vediamo come mettere insieme questi due materiali.
Parlare di bioedilizia perchè la parola suona bene e rende tutto bio non è far chiarezza, meglio fare nomi e cognomi.
Se vogliamo utilizzare canapa e argilla per la realizzazione di un tetto in legno facendo molta attenzione a non rovinare la salubrità degli ambienti con un trattamento del legno sbagliato, mi trovate d’accordo:
- l’abete sarà il nostro piano di lavoro, ma le falde in perline da circa 25mm di spessore (quelle che resteranno a vista sul lato interno) saranno anche una superficie importante del nostro ambiente in-door, quindi, evitiamo prodotti della categoria vernici ed impregnanti cat. 1/e che pur rispettano il valore limite UE della categoria A/e di 130 grammi per litro di VOC (Composti Organici Volatili) e facciamo richiesta di prodotti di origine vegetale, senza elementi di sintesi o elementi pericolosi per l’uomo e l’ambiente o emissioni di composti organici volatili (VOC)
- la canapa servirà come strato di isolamento termico, ha una conduttività in linea con tanti altri pannelli isolanti naturali ma offre un elevatissimo calore specifico (ben 2300 J/kgK), è altamente traspirante, resistente all’umidità e alle muffe, inattaccabile da insetti e roditori (non contiene sostanze proteiche e le sue fibre hanno sapore amaro)
- l’argilla ci servirà per carrozzare il tetto! come avevo sottolineato poco fa, una copertura leggera è carente di massa e noi aggiungiamo massa, come vuole la moda: se il nostro tetto non è un bellissimo tetto originale in tavelle di cotto come si faceva un tempo rispettando le tradizioni, possiamo migliorare la stratigrafia con uno strato di tavelle in terra cruda (una miscela di argilla e fibre vegetali) che portano un peso specifico di oltre 1800 kg per metro cubo.
Per capirci bene, sopra al freno al vapore che solitamente sta tra tavolato e isolante, si costruisce uno strato monolitico in argilla posando tavelle ad incastro a giunti sfalsati fino a coprire completamente le falde e poi si stenderà una boiacca in argilla molto fluida in modo da riempire tutte le fughe.
Più difficile a scriversi che a farsi. Ma qual’è il pregio di questo strato di massa nel tetto in legno? solo il suo peso? è paragonabile dunque ad una falda in cemento? pesa anche quella…
Il pregio di questo strato in argilla sta nel fatto di avere una massa che grazie alla sua miscela di ingredienti naturali si comporta come
- un regolatore termoigrometrico naturale
- uno schermo naturale contro i campi elettromagnetici
- uno strato di protezione acustica
oltre ad essere ecosostenibile, riciclabile, e in Euroclasse A1 come reazione al fuoco.
La vera soluzione all’esigenza di progettare una copertura che garantisca un incredibile valore di capacità termica periodica del lato interno è proprio l’impiego dell’argilla sotto l’isolamento termico:
Andando a calcolare le proprietà termiche del componente edilizio secondo UNI EN ISO 13786 (il tetto nel nostro caso) si noterà che la capacità areica interna che normalmente vale circa 30 kJ/m2K, con lo strato pesante in argilla schizza a oltre 46 kJ/m2K e questo valore è proprio quello che ci serve per evitare il surriscaldamento estivo causato dagli apporti interni:
- sempre meglio alti valori di capacità di assorbire calore sul lato interno!
Se questo concetto già approfondito in altri post non vi è ben chiaro, chiedete! E’ un aspetto importante della progettazione.
E tanto isolamento non significa alzare questo valore, ci vuole la massa.
se
Per fare un tavolo ci vuole il legno
Per fare il legno ci vuole l’albero
Per fare l’albero ci vuole il seme
Per fare il seme ci vuole il frutto
Per fare il frutto ci vuole il fiore
Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore
Per fare un tavolo ci vuole un fiore
Per fare un tetto ci vuole la massa:
Naturalmente se isoliamo tanto il tetto, e lo facciamo con pannelli naturali e ad alta densità, otteniamo molte ore di sfasamento e dunque elevata protezione dal caldo esterno e questo è un altro aspetto importante. La capacità areica interna è invece quella capacità della stratigrafia di accumulare energia in eccesso:
- comoda d’inverno quando vogliamo una buona uniformità delle temperature,
- comoda d’estate quando siamo noi che all’interno generiamo ulteriore calore (con la nostra presenza, 37°C, ma anche con i nostri elettrodomestici accesi, dal frigo al computer all’illuminazione… i noti apporti interni gratuiti)
Non sono chiacchere, sono numeri.
Basta dare un’occhiata al grafico in basso che ho preparato per capire bene il miglioramento: rappresenta proprio la capacità termica periodica del lato interno (la capacità areica interna) di un tetto in legno con tavolato in abete da 25mm di spessore e 300mm di isolante in canapa, parliamo di kJ/m2K:
Naturalmente, con spessori di isolante così generosi, il valore di trasmittanza U è inferiore a 0,15 W/m2K: non c’è dubbio sulla perfetta capacità di contenere le dispersioni invernali.
Detto questo non vi annoio con le mie romanzine sull’argilla e i suoi 1000 benefici, nè con le lodi alla canapa, pianta di cui non si butta via niente e fa bene alla terra, perchè se vi interessa l’ argomento potete approfondire leggendo altri miei articoli su questi 2 ottimi materiali per l’edilizia del buon senso.
Qualche progettista però, potrebbe essere d’accordo con l’idea che la canapa sia un ottimo materiale, ma potrebbe anche domandare perchè non metto sul piatto della bilancia un agguerrito concorrente come un pannello isolante in fibra di legno prestazionale:
- densità 150 kg/mc
- conduttività termica 0,042 W/(mK)
- capacità termica massica J/kgK 2400
- resistenza alla compressione 80 kPa
Cosa succederebbe alle prestazioni del tetto in legno paragonando canapa a fibra di legno?
E’ presto detto, ecco i concorrenti:
- pannello isolante flessibile in canapa con densità 40kg/mc
- pannello isolante in canapa con densità 100kg/mc
- pannello isolante in fibra di legno con densità 150 kg/mc
pensiamo alla prestazione estiva:
- sfasamento oltre le 9 ore (fattore di attenuazione, che rappresenta Udyn/U, 0,42)
- sfasamento quasi 16 ore (fattore di attenuazione, che rappresenta Udyn/U, 0,12)
- sfasamento oltre le 19 ore (fattore di attenuazione, che rappresenta Udyn/U, 0,06)
Possiamo affermare che quella capacità termica massica pari a J/kgK 2400 e quella forte densità, rendono il pannello in fibra di legno imbattibile! Certo manca sempre la massa! infatti è sempre un tetto in legno! una copertura leggera!
Possiamo correggere questa caratteristica con una lastra di fibrogesso interposta? sì possiamo.
E voi? vestirete il vostro tetto di EPS XPS PUR oppure di materiali naturali? Com’è la moda dalle vostre parti? guaina bituminosa a caldo?
il tempo passa… le mode devono cambiare! e per il nostro bene.
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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