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Isolamento termico con materiali di nanotecnologia, Aerogel

8 risposte

Non è il mio campo. Non sono preparato – solo un po’ spaventato. Per il principio della cautela, ogni materiale isolante che non mi convince o mi appare rischioso per la salute 😐 lo evito – o almeno non corro a consigliarlo al committente come valida soluzione.

Chi si è già informato un po’ avrà già scoperto che per ottenere una certa prestazione di isolamento termico si deve per forza prevedere un certo spessore e dunque anche un certo ingombro, al di là della spesa per il materiale coibente.

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L’Aerogel (al di là della spesa) è la soluzione ideale a tutti i problemi dovuti allo spessore, basta leggere le sue prestazioni elevatissime di conducibilità termica pari a 0,014 W/mK.

Ho isolato il mio tetto con l’aiuto di 2 uomini sempre presenti – con sole due braccia, e neanche tanto forti, non si va da nessuna parte.

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Abbiamo lavorato con la sega, con i morali di abete in 3 misure, con l’avvitatore, con i nastri e con i teli, un cutter, viti di tre tipi e tanti pannelli in fibra di legno.

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Sul tetto è come lavorare fuori dal mondo, le giornate sono più piacevoli, la luce è migliore, l’aria più pulita, il traffico poco fastidioso. Le ore sul tetto sono state intense ma piacevoli.

Il momento più fastidioso è stato il taglio delle tegole per i displuvi, che faceva volare troppa polvere per i miei gusti. Questione di attrezzatura.

la scelta dell’isolante

Con quanti materiali è possibile contenere le dispersioni di un edificio? La scelta è veramente ampia, ma come ho detto all’inizio,

  • evito assolutamente di progettare con alcuni materiali fibrosi come lana di roccia 😐 o di vetro 😐 concentrandomi su tutti gli altri 🙂 che non sono pochi.

l’isolante porta in cantiere rischi per la salute?

Alcuni lettori mi hanno chiesto se usare o non usare Aerogel?

Lo abbiamo usato in un cantiere. Sul lato interno l’Aerogel permette di salvare spazio 😉 Come al solito tutte le protezioni consigliabili sono state allegramente ignorate, la solita scena di cantiere: qui si lavora! non è un posto per femminucce con mascherine guantini, cremine e occhialini, qui si lavora, si suda, si puzza, si fuma e si beve 🙁

Se usate Aerogel, vi dico una cosa sola:

Accettate (e poi seguite) i consigli che potete leggere nelle Schede di Sicurezza SDS .

Qualcuno ha mai visto uomini fermi in cantiere per leggere una Scheda di Sicurezza?

non fate i duri in cantiere,  fateli al bar 😉

  • Evitate la formazione di polvere.
  • Garantite una corretta aspirazione in prossimità delle macchine per la lavorazione.
  • Mettete a disposizione possibilità di lavarsi/acqua per la pulizia degli occhi e della pelle.
  • Proteggete preventivamente la pelle con apposite pomate.
  • Evitate contatti prolungati e intensi con la pelle.
  • Evitate il contatto con gli occhi.
  • Lavate le mani prima dell’intervallo o a lavoro terminato.
  • Tenete lontano da cibo, bevande e foraggi.
  • Durante il lavoro è vietato mangiare, bere, fumare, fiutare tabacco.

Quindi, se fate le femminucce, forse, potreste anche usare l’Aerogel – senza pentirvene, comunque contro il mio principio!

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l’Aerogel non è un mostro a 3 teste, è solo nanoporoso

è un gel di silice amorfo impregnato in un tessuto non tessuto. In nanotecnologia si parla di nanoparticelle, qui parliamo di un isolante che presenta dei vuoti e questi vuoti incorporati nella matrice della silice amorfa sono in scala nanometrica,  tra i 2 e i 50 nanometri – insomma dei “nanovuoti”. Ecco perchè è anche detto nanoporoso.

(0.001 micrometri = 1 nanometro)

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dunque siamo nel mondo dei nani, ma non delle nano particelle!

come la mettiamo con le polveri che si liberano da questi materassini o pannelli in Aerogel?

Chi l’ha inalata non l’ha più dimenticata. Comunque ho letto che nelle polveri troviamo solo particelle più grandi di un nanometro.

Servono enormi quantità di energia per separare le particelle di Aerogel dal loro stato originario di forte aggregazione – forse è da qui il prezzo elevato?

Ma torniamo alle polveri liberate dai prodotti Aerogel mentre si posa, si taglia, si strappa ecc.: ho letto che la minima dimensione rilevabile delle particelle è stata di 8 micron. Ho anche letto che con una macinazione possiamo ottenere particelle di 0.6 micron (600 nm).

La polvere di Aerogel che sta sul pavimento mentre tutti vanno su e giù per il cantiere con gli scarponi non credo possa macinarsi così finemente, ma peccato che per colpa delle correnti d’aria sia sempre in movimento e in sollevamento! Facile respirarla senza vederla 😐 E chi farà mai la bonifica dell’ambiente? e delle zone esterne intorno alle aperture?

Mascherine, mascherine, mascherine! almeno FFP3

cosa dicono gli studi sull’Aerogel

Non si può affermare con accuratezza che l’ Aerogel contenga zero nanoparticelle.

Ci possiamo fidare della la silice amorfa sintetica (SAS)?

  • Le forme di SAS vengono eliminate rapidamente dal tessuto polmonare durante e dopo un’esposizione per inalazione prolungata di cavie animali…
  • La somministrazione orale e cutanea di SAS e di silicati amorfi non ha causato mortalità alle dosi massime testate (LD0 da 3300 a 20000 mg/kg nei ratti).
  • Quanto alla sua cancerogenicità, non si prevede che rappresenti un rischio data la sua natura amorfa. 

Il fatto che gli effetti sulla salute della silice amorfa sintetica siano molto differenti da quelli della silice cristallina dovrebbe tranquillizzarci.

Siamo noi a dover prendere le decisioni, e adottare ogni protezione consigliata nel caso si decida per l’utilizzo di Aerogel.

Lo IARC considera la silice amorfa non classificabile quanto alla sua cancerogenicità sull’uomo (Gruppo 3).

Chi ha già usato Aerogel in cantiere può raccontare le proprie esperienze scrivendo un commento. Grazie del contributo!


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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8 risposte a “Isolamento termico con materiali di nanotecnologia, Aerogel”

  1. @ Giuseppe

    finalmente un commento interessante sull’uso di isolante Aerogel!
    il rischio per la salute in cantiere mentre si fanno operazione di taglio di Aerogel sembra che sia un rischio accettabile, ma io penso che sia sottovalutato.
    inoltre chi taglia o scuote l’Aerogel in cantiere non è mai solo e quasi sempre ci sono correnti d’aria, quindi quelle polveri di Aerogel finiscono ovunque.
    dopo i lavori di applicazioni dell’isolante nessuno mai si occuperà di fare bonifica degli ambienti, quindi ancora rischi inutili e invisibili.
    e poi non credo che lavorare con protezioni integrali e maschere ffp2 o ffp3 sia una giornata lavorativa accettabile e da pagarsi a prezzo normale.

    state facendo un isolamento interno completo? con che spessori?
    oppure si tratta solo di alcune superfici per attenuare i ponti termici?

    la ringrazio ancora per il tempo dedicato a scrivere il suo commento!

  2. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    Buongiorno, sto usando Aerogel in cantiere insieme a i miei ragazzi.
    La prima domanda che mi sono fatto quando ho iniziato a tagliare e maneggiare AEROGEL e stata:
    ma come, è stato fatto un gran casino contro l’ETERNIT e poi ci vendono questo prodotto pieno di aghi microscopici???

    Ecco perché sono arrivato in questa pagina, si, dopo 30 anni di cantiere oggi posso dire che preferisco fare la femminuccia.
    Ho letto sia in questo articolo che in altri che questo tipo di silice non è dannoso ok ok…
    Ma io la femminuccia lo faccio lo stesso. Uso tuta usa e getta occhiali maschera ffp2, guanti ecc.
    Gli altri un po’ meno, arrivare a sera infatti il ragazzo senza occhiali accusa bruciore agli occhi, io solo un po’ di prurito in qua e là.

    Conclusione: non userò mai più questo prodotto! Grazie per l’articolo.

  3. grazie per il suo contributo!

  4. Avatar Bernardo
    Bernardo

    molto interessante. io ho utilizzato i pannelli Aerogel SW per cappotto interno (diversi metri) e parzialmente esterno enon ho avuto particolari problemi. il taglio è a secco manuale con cutter, quindi non fa polvere. gli operai hanno tagliato all’esterno per una questione di spazi. nel forarei pannelli per inserire i chiodi non ho visto fare polvere. forse è un tipo di pannello diverso, ma io sono rimasto soddisfatto. per quanto riguarda la salute, beh una volta intonacato l’isolante è come se fosse rivestito, quindi non vedo il problema

  5. grazie del contributo importantissimo per la salute degli esperti-lettori!
    anch’io ho fatto conoscenza di questo isolante a basso spessore proprio in cantiere e senza protezioni per occhi e vie respiratorie.

    da quell’esperienza non ho mai previsto nelle mie proposte questi pannelli per la realizzazione di isolamenti a basso spessore.
    capisco che pochi millimetri si spessore di un isolante nanotecnologico in AEROGEL accoppiato ad una membrana traspirante in polipropilene armato con fibra di vetro sia una grande tentazione, MA per il principio della cautela per la salute di chi lavora in cantiere, o lo visita solamente, ho sempre evitato questa nanotecnologia brevettata (isolante a base di Aerogel + gel di silice amorfo, con fibre rinforzate.

    bisogna ammettere che con soli 10 mm di spessore e quella conducibilità termica pari a 0,015 W/(mK) non c’è isolante che tenga il confronto.

    sarò un po’ all’antica, ma personalmente lo evito.

  6. Avatar Perplesso
    Perplesso

    Ho usato l’Aeropan da 1,5 cm, circa tre mesi fa, per un cappotto interno di una parte di parete di una camera, dovendo ridurre al minimo lo spessore dell’isolante, per eliminare un ponte termico in angolo tra due pareti. Il posatore non l’aveva mai posato prima e purtroppo tagliandolo, ma soprattutto forandolo per l’inserimento dei tasselli, ne è uscita una polvere enorme e finissima. La prima impressione era quella di aver riempito la stanza di fibre tipo quelle della lana di vetro, ma molto più sottili. Le protezioni delle suppellettili ed arredi presenti non sono state sufficienti, la fibre erano dappertutto, pungenti al tatto, ma la cosa che mi ha lasciato perplesso è stata che una volta infilatesi nei capelli ci si poteva lavare la testa senza quasi che l’acqua vi entrasse. Per adesso nessun problema, l’umidità sul muro è sparita e io sono ancora vivo, però non nego che per interventi futuri, forse mi affiderò ancora al poliuretano, raddoppiando lo spessore se sarà possibile, ma questi pannelli non mi hanno lasciato una buona impressione, per ciò che ho riscontrato nella posa. Spero solo che tra tot anni non si svegli qualcuno che mi dica che sono dannosi per la salute e che se rimossi vanno poi smaltiti come rifiuto speciale…

  7. Avatar Angelo

    Io l’ho utilizzato a casa mia , pannelli aerogel ecofine posati sotto il riscaldamento a pavimento. Sì è vero fanno polvere durante il taglio, ma con l’aspirapolvere si aspira il grosso. meglio lavorare all’aperto.è vero che comunqe molti altri materiali producono polvere durante l’uso basti pensare durante il taglio dei laterizi. guanti e mascherina e via

  8. Avatar antonio
    antonio

    0.014 è pazzesco!!!! nessun altro materiale mi risulta avere una conducibilità inferiore!!!!!