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Costruire con un buon blocco porizzato senza cappotto con i nuovi limiti di trasmittanza termica del DM 26.6.2015

72 risposte

Costruire un edificio in laterizio con elevata classe energetica significa per forza scegliere una muratura e prevedere un sistema termoisolante a cappotto?

No.

Oggi possiamo scegliere tra molti blocchi in laterizio con elevata capacità di contenere le dispersioni invernali!

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015 -10

Una costruzione tradizionale, in laterizio, ad umido, non necessariamente deve utilizzare i mattoni della nonna e tanta malta di allettamento. Il mattone pieno dei nostri nonni aveva certamente una massa enorme, ma nel nostro clima una parete di mattone pieno disperde molta energia d’inverno e si surriscalda d’estate. Il trucco dell’intercapedine d’aria tra due file di mattoni migliorava la situazione in entrambe le stagioni, ma in definitiva l’edificio rimaneva energivoro e poco adatto alla protezione dal caldo. Un forte spessore di muratura diventava ottimo d’estate, ma rimaneva scarso d’inverno e poco confortevole in primavera.

Oggi possiamo progettare edifici in laterizio molto performanti molto facilmente.

Come?

Investendo nella qualità del blocco e nelle sue prestazioni termiche.

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015

Sicuramente una buona notizia per quanti odiano l’idea di avere un cappotto esterno, anche della migliore qualità. Appiccicare l’isolante sulle facciate è la migliore forma di protezione dal caldo e dal freddo scegliendo opportunamente materiali e spessori da impiegare, ma in generale questa tecnica non piace:

  • e per il costo
  • e per la sensazione di poca durata
  • e per la vecchia idea che i muri non possono respirare
  • e se vogliamo, anche per il brutto suono che produce la parete quando si bussa a testarne la consistenza.

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015 cappotto

Le antipatie sono abbastanza diffuse. Le simpatie verso i sistemi termoisolanti a cappotto sono solo per la bassa bolletta energetica: spesso unica consolazione dopo tanto investimento.

Avendo la possibilità di scegliere il tipo di muratura con cui edificare, possiamo fin dalla fase progettuale prevedere di rinunciare all’isolamento dall’esterno e puntare tutto sulle prestazioni del blocco – blocco di tamponamento o portante sismico che sia (il blocco per tamponamento, quello che viene utilizzato in un edificio con struttura portante in calcestruzzo armato, è sensibilmente più spinto come isolamento rispetto al suo gemello blocco portante sismico).

Ho ricordato all’inizio che oggi possiamo progettare edifici in laterizio molto performanti investendo nella qualità del blocco e nelle sue prestazioni termiche.

Se avete già fatto qualche ricerca a questo proposito, o ricevuto qualche proposta da qualche costruttore, avrete sentito parlare di laterizio porizzato. Si fa così:

  • l’impasto viene alleggerito additivando all’argilla cruda degli alleggerenti, prima della formatura, e poi cotto.

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015-01

Queste macro porizzazioni si possono ottenere miscelando

  • polistirolo in forma di piccole sfere (nella cottura brucia scindendosi in anidride carbonica ed acqua)
  • farine fossili, farine di cellulosa, farine di legno ed altri alleggerenti di natura organica e non.

I blocchi porizzati sono pieni di macropori o micropori tra loro non comunicanti, privi di depositi carboniosi e contenenti solo aria.

Non c’è dubbio che i blocchi fatti con argilla e farina di legno vergine diano più garanzie ad un ambiente che vuole essere biocompatibile. 

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015-02

Con un blocco porizzato e rettificato posato con malta speciale possiamo ottenere le prestazioni che vogliamo?

Dipende!

In questo articolo non voglio prendere in considerazione i blocchi rettificati riempiti con lana di roccia, la lana di roccia non mi piace e anche se potrei optare per i blocchi riempiti con perlite preferisco analizzare il laterizio in sè, con la sua struttura, i suoi alveoli, i suoi pori e il suo spessore.

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015-04

Quando un blocco è rettificato significa che ha facce di appoggio superiori ed inferiori “rettificate” (perfette per planarità e parallelismo) e questa perfezione permette di avere giunti di 1 solo mm e la posa con malta speciale: meno giunti e meno malta = meno ponti termici e migliori prestazioni.

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015-03

Cominciamo a dare i numeri?

Qual’è il dato che ognuno vorrebbe conoscere? Sì, al di là del prezzo.. La trasmittanza U che si potrebbe ottenere.

Ricostruiamo, con 2383 Gradi Giorno siamo in zona climatica E:

demolizione-riscotruzione-platea-calda-fondazione-isolamento-terreno-tradizionale-02

essendo in vigore il DM 26.6.2015 già dal 1° ottobre scorso dobbiamo per forza riferirci ai nuovi limiti di trasmittanza previsti quando ragioniamo sulle strutture opache verticali verso l’esterno:

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015-05

Per contenere le dispersioni dobbiamo garantire una trasmittanza U inferiore a 0,30 W/mqK.

Possiamo rispettare questo limite usando un blocco porizzato rettificato senza cappotto? Anche senza intonaco esterno termoisolante?

Andiamo a scoprirlo.

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015-02

Con un blocco porizzato rettificato di spessore 45 cm (conducibilità termica pari a 0,09 W/mK) è facile rispettare i limiti di trasmittanza garantendo una trasmittanza U di circa 0,20 W/mqK:

Descrizione degli strati Spessore (s) [m] Conduttività termica (l) [W/mK] Resistenza termica [mqK/W] Calore specifico (c) [J/kgK] Densità (?) [kg/m3]
Rsi Aria Strato laminare interno 1 2 3 4
1 intonaco calce fine 0,001 0,540 1000 1350
2 intonaco calce 0,011 0,700 1000 1350
3 calce rinzaffo 0,003 0,930 1000 1350
4 blocco porizzato rett 0,450 0,094 1000 780
5 calce rinzaffo 0,003 0,930 1000 1350
6 intonaco calce cemento 0,017 0,890 840 1850

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015-02 38cm

Ma anche con un blocco porizzato rettificato meno imponente e di spessore 38 cm (conducibilità termica pari a 0,09 W/mK) è facile rispettare i limiti di trasmittanza garantendo una trasmittanza U di circa 0,23 W/mqK:

Descrizione degli strati Spessore (s) [m] Conduttività termica (l) [W/mK] Resistenza termica [mqK/W] Calore specifico (c) [J/kgK] Densità (?) [kg/m3]
Rsi Aria Strato laminare interno 1 2 3 4
1 intonaco calce fine 0,001 0,540 1000 1350
2 intonaco calce 0,011 0,700 1000 1350
3 calce rinzaffo 0,003 0,930 1000 1350
4 blocco porizzato rett 0,380 0,090 1000 780
5 calce rinzaffo 0,003 0,930 1000 1350
6 intonaco calce cemento 0,017 0,890 840 1850

Un blocco porizzato modulare non rettificato, posato con malta tradizionale e di spessore 35 cm (conducibilità termica pari a 0,257 W/mK) invece non riesce in nessun caso a rispettare i limiti di trasmittanza e per garantire una trasmittanza U di circa 0,24 W/mqK ha bisogno di un sistema a cappotto di ben 8cm di spessore se utilizziamo un performante pannello in EPS con grafite:

Descrizione degli strati Spessore (s) [m] Conduttività termica (l) [W/mK] Resistenza termica [mqK/W] Calore specifico (c) [J/kgK] Densità (?) [kg/m3]
Rsi Aria Strato laminare interno 1 2 3 4
1 intonaco calce fine 0,001 0,540 1000 1350
2 intonaco calce 0,011 0,700 1000 1350
3 calce rinzaffo 0,003 0,930 1000 1350
4 blocco porizzato malta tr 0,350 0,257 1000 860
5 collante 0,005 0,540 1111 1150
6 EPS grafite 0,080 0,031 1500 15
7 rasante 0,005 0,540 1111 1150
8 finitura silossani 0,002 0,700 1000 1800

Che si decida per blocco + cappotto o blocco rettificato, stiamo sempre parlando di spessori oltre i 40cm.

intonaco calce fine 0,10   intonaco calce fine 0,10   intonaco calce fine 0,10
intonaco calce 1,10   intonaco calce 1,10   intonaco calce 1,10
calce rinzaffo 0,30   calce rinzaffo 0,30   calce rinzaffo 0,30
blocco porizzato malta tr 35,00   blocco porizzato rett 38,00   blocco porizzato rett 45,00
collante 0,50   calce rinzaffo 0,30   calce rinzaffo 0,30
EPS grafite 8,00   intonaco calce cemento 1,70   intonaco calce cemento 1,70
rasante 0,50            
finitura silossani 0,20            
               
               
               
               
               
               
               
spessore cm. 45,7   spessore cm. 41,5   spessore cm. 48,5

In realtà il blocco modulare non rettificato potrebbe anche essere usato nell’altro verso formando una muratura di 25cm di spessore + 8cm di cappotto, ma la protezione contro il caldo è per me appena accettabile con 12 ore di sfasamento e sarebbe indicata per una parete esposta a Nord.

Le 3 stratigrafie come si comportano d’estate?

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015 sfasamento

Il valore di sfasamento per tutte 3 le soluzioni è molto buono:

  • oltre 28 ore per il blocco porizzato rettificato di spessore 45 cm (conducibilità termica pari a 0,09 W/mK)
  • oltre 24 ore per il blocco porizzato rettificato meno imponente e di spessore 38 cm (conducibilità termica pari a 0,09 W/mK)
  • oltre 16 ore per il blocco porizzato modulare non rettificato, posato con malta tradizionale e di spessore 35 cm (conducibilità termica pari a 0,257 W/mK) con cappotto

Si deve ammettere che la prestazione energetica estiva è ottima anche per il blocco modulare con cappotto (l’EPS non è proprio un materiale indicato per la protezione dal caldo).

Qual’è l’unico aspetto estivo che si potrebbe sottolineare a favore della stratigrafia blocco porizzato + cappotto?

Proprio il fatto che questo tipo di blocco non sia eccezionale come prestazioni!

La sua massa è protetta dal sistema a cappotto (isolante esterno + muratura interna sono la migliore prerogativa per un involucro fantastico in tutte le stagioni).

Tanta massa sul lato interno non è solo importante in periodo di riscaldamento a garantire temperature interne con poche oscillazioni e ottimale capacità di accumulo (inerzia) – è molto utile d’estate perchè possiamo scaricare nella muratura tutta l’energia in eccesso proveniente dall’interno! Quell’energia che senza accorgercene produciamo abitando la casa (dal calore corporeo al calore degli elettrodomestici).

I carichi interni:

Avete mai riflettuto su questo aspetto? Tra le valutazioni da fare, anche questo è un aspetto importante!

Può un blocco porizzato rettificato e ad alte prestazioni offrire la stessa capacità di assorbire energia sul lato interno di un blocco semplice con un cappotto esterno? Già dal fatto che i due blocchi rettificati hanno bassissima conducibilità termica e ottimi valori di sfasamento estivo possiamo capire che rispetto al blocco semplice con cappotto non siano dei campioni di capacità areica interna (così si chiama la capacità di assorbire calore sul lato interno):

Capacità termica periodica del lato interno:
la capacità areica interna
K1 [kJ/m2K]
45,5     36,2     36,5
Per evitare il surriscaldamento estivo,
meglio alti valori di capacità di assorbire calore sul lato interno
     

Dobbiamo per questo rivedere tutti i nostri ragionamenti?

Io direi di no, o almeno non per questo. La più scarsa prestazione dei blocchi rettificati in fatto di accumulare / assorbire energia, da un lato è compensata da molte ore di sfasamento in più a disposizione e da un lato è un valore che si corregge facilmente con la scelta dell’intonaco per il lato interno.

Non occorre disperare e cambiare progetto.

A dire tutta la verità ho visto molto molto raramente (leggi mai) un progettista arrovellarsi per offrire al cliente una stratigrafia che dia attenzione a questo importante valore.

chilo Joule su metro quadro Kelvin… e che sarà mai? una nuova trovata?

Si potrebbe dire che

  • il blocco porizzato rettificato da cm 38 di spessore equivale un po’ al blocco modulare da cm 35 + cappotto da 8 cm,
  • mentre il blocco porizzato rettificato da 45 cm di spessore sia veramente qualcosa in più.

E lo dicono anche i numeri: 392 ore di costante di tempo termica per il blocco col cappotto e ben 558 ore per il blocco porizzato rettificato con spessore 45 cm.

Costante di tempo termica
T [ h ]
392     428     558
Misura l’inerzia della struttura, l’indifferenza al clima esterno      

E se parlassimo anche dell’aspetto igrometrico?

Quando l’isolante è sul lato esterno dell’involucro (caso del blocco modulare con cappotto), la massa interna, oltre ad essere importante per il comfort, gioca un ruolo fondamentale nell’accumulo igroscopico. Un isolante sul lato esterno come l’EPS ha curva di adsorbimento bassa, quindi è il laterizio ad avere tutto l’onere di accumulo igroscopico ad evitare i rischi di condensa.

Davanti a qualsiasi scelta costruttiva teniamo a mente che il comfort estivo è offerto dalla stratigrafia

  • con maggiore inerzia termica sul lato interno,
  • e dunque con maggiore capacità areica interna
  • e con maggior numero di ore di sfasamento (una parete che si surriscalda velocemente a causa del calore del sole non potrà mai offrire sul lato interno una decente capacità di assorbire ulteriore energia!)

Pensate ai trulli! una elevata inerzia interna garantisce sempre temperature superficiali interne e operanti più basse rispetto alle soluzioni con porizzati ad alte prestazioni riempiti con isolante o mattoni in calcestruzzo porizzato o pareti in legno e isolante: e d’estate, avere qualche grado °C in meno in ambiente fa la differenza.

Sono state fatte diverse analisi sui blocchi porizzati di ultima generazione e si consoce ormai il loro comportamento in ogni stagione e in ogni ora del giorno:

in estate:

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015 -08

in inverno:

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015 -07

La cosa più entusiasmante delle analisi è che le oscillazioni di temperatura sul lato interno praticamente non si fanno sentire.

Questo articolo non vuole dirvi come dovete costruire,

vuole raccontarvi come potete costruire!

Fin qui ho parlato delle caratteristiche della muratura, delle prestazioni invernali ed estive che si ottengono, abbiamo completamente sorvolato sulle soluzioni per attenuare i ponti termici più forti.

Una bella parete omogenea senza variazioni di direzione o parti strutturali o fori finestra garantisce ottimamente tutti i valori indicati sopra a proposito di dispersioni termiche e conseguenti valori di trasmittanza termica U.

Ma le case non sono delle scatole e ogni dettaglio va analizzato e progettato.

Se il piede della muratura è un dettaglio relativamente facile da risolvere:

laterizio-rettificato-posa

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015 -06

costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015 -09

Lo è meno un foro finestra, dove tutto il contorno rappresenta un ponte termico di parecchi metri lineari.

Schermata 2016-03-31 alle 15.20.24

Come affrontare il ponte termico di installazione del serramento in una muratura porizzata?

costruire in laterizio - Costruire con un buon blocco porizzato senza cappotto con i nuovi limiti di trasmittanza termica del DM 26.6.2015 2

Come individuare la posizione del telaio perchè il valore Uwi sia il più favorevole?


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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72 risposte a “Costruire con un buon blocco porizzato senza cappotto con i nuovi limiti di trasmittanza termica del DM 26.6.2015”

  1. @ salvatore

    se sta parlando di una muratura di tamponamento in una struttura travi e pilastri in cemento armato,
    usare BLOCCHI IN CALCESTRUZZO AERATO AUTOCLAVATO tipo GASBETON significa avere un ottimo isolamento invernale ma non ottimale prestazione estiva:
    lo sfasamento termico è comunque di 14ore
    ma la Capacità termica areica interna è molto scarsa (vivo nell’isolante). questo aspetto potrebbe essere in parte corretto scegliendo un intonaco interno in calce o argilla più spesso possibile

  2. Avatar Salvatore

    Salve le chiedevo se era ottimo utilizzare un tompagno con gasbeton da 35cm in zona climatica b cosa ne pensa?

  3. @ salvatore

    zona climatica B zona climatica B… siamo al caldo… beato lei…
    ovviamente un blocco rettificato protegge magnificamente dal caldo ma questi blocchi non sono a chilometro zero e quindi forse è un aspetto che infastidisce un po’ se pensiamo al rispetto dell’ambiente.
    quindi probabilmente, progettando, metterei a confronto del laterizio (terra cotta) un blocco in calce canapa ottenendo prestazioni simili.

  4. Avatar Salvatore
    Salvatore

    Ottimo articolo cosa consiglieresti come tompagnatura in una nuova costruzione in zona climatica B

  5. Avatar Alessio
    Alessio

    Ciao questi i calcoli che il termotecnico mi ha fatto: qui il riassunto https://gofile.io/?c=92qxSl mi ha paragonato le due ipotetiche pareti, qui il completo https://gofile.io/?c=Ywo6Nw

    una caso, chiamiamolo “A” è quello da progetto e a suo dire è già A4 NZEB per la regione emilia romagna:
    “L’abitazione risultava già in classe A4 e NZEB per la classificazione Regione Emilia
    Romagna” scrive.. e sarebbe questo https://imgur.com/a/ViJ1tJx e relativa stratigrafia https://gofile.io/?c=nXiH91

    L’ altro, chiamiamolo “B”, è con la sostituzione dei due poroton con due rettificati, l’ esterno da 25 coibentato (pieno): il 25 col WIENERBERGER Porotherm PLANA+ 25 – 0,08 (+ 10cm eps +) e l’ 8 col WIENERBERGER mod. Porotherm BIO PLAN da 8* per una maggiore massa interna..

    *denominato Pth BIO PLAN 8-50/24,9 con blocchi ad incastro rettificati di dimensioni 8 (spessore) 50 (lunghezza) 24,9 (altezza) cm

    Secondo te in termini di Kwh quanto risparmierei?? tradotto anche in €? Perchè per farla nel secondo caso mi costa un bel po di più… https://gofile.io/?c=gsBUb9 ben 66,12 euro/mq + IVA

    Altrimenti dovrei sostituire i due poroton originariamente previsti con qualcosa di più prestazionale, anche vuoti e non rettificati, ma meno costosi del porotherm….magari specie l’ interno per fare maggiore massa..?

    Mi piace condividere con te perchè so che sei pratico e non lasci nulla al caso… io non voglio risparmiare sull’isolamento, già cmq rinforzato sia sottopavimento, sia nel tetto (legno ventilato) sia nell’ ultimo solaio prima del sottotetto (aggiunto strato lana di roccia), ora rimane solo da definire la muratura di tamponamento senza però spendere cifre folli, magari con benefici ridotti, in termine di isolamento, che non recupererò mai in termine economici (costo kWh) e di benessere.
    Faccio presente che la scelta della Brofer HPU600 è definitiva, quindi tutt’aria, no radianti a pavimento o altro..
    Casa su due piani 140 mq esterni (70 p.t. +70 1°P. – netti interni sono 55+55), 110 interni, in pianura padana in Emilia, provincia di Ferrara (zona climatica E), zona sismica boh grado 3 credo (media sicuro visto il terremoto del 2012 che ha colpito la mia zona). Muratura di tamponamento. Non avendo cappotto esterno i pilastri verticali in calcestruzzo e solai orizzontali ricoperti se non erro da 5 cm di eps o celenit.
    Infissi: Marca: Internorm Modello: KF520 Triplo vetro – Valore Medio Uw (calcolato): 0.72 W/m²K
    Monoblocchi infissi: Marca: Hella Modello: Trav Frame
    Se può essere rilevante ai fini del calcolo/bilancio termotecnico, aggiungo inoltre che il fotovoltaico previsto sarà di 6,2 kW (non so ancora se tutto su una falda o 50% e 50%).
    Abitazione senza gas metano, ma tutta elettrica:
    Piano cottura ad induzione, Acqua calda sanitaria, vmc, de-umidificazione, riscaldamento e raffrescamento tutto affidato alla Brofer HPU600.

    Da quello che ho potuto capire ma fatico onestamente un po, non avrei nessuna convenienza a mio avviso, la differenza nelle dispersioni è irrisoria tipo 100W…
    Con la soluzione più economica, con praticamente 4 kw a progetto, se non fanno enormi cazzate in cantiere la Brofer ce la dovrebbe fare o dici che sta impiccata?

    Scusa per la lungaggine…ma so che la tua risposta vale ed è SICURA.
    Grazie fin da subito

  6. forse mi ripeto, ma è sempre meglio scegliere un blocco in laterizio rettificato più spesso, spostato verso l’esterno rispetto alla struttura in cemento armato, in modo tale che la struttura posa ricevere più isolamento.

    il solaio di copertura con isolamento lana di roccia garantisce scarsa protezione estiva quindi prima di decidere verifichi bene la prestazione estiva che si ottiene (sfasamento e attenuazione)

  7. Avatar Alessio
    Alessio

    Dunque si le confermo 100mm di EPS con graphite (questa andrebbe bene?? immagino sia diversa dall’ xps criticato in precedenza..), non so dalla stratigrafia si capisce meglio o è vago https://gofile.io/?c=nXiH91
    Confermo anche i 20mm di cellenit nella foto… a me paiono pochini..(nel mio caso se non erro andavano 50mm non so se di cellenit o di eps o altro ancora).
    Come giudica la struttura? La ritiene migliore di una parete unica con mattone da 44 o 46? O mi consiglia di mantenere la struttura indicata nella stratigrafia di cui sopra (25+10+8) ed eventualmente migliorarla con mattoni piu prestanti, magari vuoti, ma piu prestanti. Perchè mi pare di aver capito che i pth proposti costino troppo e il gioco non valga la candela…le chiedo scusa se la tartasso di domande, ma evidentemente non mi fido tanto ne del geometra ne del termotecnico….di lei si, molto.

    NB:
    Il sottopavimento avrà igloo e isolamento maggiorato. idem l’ ultimo solaio con strato di lana di roccia e il tetto sarà ventilato e bello tosto.

  8. dalle foto di cantiere della parete sembra che
    – in intercapedine ci siano circa 100m di EPS con grafite
    – la struttura in cemento armato sia stata isolata sul lato esterno con 20mm di isolante tipo Celenit.

    ora lei vorrebbe migliorare quel tipo di stratigrafia mettendo un blocco eccezionale e particolarmente costoso come il Porotherm PLANA+ 25 con conduttività 0,08 W/mK e una rifodera interna in bellissimo blocco rettificato da 8cm di spessore.
    non si può dire che sia sbagliato,
    man mano si può anche riversare isolante sfuso tra i blocchi esterni e quelli interni
    manca la soluzione del dettaglio esecutivo dell’attenuazione del ponte termico strutturale di travi e pilastri in cemento armato.

    leggi anche l’articolo che uscirà tra un paio di settimane in questa categoria https://espertocasaclima.com/category/parete/isolamento-intercapedine/

  9. Avatar Alessio
    Alessio

    Quindi una parete di tamponamento così https://m.imgur.com/a/ViJ1tJx è un errore. Questa è da capitolato standard. Le modifiche proposte le ho elencate sotto. Il 25 esterno rettificato e pieno plana+ 25 – 0.08 e l 8 interno sarebbe rettificato WIENERBERGER Porotherm BIO PLAN da 8cm.

  10. un complimento è sempre bello riceverlo.

    vagliando le varie soluzioni per costruire una parete con intercapedine isolata è senza dubbio meglio scegliere un blocco in laterizio rettificato sul lato interno invece che un forato per divisori con tanta malta di allettamento: questo per la qualità dell’involucro interno.

    impiegare l’XPS come isolante in intercapedine è assolutamente sbagliato perchè si tratta di un materiale perfetto per isolamenti contro terra, tetti piani freddi, fondazioni, o zoccolature di sistemi a cappotto.

    ma in ogni caso è sempre meglio scegliere un blocco in laterizio rettificato più spesso, spostato verso l’esterno rispetto alla struttura in cemento armato, in modo tale che la struttura posa ricevere isolamento e copertura in laterizio come la parete attenuando ottimamente il ponte termico strutturale.

    i solai verso terreno devono contenere le dispersioni verso il basso, quindi, se sono freddi (non separati dal terreno con l’isolante) si dovrà prevedere una quota interna sufficiente che permetta la posa dello strato isolante e lo strato alleggerito per gli impianti.

  11. Avatar Alessio
    Alessio

    Dunque anzitutto grazie per la pronta risposta e molto competente, valgono a poco ma le faccio i miei più sinceri complimenti. Tornando a noi niente cappotto esterno ma isolamento in intercapedine, in pratica intonaco esterno, mattone di 25cm poi isolante in xps poi paretina di 8 interna per tagliole/tracce/impianti
    Casa su due piani 140 mq esterni (70 p.t. +70 1°P. – netti interni sono 55+55) in pianura padana in Emilia (zona climatica E), zona sismica boh grado 3 credo (media sicuro visto il terremoto del 2012 che ha colpito la mia zona). Muratura di tamponamento. Pilastri verticali in cls e solai orizzontali ricoperti se non erro da 5 cm di xps o quel finto sughero non ricordo il nome..
    Dunque l’ esterno da 25 vorrei farlo coibentato (pieni di isolante) rettificato da computo ha inserito questi:
    – laterizio alveolare WIENERBERGER mod. Porotherm PLANA+ denominato Pth
    PLANA+ 25 – 0,08 con blocchi ad incastro rettificati di dimensioni 25
    (spessore) 37,5 (lunghezza) 24,9 (altezza) cm
    L’ edile mi dice che costano 5€ l’ uno rispetto agli 80 cent del poroton700 di prima idea/alternativa…me servono 155 m2
    Allego stratigrafia https://gofile.io/?c=nXiH91 originariamente prevista poroton 700+10cmxps+paretina di 8
    da computo è diventato (in attesa dei prezzi): WIENERBERGER Porotherm PLANA+ 25 – 0,08 + 10cmxps + WIENERBERGER mod. Porotherm BIO PLAN da 8* per una maggiore massa

    Che dice?
    A sto punto che non convenga un’ unica posa con blocchi da 46/48 cm….senza star a fare una parete, l ‘isolamento in intercapedine+ un’altra controparete interna…sia a livello di manodopera che di costi materiale che di valori di trasmittanza…. UFF
    *denominato Pth BIO PLAN 8-50/24,9 con blocchi ad incastro rettificati di dimensioni 8 (spessore) 50 (lunghezza) 24,9 (altezza) cm
    Grazie ancora davvero.

  12. prima di fare un confronto con il prezzo (che non è un dato certo, fisso e indicato in scheda tecnica, ma un valore legato fino ad un certo punto al POTERE CONTRATTUALE)
    analizziamo cosa offrono questi 2 blocchi in laterizio così diversi e così simili:

    il buon vecchio Poroton P700 ha una Conducibilità termica della parete con malta tradizionale pari a 0,173 W/mK
    quindi appena avrò costruito la parete e l’avrò intonacata con intonaco tradizionale otterrò la Trasmittanza di 0,601 W/m2K
    e comunque se lei chiedesse al suo edile di riempire le carriole di malta termica M10 la trasmittanza potrebbe migliorare fino a 0,574 W/m2K.

    invece il super prestazionale Porotherm PLANA+ 25 che è farcito di isolante ha una Conducibilità termica della parete con collante pari a 0,077 W/mK
    quindi appena avrò costruito la parete e l’avrò intonacata con intonaco tradizionale otterrò la Trasmittanza di 0,288 W/m2K

    quindi se investo nel blocco ad alte prestazioni
    – ottengo una trasmittanza così bassa che mi permette di evitare la spesa e tutti i rischi di durabilità di un isolamento a cappotto
    – evito l’acquisto di tonnellate di malta per posare i blocchi a basse prestazioni
    – evito l’acquisto di tonnellate di malta termica costosa e di fatto inefficace per rispettare la normativa
    – ricevo il collante in omaggio con la fornitura dei blocchi
    – costruisco le pareti con una velocità impossibile per una muratura di blocchi tradizionali con la malta del nonno
    – evito scarti di lavorazione da portare in discarica

    ovviamente questo argomento delle prestazioni è legato alla zona climatica di appartenenza, che a sua volta chiama in discussione la prestazione estiva della muratura.
    se la prestazione estiva non garantisce tante ore di sfasamento termico bisogna ripensare lo spessore dei 25cm. (ma oggi sono proprio buono e la voglio assicurare che la prestazione estiva del blocco è veramente buona, anche fossimo in Sicilia.

    qual’è l’unico aspetto che abbiamo dimenticato? e NON di poca importanza! è un blocco di tamponamento, quindi la struttura armata dell’edificio dovrà essere protetta con uno strato isolante e se la struttura armata è anche lei spessa 25cm manca il margine di manovra.
    lasciare tutti quei ponti termici non attenuati sarebbe follia: ecco che bisogna risedersi a progettare e valutare meglio le soluzioni, magari scegliendo
    – un blocco rettificato che non sia farcito di isolante
    – un blocco con spessore maggiore in modo da riuscire a progettare l’attenuazione dei ponti termici
    – un blocco che rispetti i limiti di trasmittanza a seconda della zona climatica di appartenenza
    – un blocco che sia nel catalogo MA che non sia di importazione dall’estero!!!! guardiamo sempre lo stabilimento di produzione prima di scegliere e lamentare che sia troppo caro

    e poi, buon cantiere a tutti

  13. Avatar Alessio
    Alessio

    Buongiorno e veramente tanti complimenti per gli articoli redatti.
    una domanda: il mio edile mi dice che il prezzo del poroton 700 da 25cm è di 80 centesimi a pezzo…. mentre per il Porotherm PLANA+ 25 – 0,0 dice essere 5€ al pezzo…. possibile costi 5 volte tanto??

    https://www.wienerberger.it/content/dam/wienerberger/italy/marketing/documents-magazines/technical/technical-product-info-sheet/wall/Sch_tec_Pth_PLANA+_25_0,08.pdf

    Grazie mille

  14. se i monoblocchi per i fori finestra comprendono solo 3 lati non le resta che preparare il 4° lato in cantiere:
    si può progettare il davanzale andando a riempire l’ultimo corso di blocchi con perlite sfusa oppure prevedendo lo spessore di un pannello isolante orizzontale su cui posare il davanzale freddo con corretta pendenza.

  15. Avatar Francesco
    Francesco

    La ringrazio per sua utile risposta.
    Per quel che riguarda i passaggi di tubazioni idrauliche e elettriche ho previsto nel lato interno una controparte in cartongesso con intercapedine d’aria in cui posarle, mentre le tubazioni del vespaio e gli sfiati dei bagni da portare in copertura provvederò ad isolarli inserendoli nella muratura.
    Invece per i serramenti ho previsto la posa di monoblocchi isolati su 3 lati, da rifinire esternamente in laterizio così da avere continuità di materiale.
    Cosa ne pensa?
    Grazie mille

  16. sì, quando il blocco da costruzione diventa sia struttura che isolamento bisogna preservarne la sua costituzione.
    quando per forza di cose bisogna scannellare o rompere il blocco originale per passaggi impiantistici perdendo una parte delle prestazioni del blocco rettificato si devono inventare delle soluzioni in cantiere:
    – versare isolante sfuso nei fori per migliorare l’isolamento
    – chiudere zone rotte o aperte con malta leggera fibrorinforzata termoisolante
    – avvolgere i pilastri e le travi della struttura in ca con isolante per attenuare il ponte termico strutturale
    – isolare le tubazioni provenienti dal vespaio

    come per in un isolamento sul lato interno, la buona regola è evitare tanti passaggi impiantistici proprio sulla muratura perimetrale in modo da salvaguardare le prestazioni certificate del blocco in laterizio rettificato.
    quindi:
    come soluzione migliore per i passaggi degli impianti idraulici meglio lavorare fuori dal blocco e prevedere una rifodera in laterizio da 6-8-10-12cm evitando di toccare il blocco esterno.
    in fase progettuale tutto si può fare, quindi attenzione ad ogni dettaglio e attenzione al foro finestra.

  17. Avatar Francesco
    Francesco

    Buonasera sig. Sampaoli,
    vorrei approfittare del suo articolo per chiederle dei consigli. Sto progettando la mia futura casa, in zona climatica E, e fin dall’inizio ho considerato il laterizio rettificato di tamponamento sp 45 con struttura a telaio in cls, non essendo un grande supporter del cappotto. Tale soluzione peró evidenzia delle criticità in alcuni dettagli che con il sistema a cappotto si risolverebbero facilmente, come ad esempio il passaggio delle tubazioni di sfiati dei bagni e dei canali d’aria del vespaio areato che solitamente si inseriscono nella muratura, oltre ai noti ponti termici in corrispondenza dei pilastri che devono essere opportunamente valutati e corretti con isolante. Per le tubazioni ho pensato di realizzare dei cavedi ma sarebbero parecchi e davvero brutti esteticamente. Come mi consiglia di procedere? Inserendoli nella muratura manterrei comunque le prestazioni termiche? La ringrazio molto per la sua disponibilità.

  18. meglio qualche mese di progettazione in più che affrontare tutti i nodi in fase di cantiere!

  19. Grazie per i preziosi consigli,
    ora valuterò attentamente e cercherò di fare la scelta migliore.

  20. mi sembra intelligente chiamare persone del posto che sanno lavorare bene, l’armonia in cantiere aiuta più di 1000 consigli.
    è però una falsa credenza che un muratore capace non sia capace di lavorare con il blocco rettificato: forse avrà bisogno di qualche consiglio, ma anche i fornitori dei blocchi offrono generosa assistenza tecnica.

    tengo a precisare che una soluzione di parete esterna in blocco rettificato ad alte prestazioni NON deve prevedere un cappotto interno.
    internamente è importante un intonaco di qualità e di buon spessore (meglio evitare miscele con gesso).

    il calcolo della trasmittanza che lei ha potuto eseguire sarà certamente corretto.

  21. Salve sig. Sampaoli e grazie per la veloce risposta.
    Lei ha ragione, perchè fare tutto questo sforzo quando potrei utilizzare un blocco porizzato e rettificato di 45cm, posato con malta speciale e con un buon cappotto interno, come lei spiega molto bene nell’articolo?
    Perchè per me fare la scelta che le ho prospettato sarebbe molto più semplice (e forse anche più economico), chiamerei persone del posto (vivo in un piccolo paese) che conosco personalmente e che lavorano molto bene, solo che lavorano in modo tradizionale.
    Certo con questo non voglio dire che sarei disposto a tutto e a rinunciare a fare un’ottima casa, questo è senz’altro un compromesso, però credo che sia un ottimo compromesso.

    Ho trovato in rete un software che mi prospetta i seguenti dati:

    – INTONACO DI CALCE E GESSO
    Conduc. (W/mK) = 0.7
    Cal. spec. (J/kgK) = 1000
    Massa vol. (kg/m3) = 1400
    Spessore (cm) = 2

    – MURATURA POROTON serie P800
    Conduc. (W/mK) = 0.15
    Cal. spec. (J/kgK) = 1000
    Massa vol. (kg/m3) = 920
    Spessore (cm) = 40

    – PERLITE ESPANSA IN GRANULI (1-5mm)
    Conduc. (W/mK) = 0.048
    Cal. spec. (J/kgK) = 900
    Massa vol. (kg/m3) = 100
    Spessore (cm) = 8

    – MURATURA IN MATTONI FORATI
    Conduc. (W/mK) = 0.320
    Cal. spec. (J/kgK) = 1000
    Massa vol. (kg/m3) = 800
    Spessore (cm) = 8

    – INTONACO DI CALCE E GESSO
    Conduc. (W/mK) = 0.7
    Cal. spec. (J/kgK) = 1000
    Massa vol. (kg/m3) = 1400
    Spessore (cm) = 2

    Risultato: U=0.208 (W/m2K) C=0.215 (W/m2K) Mtot=496 (kg/m2) Ms=496 (kg/m2)

    Secondo lei sono veritieri questi valori?

    Per quanto riguarda i dettagli importanti da considerare devo premettere che la casa avrà un piano interrato sporgente dal piano del terreno di 70 cm (comprensivo del solaio del piano terra) per cui ci saranno delle piccole finestre che serviranno l’interrato.
    Avrà un’intercapedine di un metro che girerà tutto intorno casa e di conseguenza un ballatoio che girerà tutto intorno casa.
    Con questo voglio dire che forse alcuni problemi sono già risolti, come per il “piede della muratura e primo corso di blocchi” e per il “nodo fondazione parete perimetrale”.

    Invece per quanto riguarda gli ultimi 3 punti:
    – ponte termico del solaio interpiano
    – ponte termico dei pilastri
    – nodo tetto parete
    sono previsti i pannelli di EPS di 10cm in corrispondenza di tutto il calcestruzzo arretrato di 10cm dal blocco pototon.

    Per quanto riguarda i “davanzali fori finestra” e gli “architravi fori finestra” non ho la più pallida idea di come intervenire.

    Forse mi sono dilungato un po’ troppo e la ringrazio in anticipo se avrà la pazienza di rispondermi.

  22. visto che la stratigrafia della parete esterna è ancora in fase progettuale lei si può permettere di snellire e migliorare il progetto attuale della parete con intercapedine riempita di perlite che invece potrei consigliare se la parete in blocchi poroton 800 fosse già costruita.
    ovviamente basta calcolare la stratigrafia per intero e aumentare o diminuire lo spessore previsto per la perlite sfusa fino a raggiungere la trasmittanza o lo sfasamento desiderato con un cappotto in fibra di legno.
    non conosco le sue aspettative quindi una volta definite sarà facile raggiungere i valori desiderati.

    condivido la paura della buona esecuzione e della lunga durata del cappotto esterno, quindi condivido la scelta di impegnare tutte le risorse in una stratigrafia in blocchi di laterizio MA quel che non capisco è perchè spendere tempo ed energie a costruire una parete in blocchi di laterizio che richiedono la malta di allettamento (ponte termico) e poi isolarla con materiale sfuso e quindi trovarsi obbligatoriamente a costruire una seconda parete, anch’essa con malta di allettamento.
    meglio investire tutte le risorse nella progettazione di una parete in laterizio rettificato concentrandosi sui dettagli importanti:
    – piede della muratura e primo corso di blocchi
    – nodo fondazione parete perimetrale
    – davanzali fori finestra
    – architravi fori finestra
    – ponte termico del solaio interpiano
    – ponte termico dei pilastri
    – nodo tetto parete

    dopo questo sforzo sarà solo necessario scegliere con cura spessore e qualità dell’intonaco interno per avere uno dei migliori e salubri involucri edilizi nel nostro clima italiano.

  23. Salve sig. Sampaoli,
    vorrei farle una domanda riguardo ad una possibile stratigrafia di parete di tamponamento (struttura portante in calcestruzzo armato) che vorrei utilizzare per la mia futura casa ora in fase di progettazione (zona climatica D).
    Non sono un appassionato di cappotti, preferisco il solido mattone, quindi le chiedo se una protezione esterna fatta da una parete di forati da 8cm, che racchiude una camera d’aria di 8cm riempita da perlite espansa, possa essere equiparata dal punto di vista prestazionale ad un cappotto in fibra di legno (o almeno avvicinarsi ad esso).
    Per il resto della parete vorrei utilizzare un blocco poroton 800 da 40cm posato con malta tradizionale e per i restanti 10cm, in corrispondenza dei pilastri e dei solai, da pannelli di EPS.
    Mi rendo conto che l’intera parete diventerebbe di 60cm, enorme, e non capisco se possa creare dei problemi in corrispondenza delle aperture di finestre e porte.
    La ringrazio in anticipo per la risposta.

  24. in entrambe le soluzioni i ponti termici vanno attenuati.
    certamente costruendo con il rettificato devo fare un attenta progettazione per l’attenuazione del ponte termico dei pilastri e dei solai ma nella prospettiva di una qualità costruttiva eccezionale, un comportamento estivo ineguagliabile e una salubrità ai massimi livelli.

  25. Avatar Marco G.
    Marco G.

    Salve,
    a me non è chiaro se risulta più performante un muro realizzato con un unico blocco rettificato da 45 cm (che con l’intonaco interno ed esterno arriva a 48cm) tradizionale, cioè non riempito con perlite o lana di roccia, oppure un blocco da 30 cm tradizionale più un cappotto da 15 cm in materiale traspirante (tipo lana di roccia).
    Mi pare di capire che nel primo caso ci possano essere problemi legati ai ponti termici in prossimità di travi e solai.
    Grazie

  26. prima di tutto, la perdono!
    la perdono per aver dubitato del laterizio porizzato rettificato.
    questi blocchi di nuova generazione sono veramente eccellenti nelle loro prestazioni invernali (contenere le dispersioni nel periodo di riscaldamento), ma quello che lei forse non conosce ancora è la prestazione estiva, lo sfasamento supera facilmente le 20 ore.
    tutto rose e fiori?
    si potrebbe affermare di sì, è veramente il migliore dei modi di costruire.
    trattandosi però di un blocco da costruzione, che è anche isolante, la massa sul lato interno è poca. questo aspetto è da correggere in fase progettuale con la scelta opportuna degli intonaci.

  27. Mi perdoni: secondo Lei i valori di conducibilità termica dichiarati da queste ditte tedesche (wienerberger, kellerer, leipfinger bader, stengel ziegel) sono VERAMENTE attendibili? 0.09 0.08 0.075 0.07 0.065 addirittura… Parlo dei blocchi rettificati “nudi”, non quelli riempiti! Che ne pensa?

    Grazie

  28. una stratigrafia migliore di un laterizio porizzato rettificato non la conosco, il suo ingegnere le ha dato il migliore dei consigli sotto ogni aspetto.
    circa i difetti delle finiture si può dire che le variabili sono tantissime ma non sono un motivo sufficiente per cambiare struttura o tipologia costruttiva.

    si deve anche ammettere che molte volte in cantiere non si rispetta un completo sistema, sia per esterni che per interni, di intonacatura adatto proprio a una muratura altamente porosa.

    circa il comportamento termico della muratura posso aggiungere che essendo debole di massa sul lato interno (si tratta di una muratura isolante) è opportuno prevedere internamente uno strato generoso di intonaco a base di calce oppure argilla.
    questo è l’unico modo per migliorare il valore di capacità areica del lato interno (quello che ci interessa maggiormente per ottenere un comfort elevato grazie all’inerzia)

  29. Salve a tutti vorrei un vostro consiglio, sto costruendo casa in zona E ( Vicenza) il mio ingegnere mi ha consigliato un muro con blocco rettificato wienerberger da 45 cm conducibilità termica 0.09 w/mk cosa ne pensate? Ho sentito alcune persone che dopo qualche tempo hanno visto uscire delle crepe dall’intonaco che seguono le giunture dei blocchi…

  30. Avatar Raffaele

    Grazie aspettiamo trepidanti. Ogni promessa è un debito.

  31. se per ogni risposta ricevessi 2 eurocents… viaggerei in Tesla Model 3…
    sì, le domande sui blocchi in laterizio porizzato rettificato sono tante.
    potrei preparare un nuovo articolo toccando tutti questi argomenti e togliere tutti i dubbi.

    è già chiaro che un blocco rettificato riempito di isolante è ancora più prestazionale di un blocco riempito di aria (cioè di nulla).
    qui il piacere sta tutto nella qualità! e cioè, la mia casa è una grotta di argilla cotta porizzata bio e null’altro: e questo aspetto mi sembra già più che gratificante se non verrà guastato da intonaci scadenti e pitture interne economiche.
    bene, resta il suo interessante quesito “Nella fase estiva come si comportano i blocchi farciti e la capacita ereica interna?”

    beh, ci vuole un articolo dedicato, con calcoli e risultati. promessa 😉

  32. Avatar Raffaele

    buongiorno, grazie per averci illustrato come sia possibile costruire con i blocchi porizzati senza cappotto e il loro comportamento sia lato estivo che invernale. Nella sua premessa ha detto:… In questo articolo non voglio prendere in considerazione i blocchi rettificati riempiti con lana di roccia, la lana di roccia non mi piace e anche se potrei optare per i blocchi riempiti con perlite preferisco analizzare il laterizio in sè , con la sua struttura, i suoi alveoli, i suoi pori e il suo spessore.
    Facendo una ricerca i blocchi con perlite più famosi sia Poroton che Wienerberger sembra che non siano più in commercio, potrebbe indicarmi altro produttore?
    Poroton propone la linea Plan con i fori riempiti di polistirene additivato con grafite mentre Wienerberger Plana con fori riempiti di lana di roccia. I due blocchi rettificati da 38 cm promettono valori di tramittanza U veramente eccezionali. Ci fidiamo? Ora, stando alla sua premessa potrebbe illustrarmi/ci ,visto che siamo in tanti, le differenze tra questi due prodotti? Perchè il blocco “farcito” a lei non piace ? Questa “farcitura” potrebbe portare problemi di traspirabilità con conseguenti problemi di condensa? Nella fase estiva come si comportano e la capacita ereica interna?
    Questi materiali , lana di roccia e polistirene , il polistirene penso di no, intrappolati nel laterizio a contatto con umidità possono marcire? Economicamente conviene spendere meno per il blocco puro e intonacare con termointonaco o investire sul blocco additivato e intonacare con intonaco normale?
    Grazie e mi scusi per tutte le domande . La colpa non è dei lettori del suo blog se fanno tante domande, ma è sua , nel senso buono, perchè ogni volta ci apre un mondo di curiosità.

  33. per correggere il ponte termico lei ha bisogno di un pannello isolante che abbia la migliore conducibilità termica, mentre è secondario il dato della resistenza alla diffusione del vapore d’acqua!

  34. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Sig. Sampaoli buongiorno, accingendomi ad eseguire un tamponamento di una struttura in c.a. di più piani con mattone in laterizio da cm. 45 a fori verticali posti con malta termica, uscente di 15 cm oltre il filo esterno delle travi e pilastri da isolarsi con pannelli di schiuma poliyso PIR dello spessore di cm. 8 con rivestimento di mattone da cm. 6 per il lato esterno e cm. 4 sottotrave e laterale pilastri, come pannello isolante (stessa azienda) mi propongono due tipi:
    1- ?D= 0.023 W/mK, ? = 148, Rd 3,48 (per cm. 8), Ud 0,29 (per cm. 8) con un rivestimento
    Duotwin® su entrambe le facce;
    2- ?D= 0.026 W/mK (per cm. 8), ? = 56, Rd 3,03 (per cm. 8), Ud 0,33 (per cm. 8) con rivestimenti di
    velo vetro saturato su entrambe le facce.
    Secondo lei quale dei due è più adatto al rivestimento dei pilastri e travi in c.a. (considerando anche che saranno rivestiti da mattone da cm. 6 sul lato esterno) ?.
    Grazie.

  35. il termotecnico Marco De Pinto risponde così:

    Therm è un software gratuito e non credo proprio possa essere un elemento di certificazione finale (viene solitamente usato come un ottimo strumento per approcciarsi ai ponti termici).
    La conducibilità del materiali tipo un Wienerberger Porotherm BIO PLAN 45-25/19,9 T ha questo ottimo valore (si può arrivare anche a valori di 0.077 W/mK con blocchi rettificati da tamponamento con fori riempiti con lana di roccia).

    I valori vengono certificati secondo la normativa italiana di riferimento Uni-En 1745.

  36. Avatar Marco Redaelli
    Marco Redaelli

    Buongiorno Federico,
    cosa pensa del fatto che la conduttanza dei blocchi in questione (0,09) non sia stata verificata sperimentalmente ma tramite software a elementi finiti (therm)?
    C’è da fidarsi?
    Grazie mille!

  37. il cordolo continuo all’intersezione tra solai e pareti può essere arretrato di circa 6cm dal filo esterno.
    detto tra noi, in tutti i cantieri tedeschi si posa xps e si tassella anche.
    non sarebbe una cattiva idea valutare la stiferite.

    se l’arretramento è maggiore si potrebbe posare davanti al cordolo (opportunamente rivestito di un pannello isolante sottile) un blocco di spessore 8cm per tramezze rettificate (meglio se riempito con isolante sfuso) per un ammorsamento ideale con i blocchi rettificati del tamponamento

  38. Avatar Francesco Moretti
    Francesco Moretti

    Buonasera Dr. Sampaoli,
    torno se possibile all’argomento del mio commento del 18/10/216.
    Prevedendo l’utilizzo dei blocchi Porotherm spessore 38 cm e ipotizzando una struttura a telaio in cls con pilastri spessore 30 cm, mi chiedo quale sia la miglior soluzione da adottare per attenuare il relativo ponte termico e non perdere in prestazione assoluta della parete.
    In breve, con cosa riempire questi 8 cm di rientranza tra filo esterno del laterizio e filo esterno del pilastro (tenendo conto anche di eventuali problemi legati alla discontinuità dei materiali da intonacare, come fessurazioni ecc)?
    Grazie mille!

  39. terrazze piuttosto generose sono l’occasione per progettare strutture autoportanti e termicamente staccate dall’edificio.
    questo dettaglio non è ancora tradizione nella costruzione italiana e diventa proponibile solo in edifici di taglio nuovo e moderno (aggettivo delicato e spinoso, cosa vuol dire moderno? dei tempi di Charlie Chaplin?).
    per seguire la tradizione, ma evitare tanti metri lineari di ponte termico costruttivo da attenuare, ci si deve per forza indirizzare verso gli elementi per l’isolamento termico di balconi a sbalzo che prevedono un perfetto taglio termico.

  40. Avatar Marco Redaelli
    Marco Redaelli

    Ma i ponti termici dei balconi saranno così facilmente risolvibili come per i pilastri della struttura portante o il piede della muratura? Avendo 2 metri di profondità di balconi forse converrà pensare ad una struttura esterna “autoportante” e semplicemente ancorata alla muratura.
    Grazie per una riflessione!!!

  41. nonostante vadano rimpiti di cls in opera!

    non è un dettaglio di poco conto

  42. Avatar Marco Redaelli
    Marco Redaelli

    Buongiorno!
    Per caso sono venuto a conoscenza dei blocchi di legno cemento. … mi sembrano interessanti per la questione dell’annullamento dei ponti termici e per l’eliminazione del cappotto. Certificano anche una buona traspirabilità, intorno a 5 (nonostante vadano rimpiti di cls in opera!) Qual è l’inghippo? Li ha mai usati?
    Grazie!
    Marco Redaelli

  43. ovviamente progetterei senza sistema a cappotto esterno e tutte le noie conseguenti

  44. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Buonasera sig. Sampaoli, riallaciandomi al tema del costruire con laterizio, secondo lei tra una muratura di tamponamento monostrato dello spessore di cm. 45 a fori verticali ed incastro (posta con malta termica, conducibilità termica equivalente della parete senza intonaco 0 ,106 W/mK, trasmittanza parete intonaco tradizionale (intonaco 1,5+1,5 cm) 0 ,225 W/m2K, trasmittanza termica periodica 0 ,003 W/m2K, sfasamento 26,130 ore, con correzione adeguata dei ponti termici con eps-xps cm 8 su travi e pilastri + mattone cm 6 esterno) o muratura da cm 30 + isolamento a cappotto esterno in eps cm 10 (trasmittanza 0.21 W/m2K, trasmittanza termica periodica 0 ,000 W/m2K, sfasamento -3,45 ore) quale sceglierebbe? E secondo lei i valori della muratura monostrato possono essere veritieri considerando che sono paragonabili alla muratura con isolamento?
    Grazie

  45. per quanto posso ricordare, ogni termointonaco prevede che non si posino piastrelle (per ragioni meccaniche)

  46. Avatar vincenzo
    vincenzo

    Come da titolo del tuo articolo: “senza capotto” con un termointonaco, ma invece di tinteggiare, lui vuole pistrellare perchè anche se costa di più, risparmia nella manutenzione futura ed in effetti è vero.
    Mi potresti consigliare un’alternativa che lo possa accontentare senza pistrellare? In rete ho trovato la così detta “pietra traspirante” ma mi sembra una trovata commerciale. Vorrei proporgli un rivestimento che richieda poca manutenzione, ma che allo stesso tempo sia traspirante: idee?

  47. la migrazione del vapore verso l’esterno non deve essere ostacolata da un ultimo strato non permeabile al vapore anche se tutta la massa di laterizio potrebbe farsi carico del vapore che lentamente attraversa la stratigrafia nel periodo invernale.

    non credo che piastrellare le facciate sia più economico di un intonaco, e a parte questo l’isolamento termico come sarà ottenuto? con il blocco?

  48. Avatar vincenzo
    vincenzo

    Ho un cliente “difficile” che nella decisione della stratigrafia della tamponatura, fermo restando il laterizio all’interno, sulla parte esterna:
    non vuole l’intonaco “perchè poi bisogna fare manutenzione”;
    non vuole la facciata ventilata perchè costa troppo.
    Accetterebbe il rivestimento con piastrelle in ceramica o marmo. Ma come la mettiamo con la traspirabilità.
    Mi racconta di un suo parente che (senza vmc) ha fatto un lavoro simile senza alcun problema di muffe interne, ma io ho un certo scetticismo.
    Vorrei che l’involucro “respirasse” a prescindere dalla presenza o meno di una vmc (che tra l’altro in estate non è dà contributo).

  49. questa idea ha stimolato, e tutt’ora lo fa, anche me.
    la piccola intercapedine tra muro vecchio e muro nuovo è presto risolta, resta da definire bene il nodo foro finestra che però non sarebbe difficile se contestualmente si cambiassero i serramenti o fossero installati con generoso telaio fisso.

    solo vantaggi

  50. Avatar Evelino

    Una curiosità, l’uso di mattoni rettificati mi incuriosisce. Avendone la possibilità (vincoli urbanistici e/o edilizi), se invece di fare un cappotto con pannelli applicati al muro, si realizzasse un cappotto addossando al muro esistente un muro di mattoni rettificati ? Quali, in linea teorica, i vantaggi e gli svantaggi ?

    Ringrazio per l’attenzione
    Evelino Bomitali

  51. nel caso di nuova costruzione con laterizio porizzato rettificato si potrebbe progettare un’intonaco termoisolante sul lato esterno, anche se di spessore minimo ammesso dalla scheda tecnica del prodotto: ciò sarebbe anche molto utile per completare al meglio il dettaglio dei fori finestra.

    all’interno si potrebbe portare ancora più massa considerando di intonacare in terra cruda.

  52. Avatar Francesco Moretti
    Francesco Moretti

    Buongiorno Dr. Sampaoli,
    innanzitutto complimenti e grazie davvero per questo blog che è una miniera continua di informazioni preziose.
    Per la ricostruzione previa demolizione di un fabbricato rurale in mattoni pieni in zona E ho letto e riletto diversi dei suoi articoli (questo in particolare) e infine mi sto orientando verso la muratura portante in laterizio con blocchi porizzati rettificati ad elevate prestazioni termiche, evitando il cappotto.
    Sto ragionando quindi sulla seconda stratigrafia esaminata nell’articolo, con il blocco portante sismico Porotherm da 38 cm e conducibilità termica 0,09, considerando, come più volte consigliato da lei, di agire sullo spessore dell’intonaco per migliorare la capacità areica interna.
    Per il calcolo ho un foglio excel preimpostato trovato in rete che mi pare molto completo.
    Utilizzando intonaco a calce con spessore 2 cm sia all’interno che all’esterno ottengo i seguenti dati:

    Fattore di decremento – attenuazione 0,0113
    Ritardo fattore di decremento – sfasamento 26,81
    Capacità termica areica lato interno 64,75
    Trasmittanza 0,223
    Capacità termica areica 400,99
    Costante di tempo 498,41
    Spessore totale muratura 42,70

    Mi sembrano valori più che soddisfacenti, ma se secondo lei ci si può lavorare ancora sono tutt’orecchi 🙂
    Grazie mille e buon lavoro.

  53. mi ha consigliato una stratigrafia composta da poroton da 25cm, eps da almeno 10cm e a mia discrezione la possibilità di aggiungere un mattone esterno da 8cm, di finalità puramente estetica per non avere la “fragilità del cappotto” sul muro perimetrale.
    …eps in intercapedine, meglio altri materiali coibenti. e poi il mattone esterno costa, l’investimento deve andare nell’isolamento.

    pompa di calore aria-aria abbinata a caldaia a condensazione
    …quando sento che il progetto d’impianti prevede tutto, senza farsi mancare nulla, mi domando perchè progettare l’involucro.

    modificare la soluzione proposta dal mio termotecnico con poroton bio da 30cm e all’esterno 14cm di eps, cercando di sostituire l’”inutile” mattone esterno con 5cm in più di massa interna e qualche centimetro di eps
    …già meglio

    in ottica di ridurre i consumi per il riscaldamento, in inverno potrei lasciar lavorare la pdc abbinata al fotovoltaico
    …meglio ridurre ulteriormente i consumi

    lei non vede di buon occhio l’abbinamento di un laterizio bio rettificato con il sistema a cappotto
    …non esattamente, sto facendo luce sulla possibilità di evitare un cappotto investendo sulla qualità dell’elemento edile.

    Ci sono controindicazioni rispetto a un poroton normale?
    …se punto su un sistema a cappotto posso benissimo usare un più economico poroton normale

    Sono tuttavia sommerso da molti dubbi
    …io confronto sempre le varie possibilità stratigrafiche in un foglio excel facilmente leggibile, inutile sognare. i numeri mi diranno sempre la verità e poi io deciderò per i materiali più vicini ai miei sogni e alle mie aspettative.
    …nessuno mi costringerà mai ad usare materiali che non sento per me, per la mia casa, per la mia vita.

  54. Salve,
    innanzitutto grazie per le informazioni preziosissime che pubblica su questo sito.
    Io sto ultimando la progettazione per la costruzione della mia villetta in zona climatica E (prov. Novara), nelle vicinanze di un fiume, cosa che mi spaventa per eventuali problemi legati all’umidità a cui potrei andare incontro.
    Il termotecnico a cui mi sono rivolto mi ha consigliato una stratigrafia composta da poroton da 25cm, eps da almeno 10cm e a mia discrezione la possibilità di aggiungere un mattone esterno da 8cm, di finalità puramente estetica per non avere la “fragilità del cappotto” sul muro perimetrale.
    Questa era la soluzione su cui ero orientato prima che la lettura del suo blog mi aprisse una serie di spunti interessanti, ma anche di altrettanti dubbi! E’ pensiero comune infatti quello di isolare il più possibile la propria abitazione solo per contenere i costi di riscaldamento dovuti al freddo invernale…
    Ho cercato di rivedere la progettazione, prendendo spunto dai suoi consigli, ruotando la casa in pianta per sfruttare l’esposizione a sud con ampie vetrate, orientandomi su riscaldamento a pavimento con pompa di calore aria-aria abbinata a caldaia a condensazione (a cui rinuncerei volentieri, ma mi è stata consigliata come fonte integrativa alla pdc e per non dipendere solo dall’energia elettrica), fotovoltaico e ventilazione meccanica controllata.
    Relativamente alla stratigrafia, dalla lettura di un suo articolo, veniva evidenziato il rischio di condensa del sistema ad intercapedine, oltre alle maggiori difficoltà di costruzione/riduzione dei ponti termici. Mi sono dunque informato meglio sul sistema a “cappotto”, pensando di modificare la soluzione proposta dal mio termotecnico con poroton bio da 30cm e all’esterno 14cm di eps, cercando di sostituire l’”inutile” mattone esterno con 5cm in più di massa interna e qualche centimetro di eps. In questo modo dovrei migliorare l’inerzia termica dei muri interni, avendone benefici sul comfort abitativo sia invernale che estivo. Oltretutto, mi corregga se sbaglio, ma in ottica di ridurre i consumi per il riscaldamento, in inverno potrei lasciar lavorare la pdc abbinata al fotovoltaico nei pomeriggi di sole, affinchè la muratura interna faccia da accumulo di calore che mi cederà durante la sera, quando il fotovoltaico non produrrà, evitando di far lavorare la pompa di calore nei momenti “sfavorevoli” della giornata.
    Da questo articolo però mi sembra di capire che lei non vede di buon occhio l’abbinamento di un laterizio bio rettificato con il sistema a cappotto. Ci sono controindicazioni rispetto a un poroton normale? Optando per un blocco di spessore maggiore per eliminare l’isolamento esterno, i valori di trasmittanza della parete peggiorerebbero molto, anche se ne gioverebbe lo sfasamento. Penso che ne gioverebbe anche la capacità di traspirazione della parete, magari con un bell’intonaco in biocalce, cosa che mi renderebbe anche più tranquillo per i problemi di umidità di cui le ho accennato all’inizio.
    Sono tuttavia sommerso da molti dubbi, dato che le tre soluzioni (intercapedine, cappotto esterno, solo laterizio bio) hanno ognuna i propri vantaggi e svantaggi. Lei su cosa si orienterebbe? Grazie

  55. naturalmente il blocco per tamponamento è più prestante in fatto di conducibilità termica: infatti il progetto di questo blocco è quasi unicamente dedicato all’isolamento termico.
    quando si deve utilizzare un blocco rettificato portante sismico, ad esempio il Porotherm BIO PLAN 45-25/19,9, ovviamente si deve fare un piccolo compromesso in più ed ottenere un isolamento termico meno eccellente.
    consiglio di recuperare un po’ di prestazione perduta utilizzando un termointonaco anzichè un intonaco tradizionale.

  56. buongiorno, per una nuova costruzione non riesco a trovare un blocco porizzato rettificato portante, quasi tutti quelli molto isolanti non sono portanti. Lei mi saprebbe gentilmente indicare una marca che riesce a soddisfare questi due requisiti, di casa passiva con capacità portante? grazie e complimenti per il blog, lo seguo sempre

  57. è sempre bene ribadire che una casa coibentata offre un comfort diverso e questo aspetto dovrebbe essere la spinta ad intervenire.
    la trasmittanza di 0,41 W/mqK non mi sembra malvagia, forse altri interventi sarebbero più urgenti di un ulteriore isolamento di 8cm, sempre pensando al comfort.

    forse i serramenti non sono all’altezza, forse manca un impianto di ventilazione meccanica con recupero di calore.
    è probabile che altri interventi possano offrire migliori e più alte soddisfazioni.

    naturalmente ammetto di non conoscere l’immobile

  58. Avatar fabrizio
    fabrizio

    Sarei dell’idea di fare il cappotto esterno con Eps da cm.8. La trasmittanza nella parete esterna passerebbe così da U=0.41 a U= 0.21.
    La differenza di dispersione termica sarà di 1861 KWh/anno pari a un risparmio annuo sulla bolletta di € 149 ( 1861/9.59x €0.77/mc).
    Ipotizzando una spesa per cappotto pari a € 8.800 ( mq 176 x € 50/mq) Il tempo di rientro dell’investimento sarà, con i benefici fiscali, di 29 anni (4.400/149).
    Questo nell’ipotesi di eliminare tutti i ponti termici, cosa assai improbabile nell’esistente. Le chiedo pertanto se il calcolo è esatto e se vale la pena di eseguire il lavoro o se, in alternativa, è meglio fare il cappotto interno sulle pareti più esposte. Grazie. Cordiali saluti a tutto lo staff.

  59. innamorarsi e sposarsi è bellissimo. a volte va anche bene.
    ma se si può meglio aspettare e ragionare su tutti gli aspetti prima di decidere.
    Se si vuole fare doping al blocco porizzato rettificato è sufficiente intonacare esternamente con termointonaco.

  60. Avatar Marco Redaelli
    Marco Redaelli

    Mi sto innamorando del porizzato da 45cm!… (e dire che prima pensavo ad una casa in legno a telaio!… ma tutta la massa del porizzato si sente in estate… e anche in inverno per la stabilità delle temperature superficiali interne!)
    Purtroppo però la trasmittanza totale non è sufficiente, in Lombardia (Zona E), per arrivare allo scomputo delle pareti dalla volumetria… il cappotto sembra proprio indispensabile 🙁
    Ma se devo comunque fare il cappotto conviene ancora il porizzato? Ritorno al legno? Altro? Che dilemmi!!
    Grazie!
    Marco Redaelli

  61. tutti questi elementi devono essere rientranti, cioè la muratura sporgente di circa 6cm per permettere la posa di elementi speciali o isolanti progettati per l’attenuazione del ponte termico.

  62. Avatar Marco Redaelli
    Marco Redaelli

    Altro dubbio… nella soluzione senza cappotto come isolare le strutture in calcestruzzo e le architravi delle aperture di porte e finestre…
    …in ogni caso la soluzione senza cappotto resta molto interessante!
    Marco

  63. l’intonaco è la tonaca del muro, la pelle del muro garantisce la tenuta all’aria: ecco il motivo per cui è un errore non intonacare la parete esattamente da solaio a solaio.

    l’intonaco interno in argilla migliora la prestazione per la maggior massa.

    sì, c’è tempo per tutto tranne che per finire e pubblicare l’articolo serramento in muratura porizzata!

  64. Avatar Marco Redaelli
    Marco Redaelli

    Articolo moooolto interessante! Grazie!
    Resta l’attesa per il posizionamento del serramento.
    Un bell’intonaco di aegilla rimettwrebbe a posto anche la capacità aerica interna del blocco da 45, suppongo…
    Ma la tenuta all’aria è garantita in una muratura porizzata?
    Grazie mille!

  65. no si può sognare un manuale per evitare sorprese.
    si può consigliare di chiedere PRIMA della lavorazione o della firma di un capitolato la scheda tecnica del prodotto che verrà utilizzato:
    quando la scheda tecnica è ben redatta si vedono i componenti e le specifiche tecniche: già molto per fare ricerche online e capire un po’ di più che materiale ci stanno fornendo.
    ovviamente esiste un’infinità di tipologie di intonaci e di miscele. magari se sto valutando un intonaco per interni cercherò di evitare quelle miscele dove è incluso il cemento e magari se voglio investire qualche soldino in più eviterò quelle a base di gesso in favore di materiali più nobili..
    già conoscere il materiale precisamente ci permetterà di informarsi e confrontare con altre possibilità.

    io vedo che di solito è quasi sempre il peggiore materiale ad essere proposto – suppongo per paura di risultare troppo costoso.
    ma se la casa è la propria val bene la pena di investire qualcosa in più per ottenere salubrità e prestazioni migliori.

  66. Avatar raffaele
    raffaele

    bg e grazie per fantastico blog. quando lei parla di intonaco di qualità come facciamo a sapere se nelle nostre case hanno usato intonaco di qualità visto che ormai in cantiere arrivano quei silos di premiscelati e alla vista del profano sembrano tutti uguali?
    può darci un consiglio su come si realizza un prodotto di qualità?
    a cosa si va incontro,dal punto di vista della salute, vivendo in una casa con intonaco di scarsa qualità?
    grazie per le risposte.
    p.s. se ci sono altre cose da sapere su intonaco o documenti da leggere a tal proposito le sarei grato se potesse scriverle o segnalarmi.

  67. stiamo lavorando per voi

  68. Avatar vincenzo
    vincenzo

    Ogni promessa è un debito:

    “Come affrontare il ponte termico di installazione del serramento in una muratura porizzata?
    Come individuare la posizione del telaio perchè il valore Uwi sia il più favorevole?
    Nel prossimo articolo, con l’aiuto del termotecnico Marco De Pinto andremo a vedere approfonditamente questo dettaglio.”

    Quanto lo vogliamo pagare questo debito? Questo articolo è stato INTERESSANTISSIMO e merita una seconda puntata.

  69. con libertà di strati credo che si riuscirebbe ad equiparare le prestazioni di una parete leggera a secco con una pesante in laterizio.
    sarà sufficiente preparare le stratigrafie di base e variare gli spessori e la qualità dei materiali per ottenere quanto voluto.

    attualmente, secondo normativa si deve soddisfare almeno una delle seguenti verifiche, relativamente a tutte le pareti verticali opache con
    l’eccezione di quelle comprese nel quadrante nord-ovest / nord / nord-est:

    che il valore della massa superficiale Ms, di cui al comma 29 dell’allegato A, del decreto legislativo, sia superiore a 230 kg/m2;
    che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica YIE, di cui alla lettera d), del comma 2, dell’articolo 2, del presente decreto, sia inferiore a 0,10 W/m2K;

  70. Avatar Salvatore
    Salvatore

    Resterebbe un dubbio amletico:
    Si riuscirebbe ad equiparare, utilizzando la migliore stratigrafia, le prestazioni di una parete leggera a secco con una pesante in laterizio?
    Anche senza rispettare la prescrizione del D.Lgs. 311/2006, di massa superficiale delle pareti opache verticali, orizzontali o inclinate, superiore a 230 kg/mq?

  71. però!
    qualcuno legge con molta attenzione. e i dettagli importanti anche. allora non scrivo per nulla e nessuno!

    complimenti a lei.

    sì, è esattamente come lei ha appena riassunto.

    un blocco porizzato rettificato è a tutti gli effetti un fantastico mattone modernissimo ed infatti offre qualità e conduttività strabilianti.
    in teoria potrei andare in una zona climatica rigida o in un paese del nord europa ed usarlo tranquillamente (magari con spessore 50cm anzichè 38cm).

    ma la sua dote fantastica di contenere le dispersioni cos’è che penalizza? è di fatto un mattone che, così ben progettato, isola!
    e se vivo nell’isolante, d’estate non starò benissimo, perchè ho spesso bisogno di scaricare energia in eccesso nelle superfici che avvolgono il mio ambiente.

    dunque il suo forte (del blocco porizzato rettificato) non è certo la capacità areica interna! che però io, come progettista della stratigrafia, posso correggere! come se avessi davanti una parete di una casa a telaio in legno (tutto isolante e poco legno!) anche qui, io, come progettista della stratigrafia, posso correggere!

    quindi, in teoria, perchè sarebbe orribile farlo davvero, se il magnifico blocco porizzato rettificato è rivestito sul lato interno da una, due o tre lastre in fibrogesso ottengo una prestazione fantastica.
    ma meglio scegliere bene la qualità e lo spessore dell’intonaco! non è vietato dalla legge italiana superare i 15mm!

    tutto qua. soddisfatto?

  72. Avatar Salvatore
    Salvatore

    Salve sig. Sampaoli mi complimento per il suo interessantissimo blog che leggo spesso e sono tanti gli interrogativi che mi pongo, tanti quanto sono le soluzioni edilizie possibili che mi creano confusione 🙁

    In questo articolo per esempio non capisco il rapporto tra spessore e capacità areica interna
    •il blocco porizzato semplice da 35 cm di spessore offre ben 45,5 kJ/mqK
    • il blocco porizzato rettificato da cm 38 offre 36,2 kJ/mqK
    • il blocco porizzato rettificato da ben cm 45 offre 36,5 kJ/mqK
    mentre in altri articoli si legge che:
    “una lastra da 12,5 mm di fibrogesso offre una capacità di assorbire calore internamente pari a 35 kJ/m2K” e che “una 2° lastra da 12,5 mm di fibrogesso raggiunge una capacità termica areica interna pari a 41 kJ/m2K”
    cioè in 2,5 cm ho quasi la stessa prestazione del blocco porotizzato da 35cm e migliore di un blocco rettificato da 45cm?

    E poi…se la capacità termica areica interna “è un valore che si corregge facilmente con la scelta dell’intonaco per il lato interno” che caratteristiche dovrebbe avere?
    La prestazione dell’intonaco si somma a quella dello strato successivo? es. poroton o fibrogesso

    Grazie e scusi per essermi dilungato