PubblicitĂ , sempre attraente.
Altrimenti come fare a vendere caramelle con vitamine inutili, Yogurt miracolosi, barrette di cioccolato che aumentano l’ IQ dei nostri bambini, spruzzini che puliscono divani e tende, e materiali da costruzione improvvisamente così biologici e a basso impatto.
Alcune forme di pubblicitĂ tendono a manipolarci fino a farci perdere il senso della realtĂ ? A volte.
Cerco sempre di spiegare ai miei committenti che la scelta dei materiali per coibentazione incide molto sulla prestazione estiva dell’edificio.
Che senso ha progettare per avere una bolletta per riscaldamento bassissima quando poi la casa diventa un forno d’estate?
Anche il raffrescamento ha il suo costo, e non solo energetico, anche per manutenzione e anche per la nostra salute. Gli ambienti vivibili d’estate solo grazie alla climatizzazione portano vari disturbi alla salute.
Quindi la protezione dal caldo è un aspetto primario in Italia, in tutte le zone climatiche eccetto la zona F.
Cosa intendo per progettare la protezione dal caldo?
Intendo scartare tutte le stratigrafie che comprendono strati di materiali termoisolanti non adatti ad ottenere:
- un buon sfasamento (lo sfasamento ci indica il ritardo in ore con cui il calore giunge all’interno attraverso una struttura)
- un buon fattore di decremento, o attenuazione (un numero che ci indica la riduzione d’intensitĂ del calore che attraversa la struttura)
- una buona trasmittanza termica periodica (un dato che indica l’inerzia termica, cioè la capacitĂ di sfasare il flusso termico)
E intendo anche scartare tutte le soluzioni di isolamento termico interne che non offrono una stratigrafia attenta al valore di capacità termica periodica del lato interno (quel valore che ci indica se la struttura è capace o meno di assorbire calore e dunque evitare il surriscaldamento estivo).
Avete notato i termini che ho utilizzato?
- protezione dal caldo
- sfasamento
- ritardo in ore
- attenuazione
- riduzione d’intensitĂ del calore
- inerzia termica
- sfasamento del flusso termico
- capacitĂ di assorbire calore
- evitare il surriscaldamento
Sicuramente non mi sentirete mai dire che la mia stratigrafia rinfresca la vostra casa o che il pacchetto di coibentazione del tetto raffresca la vostra mansarda.
Il raffrescare è un’esclusiva degli impianti tecnologici o, a seconda dell’edificio e della sua gestione, della ventilazione naturale.
Altra cosa è proteggere dal caldo, questa è un’esclusiva dei materiali, delle loro caratteristiche e dello spessore con cui vengono utilizzati + una buona proposta per ottenere un corretto ombreggiamento.
Ma quali sarebbero i materiali più adatti a proteggere dal caldo?
Quelli che hanno le migliori caratteristiche di conduttività termica?  In realtà i materiali che si comportano meglio sono quelli che offrono sia alta densità (quindi non i più leggeri) e sia elevato calore specifico (J/kgK) quindi sfogliando le schede tecniche dei materiali è facile capire che direzione prendere!
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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