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Il tetto con guaina ardesiata non è traspirante

13 risposte

Se il tetto con guaina ardesiata non è traspirante è un problema o un vantaggio? Nel 90% dei committenti l’idea di rinunciare ad una buona guaina ardesiata in copertura equivale ad un grosso rischio di infiltrazione futura. Quasi tutti sono convinti che un tetto senza guaina non dia garanzie in futuro. Il fatto che sia un tetto traspirante o no non interessa poi molto…

Una guaina ardesiata non è proprio una barriera al vapore ma certamente il tetto non è traspirante 🙁 E trattenere e intrappolare il vapore è sempre un rischio in una stratigrafia 😐

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A maggior ragione, se si tratta di un tetto in legno, il legno deve essere opportunamente salvaguardato dalla presenza di umidità elevata. Lasciamo che la normale migrazione del vapore possa funzionare e uscire all’esterno durante tutto il periodo di riscaldamento.

membrana traspirante

la guaina

Il grande servizio di una guaina ardesiata, oppure di una membrana bituminosa (la prima di solito armata con tessuto non tessuto di poliestere autoprotetto con scaglie di ardesia colorata – la seconda realizzata da uno speciale compound elastomerico) è l’impermeabilizzazione: il tetto resta asciutto ma NON è traspirante.

La guaina non è l’unico materiale che possiamo utilizzare per impermeabilizzare un tetto, anche se vogliamo posare i vecchi coppi o le vecchie tegole, anche se vogliamo usare la vecchia tecnica della posa con la malta 🙁 o la schiuma 😐

lo strato di ventilazione

Investire tanti soldi per scoperchiare un tetto e impermeabilizzarlo è anche l’occasione per progettare lo strato di ventilazione che non c’era!

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Il coppo e la tegola posati su uno strato di ventilazione hanno vita infinitamente più lunga 🙂

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Se il tetto è in legno e stiamo lavorando sulle perline possiamo garantire più durata senza rischi di condensa 🙂 Quindi evitare la guaina aredesiata diventa una assicurazione sul tetto 😉

una membrana impermeabile e traspirante

La nuova membrana impermeabile e traspirante quali caratteristiche deve avere?

  • deve essere una membrana impermeabile,
  • deve offrire alta traspirazione,
  • deve avere alta grammatura in modo da garantire elevata resistenza meccanica,
  • deve essere stabile all’esposizione ai raggi UV,
  • deve essere resistente alla pioggia battente
  • deve essere pedonabile senza creare rotture o lacerazioni.

Se il telo è anche ruvido diventa perfetto per impermeabilizzare un tetto a falda in laterocemento non coibentato con posa di coppi o tegole con la malta o la schiuma poliuretanica (che non bisognerebbe fare 😉 . La microventilazione assicurerà una buona asciugatura.guaine per tetti - Il tetto con guaina ardesiata non è traspirante 5


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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13 risposte a “Il tetto con guaina ardesiata non è traspirante”

  1. generalmente i teli a diffusione igrovriabile hanno Valore Sd a diffusione igrovariabile 0,25 – >25 m
    quindi
    spessore telo 0,25 mm = 0,00025 metri
    quindi 0,00025 x permeabilità al vapore 30.000 = valore Sd 7,5 (forte freno al vapore tipico invernale)

    sotto grande spinta di pressione il valore Sd 0,25 può aumentare anche di 100 volte.

    Il valore sd pari a 0,25 m rappresenta un trasporto di umidità superiore a 500 g/m² alla settimana, quindi un potenziale di asciugatura straordinariamente alto.

    Sicuramente nel clima siciliano il telo non sarà messo a dura prova invernale!

    Piuttosto:

    Un’elevata umidità di cantiere dev’essere eliminata rapidamente con ventilazione costante evitando la ventilazione
    saltuaria (se non si può meglio usare un deumidificatore !)
    Per evitare condense, la nastratura impermeabile all’aria deve avvenire subito, specialmente quando si passa dall’estate all’inverno!

  2. Avatar Alberto Monaco
    Alberto Monaco

    Grazie per la pronta risposta.

    Sì, sono un assiduo frequentatore del blog ( oggi procederò al sostegno) e che in estate si asciuga l’ho imparato da lei.
    Il problema è che inserendo nel software il valore massimo di mu (100.000) corrispondente all’sd invernale (20) e lo spessore del telo 0,2mm, mi dà proprio condensa nel mese di gennaio.

    Se ho ben compreso, lei mi sta dicendo che sarà comunque una quantità di condensa trascurabile che non inficierà le proprietà coibenti dell’isolante e che in estate si smaltirà verso l’interno e che dunque lo preferisce a una barriera ermetica (che peraltro mi sembra consigliata dal sito promolegno).

    Preciso che questo tetto copre un locale cucina, per cui, sempre secondo i suoi consigli potrei installare una ventilazione meccanica controllata del tipo a parete.

    Sono un architetto siciliano, quando terminerò il cantiere presente le invierò una nota per descrivere questa mia esperienza a queste latitudini, nel caso potesse essere di interesse

  3. il telo igrovariabile sul lato caldo è lì proprio a garantire un pacchetto tetto traspirante verso l’interno che si comporterà al meglio nelle due stagioni:
    se in inverno il telo lascerà passare pochissimi grammi di vapore nel pacchetto
    d’estate il telo igrovariabile permette una veloce asciugatura.

  4. Avatar Alberto Monaco
    Alberto Monaco

    Nel caso di tetto piano ho progettato questa stratigrafia:
    Perlinato 3,3 cm
    Telo igrovariabile (sd da 0,2 a 20)
    Tre strati di fibra di legno alta densità
    Strato di separazione (barriera vapore)
    Massetto alleggerito armato di ripartizione dei carichi e per le pendenze densità 815kg/mc ( lamda 0,17) – spessore da 5 a 12 cm
    Guaina impermeabile ardesiata
    TNT
    Pavimento galleggiante a in graniglia di cemento a quadrotti

    PROBLEMA:
    col telo igrovariabile il mio software di calcolo indica formazione di condensa, con barriera al vapore a forte sd no.

    Che fare?

    Grazie

  5. Sono d’accordo.
    Pur vedendo che ancora oggi, e certamente domani, si posano coppi e tegole contando sull’adesione di malte o schiuma.
    Sono in commercio guaine che non sono a rischio deterioramento ma certamente è la tenuta nel tempo del sistema di fissaggio che mi preoccupa e consiglio sempre un fissaggio meccanico su strato di ventilazione (che è anche il sistema migliore per l‘eventuale flusso verso la gronda di infiltrazioni future dalla copertura).

    L’articolo vuole solo indicare che una guaina bituminosa con doti di barriera al vapore non è l’unica soluzione per garantirsi dalle possibili infiltrazioni del manto di copertura.

  6. Oltre che non a norma la posa dei coppi su leganti (UNI9460:2008) e con decadenza della garanzia del produttore degli elementi in cotto ,l’ uso di malta ,su membrane naturalmente reperibili in commercio , danneggia chimicamente per reazione oltre a creare zone di non traspirabilità

  7. non si comprende la stratigrafia della falda, prima e dopo l’opera

  8. Saluto.!!!!
    Una falda del tetto coperto da tegole portoghesi che copre il vano cucina e bagno dopo anni cede . Constato che legname e listelli sono praticamente fradici . Non voglio realizzare la stessa struttura con nuovi assetti in legno etc.
    Pertanto elimino tutto e lascia a crudo la soletta in calcestruzzo . Decido di realizzarla a semplice area di 20 mq. circa impermeabilizzata .
    Cortesemente posso ricevere un consiglio per come l’ho quasi realizzata.
    Ho incollato sul predetto solaio in cemento una guaina di 4mm e quindi sopra di questa ho posato pannelli in polipan lastre EPS tramite mastice adatto e rete . Sopra realizzo un massetto allegerito con perline di laterite (argilla) dello spessore di 6 cm. Rivesto con un elastomero bicomponente laddove ho avuto non poche difficoltà per l’estensione con rete sul manto cementizio un pò ruvido .Mi sono bloccato e non ho dato la prevista 2 mano .Vorrei optare per una mano di guaina liquida monocomponente atta a ricevere e sopportare la posa di mastice per eventuale messa in opera di mattoni in cotto . In alternativa vorrei estendere su questa piccola area la guaina ardesiata stante l’agevolazione di una pendenza di 4-5 cm della struttura in esame . Invero la stessa potrebbe essere posata in semplice sovrapposizione in considerazione proprio della pendenza suddetta Ringrazia…..sono consapevole di essere destinatario probabilmente di potenziali critiche , ma preferisco cavarmela da solo con tutte le conseguenze …… Cordialità Carlo
    P.S. ove possibile desidererei l’eventuale riscontro anche sulla mia e-mail personale …

  9. Faccio finta di non aver letto “complimenti!”. La pazienza e la gentilezza non saranno certo le sue qualità migliori.

    Verso la fine dell’articolo è spiegato esattamente che se si decide di evitare una barriera al vapore come una guaina ardesiata o bituminosa si deve optare per una membrana impermeabile e traspirante, con resistenza meccanica e stabile all’esposizione ai raggi UV.
    Queste guaine traspiranti sono resistenti alla pioggia battente.

  10. Avatar Sergio

    Uno legge l’articolo arriva alla fine, ma non viene nemmeno accennata quale sarebbe questa alternativa.
    Complimenti!

  11. Avatar Edilnet.it
    Edilnet.it

    Molto efficaci, ne esistono di varie marche, come gia detto fai un giro su internet per trovare info e prezzi migliori. è fondamentale applicare sopra un isolante termico da proteggere l’impermiabilizzazione piu rimane a temperatura costante piu durera ne tempo,ci sono anche dei libri che parlano di questo ,su come isolare e come fare cerca in qualche buona biblioteca.

  12. nel caso del tetto piano è corretto posare una barriera al vapore: la migrazione del vapore non funzionerà più nei due sensi ma sarà possibile solamente verso l’ambiente interno in regime estivo – l’unico momento utile per l’asciugatura del pacchetto.
    ecco l’importanza di un telo a diffusione igrovariabile.

  13. Avatar giorgio

    lo stesso discorso vale anche per un tetto piano oppure bisogna prendere delle precauzioni maggiori? su tetti piani è più sicuro montare una guaina catramata?