Non ho mai nascosto il mio pensiero sul fotovoltaico:
- tecnologia fantastica
- fortuna che qualcuno ci abbia investito dei quattrini e che la tecnologia sia potuta migliorare
- fonte energetica strategica: chi può fermare un popolo armato di energia?
- bello da vedere sui tetti
- brutto da vedere a terra
- sbagliato se visto come fornitore di energia per edifici energivori – prima seguiamo il mio motto: + involucro – impianti!
Ma sanno tutti che esiste una natura “fiscale” del fotovoltaico? Possono gli impianti solari essere considerati beni immobili? L’Agenzia delle entrate con la circolare 36/E del 19 dicembre 2013 sostiene l’obbligo di accatastamento: il fotovoltaico insieme all’unità immobiliare produce un reddito temporalmente rilevante.
La stranezza è che nell’ambito dell’attività professionale il fotovoltaico rientra nei beni mobili strumentali (aliquota di ammortamento pari al 9%, ammortizzando il costo in 11 anni) mentre l’impianto fotovoltaico in catasto si trasforma in bene immobile. Ma se è un bene immobile si dovrebbe applicare un’ aliquota di ammortamento pari al 4% annuo, come per i fabbricati destinati all’industria, in 25 anni.
Ho chiamato questo articolo “il fotovoltaico nel catasto”, avrei dovuto chiamarlo “il fotovoltaico nella catastrofe”.
Questa Repubblica delle banane ci costringerà ad installare il fotovoltaico di nascosto! o a smontarlo alla luce del sole.
Ognun s’arrangi…
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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