In un precedente articolo ricordavo che la capacità termica areica di un pannello di argilla è 51 (kJ/mqK), quasi 5 volte un pannello in cartongesso!
L’argilla
- accumula calore (bello d’inverno!)
- assorbe energia (bello d’estate!)
- assorbe umidità (bello tutto l’anno!)
in due parole, svolge la funzione di volano igrotermico.
la temperatura operante
Le temperature superficiali interne di ambienti con finitura in terra cruda sono più alte in inverno e più basse in estate: quindi anche la temperatura operante migliora di conseguenza. Grande comfort interno!
Ma soprattutto l’oscillazione delle temperature superficiali interne nelle 24 ore e nella settimana rimane più bassa con la terra cruda. L’intonaco in argilla agisce da accumulo e lavora con le variazioni del clima.
il clima interno e l’argilla
L’argilla ha temperatura superficiale più alta di 2 °C rispetto ad una lastra in cartongesso in inverno, ma è d’estate che dà il meglio di sè: 1,5 – 2 °C più fredda del cartongesso e poi, man mano che si carica di temperatura aumenta fino ad arrivare a -0.5 °C rispetto alla lastra in cartongesso.
In estate la massa termica che avvolge un ambiente, aiuta molto ad assorbire l’energia che noi stessi produciamo all’interno (il calore corporeo, il calore degli elettrodomestici, il calore dei corpi luminosi, il calore del cucinare, il calore dell’attività fisica).
l’argilla nelle case in legno
La cosa veramente straordinaria di questo materiale è che l’argilla ci permette di eliminare i difetti “climatici” interni di una casa in legno, leggera, edificata in zone climatiche non proprio adattissime a questo tipo di costruzione!
In una parete leggera, d’estate ad esempio, non possiamo scaricare energia, e questo, in molte zone climatiche italiane è un problema che dobbiamo risolvere progettualmente, e non mi interessa che l’isolamento esterno sia più che abbondante: il comfort lo dobbiamo progettare!
Il nostro piffero ce lo dobbiamo suonare da soli!
In commercio esistono lastre in argilla di diversi formati e diversi spessori, informiamoci per bene!
La posa dei pannelli in argilla sembra facile
La velocità di posa dei pannelli in argilla sembra soddisfacente
La superficie sembra ottimamente rivestita
Quando Vi chiedete se nella Vostra zona una casa in legno sia climaticamente adatta, potete rispondervi sempre di sì, a patto che ci sia dietro una attenta progettazione: è inutile farsi montare la stessa identica casa in legno dei nostri amici di Dobbiaco a Rovigo o a Trapani! Si può, e si deve progettare meglio.
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@ Simone
ci sono pannelli in argilla di argilla da costruzione o terra, cannucciato e juta che sono più leggeri (700 kg/m3 e conduttività 0,13 W/mK), ma perfetti per pareti interne, contropareti nelle costruzioni in legno, controsoffitti e sottotetti per gli straordinari valori di assorbimento del vapore.
poi ci sono anche pannelli d’ argilla di produzione industriale per la costruzione a secco (in sostituzione del tradizionale cartongesso per esempio) con spessori che arrivano anche a 40mm.
questi pannelli con 1100 J/kgK di calore specifico e densità 1450 kg/m3 sono fatti con argilla, sabbia, fibra di legno, rete in fibra di juta
poi ci sono tavelle in argilla per appesantire e dare massa ai tetti in legno che soffrono di mancanza di inerzia: questi pannelli hanno densità 1850 kg/m³, Conduttività termica 1,05 W/mK e capacità termica 1000 J/kgK
L’elevata densità (1350 Kg/m³) e l’elevata resistenza alla compressione del pannello in cementolegno o legno cemento è dovuta unicamente alla quantità di cemento Portland.
Quindi il cemento non offre tutti i vantaggi della terra cruda e delle materie prime naturali al 100%.
Mi sfugge la caratteristica che rende i pannelli in argilla così prestanti, se prendo a confronto un pannello in legnocemento ho la stessa densità (1350 kg/mc) e più Calore specifico 1880 vs 1000 J/(kg·K), mi sono perso qualcosa?
Grazie
certamente la massa nel solaio non guasta, ma letteratura insegna che le stratigrafie sono importanti per i componenti edilizi che scambiano con l’ambiente esterno.
nel senso che conta poco avere in camera un bancale di argilla cotta a temperatura ambiente. ma certamente l’innalzarsi della temperatura interna (tendenza al surriscaldamento) dovrebbe farsi carico anche di innalzare la temperatura interna del bancale!
E magari, per quegli stessi ambienti più vissuti, un bel pavimento in cotto al posto di quello in legno…. anche questo dovrebbe fare molto, giusto?
Grazie!
Marco
due lastre in fibrogesso sono già il doppio più efficaci dell’economico cartongesso.
per migliorare si può scegliere anche tra le tante qualità di fibrogesso, quindi non limitiamoci al nome ma analizziamo la scheda tecnica della lastra che si promette arrivi in cantiere per la finitura del lato interno. ovviamente quella con densità kg/mc maggiore è la lastra che fa per noi, anzi per lo scopo.
le ricordo anche che la lastra da 12,5mm è uno standard di spessore diffusissimo, ma in realtà esiste lo spessore 15mm e anche 18mm il cui prezzo sale proporzionalmente.
prima di tutto quindi inserirei nella lastra più interna lo spessore maggiorato e negli ambienti più vissuti e non coperti da mobili investirei anche sulla rasatura fine in argilla per 2-3mm che già porta alcuni kg/mq a seconda dell’intonachino scelto.
Grazie mille!
Ne approfitto ancora per proporle una stratigrafia per parete che mi sembra molto interessante e che mi propone una ditta qui in Brianza.
Le pareti escono finite dalla ditta e assemblate con guarnizioni a tenuta in cantiere… insomma, casa a telaio (lamellare) prefabbricata. Dall’interno:
2 lastre di fibrogesso da 12,5 (fra le 2 lastre viene inserito un freno al vapore)
struttura a telaio lamellare da 20 cm riempita da fiocchi di cellulosa a 60/70 kg/mq
1 lastra di fibrogesso da 125
fibra di legno 8cm
rasatura ai silicati con rete armata
non mi sembra affatto male… l’unica cosa e la capacaità areica interna che si ferma a 33… intonacando ad argilla si raggiunge 37
Per il resto:
U=0,13
Udyn=0,02
Sfasamento 13h
Pannelli radianti a parete… ma non abbastanza “estesi” per raffrescare… ma forse con questi valori non c’è bisogno.. e risparmiamo un po’ di soldini…
Grazie!!!!
la soluzione dell’isolamento dall’interno con lastre preaccoppiate con eps è tra le più diffuse ed economiche.
non è però una soluzione da consigliare. l’eps non è proprio il materiale coibente indicato per utilizzo sul lato interno.
se invece si è certi che la stratigrafia presenti un’intercapedine d’aria si potrebbe ragionare su un intervento di insufflaggio che permetterebbe di migliorare molto la prestazione della parete pur non attenuando i ponti termici.
Buonasera,
complimenti per i progressi del sito che si apre su tante cose sempre interessanti.
Ho imparato da Lei che l’isolamento interno va scelto solo se non ci sono soluzioni alternative: in zona climatica E, abito in un condominietto con facciata rivestita di klinker e con pilastri e travi in ca. a vista. Grosse mensoloni in ca sorreggono i balconi. Il muro perimetrale, partendo dall’esterno, è fatto di piastrelle klinker 0,9 + malta+ poroton sp 12 + materasso di lana di roccia + aria + poroton sp 12 + intonaco a civile.
Non avendo a disposizione tantissimo spazio, penso di utilizzare l’eps…. + gessofibra. Le chiedo:
– Se facessi dei fori apribili in estate e tappati in inverno, sia in alto che in basso della parete perimetrale per raggiungere la cavità tra i due poroton, aumenterei i problemi o aumenterei la capacità areica?
– Potrebbe essere un vantaggio incollare del cartone sul muro prima di accostare l’eps?
La ringrazio molto.
Lucia.
Noi per intonacare le pareti interne abbiamo utilizzato argilla mischiata a paglia e sabbia, oltre tre cm di spessore. Applicata direttamente su tavole di pino nero con incisioni per far aggrappare l’intonaco. A tre anni dalla costruzione non abbiamo nessuna crepa o distacco malgrado la casa sia interamente di legno massello (niente lamellare, xlam, osb, etc) proveniente da impianti certificati del centro italia. Temperatura ed umidità costanti in inverno ed estate con impiego minimo di energia.
Grazie!
Credo che alla fine opteremo per la più pratica soluzione della controparete in fibrogesso intonacati ad argilla.
Pensavamo ai pannelli in argilla fresati per riscaldamento solo per il soffitto… la capacità aria interna dovrebbe trarne vantaggio anche così…
I produttori di tali pannelli li vendono soprattutto per il riscaldamento a parete ma dovrebbero andare anche a soffitto… che ne dite?
Grazie!
Va posta molta attenzione al fissaggio dei pannelli in argilla direttamente sulla struttura portante in XLAM poichè i possibili movimenti di assestamento della costruzione si rifletteranno sugli stessi causando potenzialmente cavillature e crepe ; la lavorazione dei pannelli , per esperienza personale , risulta relativamente facile solo per posatori con esperienza pur non presentando particolari difficoltà se non nelle lavorazioni atte a ricavare gli spazi necessari per gli attraversamenti impiantistici ; infine rilevo che sia dalla letteratura che dalle esperienze personali un pannello di spessore variabile tra i 20 e i 40 mm farà ottenere i migliori risultati in termini di confort termico solo ed unicamente abbinandolo ad un involucro altamente performante (minimo classe A1)
Bellissimi i pannelli di argilla!
Pensavo proprio di orientarmi verso quelli da 35 mm direttamente “avvitati” sull’xlam.
Mi chiedevo però se sono facilmente “lavorabili” già messi in opera per fare le “fresate” per scatolette elettriche, tubi e canaline elettriche… mi resta soprattutto il dilemma delle scatolette elettriche che in effetti hanno uno spessore maggiore dei 35mm dei pannelli che ho visto.
Insomma, bellissimo materiale, ma la sua lavorazione sarà davvero semplice come sembra?
Grazie!
in una casa in legno con costruzione a telaio il minimo consigliato per ottenere un sufficiente comfort estivo è un doppio strato di fibrogesso, magari ancora appesantito con una rasatura di qualità.
penso che un interno in mattoni in argilla sia quanto di meglio si possa pensare ma mi preoccuperebbe la lavorazione, diciamo, troppo a umido, che andiamo a svolgere per perseguire l’edificazione della parete.
ecco perché opterei per i pannelli in argilla che trovate dai 16mm di spessore fino ai 5cm di spessore.
in genere la letteratura parla di 6-7cm come strato interno importante per influenzare il comfort interno.
aggiungo che la prestazione della stratigrafia della parete esterna deve garantire adeguato sfasamento estivo con materiale isolante idoneo al regime estivo come a quello invernale.
Dovendo segliere il tipo di parete interna per una nuova costruzione in pianura padana zona E, è meglio optare per i pannelli di argilla su di una struttura intelaita (tipo la classica struttura per pareti in cartongesso) oppure è una buona soluzione anche l’uso dei mattoni in argilla? E in quest’ultimo caso il mattone offre per l’intero spessore (12cm quello che sto valutando) la sua capacità di regolatore igrometrico oppure è solo il primo strato di 1-2 cm che svolge il lavoro?
Ho trovato quest’ultimo dato sul libro “La mia casaclima”di Norbert Lantschner, ma volevo capire nel caso specifico se il mattone in terra cruda può essere una soluzione più efficace dei già buoni pannelli.
La ringrazio
leggi l’articolo http://espertocasaclima.com/tetto/tetto-piano-coibentato-e-impermeabilizzato-correttamente/
In fase di ristrutturazione del lastrico solare della mia casa unifamiliare cerco consigli sui materiali da usare. Zona climatica B, il problema principale e’ il caldo. Nella situazione attuale (casa costruita a fine anni ’70) sopra il solaio e’ presente uno strato di mattoni forati e poi uno strato di polistirolo. Avevo pensato di aggiungere uno strato di fibra di legno. È corretto? con quali spessori?
Grazie