consulenza per efficienza energetica

lastre cartongesso fibrogesso

Finiture interne in cartongesso e clima interno confortevole

16 risposte

Volete conoscere il mio parere?

Vi risponderò sempre allo stesso modo: capisco il desiderio di un lavoro pulito, veloce e pratico, ma se parliamo di comfort e di capacità di accumulo interno e della possibilità di scaricare un po’ di energia quando d’estate ne produciamo internamente troppa facciamo attenzione al materiale che posiamo sul lato interno!

lastre cartongesso fibrogesso

Il cartongesso è il materiale più povero e con le peggiori prestazioni possibili, è giusto saperlo ed è giusto capire il perchè di quanto state leggendo.

lastre cartongesso fibrogesso

Per ottenere più massa interna e più inerzia, si deve ricordare che:

A proposito di intonaci di qualità in calce o argilla, un intonaco in argilla spesso 2 centimetri lavora molto bene in estate :

argilla finitura interna

L’argilla

  • accumula calore (bello d’inverno!)
  • assorbe energia (bello d’estate!)
  • assorbe umidità (bello tutto l’anno!)

in 2 parole… svolge la funzione di volano igrotermico (hygros “umido”, terme “calore”.

argilla finitura interna

Le temperature superficiali interne di ambienti con finitura in terra cruda sono più alte in inverno e più basse in estate: quindi anche la temperatura operante migliora di conseguenza. Grande comfort interno!

Ma soprattutto l’oscillazione delle temperature superficiali interne nelle 24 ore e nella settimana rimane più bassa con la terra cruda. L’intonaco in argilla agisce da accumulo e lavora con le variazioni del clima.

L’argilla ha temperatura superficiale più alta di 2 °C rispetto ad una lastra in cartongesso in inverno, ma è d’estate che dà il meglio di sè: 1,5-2 ° più fredda del cartongesso e poi, man mano che si carica di temperatura aumenta fino ad arrivare a -0.5 °C rispetto alla lastra in cartongesso.

argilla finitura interna

In estate la massa termica che avvolge un ambiente, aiuta molto ad assorbire l’energia che noi stessi produciamo all’interno (il calore corporeo, il calore degli elettrodomestici, il calore dei corpi luminosi, il calore del cucinare, il calore dell’attività fisica).

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federico_sampaoli_espertocasaclimacom  ipha_member   articolo ideato, scritto e diretto da Federico Sampaoli, impegnato a favore delle persone, del comfort e dell’open information, titolare e caporedattore di espertocasaclima.com – blog di formazione e comunicazione online dal 2009.

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federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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16 risposte a “Finiture interne in cartongesso e clima interno confortevole”

  1. Perchè le strutture esterne dovrebbero scendere di temperatura fino a congelare?

    proprio perchè mancheranno le genersoe dispersioni che prima caratterizzavano la struttura dell’edificio.

    in due parole, isolare sul lato interno è una soluzione perfetta e ottimamente confortevole per un’abitazione non vissuta in modo continuativo, isolare con materiali traspiranti e igroscopici tutela da tutti i tipici problemi di condensa interstiziale.
    spingere troppo sugli spessori significa dover eseguire un’attenta analisi, oppure fermarsi a spessori “più normali” ed investire il denaro in qualità e salubrità delle finiture interne.

    Se si coibenta dall’interno con materiali isolanti poco adatti, protetti da barriere al vapore, sicuramente si sta preparando una stratigrafia rischiosa (se il palloncino si buca… scoppia!).
    Se invece si sta molto attenti alle scelte iniziali dei materiali affinchè abbiano buona conducibilità capillare, con ottime proprietà igroscopiche che permettono il normale e diffuso trasporto del vapore nei due sensi a seconda della stagione (verso l’esterno in periodo di riscaldamento e verso l’interno in periodo estivo), allora si può stare molto più tranquilli sul problema della condensa.
    Il vapore entra nel pacchetto isolante per tutto il periodo invernale, ma sarà libero di asciugare nel periodo estivo: è una cosa completamente naturale e non dannosa e soprattutto non insidiosa.

    Maglio impiegare più tempo nella scelta dei materiali piuttosto che ai mezzi per fermare il vapore: il risultato sarà qualitativamente migliore.

    Il fatto che un enorme spessore di fibra di legno indichi problemi di condensa interstiziale sottolinea una delle criticità del modello di verifica di Glaser che sottovaluta le buone caratteristiche dei buoni materiali.

  2. !? grazie per la risposta tempestiva, ma in questo modo mi ha confuso ulteriormente le idee 🙂
    Perchè le strutture esterne dovrebbero scendere di temperatura (fino a congelare?) essendo a contatto con un materiale caldo come la lana di roccia interna? Estremizzando togliendo l’isolameto interno certo che sarebbero più calde le pareti esterne, perchè le scalderei dall’interno ma non era quello lo scopo dell’isolamento. Se mi può spiegare…
    Capisco il problema della migrazione del vapore e l’uso di materiali traspiranti. Ho provato a sostituire nel simulatore online (il conto della serva, come si dice…) tutto l’isolamento con 130mm di pannelli tipo Pavawall e 15mm di intonaco d’argilla e mentre la trasmittanza si mantiene bassa, si alza la capacità termica areica da 12 a 22 (si sapeva) ma mi dice che ci saranno problemi di condense interstiziali interne (?)
    Certo, sono ancora in tempo per tornare sui miei passi.
    Grazie.

  3. poliuretano e lana di roccia, si sa, non sono i miei materiali preferiti. in caso di isolamento interno ancor meno.
    forse la spesa per metro quadrato di superficie appare più abbordabile utilizzando cartongesso e lana di roccia o cartongesso pre accoppiato con poliuretano, ma la stratigrafia è povera e con scarse qualità (non parliamo ancora di salubrità).
    il fatto di ottenere una trasmittanza bassissima con questo isolamento sul lato interno non deve entusiasmare troppo: più si spinge sull’isolamento interno e più le strutture esterne scenderanno di temperatura, fino a congelare, più le strutture esterne scnedono di temperatura e più risulteranno insidiosi i ponti termici non corretti o corretti poco o dimenticati.
    dunque, più isolo sul lato interno e più rischio condense interstiziali derivanti da diversi aspetti.
    certamente, non utilizzando materiali igroscopici e traspiranti dovrò preoccuparmi di progettare un freno al vapore e garantire la perfetta tenuta all’aria del volume riscaldato (anche gli impianti dovranno garantire la perfetta tenuta all’aria).
    forse lei è ancora in tempo per ritornare sui primi passi e riflettere sull’alternativa di un isolamento interno minerale igroscopico e traspirante che si comporterà molto bene pur non offrendo trasmittanze così basse.

  4. Complimenti per la passione e competenza e il fatto di metterle a disposizione!
    Le chiedo di togliermi questo dubbio. Ho letto con attenzione tutto il discorso massa, capacità areica ecc ma sono ancora indeciso, dovendo fare un lavoro in economia. Brevemente, vorrei rendere accogliente e fruibile un appartamento in montagna (anni ’70, muri in mattoni), dove non ho la possibilità di realizzare un cappotto esterno. L’uso sarebbe sporadico nei fine settimana o poco più, estate ed inverno. Avevo pensato ad una struttura interna per cartongesso da 100mm riempita con pannelli di lana di roccia e la finitura con i pannelli cartongesso accoppiati a 30mm di poliuretano. Sono pareti da 140mm ma non ho problemi di spazio, e un calcolo approssimato online mi da’ una trasmittanza di 0,26 e nessuna condensa. D’estate non ci sarebbero problemi, mi sembra di capire, dato il raffrescamento notturno, ma per le giornate invernali, sarebbe meglio pensare ad altro? Propongo la soluzione controparete e cartongesso per un discorso economico, sempre che secondo lei il risultato non sia scadente per l’uso che farei dell’appartamento. Serve il freno vapore o il pannello accoppiato svolge già questa funzione (nel caso devo mettere la guaina fra poliuretano e lana di roccia)? Ringrazio.

  5. la soluzione con fori dall’esterno per arieggiare intercapedini murarie è da evitare quasi sempre.
    dalla descrizione non si riesce a comprendere se la sensazione di non asciutto dipenda da umidità di risalita, infiltrazioni dovute alla porzione contro terra ecc.
    se la muratura fosse sana e asciutta, la sensazione di non asciutto probabilmente dipende dalla bassa temperatura superficiale interna delle murature che restituisce un “effetto cantina”.
    questo discomfort sparirebbe se si intervenisse con un isolamento interno completo.
    leggi anche https://espertocasaclima.com/category/isolamento/coibentazione-interno/

  6. Buongiorno, sempre a proposito di isolamento dall’interno: ho una piccola casa in montagna del 1980 con un piano terra adibito a garage parzialmente accostato a terra (muro in cemento da 25 cm). Per rendere asciutto il locale ad uso magazzino, avrebbe senso creare con delle contropareti (distanziate dalle perimetrali) in cartongesso ed un isolamento continuo anche pavimento e soffitto una “scatola” all’interno della stanza? E l’intercapedine potrebbe essere aerata dall’esterno, essendo la “scatola” isolata adeguatamente? Grazie.

  7. grazie della conferma. sì la calce ha molti pregi.

    nel caso di un termointonaco interno o qualsiasi pacchetto progettato per l’isolamento sul lato interno è una ottima e saggia soluzione pensare ad una finitura a base calce.
    di meglio non c’è.
    naturalmente anche la pittura deve essere della stessa qualità per non rovinare la stratigrafia.

  8. Avatar Massimiliano Zaganelli
    Massimiliano Zaganelli

    Buongiorno Dott.Sampaoli,
    ho toccato con mano il lato interno di una parete esterna
    intonacata a calce e sono rimasto sorpreso dal fatto che
    anche senza nessun isolante la parete risultasse non fredda
    al tatto ed anche il clima nella stanza rispetto alle altre
    senza questo intonaco fosse decisamente piú piacevole.

    Visto che un isolamento dall’ interno é l’ultima strada da percorrere
    per i tanti problemi che lei ben spiega nei suoi articoli, puó un intonaco
    di questo tipo essere un buon compromesso e magari dare
    qualche vantaggio anche in estate o visto il disagio che deriva
    da un lavoro come questo conviene fare qualche cosa di piú spinto ?

    Grazie mille

    Massimiliano Zaganelli

  9. mi pare strano che passando da una finitura in cartongesso ad una con 2cm di argilla la capacità areica interna migiori solo così poco.
    ma dipende sempre dai valori inseriti nel calcolo.

    meglio un termointonaco di elevata qualità che un pannello in lana di roccia, non proprio un materiale salubrissimo per uso interno.

    il caldo esterno, cioè l’onda termica che da fuori attraversa il pacchetto va considerata leggendo il valore di sfasamento.
    una stratigrafia incapace di sfasare sufficientemente non potrà mai nemmeno farsi carico dell’energia prodotta internamente.

  10. Ho un parete in cls già isolata all’ esterno ,per cui è stata progettata per migliorarne l’ isolamento, una controparete interna in cartongesso con lana di roccia.. quello che mi preoccupa è proprio la cap. termica aereica interna che risulta bassa intorno ai 22 Kj/mqK , provando anche con un pannello di argilla di spessore 2 cm al posto del cartongesso, non si arriva a valori più alti di 32-33Kj/mqK..

    Come posso fare per migliorare la situazione?
    e’ quindi necessario avere sempre una parete molto “pesante” verso l’ interno per avere una capacità termica interna adeguata?

    Inoltre noto che nel mio pacchetto pur essendo bassa la capacità termica aerica interna è abbastanza alta la capacità termica aerica globale 410Kj/mqK.. questo può essere un vantaggio ? avendo alto questo valore globale, ma basso quello interno, vuol dire che la mia parete blocca il caldo esterno ma non “assorbe” quello che arriva dall’ interno? cucina-bagno ecc..si potrebbe risolvere questo problema progettando un ricircolo di aria?

  11. in teoria il massetto a secco è anche quello costoso, provato a vedere prodotti Leca? Lecacem se poi fai sopra il massetto di finitura o Lecamix su cui puoi direttamente incollare le piastrelle.

    per le lastre interne alternative al cartongesso, c’è anche il Fermacell che è ottimo come valori termici, acustici, resistenza a umidità ecc ed è anche più solido e robusto.

  12. Salve, dovendo fare il massetto sottopavimento, altezza circa 10 Cm.
    Avevo pensato di usare pannelli in fibra di argilla, spessore 5 cm, più premiscelato con argilla spessore 5.
    Non vorrei fare tutto con il premiscelato per problemi di costi e di peso.
    La casa è a sant’agata dei goti.

    Grazie

  13. preferire sempre l’isolamento esterno!

    vetro cellulare = barriera al vapore + grande spesa
    motivi?
    doppia lastra in cartongesso per locali no frequentemente abitati può andare, altrimenti meglio materiali più nobili.

  14. Complimenti per le puntuali risposte.
    Vorrei sottoporLe il mio caso (prov. di Udine, zona climatica E) nel quale in fase di nuova costruzione, propenderei a fare i muri perimetrali in cemento armato sp.20 cm, isolamento interno in vetro cellulare sp.14 cm, controparete interna – struttura metallica e doppia lastra di cartongesso. Cosa ne pensa?
    Grazie anticipatamente per la risposta.-

  15. grazie per gli elogi.
    circa i prezzi cartongesso fibrogesso argilla, finiture escluse, parliamo di pannelli, dal fibrogesso all’argilla il salto sarà circa del 25%.

    ma secondo me è la totale ignoranza (leggi sconosciutezza) in materia.
    ci sono committenti danarosi e committenti parsimoniosi e anche tutteddue le cose insieme, ma spesso non sanno nemmeno cosa stanno scegliendo e cosa devono guardare per scegliere.
    è per questo che scrivo e informo.

    una finitura interna non vale l’altra! questo non lo sa nessuno e spesso non viene spiegato. a me nessun architetto mai ha chiarito questi concetti. MAI. eppure li trovo così importanti!

    tante riunioni sul colore delle piastrelle e non un paio di minuti sull’importanza delle finiture interne!
    il fatto è che spesso sembrano fisime, fissazioni da flower power people, argomenti BIO… puah!

  16. ha perfettamente ragione la lastra in argilla è sicuramente superiore a quella di cartongesso…ma dalle mie parti (prov di udine) non conosco nessuna ditta che svolge quel tipo di posa…oppure sarà anche in grado di svolgerlo,ma non ha esperienza….storia alle spalle per darmi delle garanzie..
    poi ci sono altri due punti che bisogna prendere in considerazione….il costo della lastra in argilla…che credo sarà decisamente superiore…e che dalle mie parti,non fa poi tanto caldo…quest’estate ci son stai 20 giorni sopra i 32 gradi credo…dove ho acceso il climatizzatore….e per quest’anno penso che il caldo sia gia un ricordo…
    non sono un sostenitore del cartongesso o della lana di roccia…ben si intenda,ma è un sistema veloce,economico e se fatto bene ha ottimi risultati termici/acustici.
    complimenti è veramente preparato e sa scrivere molto bene!