consulenza per efficienza energetica

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Platea calda, fredda o tiepida?

30 risposte

Già negli anni in cui ho cominciato a dedicarmi alle prime soluzioni di coibentazione,  le mie valutazioni sulla convenienza tout court di isolare termicamente l’edificio verso il basso, qualsiasi fosse il clima, erano incerte.

Isolare o non isolare verso terra? To insulate or not to insulate, that is the question.

Senza dubbio un progetto che dimentica la coibentazione verso il basso porta con sè alcuni problemi di comfort, più o meno gravi a seconda del tipo di impianto di riscaldamento: un radiante a pavimento, per esempio, “nasconde bene” questo errore di progettazione, almeno fino alla mezza stagione.

Penso naturalmente ad un’abitazione singola che si sviluppi completamente o parzialmente al piano terra e che non destini il piano terra a garage, cantine, centrale termica o altri ambienti non riscaldati, oppure penso ad un fabbricato ex artigianale che ora sta prendendo nuova vita diventando abitazione su un unico piano, fino a ieri destinato al “lavoro”, magari un loft in città.

E naturalmente non sto pensando ad una artificiosa platea su igloo con vespaio aerato, con passaggi d’aria canalizzati – sto pensando alla platea in aderenza al terreno, attaccata alla terra! Quella palla azzurra su cui viviamo, che troppo maltrattiamo!

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La terra è lenta a scaldarsi, ed è lenta a raffreddarsi – pensateci un attimo: una cantina in ottobre e novembre è ancora confortevole mentre in casa si vorrebbe già chiudere le finestre e accendere il riscaldamento; a fine primavera invece si sta bene in casa e fuori casa, ma la cantina è assai poco confortevole! Questa lentezza del terreno a cambiare temperatura nelle stagioni (un po’ come il mare) fa sì che non è in pieno inverno che la dispersione verso terra sia più elevata, bensì verso la primavera.

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E’ logico che più superficie occupa la casa (più il coperchio è vasto) e più il terreno sottostante è rallentato nei cambi di temperatura durante le stagioni: infatti la casa che ci è seduta sopra protegge gli ambienti, ma anche il terreno dalle diverse temperature stagionali dell’aria! Continuando con questo semplice ragionamento si potrebbe affermare che la zona perimetrale dovrebbe ricevere più coibentazione e quella centrale potrebbe riceverne meno.   In fondo questa tecnica io già la sfrutto da un pezzo sotto altra forma: se stanno posando un impianto radiante a pavimento consiglio sempre di usare il passo minimo nella posa del tubo in prossimità delle pareti perimetrali e di grandi vetrate, allentando il passo nelle zone più interne e centrali, quelle meno bisognose di pareggiare le dispersioni con nuovo calore.

tipi climatici italiani

Non dimentichiamo che l’Italia ha tanti dialetti ma anche tanti climi diversi:

  • se al Sud la temperatura media del terreno nel mese più freddo segna 8°, e 26° C nel mese più caldo
  • al Nord si passa dai +2° ai 24° C massimi e in alcune zone particolarmente fredde i dati scendono ulteriormente

Temperature medie intorno ai 18° C (Sud Italia) e temperature medie intorno ai 12° C (Nord Italia) impongono un modo di progettare differente per ogni zona italiana, ma continuiamo a ragionare:

Se nel Sud d’Italia costruisco sul terreno con standard da casa passiva (forte isolamento termico anche verso il basso) ottengo, sotto la platea, una buona isola di freddo: quel terreno infatti non riceve più il caldo dalla platea disperdente e non riceve caldo dal sole:

  • se investo molto nella coibentazione della platea ottengo una buona isola di freddo, ma non riesco a sfruttarla perchè mi sono isolato troppo
  • se evito la coibentazione mi ritrovo con troppe dispersioni, discomfort invernale, e successivamente un terreno caldo dove non riesco a cedere calore perchè troppo vicino alla temperatura ambiente interno
  • ma poter cedere il calore da qualche parte è estremamente importante per evitare il surriscaldamento estivo degli ambienti! sapete quanto io insista sui materiali delle finiture interne delle pareti perimetrali!
  • il giusto sta sempre nel mezzo?

Se è vero che il surriscaldamento non garantisce il comfort (ed è vero), devo fare una migliore attenzione alla composizione degli strati immediatamente sotto i nostri piedi, quelli che delimitano il nostro ambiente se lo guardiamo dall’alto verso il basso, una piccola attenzione che garantisce un clima interno migliore d’estate!

Per stabilire esattamente lo spessore della coibentazione (evitando di dire “poco” o “pochino” o “non molto”) dobbiamo calcolare, e prima di calcolare, conoscere:
– temperatura minima media mensile del terreno
– temperatura minima media mensile dell’aria esterna

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articolo ideato, scritto e diretto da Federico Sampaoli, impegnato a favore delle persone, del comfort e dell’open information, titolare e caporedattore di espertoCasaClima – blog di informazione e comunicazione

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30 risposte a “Platea calda, fredda o tiepida?”

  1. un magrone decente permette di posare perfettamente il telo sotto la soletta di fondazione, ma chi ci lavora deve poi fare più attenzione

  2. Effettivamente potrei metterla sopra la platea.
    Così però dovrei incamiciare tutti i pilastri.
    C’È qualche altra opzione valida nel caso volessi mettere il telo sopra vc costipato?
    Le uniche opzioni che mi vengono in mente sono un telo da nastrare sui giunti oppure un telo da fiammare sopra uno strato di magrone, gettato sopra il vc.
    Grazie ancora

  3. se la ghiaia in vetro cellulare è lo strato separatore tra terreno e fondazione è anche l’occasione di progettare un drenaggio perimetrale aiutando lo strato isolante a mantenersi nelle migliori condizioni.
    dopo lo strato separatore si getterà la soletta di fondazione e su questa si posa con facilità la barriera al gas Radon (e all’umidità).

  4. Ho dimenticato di specificare che sto optando per vc costipato in grani.
    In questo caso come ti muoveresti per mettere una barriera anti radon?

  5. mi sembra che il vetro cellulare in lastre sigillate si comporti come barriera antiradon

  6. Ciao Federico, che tipo di barriera antiradon suggerisci da posare sopra VC?
    Immagino che fiammare i lembi del telo sopra il VC non sia proprio semplice, o sbaglio?

    Grazie

  7. secondo il nuovo Dm 26.6.2015 la trasmittanza termica massima delle strutture opache orizzontali di pavimento soggette a riqualificazione in zona climatica E dovrebbe essere 0,31 W/mqK.

    i valori limite di trasmittanza devono essere rispettati dalla trasmittanza equivalente della struttura tenendo conto dell’effetto del terreno calcolata secondo UNI EN ISO 13370.

  8. Chiedo scusa, inoltre non ho specificato che tale edificio avrà la funzione di albergo (p.t. e P1o) e nel seminterrato c’è una spa.
    Il pacchetto da me adottato è il seguente:
    INTERNO
    Pavimento in Gres Porcellanato 2cm
    Massetto fibrorinforzato tipo leca con conduttività 2,02 w/mk 3cm
    Riscaldamento a Pavimento 3cm
    Isolamento Stiferite AI4 Poliuretano schiuma Polyso a alta densità racchiuso tra 2 pellicole di alluminio 6cm
    Soletta con rete elettrosaldata 10cm
    Igloo da 65cm
    Platea da 30 cm
    Spero che tali indicazioni le diano più informazioni.
    Grazie anticipatamente.
    Davide

  9. Salve, giudico questo articolo molto interessante.
    Sto facendo una tesi, riguardante un restauro e rinfunzionalizzazione edificio storico.
    Premetto che è stata prevista una platea di fondazione e l’edificio è in muratura continua in pietra. Opero nella zona climatica E.
    Essendo tale edificio circondato da altri due edifici ai lati E ed O ed avendo il piano seminterrato controterra rivolto a S e il solo lato nord da verso una vallata….ho pensato di predisporre un pacchetto di attacco a terra con igloo al di sopra della platea e al di sopra degli igloo il pacchetto per il riscaldamento a pavimento, inoltre non potendi isolare dall’esterno ho scelto di isolare dall’interno con Areogel.
    Gli igloo per essere efficienti devono effettuare una ventilazione, quindi avevo pensato ad una ventilazione esterna verso nord e interna verso la parete controterra.
    La mia domanda è…..devo isolare sotto la platea? Potrebbe funzionare come sistema?
    La ringrazio anticipatamente
    Davide

  10. ogni scheda tecnica indica l’utilizzazione corretta :
    Perimetro 1) Platea di fondazione
    Perimetro 1) Falda
    Pavimento civile abitazione
    Pavimenti industriali e magazzini frigoriferi

    si deve verificare la Certificazione di resistenza a compressione sotto fondazione (kPa)

  11. Quale valore di resistenza alla compressione dovrei utilizzare riguardo all’xps?

  12. le impermeabilizzazioni funzionano e non funzionano.
    meglio progettare un drenaggio perimetrale.

    una platea calda con xps sottofondazione evita l’umidità di risalita.

  13. Buongiorno.
    Dobbiamo realizzare un garage, sia da subito volevo che la platea non appoggiasse direttamente sul terreno (per il rischio che in futuro si trovasse della risalita di umidità sulle parti perimetrali dell’edificio).
    In questo caso basterebbe un telo in polietilene bello robusto che magari passi anche sotto il marciapiede che si andrà a realizzare automaticamente al momento del getto della platea?
    A dirla tutta si pensava di fare così:

    Terreno
    Telo in polietilene
    Xps ad alta densità (5cm)
    Platea

    Ho aggiunto l’isolamento nel caso in futuro il garage possa diventare una stanza in più.
    Grazie.

  14. potreste valutare di sostituire la guaina bituminosa con una più salubre Guaina impermeabilizzante composta da doppio strato in LDPE (low density polyethylene) che è anche barriera al gas Radon.

    mantenere una riserva di freddo mal isolando la platea di fondazione era anche mia convinzione iniziale, ma ne risente il comfort e ne risente il progetto impiantistico: è più corretto cercare l’uniformità del maggior isolamento possibile.
    orizzontalmente non mi sembra corretto annegare la massa dell’argilla tra isolante (inferiore) e granulato calcareo coperto superiormente dal fibrogesso.
    una stratigrafia che lascia anche spazio corretto per i passaggi impiantistici potrebbe essere: un sistema a secco:

    estradosso del solaio esistente:
    -impermeabilizzazione
    -isolamento in pannelli
    -isolante livellante in argilla espansa come passaggio impianti
    -pannello isolante anticalpestio
    -fibrogesso fermacell

  15. Avatar davide

    Salve, sto realizzando la mia casa in xlam: ho previsto all’interno un rivestimento in mattoni in argilla con relativo intonaco in argilla e sto valutando cosa fare a terra sopra la platea che non è ancora stata isolata
    Sono in prov di venezia con 2450gg
    La caldana poggia sopra 70cm di ghiaione, è prevista una guaina bituminosa per la impermeabilizzazione, poi si pensava di mettere dell’estruso da 6-8cm e proseguire come segue:
    tavelle in argilla da 3.5cm di spessore, 2-3-4 strati quelle che ci stanno, granulato calcareo 1500kg/mc e sopra lastra battentata in fibrogesso sulla quale sarà poggiato un pavimento flottante in laminato. il riscaldamento sarà fatto mediante stufa ad accumulo. le sembra una stratigrafia intelligente? che sia opportuno isolare così “poco” a terra quando sulle pareti ci sono 18cm di fibra di legno e sul tetto 22. la mia paura è in caldo, e la massa che sto mettendo all’interno mi rassicura per i picchi interni, ma quando arrivano i tre mesi di caldo intenso credo sia opportuno scaricare a terra energia termica. sto esagerando o estremizzando secondo lei?

  16. da padovano a padovano..
    in zona climatica E, pur restando valido l’argomento di discussione che ho voluto pubblicare qualche tempo fa, è corretto preoccuparsi per le dispersioni verso il basso.
    se è possibile progettare una platea calda ben venga: tutti gli strati contribuiscono al calcolo ma la cosa migliore è già partire all’intradosso platea con ghiaia di vetro cellulare che non necessita di altri strati sottostanti.
    gli strati PLATEA, GUAINA, MASSETTO, BARRIERA AL VAPORE, PANNELLO BUGNATO (per impianto a pavimento), ALLEGERITO non sono in ordine corretto:
    dall’interno:
    massetto
    radiante
    alleggerito per passaggi impiantistici
    barriera
    platea
    strato di separazione
    ghiaia in vetro cellulare
    geotessuto

    Nota bene che un impianto radiante tradizionale con lo strato di massetto ha, di fatto, molta inerzia e poco si adatta ad un edificio ad alte prestazioni!
    Un edificio ben coibentato ha bisogno di un impianto dinamico e veloce che all’occorrenza ci dà i Watt che ancora ci servono per rimanere a 20°C.
    l’impianto radiante tradizionale è invece perfetto per una casa molto disperdente che ha un continuo bisogno apporto di energia, che di fatto disperde facilmente!
    Ovviamente io non conosco le parti vetrate dell’edificio e nemmeno l’esposizione, ma sono anch’essi aspetti importanti per indirizzarsi verso un impianto più dinamico e con meno inerzia.

    L’indecisione tra eps, cappotto minerale o in fibra di legno è certamente un fatto economico. Le prestazioni invernali richiedono uno spessore un po’ maggiore per il cappotto minerale o in fibra di legno, ma entrambe le soluzioni sono migliori in estate e acusticamente parlando.
    L’importante è che si scelga una soluzione appartenente ad un sistema certificato, dove tutti i componenti siano rispettati.
    La stratigrafia del tetto è corretta, abbondare non fa mai male! Aggiungere ulteriori cm è di fatto un costo di pochi cento euro in più.

  17. Avatar ALBERTO

    Buongiorno,
    Devo realizzare una casa monofamiliare al piano terra, in mattoni (spessore=25cm) cappotto esterno di circa 12 cm equivalenti di EPS (sono indeciso fra EPS -idrato di silicato di calce- o fibra di legno) tetto in laterocemento da 20cm e isolato verso l’esterno del tetto con 16cm di fibra di legno. Pensavo di realizzare le fondamenta a PLATEA.
    La casa verrà realizzata in provincia di Padova con riscaldamento a pavimento
    Le scrivo per avere un parere sull’isolamento della PLATEA. Pensavo di realizzare una platea tiepida, in modo tale da avere un certo isolamento nel periodo invernale ed usufruire di un “pozzo tiepido” durante il periodo estivo (per scaricare un pò di calore verso il basso). Nel dettaglio pensavo ad una stratigrafia a partire dal basso così composta: TERRENO-GEOTESSUTO-STRATO GHIAIA GROSSA-STRATO GHIAIA FINE -STRATO VETRO CELLULARE (se necessario) – PLATEA circa 35cm – GUAINA- MASSETTO-BARRIERA AL VAPORE-PANNELLO BUGNATO (per impianto a pavimento) ALLEGERITO.
    L’architetto mi ha spiegato che per rispettare le normative bisogna isolare molto bene sotto il PANNELLO BUGNATO, di conseguenza il pozzo tiepido va a farsi benedire….Quali altre soluzioni si potrebbero quindi adottare per realizzare un pozzo tiepido? Mi spiegava poi l’archietetto che alla fine le case moderne si raffrescano con una pompa di calore che può fare sia da riscaldamento che da raffrescamento e alimentata da pannelli fotovoltaici (magari un 3 kW). A me sinceramente (da profano) sembra assurda la cosa (in primo luogo per il costo e poi per la complessità impiantistica), in quanto il riscaldamento lo potrei fare con una caldaia a pellet o metano (e risparmierei tanti soldi) poi potrei lavorare sull’involucro per proteggerlo dal caldo (la stratigrafia del tetto mi sembra vada bene per proteggere dal caldo), evventualmente raffrescherei con un climatizzatore in pompa di calore (che ha costi decisamente contenuti). In linea generale cosa nè pensa?
    La ringrazio anticipatamente Alberto da Padova

  18. in definitiva, zona climatica rigida o zona climatica favorevole, è sempre consigliabile ridurre le dispersioni verso il basso per ottenere buon comfort anche al piano più basso.
    io sono favorevole alla platea calda, cioè già isolata all’intradosso.
    questa soluzione permette anche di risolvere tutti quei problemi legati alle parti strutturali che sono inevitabilmente in contatto diretto con la fondazione.
    chi parte bene… è a metà dell’opera.

  19. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Salve. Sto per realizzare una casa di legno in X-lam In area tra Lucca e Viareggio in una zona climatica da 1550 GG (nella congiungente i comuni di Lucca – Massarosa – Vecchiano ). Isolamento da classe A (o A+) con pareti di sughero 120 mm (tras= 0,18 st=14h) tetto ventilato con fibra di legno alta densità (tras=0,20). Ma il dubbio riguarda la platea. Calda, fredda, tiepida ? Con vespai areati o meno ? Il clima è molto favorevole, raramente si va sotto lo 0 e sopra i 35 C con un umidità mai insopportabile. Sarebbe interessante capire la stratigrafia da Voi consigliata nella costituzione della Platea con relativo isolamento. Grazie di cuore

  20. la condensa che si verifica a pavimento è imputabile al clima fino ad un certo punto.
    probabilmente si produce troppa umidità all’interno.

    se invece si tratta di umidità di risalita vale la pena considerare di progettare un drenaggio perimetrale per ristabilire l’equilibrio igrometrico della base dell’edificio.

  21. Buonasera, sono in fase di ristrutturazione di una casa nel Sud della Puglia, in una zona molto umida, vicino al mare, soggetta a venti di scirocco. Attualmente un grosso problema è legato alla condensa che si crea sul pavimento a contatto col terreno, che lo rende scivolosissimo e costantemente bagnato. Premetto che non so cosa “c’è sotto”, è una casa degli anni ’50 costruita come rifugio estivo, in tufo e intonaco. Dovendo ristrutturare, una priorità è risolvere questo problema. Cosa mi consiglia? Non vorrei perdere il beneficio del fresco. (Per le murature sto utilizzato il Biomattone in calce e canapa e termointonaco. Il tutto quindi traspirante e con una buona capacità termica massica). La ringrazio anticipatamente, Roberta Biscozzo

  22. Avatar Paolo Zanetti
    Paolo Zanetti

    Salve, devo costruire un’interrato in c.a. con sopra casa in legno su 2 piani. Sento pareri diversi sul fare un solaio contro terra a vespaio aerato o mettere semplicemente del magrone. In questo secondo caso mi dicono però ci sia più umidità e nessuna dispersione del radon. Cosa ne pensa?
    Analogo problema per i muri poortanti interrati; essendoci un terreno ghiaioso con qualche vena d’acqua: meglio creare un’intercapedine con un altro muro a 90-100cm, o aggiungere un additivo al cemento e chiudere con guina, ghiaia e tubo drenante alla base? Grazie dell’attenzione

  23. LECAPIÙ IMBOIACCATO come Strato di alleggerimento e/o isolamento in argilla espansa con boiacca di cemento oppure LECAPIÙ IMPASTATO come
    Strato di isolamento e/o alleggerimento in argilla espansa impastata con cemento offre nella migliore delle ipotesi una Conducibilità termica certificata pari a 0,09 W/mK.

    Se questo strato è inteso unicamente come strato isolante forse preferirei sfruttare tale spessore disponibile per posare styrodur 3035, dopodichè penserei agli strati successivi che interessano anche gli impianti. E gli impianti si troveranno in un ambiente a temperatura stabile e proetta.
    barriera al vapore se serve
    anticalpestio se serve
    massetto

    Le pareti sono un argomento vasto.
    Si dovrebbe buttar giù la stratigrafia attuale per il calcolo delle proprietà termiche dello stato di fatto in relazione agli interventi possibili.

    Credo che se state intervenendo in orizzontale con uno strato coibente si dovrebbe assicurare la continuità con un termointonaco interno per mitigare il ponte termico.

    Ma sto ragionando senza conoscere bene l’edificio. anzi non lo conosco per nulla.

  24. Sono in zona climatica D, Sant’ Agata dei goti BN.
    potrebbe essere sufficiente ?

    E per le pareti perimetrali cosa mi suggerisce ?
    Attualmente ho una stanza fredda in inverno e calda (molto calda in estate) é stata realizzata con mattoni da 8 con un inetercapedine da 5 Cm. Solaio non coibentato.

    Ogni consiglio è ben accetto grazie

  25. al sud potrebbe andare, al nord no. e non tutto il sud è zona climatica A

  26. Salve, dovendo realizzare il massetto su cui poi applicare le mattonelle, avevo pensato a questa soluzione:

    5 Cm argille espansa tipo lecapiù, poi 5 cm lecamix.

    Mi sembra un buon compromesso, visti i costi ed i tempi di posa in opera.

  27. i materiali termoisolanti non offrono possibilità di accumulo nè di luogo dove scaricare energia in eccedenza, ecco perchè è sconsigliabile creare un ambiente con materiale isolante.

  28. Come ad esempio i pannelli d’argilla da lei citati?

    Comunque forse si può pensare di isolare maggiormente sotto la platea, creando una continuità con l’isolamento perimetrale delle pareti: in questo dovrei poter contare su una certa capacità di accumulo di calore della platea, sbaglio? So che esistono il vetro cellulare o alcuni materiali plastici compatti che possono offrire la resistenza meccanica necessaria.
    Sarebbe tremendamente utile, anche perché ne avrei bisogno per la progettazione (in tesi) di un edificio adibito a commercio e servizi, quindi chiuso per almeno 12 ore al giorno.

  29. utilizzare il pozzo freddo nel periodo estivo in zona climatica E rimmarrà un sogno. Per andare verso una PassivHaus devo sforzarmi per ottenere un involucro con U<0,15W/m2K, perciò anche verso il basso devo curare la coibentazione, per non parlare dell’assenza di ponti termici e altri compromessi da cantiere.

    Una certa riserva “di freddo” la si potrà ottenere con l’attenta scelta dei materiali di finitura interna.

  30. Buongiorno, la leggo sempre con molto interesse.
    Le chiedo un parere: lessi che la temperatura media del terreno ad una profondità di un paio di metri (oppure sotto alla platea) è praticamente costante durante tutto l’anno e pari circa alla media annua del luogo. E’ verosimile? Vorrebbe dire 12,9° a Padova.
    In secondo luogo, per il clima padano veneto, se uno ambisse alle certificazione Passivhaus o CasaClima Gold (no impianti a pavimento) che spessori dovrebbe utilizzare secondo lei? Da un lato la necessità di isolare e di poter ricevere il certificato, dall’altro quella di utilizzare come “pozzo freddo” il terreno d’estate.

    Saluti,
    Daniele Pozzan