Molti committenti ricevono proposte di stratigrafie della copertura e devono decidere loro se quello è il tetto che vogliono.
Quasi sempre non vengono spiegati nè i pregi nè i difetti di ogni scelta progettuale. Dei teli, dei manti e delle guaine non voglio parlare, ma è più che frequente leggere stratigrafie con guaine non adatte oppure mancanti.
La stratigrafia di un tetto errata porta a diversi problemi, il primo tra tutti è l’investimento economico, gettato alle ortiche.
Ma come può un profano giudicare una stratigrafia di una copertura? Solitamente passando qualche notte in internet, ma anche qui bisogna saper scremare le informazioni. Meglio far valutare ad un tecnico la stratigrafia in questione, un tecnico super partes, magari esterno al progetto stesso. Rivolgersi ad una figura esterna non è vietato e non è un tradimento.
L’alternativa, l’unica valida, è fare le domande giuste al proprio progettista, così da mettersi l’anima in pace ed esser certi di diventare proprietari di un tetto senza spifferi, con buona protezione dal freddo, dal caldo, dai rumori, costruito con materiali salubri, e a norma di legge.
A norma di legge? La normativa prescrive di verificare che in tutte le zone climatiche, ad esclusione della F, il valore della massa superficiale delle pareti opache verticali, orizzontali o inclinate, sia superiore a 230 kg/mq (D.Lgs. 311/2006, Allegato I, comma 9, lettera b). La stessa norma prevede, in alternativa, di ottenere gli stessi effetti positivi derivanti dal rispetto del suddetto valore di massa superficiale, mediante «l’utilizzo di tecniche e materiali, anche innovativi, che permettano di contenere le oscillazioni della temperatura degli ambienti in funzione dell’andamento dell’irraggiamento solare. In tal caso deve essere prodotta una adeguata documentazione e certificazione delle tecnologie e dei materiali che ne attesti l’equivalenza con le predette disposizioni» (Ibidem, Allegato I, comma 9, lettera c).
Anche il legislatore è preoccupato che Vi venga progettato un tetto senza qualità di protezione dal caldo!
Cosa mi aspetterei io da un tetto ben progettato?
Naturalmente non voglio difetti:
- la tenuta all’aria dev’essere prevista fin dal progetto e il disegno deve farmi vedere come la ottengo e con quali soluzioni!
- i teli devono essere scelti con cura conoscendo l’abc della fisica edile, non voglio avere problemi di condense interstiziali o altri fenomeni legati alla migrazione del vapore.
- primo tra tutti, voglio che offra più sfasamento possibile! la quantità di calore che attraversa il tetto, a seconda del progetto, può venir ridotta d’intensità (smorzamento o attenuazione), e arrivare nel mio ambiente con un ritardo temporale di alcune ore (sfasamento). Uno sfasamento ottimale si aggira intorno alle 12-16 ore: è così che il flusso termico di picco (ad esempio alle ore 14:00) arriverà all’interno nelle ore più fresche, tra le 2:00 e le 6:00 del mattino. Così si riduce l’escursione termica interna e si mantiene una temperatura di benessere.
- poi voglio che mi protegga dal freddo: il tetto deve disperdere il meno possibile, quindi il valore U, la trasmittanza del pacchetto tetto deve avere il numero più basso possibile! Meglio di U= 0,10 W/mqK inutile spingersi, economicamente parlando.
- ricordate sempre che l’impianto di riscaldamento ce l’avete comunque, quindi l’aspetto estivo è ben più importante! e se ottengo protezione dal caldo, quasi certamente ho anche isolamento acustico. Al contrario un tetto che disperde poco (grazie al tipo di materiale coibente) può essere un bidone d’estate e far passare un sacco di rumori esterni. Non lasciamo che ci prendano per il naso!
- poi voglio anche che il materiale isolante sia salubre, scartiamo a priori quei pannelli o rotoli che contengono fibre pericolose, formaldeide, pentano e tutto il resto!
- pregi.. pregi.. pregi, cos’altro potrei desiderare? Da un tetto potrei esigere che duri più di qualche decennio! Ma come? Questo aspetto dipende da noi: si chiama “manutenzione”.
Il tetto perfetto esiste. E’ un tetto ben progettato.
Se vuoi informarti e approfondire meglio l’argomento potresti leggere questi testi, quello sull’umidità e tenuta all’aria è veloce e molto chiaro anche se non si è esperti del settore:
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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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