Riporto alcuni passi di un articolo scritto da Sergio Ferraris il 27 novembre 2012 su Tekneco:
Legambiente ha fatto le “termografie” agli edifici di 21 città italiane. Ci sono realizzazioni in Classe A che dovrebbero essere “declassate”.
Come si comporta il patrimonio edilizio italiano esistente per quanto riguarda l’efficienza energetica? Questa è la domanda che si è posta Legambiente andando letteralmente a caccia, grazie a una termocamera in grado di rilevare le dispersioni termiche dall’esterno, degli sprechi energetici.
«Vogliamo incalzare governo, regioni e comuni affinché accompagnino con regole chiare e controlli la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio – spiega Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente –. Dopo i ritardi e gli ostacoli posti nei confronti della certificazione degli edifici ora si deve cambiare passo. Occorrono controlli veri e indipendenti sugli edifici, e si devono aumentare progressivamente le prestazioni energetiche e il contributo delle fonti rinnovabili, perché è possibile ridurre fino ad azzerare i consumi delle case in cui viviamo. Scegliere questa strada è la migliore risposta alla crisi economica e per rilanciare il settore delle costruzioni e una battaglia nell’interesse dei cittadini che hanno il diritto di abitare in case a bollette zero».
Quasi tutti questi immobili sono «nuovi già vecchi» e hanno problemi evidenti, si legge nel rapporto.
«ravvisano problemi di elementi disperdenti, con distribuzione delle temperature superficiali estremamente eterogenee».
Ciò conferma il fatto che a buone prestazioni energetiche corrisponde non solo una buona scelta dei materiali, ma anche una buona posa in opera che non crei, nonostante i materiali, dispersioni e ponti termici.
Ma la vera sorpresa arriva dagli edifici progettati da architetti di fama internazionale, costruiti negli ultimi dieci anni. Le termografie realizzate su edifici costruiti a Milano e Alessandria da Fuksas, Krier e Gregotti, infatti, all’analisi a infrarossi presentano risultati simili a quelli di altri edifici recenti e di firme meno prestigiose, con difetti nelle superfici perimetrali ed elementi disperdenti nelle strutture portanti. «Se in tutti e tre gli edifici analizzati è chiara l’impronta architettonica che si voleva proporre – prosegue Zanchini – è invece da rivedere completamente l’attenzione all’efficienza energetica. Le regole previste dalle direttive europee per l’isolamento degli edifici valgono per tutti, e anche le archistar devono studiare se vogliamo tutti contribuire a migliorare la qualità dell’edilizia italiana».
Potete anche leggere quest’altro articolo: L’Aquila, le termografie bocciano 85 edifici del progetto C.A.S.E.
cosa Vi dico sempre io? …buone riflessioni!
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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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