consulenza per efficienza energetica

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Tetto piano con isolamento e impermeabilizzazione corretta

117 risposte

Se un tetto inclinato deve essere possibilmente traspirante, il tetto piano, per forza di cose, non lo può essere. Un tetto piano, con adeguato strato di isolamento, dev’essere protetto dall’umidità sia da fuori con una impermeabilizzazione corretta e in doppio strato che da dentro:

  • la guaina sotto l’isolante impedirà alla spinta di vapore di arrivare all’isolante
  • la impermeabilizzazione sopra l’isolante impedirà alla pioggia di bagnare l’isolante

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la resistenza al passaggio del vapore

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Secondo DIN 4108-3 un tetto piano richiede un freno al vapore con valore Sd >100m (se non lo sapete, il valore Sd ci indica la resistenza al passaggio del vapore, quindi più è alto il valore Sd e più la membrana impedisce il passaggio del vapore).

La struttura del tetto piano dovrebbe essere protetta da un freno al vapore almeno 6 volte più forte del valore di permeabilità delle pareti verticali.

impermeabilizzazione corretta e in doppio strato

Torniamo alla impermeabilizzazione sopra l’isolante contro pioggia e neve, di solito si usano

  • guaine bituminose plastomeriche PYP funzionano bene anche sotto forte insolazione
  • guaine bituminose elastomeriche PYE sono più adatte alle basse temperature e devono essere protette dal sole.

Ci sono anche manti impermeabili di tipo sintetico composito a base di poliolefine ed armato con un tessuto di vetro un’alternativa ottima solitamente usata sopra a isolanti dove non si usa la fiamma: ad esempio un manto sintetico a base di poliolefina termoplastica modificata con EPR:

manto-sintetico-a-base-di-poliolefina-termoplastica-modificata-con-epr-nordstartpo-12286-3

l’isolante sopra l’impermeabilizzazione

Nel tetto rovescio, quello con l’isolante seduto sopra l’impermeabilizzazione, è consuetudine limitarsi all’impermeabilizzazione all’estradosso della struttura (sotto la coibentazione esterna) confidando che il vapore penetrato nella struttura non condenserà  al suo interno perchè la temperatura della massa in cls avrà temperatura sufficientemente alta grazie ai pannelli isolanti:

tetto-piano-isolamento-esterno-xps-tetto-rovescio

Se il tetto piano è in Sud Italia però, ha poco senso posare materiali leggeri come l’XPS che proteggono poco contro il caldo. Ovviamente bisognerebbe fare il calcolo degli spessori e vedere che prestazioni si raggiungono.

tetto-piano-doppio-isolamento-esterno-xps-tetto-rovescio

ottenere un buon valore di sfasamento estivo

Quando l’XPS in spessori ragionevoli non offre adeguato sfasamento non ci restano che 2 strade:

  • aggiungere uno strato di materiale isolante sfuso e coprire con buon spessore l’isolamento in pannelli
  • cambiare materiali e stratigrafia

materiale isolante sfuso

Può essere pratico, veloce e facile riversare sul lavoro finito dei sacchi di argilla espansa, quindi perchè non calcolare quanto materiale ci vuole e raggiungere una buona prestazione sia invernale che estiva? Proteggendo anche l’isolante dagli sbalzi di temperatura e dai raggi UV 😉

coibentazione in fibra di legno

Progettare un tetto piano con coibentazione in fibra di legno è più complesso. 

Mi correggo: è più complesso trovare la ditta che esegue i lavori! Si deve fare più attenzione: la realizzazione e la posa devono essere perfette 🙂 :

  1. solaio in cls
  2. tenuta all’aria e freno al vapore a diffusione igrovariabile
  3. fibra di legno
  4. manto impermeabile in poliolefine
  5. eventuale strato ulteriore in XPS anche a protezione dell’impermeabilizzazione
  6. pavimentazione flottante come finitura e zavorra

 ponti termici dimenticati?

isolamento-ponte-termico-parapetto-tetto-piano-fibra-di-legno

Se il tetto piano ha dei parapetti perimetrali dobbiamo rivestirli risvoltando la coibentazione in verticale e sul “muretto” che verrà coperto dalla lattoneria.

elemento-per-copertura-piana-purenit-attikaelement-sezione

Se il tetto piano non offre parapetti dobbiamo prevdere la quota  dello spessore dell’isolamento e anche l’arrivo del cappotto di facciata costruendo un elemento come questo:

 elemento-per-copertura-piana-in-battuta-al-sistema-cappotto-purenit-attikaelement

Ancora più semplice è costruire il parapetto con materiale da costruzione isolante e idrofobo.

Il parapetto del tetto piano è sempre un dettaglio spinoso, se possibile meglio progettare fin dall’inizio con blocchi per taglio termico in modo da non avere un elemento verticale freddo.

Ogni tetto piano, nella realtà, presenta dei dettagli esecutivi unici quindi questo articolo vuole solo ricordare quello che tutti già sapete: nulla è facile 🙂


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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117 risposte a “Tetto piano con isolamento e impermeabilizzazione corretta”

  1. @alex

    lo strato di pendenza per la posa diretta di membrane liquide e prefabbricate è anche adatto al fissaggio meccanico.
    si possono considerare barriere al vapore le guaine bituminose.
    bitume ardesiato calpestabile e per posa impianti…. mmmmm

  2. Avatar Alex Elade
    Alex Elade

    Grazie per la risposta dottor Sampaoli.
    Ho provato a simulare la composizione della stratigrafia sul sito di un noto produttore di pannelli PUR e viene fuori questo risultato (dal basso verso l’alto):
    1) Promotore di aderenza;
    2) Elemento di controllo del vapore 3 mm;
    3) Strato di isolamento termico fissato meccanicamente;
    4) Primo strato dell’elemento di tenuta: membrana impermeabile 4 mm;
    5) Secondo strato dell’elemento di tenuta: membrana impermeabile granigliata 4 mm.

    Ho bisogno di alcuni chiarimenti:
    a) lo strato di “pendenza leggero e isolante per la posa diretta di membrane liquide e prefabbricate, e anche adatto al fissaggio meccanico delle membrane” va creato prima di tutto il pacchetto sopra elencato?
    b) lo strato n. 2 va inserito, considerato che si tratta di solaio in laterocemento e, oltretutto, verrà sovrapposto da strati di membrana in bitume impermeabile? Se sì, che grado di permeabilità al vapore?
    c) nel caso non volessi rifinire con pavimentazione, ma con dello strato di bitume ardesiato, posso migliorare lo sfasamento soltanto aumentando lo spessore dei pannelli di isolante o può suggerirmi alternative?

    Grazie e buona giornata.

  3. @ alex

    se l’impresa lavora con XPS e manti bituminosi sarà difficile incaricarla per un delicato tetto piano in fibra di legno.
    potrebbe assecondarla progettando di fare un ottimo strato di pendenza leggero e isolante per la posa diretta di membrane liquide e prefabbricate, e anche adatto al fissaggio meccanico delle membrane.
    poi dimensionare lo spessore di un pannello termoisolante in schiuma (PIR) rigida, a celle chiuse, rivestito con velo vetro bitumato con resistenza alla compressione ? 150 kPa.
    secondo me col massetto di finitura piastrellato garantirà sufficienti ore di sfasamento.
    ma sono da calcolare con la stratigrafia completa e tutti gli spessori

  4. Avatar Alex Elade
    Alex Elade

    Gentilissimo dott. Sanpaoli,
    scrivo da Catania.
    Ho necessità di un suo parere in merito all’isolamento di un tetto piano che è stato ricostruito utilizzando travi metalliche e tavelloni, sui quali sono stati adagiati spezzoni di pannelli xps come riempitivo prima che venisse realizzata una gettata di cls con rete metallica.
    A seguire, è stato realizzato un parapetto alto circa 1,20 e costruito utilizzando 4 file di blocchi di laterizi forati spessi 25 cm.
    Il terrazzo ospiterà pannelli fotovoltaici con relative strutture di ancoraggio; di conseguenza deve rendere possibile il calpestio per finalità di manutenzione.
    Sull’intera casa, infine, verrà realizzato un cappotto, che mi auguro di poter realizzare con pannelli in fibra di legno.

    Ritornando a parlare del solaio, l’impresa edile mi ha inizialmente proposto una coibentazione con XPS, che ho fermamente rifiutato per il timore di scarsa protezione contro il caldo estivo.
    Sarei intenzionato a isolare anche (e specialmente) il terrazzo con pannelli di fibra di legno ma incontro due difficoltà:
    A) reperimento dei pannelli; quelli che sono riuscito a reperire, hanno densità 160, lambda 0,038, calore specifico 2.100, resistenza al calpestio 50, spessore a partire da 40 mm;
    B) difficoltà con l’impresa che si occupa dei lavori, abituata all’utilizzo di solo XPS per simili lavori; in particolare mi vengono sollevate perplessità in merito a:
    b1) tecnica di posa;
    b2) protezione dell’isolante dall’umidità e dalle acque piovane;
    b3) composizione della stratigrafia;
    b4) tenuta dell’intera stratigrafia al calpestio.

    Le sarei molto grato se potesse darmi qualche parere e suggerimento.
    Grazie.

  5. Buonasera dott. Sampaoli, il pacchetto di un tetto piano deve prevedere obbligatoriamente uno strato di drenaggio. Cercando in Internet ho trovato un prodotto della ditta Shluter di Fiorano Modenese (MO) che trova su questo link https://www.schlueter.it/schlueter-troba-plus-g.aspx
    Ho visto anche un video esplicativo su YouTube al seguente link https://youtu.be/Lqqv9mtaW1g?list=PLsrFDMnv9Xi6VT2tR3aynt-rK1IBqjyS2
    Le chiedo ma questo è un prodotto innovativo o è di uso comune su tutti i tetti piani?
    Cosa ne pensa di questo prodotto?
    Ci sono sistemi simili oppure molti ancora inseriscono un semplice telo di Nylon come dicono nel video? Grazie in anticipo per la eventuale risposta e buona serata.

  6. @ sax

    La norma impone l’impermeabilizzazione primaria sopra le pendenze, e questo strato già esiste.
    poi in ordinoe di posa:

    uno strato di protezione in TNT
    uno strato in XPS a bassa igroscopicità e non EPS
    uno strato di scorrimento in PE
    il massetto
    l’impermeabilizzazione secondaria che protegge il massetto
    la pavimentazione

    per migliorare la protezione dal caldo, aggiungere argilla espansa sfusa a protezione

  7. Buonasera le chiedo un consiglio su una lavorazione di miglioramento energetico che stanno realizzando nel mio condominio, coperto da terrazza occasionalmente praticabile(giusto manutenzione antenne etc..)
    l’impresa ha lascaito la vecchia guaina verniciata negli anni con alluminio(questa non in perfette condizioni), sulla quale sta incollando pannelli eps di 14cm e sopra realizzerà piccolo massetto e nuovo strato impermeabilizzante.
    Secondo lei è corretto procedere in questo modo?siamo a Ladispoli provincia di Roma

  8. Salve, nel condominio minimo dove vivo a breve inizieranno i lavori di ecobonus.
    Appena montata l impalcatura si procederà alla lavorazione del tetto piano dell edificio.
    Ci troviamo a Pozzuoli provincia di Napoli esposti al mare in linea d aria distante 1,5 km.
    Attualmente il tetto è provvisto dopo solaio( con pendenza per la deflutizione dell acqua piovana) di due strati di guaina sfalsata di circa 50 cm e trattata negli anni con guaina liquida.
    Si presenta dopo circa 20 anni in buono stato perché manutenzionata.
    Il lastrico non presenta cordoli esterni ma solo quello venutosi a creare per dare le pendenze (infatti da lato sud avrà circa 5 cm di cordolo, mentre dal lato della unica pluviale presente circa 20 cm ed il terrazzo e circa 200m2).
    Nell ultimo anno di pioggia e dopo una forte grandinata che non ha lesionato la guaina si è verificata una leggera infiltrazione dall imbocco della pluviale.
    Internamente non abbiamo controsoffitto è noto punti di muffa negli angoli delle stanze lievi e passabili, mentre in camera da letto cabina armadio e bagno in camera esposto a nord il fenomeno condensa è molto piu marcato.
    In bagno e cabina armadio ho anche effettuato dei fori da 100 per il ricircolò dell aria ed effettuato un cappotto interno ma non ho risolto.
    Chiedo a lei che è un esperto:
    1 sarebbe conveniente lasciare guaina sul tetto vista la ottima tenuta ed a limite riparare solo dalla pluviale?
    2 che tipo di lavorazione mi converrebbe fare?(stratigrafia con cm del cappotto)
    3 altri consigli sono bene accetti
    P.S,
    Nell ecobonus sarà previsto:
    Cappotto al tetto e pareti perimetrali
    Caldaia e termosifoni
    Impianto climatizzazione
    Infissi
    Oscuranti
    Fotovoltaico con accumulo
    Ringrazio in anticipo, Pasquale.

  9. @ giorgio

    immaginavo che il problema fosse il surriscaldamento del solaio.
    anch’io eviterei un nuovo getto sopra al solaio esistente, anche perchè è una spesa che porterebbe a poco e poi ci si dovrebbe comunque ingegnare per isolare e impermeabilizzare.
    quando ragiono sulle soluzioni possibili parto sempre dallo stato di fatto facendo un calcolo termico con gli spessori e i materiali conosciuti.
    poi inizio a fare delle simulazioni per capire dove posso arrivare con il valore di sfasamento termico aggiungendo alcuni materiali.
    ovviamente le soluzioni devono andare d’accordo con i dettagli e i particolari dell’esistente che già un po’ mi ha descritto.
    per quanto riguarda l’impermeabilizzazione, questa si potrebbe ripristinare sopra quella esistente dopo la riparazione delle zone difettose.
    dopo di che si potrebbe anche ragionare su materiale isolante sfuso.
    se vuole rispondermi via mail possiamo progettare una soluzione insieme

  10. Avatar Giorgio
    Giorgio

    Grazie per la risposta, molto preziosa.
    Si, parliamo di una casa al mare. Il problema è il caldo!
    Ho l’appartamento al primo ed ultimo piano, appunto sotto il tetto piano in laterocemento. Il tetto è scomodamente accessibile da una botola per la manutenzione. Ha un cordolo perimetrale alto un paio di cm ed è impermeabilizzato con una guaina bituminosa ardesiata. In passato su qualche casa identica li vicino hanno sormontato con un tetto inclinato in laterocemento con tanto di coppi. Per reggere evidentemente regge, ma dubito oggi di poter fare altrettanto senza un verifica sismica, che sicuramente non andrebbe a buon fine, la casa è del ’55. Oltretutto i costi iniziarebbero a salire.
    Mi piaceva l’idea di conservare la vecchia guaina per proteggere l’appartamento durante i lavori, oltre a risparmiare i costi di smaltimento. Cmq la considero sacrificabile.
    Parliamo di 95 mq di cui 80 sopra la casa e il resto a sporto. Ha tre pluviali di scolo, uno purtroppo interno alla muratura. Il tetto ha poi tre canne fumarie, retaggio delle vecchie stufe che scaldavano la casa. Ha un minimo di pendenza a dorso d’asino, nulla di particolarmente pronunciato, ma tutto sommato efficaci. Andando a fare spessore, i tre imbocchi diventano un punto delicato, in quanto sono vicini al filo esterno, e quindi se li inglobo nel nuovo spessore ho poi poco spazio per chiudere la nuova guaina. Motivo per cui pensavo di coibentare lasciando fuori un contonro di circa 30cm, così da mantenere tutto il contorno come canale di raccolta. Ultimo dettaglio tutto il tetto è contornato da una mantovana in metallo che risvolta per pochi cm anche sopra e su cui si chiude l’attuale guaina.
    Bisogna per forza fare qualcosa di leggero, e tener conto che le raffiche di bora qui raggiungono velocità molto importanti. Mi piaceva la fibra di legno perchè performa bene anche d’estate. Altro non saprei.
    Un saluto
    Giorgio

  11. @ giorgio

    eh sulla fibra di legno non si possono sfiammare le guaine, anche perchè non trovano adesione.
    inoltre sul lato caldo ci serve un freno al vapore non così potente come una vecchia guaina ardesiata.
    il contorno non sarebbe un problema perchè possiamo realizzarlo in blocchi in calcestruzzo cellulare attenuando per bene il ponte termico.
    ma intuisco che sia una casa al mare, forse si potrebbe cambiare progetto, ma dovrei conoscere bene i dettagli di questo lastrico solare

  12. Avatar Giorgio
    Giorgio

    Buongiorno,
    vorrei isolare il mio tetto piano in laterocemento. Attualmente è ricoperto da una guaina bituminosa ardesiata, ormai ammalorata. Non credo ci sia isolante sotto la guaina.
    La mia idea è di mantenere la guaina ardesiata come frenovapore. Poi dal basso verso l’alto
    12+12 cm di isolante in fibra di legno.
    2 cm fibra di legno ad alta densità per migliorare la calpestabilità (il tetto è accessibile solo per manutenzione).
    Nuova guaina bituminosa ardesiata a finitura.
    Escluderei il telo in poliolefine perché farei fatica a trovare un posatore qualificato.
    Una mia perplessità è la compatibilità della guaina bituminosa con la fibra di legno, sulla quale andrebbe squagliata.
    Inoltre non so come chiudere i fianchi. Se dovessi arrivare fino a bordo tetto dovrei rifare le mantovane che chiudono il contorno! Non c’è un cordolo perimetrale su cui chiudere, o meglio è alto 4 cm, tanto per non fare percolare le acque. La mia idea è di finire la coibentazione a 30 cm dal bordo e poi risvoltare la guaina sulla vecchia. La cosa però non mi convince molto, se non altro perché lascerei un ponte termico vistoso, visto che lo sporto del tetto non sarebbe coibentato. C’è da aggiungere che l’appartamento è utilizzato solo d’estate, quindi non dovrei avere problemi finché non cambio il modo d’utilizzo!
    Grazie per l’attenzione
    Giorgio

  13. @ maurizio

    c’è qualcosa di strano:
    la guaina sull’EPS non si può posare
    la tegola canadese funziona solo su falde con pendenza

    se si tratta di un tetto piano, le avevo chiesto se ci fosse un parapetto.
    siamo in costruzione o in ristrutturazione?

  14. Avatar Maurizio
    Maurizio

    Il tetto piano progettato è così strutturato:
    -travetto in acciaio 200 mm
    -grecata di 125 mm
    -polistirene espanso 40 mm
    -guaina 5 mm
    – tegole canadesi 30 mm
    Il tutto dovrebbe essere calpestabile.
    Città: Lecce
    Da quello che ho letto temo di finire arrosto con esposizione sud- sud/ovest.
    Indicativamente come lo si dovrebbe strutturare per avere un’idea?
    Grazie.

  15. @ maurizio

    l’impermeabilizzazione di un pacchetto isolante in fibra di legno sarebbe da fare in poliolefine o eva perchè immagino che non sarà calpestabile questo tetto piano.
    la difficoltà è avere una squadra che usi questi materiali su piccole metrature.
    ma io non so dove ci troviamo esattamente.
    se il tetto piano ha dei parapetti si potrebbe lavorare con materiali non eccezionali contro il caldo estivo ma coprendoli con materiale sfuso per migliorare il valore di sfasamento termico e contestualmente proteggere le guaine dal sole

  16. Avatar Maurizio
    Maurizio

    In pacchetto per un tetto alleggerito con grecata e cls, ha senso parlare di barriera vapore?La grecata è permeabile al vapore? Ha senso realizzare un pacchetto di coibentazione con sola fibra di legno per avere uno sfasamento ottimale?(la mia casa si trova nel profondo sud con esposizione sud-sud/ovest…….fa caldo d’estate mentre è mite d’inverno) Cosa dovrebbe chiedere e/o ricevere il mio tecnico da una ditta per avere contezza sulla sua preparazione nella realizzazione di una buona coibentazione?
    Se ho capito bene per il mio caso dovrei fare un doppio isolamento con guaine bituminose plastomeriche PYP? Resisteranno alla canicola dell’estremo sud senza deformarsi?
    Mamma mia quante domande e quanti dubbi.
    Grazie per tutti gli articoli, esaustivi, che si trovano sul suo sito.
    Saluti e grazie anticipatamente per la Sua risposta.

  17. Avatar Fabiano
    Fabiano

    La ringrazio molto per il feedback prezioso. Riguardo al tema della ventilazione del tetto piano cosa ne pensa?

  18. @ fabiano

    perchè porre domande così difficili il venerdì?

    Un tetto piano verde si comporta bene perchè in estate l’impermeabilizzazione esterna raggiunge al massimo i 40°C sotto il pacchetto verde estensivo.
    Il pacchetto verde ha però anche l’effetto “ombreggiante” di rallentare il potenziale di asciugatura del pacchetto isolante:
    – se correttamente gestito nella stratigrafia il pacchetto isolante riesce a liberarsi del vapore eventualmente accumulato nella stagione di riscaldamento (verso l’interno).

    Evitando barriere al vapore e freni al vapore con un valore sd di 13 m (ma anche se fosse solo 5) sul lato caldo si eviteranno danni strutturali ai componenti.

    Attenzione agli strati di OSB 🙁 questi si comportano come freni al vapore e quindi riducono la possibilità del pacchetto isolante di asciugare correttamente 🙁 meglio scegliere materiali aperti alla diffusione 🙂

    perciò quel freno al vapore sd 13metri va senza dubbio sostituito con un freno al vapore igrovariabile capace di gestire la stagione invernale e la stagione estiva grazie al suo Valore sd a diffusione igrovariabile 0,25 – >25 m

    vista la sua attenzione per il dettaglio esecutivo e i materiali impiegati nella stratigrafia, le consiglio di controllare personalmente il progetto esecutivo della tenuta all’aria 😉 (sigillature, particolari esecutivi, disegni ecc) perchè è inutile correggere una stratigrafia se poi il vapore può trovare un’imperfezione e accedere a strati superiori e più pericolosi.

  19. Avatar Fabiano
    Fabiano

    Buongiorno,
    sto per costruire una casa in legno a telaio in provincia di Milano.
    La costruzione avrà un tetto piano non ventilato pendenza 1,5% (pacchetto chiuso).
    La stratigrafia è così composta (dall’interno verso l’esterno):
    – struttura in fibrogesso isolato con 7 cm di lana + guarnizioni puntachiodo
    – schermo freno vapore (sd=13 m)
    – OSB
    – travi solaio con interposti 7 cm di lana
    – OSB
    – lana di roccia 18 cm
    – telo traspirante (sd=0,05 m)
    – tavolato di abete con listelli pendenziati
    – membrana impermeabilizzante in EVA
    – pacchetto verde estensivo
    Ho timori di formazione condensa interstiziale.
    Non capisco se il telo sul lato caldo deve essere una barriera vapore con sd molto elevato o è meglio un freno vapore che lasci traspirare anche all’interno d’estate come mi è stato proposto.
    Inoltre alcuni mi consigliano di porre delle aperture nel punto più basso della copertura e degli aeratori nel punto più alto per “ventilare” il tetto, altri me lo sconsigliano totalmente perchè il tetto piano o a bassa pendenza per sua natura non ventila.
    Mi può dire il suo parere? la ringrazio molto

  20. @ raffaele

    sì può andare bene come strati ma come spessori?
    facendo il calcolo delle proprietà termiche si può scoprire se garantisce
    sufficiente trasmittanza (la lana di legno mineralizzata isola la metà circa degli altri materiali)
    sufficiente numero di ore di sfasamento termico estivo

  21. Avatar raffaele

    Ricapitolando, se ho capito bene, dal basso verso l alto:
    1 barriera al vapore
    2 lana di legno mineralizzata di adeguato spessore
    3 massetto per pendenza in Lecacem mix(direttamente versato senza nessuna protezione sullo stato di lana di legno… Così dice il rivenditore)
    4 guaina bituminosa impermiabilizzante a fiamma.
    Trattandosi di piccola superficie, casa mia, (80 mq) ed avendo una buona manualità non penso di chiamare nessuna ditta. Farò tutto da solo.
    SI accettano ulteriori consigli. Grazie. Cordiali saluti

  22. @ raffaele petillo

    è vero che la fibra di legno è veramente potente contro il surriscaldamento estivo ma è anche vero che un tetto piano è una stratigrafia non traspirante per colpa della necessaria impermeabilizzazione – o meglio detto, è traspirante solo in una direzione, verso l’interno).
    questo aspetto rende molto più complicato il progetto e servono manti speciali che pochi artigiani usano o sanno usare.

    dunque la stratigrafia migliore è quella che l’impresa in cantiere è in grado di fare e per bene!

    se sa solo usare guaine a fiamma sarà meglio progettare così:
    una barriera al vapore per proteggere l’isolante e poi sopra l’impermeabilizzazione.
    visto che l’isolante non è proprio dei migliori come calore specifico, si potrebbe aiutare lo sfasamento termico coprendo la impermeabilizzazione con materiale sfuso tipo argilla espansa: assicura isolamento termico e acustico e protegge dai raggi UV le guaine.
    questo strato si può aumentare fino ad ottenere le ore di sfasamento volute.

    idem per un tetto rovescio che pone l’isolante sopra l’impermeabilizzazione già fatta 😉

  23. Avatar raffaele petillo
    raffaele petillo

    Buongiorno, dovendo isolare un solaio latero cemento zona climatica C, quindi ci dobbiamo proteggere come lei ci insegna dal caldo, mi potrebbe consigliare una stratigrfia idonea? Ho letto tutti i commenti al suo articolo e la confusione tra tetto rovescio e tetto dritto, manco una partita di tennis ?, è cresciuta ancora di più.
    Se ho capito qualcosa potrebbe andare bene una stratigrfia del genere?
    1 solaio laterocento
    2 lana di legno mineralizata o fibra di legno ad alta densità mi dica lei quale delle due è che spessori utilizzare.
    3 massetto di pendenza per scarico acqua piovana
    4 guaina bituminosa impermeabile.
    La fibra o la lana di legno devono essere protette con teli o altro dalla posa del massetto?
    Ultima cosa in questa stratigrfia manca qualche elemento tipo , telo, barriere,ecc.ecc.
    Grazie per l attenzione che mi dedicherà. Aspetto con piacere una sua risposta.
    Cordiali saluti Raffaele.

  24. @ Alex

    ricapitolando la sua stratigrafia per il tetto piano in legno:

    – Travi portanti
    – perline legno
    – guaina con elevatissimo valore sd (come detto prima: meglio evitare di posare una barriera al vapore che non permetterebbe lo smaltimento dell’umidità)
    – isolante in fibra di legno mineralizato (un pannello di questo tipo ha conduttività un po’ troppo elevata: probabilmente 0,065 W/mK, quindi per contenere le dispersioni invernali si dovrà aumentare considerevolmente lo spessore rispetto a fibra di legno ad alta densità)
    – altra guaina sopra l’isolante

    ottimo scaricare in grondaia! prima avevo capito che si costruiva una vasca.

  25. Grazie per la risposta,cerco di spiegare meglio il punto non chiaro di stratigrafia
    Travi portanti-perline legno-guaina con elevatissimo valore sd- isolante in fibra di legno mineralizato- altra guaina sopra l’isolante, sopra questo pacchetto volevo creare un secondo strato di tavolato creando una pendenza per far defluire la pioggia in gronda, la pendenza sarà di un 3/5%

  26. @ Alex

    un tetto piano in legno:

    – per i muretti di contenimento che possono rappresentare forti ponti termici per molti metri lineari meglio impiegare blocchi a taglio termico per l’altezza necessaria
    – per lo spessore dell’isolante, ricordare che per ottenere sufficiente sfasamento estivo con lana di roccia sarà necessario uno strato in più rispetto alla fibra di legno e quindi delle sponde più alte
    – per le guaine lei non ha identificato la tipologia quindi direi che
    — per mettere in sicurezza questa stratigrafia tetto piano in legno meglio evitare di posare una barriera al vapore che non permetterebbe lo smaltimento dell’umidità (già presente o che si accumula anno dopo anno)
    — per la impermeabilizzazione del tetto piano meglio usare guaine con elevatissimo valore Sd
    – il dettaglio finale non sono riuscito a capirlo: guaina isolante – travetti per copertura finale in pendenza

    si deve anche preparare un dettaglio esecutivo per progettare accuratamente la tenuta all’aria del volume riscaldato sottostante: senza questo dettaglio inutile procedere.

  27. Salve,e complimenti, volevo chiedere una info devo realizzare un tetto in legno piano con muretto di contenimento a vasca, ovviamente non posso realizzare la ventilazione… pensavo di procedere nel seguente modo per la coi bent azione: perline-guaina-strato isolante in fibra di roccia o legno(applicato anche nelle pareti interne dei muretti di contenimento)-guaina isolante- travetti per copertura finale in pendenza.
    Può essere corretto?

  28. Avatar valeria michelucci
    valeria michelucci

    Salve dott. Sampaoli, complimenti tutto molto inteessante, devo rifare il tetto di una stanza in Sicilia, avevo inizialmente pensato di realizzare un tetto verde, in modo da coltivare erbe varie sul tetto (sono un agronomo) ma ho alcune perplessità, relative da cio che ho letto sul suo blog relativo alla durata della realizzazione rispetto al tetto in tegole, inoltre non riesco a trovare ditte serie che abbiano realizzato tetti verdi a Palermo, nel caso in cui dovessi ripiegare per il classico tetto con perline in legno e tegole vorrei contattare una ditta che sappia realizzare un ottimale isolamento termico del tetto, mettendo in pratica i suoi suggerimenti mi può indirizzare, dare qualche nome o suggerimento grazie Valeria

  29. il suo lastrico solare non isolato ha certamente uno strato con funzione di impermeabilizzazione che si comporta come una barriera al vapore.
    quando all’estradosso verrà messo un nuovo pacchetto isolante resterà un forte ponte termico perimetrale nel nodo tetto – parete quindi dovrà intervenire internamente per isolare l’angolo della parete con il soffitto.
    visto che internamente ci sono già i segni delle condense avvenute e servirà una bonifica della finitura interna forse vale la pena progettare un isolamento sul lato interno e mantenere il lastrico solare così come è

  30. Salve ho una casa in sud Italia ristrutturata da poco con un tetto piano dello spessore 25 cm di mattone più 5 cm di caldana e lastricato solare, ho dei problemi all’interno murature perimetrali coinbentate infissi termici, ma nellintradosso iniziano a sembrare le travi del solaio macchiate di verde io credo sia un problema di condensa, voglio coinbentare con un pannello di polistirene estruso da 5 cm più 10 cm di cemento alleggerito con polistirolo e poi il pacchetto di lastricato solare nn so se mettere tra il solaio e il pannello la barriera al vapore visto che già i pannelli possono fungere da barriera?

  31. una nuova costruzione di edificio a struttura intelaiata di legno, il pacchetto di copertura piana in legno dovrebbe prevedere un telo sul lato caldo (sotto l’isolante) capace di gestire la migrazione del vapore in modo igrovariabile.
    sul lato freddo un manto in Poliolefine permette di preparare un massetto di finitura alleggerito pronto per ricevere la finitura desiderata.

    naturalmente per verificare lo sfasamento raggiungibile si deve tenere conto sia degli strati di isolamento termico e sia lo strato pesante di finitura.

    per consentire un corretto deflusso delle acque verso i punti o linee di scarico e il dilavamento ciclico meglio non scendere con le pendenze sotto il valore dell’1% 1,5 %.

  32. Avatar Daniele

    salve vorrei chiedere info riguardo un tetto piano in legno in sud Italia con alte temperature nei mesi estivi, la struttura delle pareti della costruzione sarà realizzata con struttura in legno platform con cappotto esterno;
    che tipo di guina si dovrebbe prevedere sul tavolato di copertura e che tipo di isolamento è più indicato di che spessore? Considerando che il tetto sarà pavimentato e praticabile.

    Grazie
    saluti

  33. se durante il rifacimento del terrazzo si manterranno guaina bituminosa saldata, massetto pendenzato e pavimentazione avremo:
    1 già pronte le pendenze
    2 già pronto lo strato di barriera al vapore a evitare il rischio di condense nell’isolante
    3 si potrebbe preparare un nuovo strato impermeabilizzante in vista della realizzazione di un tetto rovescio che significa mettere l’isolante sopra lo strato di impermeabilizzazione. l’isolante andrà zavorrato.

  34. Avatar Giovanni

    Sì tratta di rifacimento terrazzo praticabile con inserimento isolante e con spessori non eccessivi. Conviene rimanere la guaina bituminosa esistente anche se messa anni fa (potrebbe esserci condensa al di sotto della stessa ), sui giunti della stessa l’isolante non aderisce quindi come comportarsi, e gli altri successivi strati quali consigliereste?Impermeabilizzazione a vista trattata o pavimento incollato e con giunti?
    Grazie.

  35. innanzitutto bisognerebbe sapere se gli strati attuali hanno bisogno di un ripristino o un rifacimento.
    se la stratigrafia attuale fosse sana e mancasse solo dell’isolamento si potrebbe valutare la realizzazione di un tetto rovescio che significa mettere l’isolante sopra lo strato di impermeabilizzazione. l’isolante andrà zavorrato.
    la fattibilità dipende dalle quote disponibili.

    in alternativa si può valutare la posa di un isolante adatto anche alla protezione dal surriscaldamento estivo (oltre che al contenimento delle dispersioni invernali) che sarà protetto da una nuova impermeabilizzazione in Poliolefine o TPO a vista calpestatile per ispezioni ma non per terrazzo.

  36. Avatar Giovanni

    Buonasera, vorrei un consiglio.
    Mi accingo a rifare un terrazzo praticabile condominiale con parapetti in cls esterni, costituito da :
    solaio laterocemento; guaina bituminosa saldata; massetto pendenze; pavimentazione.
    Quale stratigrafia mi consigliereste (conviene a rimuovere la guaina presente? ) per il rifacimento, cercando di utilizare materiali come xps, schiuma polyiso o similari. Zona E.
    Grazie

  37. le vostre tipiche chianche di pietra leccese sono la finitura esterna, come a Milano potrebbe essere una piastrella.
    l’impiego di freni al vapore o di barriere al vapore è di solito previsto per proteggere l’isolamento orizzontale del lastrico solare.
    in due parole devo evitare che il vapore attraversi la stratigrafia intera e possa condensare nello strato più freddo.
    nel caso di materiali isolanti fibrosi adatti alla protezione dal caldo estivo come per esempio la fibra di legno capace di garantire il più elevato valore di Calore specifico (ben 2400 J/kgK), sul lato caldo si progetterà un freno al vapore igrovariabile, sul lato freddo una barriera al vapore.

    anche l’eps traspira, non come i materiali isolanti fibrosi, ma traspira. dunque meglio ben progettare.
    aggiungo anche che 50mm di isolante non credo possano garantire i limiti di legge, né garantire una protezione dal veloce surriscaldamento del solaio.

  38. Salve gent. Dott. sono curioso del suo pensiero sull’utilizzo delle tipiche chianche di pietra leccese in zona C come copertura finale dell’involucro del solaio per un terrazzo piano praticabile. ho notato che i costruttori ora hanno aggiunto l’utilizzo di 5 cm di eps però sinceramente non ho visto che utilizzano guaine o freni al vapore… come invece leggo qui sul blog

  39. la sua idea progettuale è realizzare un tetto freddo dove, sopra l’impermeabilizzazione, sta l’isolante:

    – in ogni caso è da preferire un unico strato di isolante scegliendo piuttosto un pannello battentato
    – lo spessore del pacchetto deve anche tenere conto delle pendenze che bisogna costruire sul massetto alleggerito (il punto più sottile in prossimità del bocchettone di scarico potrà essere di 35mm se il massetto sarà realizzato in aderenza)
    – la trasmittanza va calcolata includendo tutti gli strati fino all’isolante senza conteggiare aria tra i piedini del pavimento flottante
    – purtroppo a garanzia della buona opera si deve tenere conto che il pacchetto deve resistere alla forza aspirante del vento, e al galleggiamento: infatti il deflusso dell’acqua avviene sopra e anche sotto alle lastre in XPS
    – lo spessore dello strato di ghiaia corrisponde al rispettivo spessore dello strato isolante
    – un rivestimento lastricato deve essere almeno spesso 60 mm

    ripiegare su un ulteriore strato di isolamento interno rovinerebbe l’efficacia dell’inerzia interna della stratigrafia sia in regime invernale che in regime estivo e poi l’eps non può essere considerato un materiale isolante adatto per interni.

    per risparmiare qualche cm di spessore di isolante bisognerebbe cambiare il progetto prevedendo del poliuretano lavorando con barriera al vapore sul lato caldo.

    per concludere bisognerebbe
    per 1a cosa calcolare lo spessore massimo disponibile in base alle pendenze e ai compluvi e displuvi da realizzare
    per 2a cosa ricalcolare la stratigrafia con gli spessori disponibili realmente

  40. Avatar Alessia

    Buongiorno,
    avrei bisogno di una consulenza su un progetto di un lavoro pubblico: la manutenzione di una terrazza praticabile/anfiteatro che costituisce la copertura del Centro Sociale di Lastra a Signa, edificio in parte destinato a residenza per anziani.
    Il progetto prevede la demolizione di tutti gli strati fino al solaio in laterocemento e la sostituzione di massetto, guaina e rivestimenti, con inserimento di opportuno isolamento termico per rendere la trasmittanza del solaio conforme ai limiti di legge e migliorare l’abitabilità dei vani sottostanti.
    L’idea sarebbe quella di realizzare un tetto rovescio pavimentato.
    In fase di studio di fattibilità mi ero orientata su doppio strato di xps (5+6 cm) che, unitamente ad un massetto alleggerito, mi permettevano di ottenere una trasmittanza U=0.244 W/m2K.
    La stratigrafia era la seguente:
    – pavimento flottante 2 cm
    – supporti fissi/strato di aria ferma 2cm
    – strato di separazione tnt
    – isolante termico XPS
    – strato di separazione
    – guaina
    – primer bituminoso
    – massetto in cls alleggerito
    – solaio in laterocemento 30 cm

    In seguito, avendo avuto l’opportunità di fare dei saggi e valutare più precisamente le quote di progetto, mi sono accorta che non è possibile utilizzare tutto questo spessore di isolante: per non superare la quota di calpestio interna e non volendo rinunciare alla posa a secco, ho circa 5 cm da dedicare all’isolamento esterno.
    Ho visto i pannelli/tappetini di aerogel e mi chiedevo se fossero utilizzabili in una stratigrafia come la mia, non protetti da una guaina e gravati dal punzonamento del pavimento galleggiante, poichè non ho trovato esempi di applicazioni simili. Inoltre temo che anche se fosse possibile avrebbe costi notevoli.
    L’alternativa a cui avrei pensato, anche se non mi piace molto, è 5 cm di xps in copertura e 6 di eps all’interno, valutando la necessità di una barriera/freno al vapore.
    Lei che mi suggerisce?
    Perdoni la lunghezza del post!
    Cordiali saluti,
    Alessia Bochicchio

  41. non è molto chiaro lo stato di fatto:
    abbiamo un tetto piano parzialmente impermeabilizzato?

    il legno lamellare è un materiale strutturale e non isolante.
    le tegole non si possono posare su tetti piani

  42. Avatar alessandro
    alessandro

    ho un tetto piano sottotetto abitabile sul tetto all’incirca 50/60 metri quadri

    su 20 solo cemento sugli altri 40 restanti solo catrame .

    vorrei mettere dei pannelli al di sopra del tetto , legno lamellare ai fini di ampliare lo sfasamento termico ; e’ possibile mettere solo i pannelli o dovrei aggiungere le tegole ???

  43. un lastrico solare da isolare e impermeabilizzare dunque.
    lo spessore dei pannelli in fibra di legno (che aumenterei) deve essere protetto anche ai lati per evitare possibili passaggi di vapore per fiancheggiamento.
    visto che si vuole pavimentare si potrà proteggere la fibra di legno con un manto in poliolefine su cui gettare un massetto leggero ed isolante dove poter ripetere l’impermeabilizzazione cementizia prima del collante per pisatrella.
    la stratigrafia di fatto sarà traspirante solo verso l’interno.

    alternativa al manto in poliolefine può essere uno strato in pannelli in poliuretano espanso adatti alla posa di guaina bituminosa.

  44. Avatar Giuseppe De Vita
    Giuseppe De Vita

    Gentile Sig. Sampaoli, accingendomi a coibentare il mio terrazzo di circa 160 mq situato, a copertura del mio appartamento, a Benevento zona climatica C, avevo pensato a questa stratigrafia:
    1) Membrana freno al vapore igrovariabile e barriera all’aria;
    2) Pannelli in fibra di legno spessore 16 cm, densità kg/m3 150;
    3) Membrana freno al vapore igrovariabile e barriera all’aria;
    4) TNT ;
    5) Poliuretano a spruzzo nello spessore di 10 cm densità media 70 Kg/m³;
    6) Poliurea a spruzzo a finitura impermeabilizzante nello spessore di 2/3 mm;
    7) TNT;
    8) Massetto sabbia e cemento nello spessore di 8 cm circa;
    9) Malta cementizia bicomponente elastica per l’impermeabilizzazione e protezione massetto;
    10) Pavimentazione incollata in gres strutturato spessore 1/12 cm;
    Resto in attesa di un suo riscontro e le porgo distinti saluti.

  45. tutto si può fare, ma ci sono conduttività diverse tra densità diverse quindi per decidere se ne vale la pena si dovrebbe calcolare l’intera stratigrafia

  46. grazie mille, suggerimento geniale!
    ho visto che ci sono pannelli ad alta densità, pensa che possa tasselllare al soffitto della fibra di legno da 270 kg/m3 o è meglio optare per un 180 o simili?
    grazie mille
    gaddo

  47. lei è preparatissimo!?
    per il valore della capacità areica interna (non aerica), non si deve preoccupare per nulla perchè attualmente il solaio del lastrico solare è certamente un elemento orizzontale che si surriscalda facilmente e quindi non permette di accumulare calore dell’ambiente interno.
    per la soluzione con struttura metallica penso che rubi spazio che si potrebbe interamente sfruttare per l’isolante, quindi poserei isolante con interposti elementi in abete ancorati al solaio. si otterranno 60-80mm di isolante.
    a protezione dell’isolante e con nastrature maniacali va posato un freno al vapore igrovariabile.
    a finitura del pacchetto va fissata una o più lastre in fibrogesso (più prestante del cartongesso): qui, per non sbagliare, andrebbe fatto un calcolo per verificare sfasamento attenuazione e capacità areica interna per decidere se sia meglio il cartongesso.
    condense non problem.
    lavorazione da fare in periodo asciutto.

  48. Buongiorno, vorrei isolare l’intradosso di un tetto piano di un appartamento sopra il quale c’è una terrazza di altra proprietà, il solaio penso sia in laterocemento. L’altezza interna di 2,78 m, L’intervento verrebbe fatto per isolare soprattutto in estate, secondo lei vale la pena fare un controsoffitto di 8 cm? pensavo di usare pannelli in fibra di legno ad alta densità da 4 cm più struttura metallica e lastra di cartongesso per altri 4 cm circa. Ha senso un intervento di questo tipo dato che pur aumentanto un po’ lo sfasamento e lo smorzamento sicuramente peggiorerà la capacità aerica interna? oltretutto potrebbe darmi problemi di condensa… lei cosa mi suggerisce di alternativa
    grazie
    gaddo

  49. lei vorrebbe evitare di utilizzare pannelli in XPS per il controsoffitto ….
    lei deve evitare questo materiale, a maggior ragione perchè sul lato interno.
    e poi siamo in zona climatica D e bisogna fare più che attenzione alle ore di sfasamento della stratigrafia.
    si dovrebbe pensare ad una coibentazione naturale, canapa o fibra di legno per avere il materiale più prestazionale come protezione estiva.
    circa il problema della condensa c’è poco da dire: questo pacchetto non è traspirante verso l’esterno quindi può asciugare solamente durante la stagione estiva al cambio della direzione della migrazione del vapore. proprio per questo aspetto è indispensabile proteggere l’isolante con un freno al vapore igrovariabile che ben permette l’asciugatura estiva.
    la tenuta all’aria del pacchetto va progettata e messa in opera meticolosamente.

  50. Avatar Federica
    Federica

    Salve Dott. Sampaoli. Mi rivolgo a lei per un consiglio riguardante la COIBENTAZIONE INTERNA sottostante un tetto piano in calcestruzzo di circa 20 cm impermeabilizzato di recente con guaina liquida bicomponente cementizia fibrorinforzata.
    Si tratta di una ristrutturazione di un locale di appena 30 mq di pianta rettangolare in zona climatica D in cui sto sperimentando l’utilizzo di materiali naturali quali paglia e argilla per la coibentazione delle mura in pietra e vorrei evitare di utilizzare pannelli in XPS per il controsoffitto .

    La maggiore preoccupazione é la formazione di condensa ovviamente ma vi é un particolare che non faciliterebbe la messa in posa di pannelli rigidi poiché vi é una leggera incurvatura del solaio (che pare, a detta di esperti, non essere pericoloso).

    In questo caso lei come mi consiglierebbe di agire?

    La ringrazio anticipatamente.

  51. avevo già fornito un’idea di costo per la fibra di legno (e non della più economica)
    l’impermeabilizzazione è un argomento vastissimo e complicatissimo.
    chieda un’offerta per fornitura e posa di strato impermeabile alternativo.

  52. Avatar giovanni
    giovanni

    la terrazza sarà praticabile, il rappresentante della fibra mi ha consigliato di mettere 12 cm di fibra di legno con resistenza alla compressione di 50 kpa e sopra 3.5 cm di fibra di legno più dira ,con resistenza alla compressione di 250 kpa, al prezzo di 35 euro al mq, però va aggiunta l’iva e il prezzo si alza. per l’evalon siamo sui 40 € al mq compreso di accessori per il fissaggio. Mi consiglia altro per impermeabilizzare? il prezzo della fibra è eccessivo?

  53. per la decisione finale bisognerebbe anche conoscere la destinazione d’uso di questo tetto piano. ci salirà l’antennista ogni morte di papa o lo vivo come una grande terrazza ogni volta che posso?
    anche le spese per le finiture e il lavoro diventano una voce importante. la differenza di costo tra un pannello isolante e l’altro non è poi tanto elevata.

    l’impermeabilizzazione in eva è un bel costo, lo avrà notato dai preventivi.
    sostitutire la stratigrafia del tetto piano prevista con 16cm di fibra di legno e circa 16 ore di sfasamento (il costo materiale sarà circa 30€/mq) con una che prevede 8cm di xps e 10 ore di sfasamento è ovviamente un salto in molto peggio.
    si potrebbe almeno prevedere di usare comunque 16cm di xps (il costo materiale sarà circa 24€/mq)

  54. Grazie mille Dott. Sampaoli. , lei è sempre molto preciso e scrupoloso nelle risposte. Riferito al costruttore, sembrava convinto ma non troppo.Ultima questione il prezzo di tutto. E’ vero che la zona climatica è la C, però nell’attuale abitazione, accendiamo i climatizzatori due mesi l’anno, invece i riscaldamenti e 4/5 mesi l’anno( termosifoni e camino). La maggior parte dei costruttori mi hanno consigliato di mettere l’eps, forse perchè solo quello sanno mettere, ma le confesso che il prezzo di tutto il pacchetto è molto inferiore.
    Mi hanno preventivato , per barriera vapore, 8 cm di xps , massetto delle pendenze armato e impermeabilizzazione tipo mapelastic, 5500 euro per circa 100 mq. Con la soluzione che le ho citato prima con la fibra di legno e mettendo un telo in eva siamo sui 10000 euro per 100mq. Secondo lei , conviene spendere quasi il doppio per avere confort maggiore in estate? lo so che è una scelta personale ma mi farebbe tanto piacere conoscere la sua opinione in merito

  55. grazie.
    il suo costruttore probabilmente intende proteggere lo strato di fibra di legno (resistenza a compressione almeno 70 kPa) con l’impermeabilizzazione e sulla impermeabilizzazione preparare il massetto delle pendenze.
    l’aspetto fastidioso di questa soluzione per tetto piano è il fatto che il massetto posato su un isolante deve per forza avere uno spessore minimo per garantire resistenza e assenza di crepe (basta leggere la scheda tecnica del massetto scelto per vedere lo spessore minimo in caso di posa su isolante o su strato non aderente o su solaio in aderenza ecc)
    quindi se lo spessore indicato sarà 6cm (massetto su strato elastico) allora il massetto nel punto più alto diventerà 6cm+1+1+1+1cm in base alla lunghezza della pendenza.

    la soluzione con zavorra e pavimento galleggiante evita la costruzione di un massetto sopra l’isolamento e deve solo fare buona scelta dei “piedini” per non danneggiare il manto impermeabile.

    si ricordi che anche il massetto può essere un premiscelato leggero e isolante che migliora ulteriormente la prestazione (per es con conducibilità 0,25 W/mK)

  56. Buonasera Dott. Sampaoli. Volevo complimentarmi con lei per il blog e per i suoi articoli , tutti molto interessanti e precisi. Volevo chiederle un parere. Vorrei isolare e impermeabilizzare e isolare il tetto piano della mia abitazione , ma mi trovo i contrasto con il costruttore riguardo alla posizione del massetto delle pendenze nella stratigrafia.
    Questa è quella che suggerisco io:

    – Solaio in laterocemento 30 cm
    – Massetto delle pendenze
    – freno vapore
    – 16 cm fibra di legno
    -impermeabilizzante in poliolefine
    – mattonelle galleggianti

    Invece il mio costruttore vuole porre il massetto sopra l’isolante:
    -solaio 30 cm laterocemente
    -freno vapore
    -16cm fibra di legno
    -massetto delle pendenze
    -impermeabilizzante in poliolefine
    -mattonelle galleggianti

    Come le sembra la stratigrafia? dov’è più giusto porre il massetto delle pendenze?

  57. si considera come zona spruzzo per pioggia uno zoccolo di minimo 30cm dal piano.
    io non conosco il cantiere ma credo che in ragione di mascherare l’impermeabilizzazione il lattoniere dovrà prevedere di arrivare almeno a questa quota.

  58. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Potrei avere risposta? anche in privato se vuole.L’impermeabilizzazione deve essere alzata a metà parapetto con risvolto, o meglio alzarlo fino alla cima del parapetto?

  59. lei sa che il parapetto rappresenta un forte ponte termico. andrebbe rivestito.
    l’alzata dell’impermeabilizzazione, non bella da vedere, si può mascherare solamente con una scossalina a misura.

  60. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Zona climaticaC , quindi grazie a lei ho optato a 14 cm di fibra di legno , resistente al calpestio.

  61. e l’isolamento?

  62. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Buona sera dottor Sampaoli. Leggere il suo blog è sempre molto interessante e mi ha dato una grande mano nello sceglier ela soluzione più appropriata per il mio tetto. Vorrei impermeabilizzare il mio tetto piano con un manto in poliolefine, il tetto è perimetrato da un parapetto in cemento di cerca 1.5 metri di altezza. La ditta mi ha proposto due sistemi per fissare il manto al parapetto:
    Il primo prevede il risvolto del manto a circa 50 cm dal solaio, fissarlo al marapetto, coprire con un battiscopa e mettere del silicone per sigillare
    Il secondo è portare il manto fino alla cima del parapetto e coprendolo poi con un profilo d’acciaio, avendo però un effetto visivo tipo “piscina”
    Quale metodo mi consiglia?

  63. la protezione dal caldo è un po’ più complicata dell’isolamento termico progettato per il contenimento delle dispersioni invernali.
    facciamo un esempio:
    un solaio in latero cemento (o un solaio in calcestruzzo, poco cambia) da 28cm di spessore con soli 10cm di xps all’estradosso ottiene già un valore di trasmittanza termica intorno ai 0,32 W/mqK, quindi il beneficio invernale è fuori di dubbio.
    se ci concentriamo sulla prestazione estiva, invece, scopriamo che i 10cm di xps aumentano lo sfasamento del solaio di solo un paio d’ore arrivando ad offrire circa 10 ore di sfasamento e, nel caso di un solaio in latero cemento, un valore di attenuazione insufficiente.

    se aumentiamo lo spessore dell’XPS e lo portiamo per esempio a 20cm guadagneremo altre 2 ore. poca cosa purtroppo! l’xps funziona bene contro il freddo ma non così bene contro il caldo.

    in paragone, 10cm di fibra di legno offrono già quasi 14 ore di sfasamento estivo

  64. Avatar Emiliano
    Emiliano

    Non le nascondo che sono abbastanza confuso….
    Utilizzare xps significa non proteggersi dal caldo estivo?…ovviamente non è nelle mie intenzioni….e nel caso di suo utilizzo l’impermeabilizzazione da lei prospettata sul massetto può essere una guaina bituminosa plastomerica?
    In caso di un piccolo strato di ghiaia l’eventuale telo impermeabile (quale ad esempio?) dove deve essere inserito?…sotto alla ghiaia….sotto al geotessile o sotto all’isolante?

  65. se non è importante migliorare il valore di sfasamento con un materiale coibente adatto alla protezione dal caldo consiglio di utilizzare un materiale come l’xps che è molto adatto a contenere le dispersioni invernali ed è quasi insensibile all’acqua.
    naturalmente dovrà essere zavorrato con ghiaia o quadrotti per evitare il galleggiamento.
    tra isolante e zavorra meglio stendere un tessuto geotessile e sul massetto delle pendenze l’impermeabilizzazione vera e propria con le sue bocchette di scarico.

    lo spessore di ghiaia va determinato in base allo spessore dello strato isolante e può essere ridotto se si posa un eventuale telo impermeabile, traspirante e non putrescibile.

  66. Avatar Emiliano
    Emiliano

    Salve, sto progettando una nuova costruzione monopiano con copertura in laterocemento piana nel Comune di Roseto degli Abruzzi; tale copertura non è accessibile e verrà coperta in parte con pannelli fotovoltaici.
    Sinceramente, informandomi un po, Lei mi sembra l’unico che sa veramente quello di cui si sta parlando…io mi occupo di strutture e ammetto di saperne veramente poco.
    Mi è stato prospettata la seguente impermeabilizzazione:
    – intonaco interno;
    – solaio in laterocemento 20+5;
    – massetto delle pendenze;
    – barriera al vapore;
    – elemento isolante (doppio pannello di lana di roccia 6+6 cm.);
    – membrana bituminosa (singola o doppia incrociata?);
    – alluminio liquido o ghiaia se necessario.
    Mi chiedevo, oltre al fatto se sia corretta una tale stratigrafia, se sia necessario questo doppio pannello di lana di roccia e quindi eliminarne uno e quale sia lo spessore dello strato di ghiaia necessario.
    Vorrei ottimizzare i costi e quindi se possibile non utilizzare la fibra di legno.
    Grazie e complimenti per il suo sito.
    Emiliano

  67. il freno al vapore intesana evo ha un Valore Sd a diffusione igrovariabile inferiore rispetto al manto intesana quindi frena meno il vapore (ha una traspirabilità maggiore).
    in zone climatiche non fredde potrebbe funzionare benissimo per un pacchetto di isolamento che è di fatto traspirante solamente verso l’interno.
    la fibra di legno prevista nell’ultimo strato è di fatto il pannello dove si poserà il pavimento quindi meglio che sia il più robusto possibile.

  68. Salve Dott. Sampaoli. Ho fatto un preventivo per la seguente stratigrafia:

    massetto delle pendenze

    intesana 120 ( che diff. c’è con intesana evo?)

    pavatherm da 12 cm

    isolair calpestabile da 3.5 cm (o era preferibile da 2?)

    manto in poliolefine

    pavimento galleggiante

    Le sembra una buona stratigrafia? intesana 120 o evo?
    La ringrazio anticipatamente della risposta

  69. per semplicità ed economicità conviene eseguire un tetto rovescio che prevede poco lavoro e poco materiale sopra al solaio in calcestruzzo:
    – impermeabilizzazione
    – xps
    – ghiaia o zavorra o quadrotti di pavimentazione

    il fatto è che pensare di posare 5cm di isolante significa certamente avere un buon contenimento delle dispersioni invernali ma insufficiente sfasamento estivo.
    l’xps è un buon materiale da maltrattare ma non è prestante in estate.
    per una minima protezione estiva si dovrebbe prevedere uno spessore di 20cm.

    un materiale perfetto per la protezione estiva è la fibra di legno con alta densità ed elevato calore specifico. in questo caso, sopra al solaio in calcestruzzo:
    – freno al vapore
    – fibra di legno
    – manto in poliolefine
    – ghiaia o zavorra o quadrotti di pavimentazione
    in questo caso, una minima protezione estiva si ottiene con uno spessore di 8cm.

    in questo caso il poco spessore aggiunto permette anche di continuare ad utilizzare il parapetto esistente

  70. Salve dr. federico sampaoli, devo isolare e impermeabilizzare il tetto piano per la mia abitazione, una villetta a schiera con tetto piano in zona climatica c (Provincia di Napoli).Il tetto è circoscritto da un muretto di 1.2 metri di altezza. Ho fatto diversi preventivi e ho letto diverse discussioni su internet ma mi hanno confuso ancora di più. Ho notato che lei ha idee molto chiare quindi chiedo un suo parere.
    Scartata l’idea del tetto rovescio, sconsigliata da parecchi, vorrei optare per un tetto freddo o , per risparmiare, un tetto caldo. Per tetto freddo intendo sopra il solaio di calcestruzzo l’isolante termico, xps di 5 cm o sughero se mi fanno un buon prezzo, cls per le pendenze, impermeabilizzante ( liquido o bituminoso?) igloo per la camera d’aria con caminetti e sopra cemento. Che ne pensa? non è troppo pesante? impermeabilizzante va li oppure in cima al pacchetto?
    L’altra idea è il tetto caldo, sicuramente meno costoso, con un freno vapore, isolante in sughero o xps 5 cm, massetto per pendenze e impermeabilizzante.
    Lei cosa mi consiglia ? grazie anticipatamente della risposta

  71. si potrebbe pensare di cambiare materiale isolante come l’xps

    nel caso dell’intradosso di una soletta e travi a sbalzo sempre da rivestire con fibra di legno?
    magari pannelli flessibili interposti in struttura in legno.
    meglio inserire solaio e coibente in stratigrafia per conoscere le prestazioni ottenibili

  72. Avatar Salvatore
    Salvatore

    Ricollegandomi all’articolo in cui si dice che “Se il tetto piano ha dei parapetti perimetrali dobbiamo rivestirli risvoltando la coibentazione in verticale e sul “muretto” che verrà coperto dalla lattoneria”
    Ipotizzando un cappotto in fibra di legno ed un muretto d’attico di circa 1m, essendo un struttura esterna ai vani abitabili della casa, si potrebbe pensare di cambiare materiale isolante come l’xps che viene consigliato per la zoccolatura?
    E nel caso dell’intradosso di una soletta e travi a sbalzo sempre da rivestire con fibra di legno?

    Sempre grazie per i suoi lumi, la seguo con ammirazione e attenzione

  73. trovare la soluzione ottimale facendo meno lavoro…..
    ecco la botte piena e la moglie ubriaca: un isolamento sul lato interno.

    per essere convinto di quello che sta facendo raccolga due preventivi: uno per l’intervento che le hanno suggerito e uno per l’intervento che le ho suggerito inizialmente quando pensavo che lei non volesse toccare le chianche.
    di ognuno
    -si faccia fare il calcolo delle prestazioni estive d invernali,
    -chieda se rispetta la normativa attuale in vigore dal 1 ottobre scorso per le riqualificazioni energetiche
    e poi decida con tranquillità (il termine serenità non si può più utilizzare dopo il tweet di Renzi)

  74. Avatar Amerigo

    Buongiorno Dott. Sampaoli, alcuni ripuliscono il solaio dalle chianche e dal massetto di tufo per la pendenza e quindi rifare il tutto con nuovi materiali, quì per la maggiore va per l’XPS anche perchè non vi è una cultura più rincca in merito all’efficienza energetica, infatti basta recarsi dai rivenditori di materiale edile per notare che non hanno altro da offrire poichè non vi sono richieste di consumo diverso, al massimo hanno lana di vetro e lana di roccia di piccoli spessori per usi di impiantistica o lavori interni. Ritorando alla mia situazione cercavo di trovare la soluzione ottimale facendo meno lavoro, efficienza energetica migliorata almeno del 70-80 percento rispetto all’esistente, con una spesa minore. Dunque capisco che forse le mie pretese sono un po troppe, ma è il motivo che mi sono cimentato su internet per cercare apunto un esperto che mi aiutasse a trovare tale soluzione. Gent.mo Dott. Sampaoli, perdoni la mia ignoranza e nel RingraziarLa ancora, Cordiali Saluti.
    Amerigo.

  75. intervenire dall’esterno è sempre la cosa migliore, termicamente parlando.
    ho suggerito l’intervento interno pensando che intervenire sulle chianche fosse la cosa da evitare.

    ricordo che l’xps, come tutti i materiali sintetici e le lane minerali (anche ad alta densità) offrono scarse prestazioni per la protezione dal caldo.

  76. Avatar Amerigo

    Grazie Dott. Sampaoli per la veloce risposta ed il prezioso suggerimento!
    A me tecnici locali, non specialisti del settore, avevano suggerito, per non creare cantiere in casa, di pulire per bene le chianche ed estendere XPS da 100mm e quindi impermeabilizzare con guaina. Premetto che il solaio non necessita calpestabile.
    Vorrei sapere il suo parere a quest’altra soluzione, a me sinceramente mi andrebbe meglio il lavoro fatto esternamente ma se vi sono dati tecnici importanti, che Lei sicuramente avrà valutato, chiaramente opterei coibentare dall’interno.
    Ringrazio di cuore.
    Amerigo

  77. se la pendenza delle chianche garantisce un veloce allontanamento delle acque e non vi sono problemi di infiltrazioni approfitterei dell’altezza interna molto generosa per una coibentazione all’intradosso quindi un isolamento sul lato interno.
    tra i materiali più adatti all’uso interno per una grande protezione estiva devo suggerire fiocchi di cellulosa o fibra di legno da proteggere con un freno al vapore

  78. Avatar Amerigo

    Buongiorno, a breve vorrei coibentare (cappotto) un tetto piano già esistente dal 1974, costruito in questo modo: Dall’interno intonacato con i diversi strati di malta; Dall’esterno quindi solaio con travette e mattoni forati H20 e gettata in cemento con armatura; Sopra il cemento carta bituminos;. Massetto in tufo di circa 15cm. di media per la pendenza; Chianche classiche di pietra leccese con fughe in cemento.
    Vorrei gentilmente indicazioni per una coibentazione al meglio, magari senza rimuovere quanto già esistente.
    Faccio presente che l’abitazione interessata, in cui vivo, è nella provincia di Brindisi, piano rialzato di circa 1 metro dal piano stradale, altezza interna di 3 metri, abitazione isolata su tre lati, esposizione su due strade tra nord e sud.
    Ringrazio vivamente l’Esperto che mi risponderà.
    Amerigo

  79. suggerirei di utilizzare nella stratigrafia di copertura il medesimo materiale coibente per evitare possibili differenze nelle deformazioni elastiche a lungo termine (il sughero rimane un’ottima scelta ,avendo altresi le medesime prestazioni dell’XPS ma rimanendo indubbiamente più stabile,oltre alla massa decisamente più favorevole per il suo clima)
    Pur avendo sulla carta la certezza che il getto cementizio sul lato esterno rappresenti la tenuta all’aria ed anche il substrato per la successiva impermeabilizzazione , consiglio altresi , per la durata a lungo termine (almeno vent’anni prima di una manutenzione ordinaria) l’utilizzo di una guaina cementizia impermeabilizzante elastica bicomponente con un valore SD < 10 che garantisca la migrazione del vapore ma prevenga il formarsi di cavillature e crepe superficiali inevitabili per qualunque superficie esposta alle intemperie , incluse le chianche ed i loro giunti bituminosi

  80. Gentile dott. Sampaoli,
    è consuetudine dalle mie parti (Puglia, Brindisi) considerare il tetto piano in laterocemento come freno al vapore e tenuta all’aria evitando altre soluzioni.
    Per la protezione pioggia invece è consuetudine posare le chianche chiare di corigliano con sigillatura cementizia e bituminosa liquida delle giunzioni .

    il tetto della mia nuova abitazione in costruzione è stato progettato in questo modo prevedendo dall’interno verso l’esterno i seguenti strati

    1 Malta a base di calce
    2 solaio in laterocemento 30 cm
    3 coibentazione in sughero 8 cm (4cm +4 cm )
    4 ulteriore strato di xps 4 cm o eps alta densità
    5 massetto di pendenza
    6) chianche di corigliano con sigillatura giunzioni cemento + successivo bitume
    Liquido
    Le domande che mi pongo sono le seguenti

    Devo necessariamente usare freno al vapore igrovariabile subito dopo lo strato solaio?
    Devo necessariamente usare telo PYP subito dopo lo strato di sughero?

    Grazie anticipatamente è un caro saluto
    Francesco Fumarola

  81. premessa: il solaio in laterocemento è lo strato di tenuta all’aria e freno al vapore sul lato caldo del pacchetto tetto.
    quindi dev’essere sano senza crepe nè fori.

    la scelta del telo ultimo sotto la lamiera dovrà permettere la traspirazione ed essere impermeabile: si sceglie in base alla pendenza più o meno di 15° e, quando propongo io, in base al clima.
    nel clima caldo del sud italia propongo di avvicinare il valore sD del primo al secondo strato in quanto la migrazione del vapore è per diversi mesi in senso contrario e cioè verso l’interno.
    io poserei un telo impermeabile e traspirante con spessore equivalente d ?aria per la trasmissione al vapore Sd pari a 0,95.

    per fissare i listelli ci vuole una guarnizione per chiodi e viti sulla superficie di contatto tra listello di ventilazione e telo permeabile al vapore per garantire l’impermeabilità all’acqua di tutti i buchi che si vanno a creare fissando le viti.

    il suo tetto in lamiera non deve volare via:
    si dovranno posare morali in legno interposti nel primo strato di ventilazione, con relativo fissaggio meccanico (travi in legno su cemento)
    poi ci sarà il fissaggio del morale di ventilazione (orditura primaria) attraverso il pacchetto isolante al morale sottostante.

  82. Avatar vincenzo

    Grazie. Ho altri 2 dubbi. Precisando che siamo al sud Italia e che la stratigrafia della copertura è la seguente:
    1 solaio in laterocemento
    2 fibra di legno 20 cm
    3 fibra di legno 2 cm (alta densità)
    4 strato di ventilazione
    5 lamiera grecata

    Va bene un telo poliacrilato sD 0,09 (tipo Stamisol DW) prima dello strato di ventilazione?
    Come faccio a fissare i listelli dello strato di ventilazione senza bucare il telo e contemporaneamente garantendo la perfetta tenuta al vento della lamiera grecata? Molti parlano di colla per i listelli ma il problema è che il telo è semplicemente appoggiato sulla fibra di legno quindi per quanto la colla possa essere eccezionale non sarebbe sufficiente allo scopo. Considera inoltre che dalle mie parti l’intera copertura in lamiera grecata di un capannone (con solaio in laterocemento) ha spiccato letteralmente il volo.

  83. con tetto a pendenza ridotta si deve prevedere il corretto manto traspirante e impermeabile che sarà sul lato freddo (prima dello strato di ventilazione)

  84. Avatar Vincenzo

    Vorrei recuperare un sottotetto con una soprelevazione destinandolo a zona notte. Il nuovo tetto avrà una pendenza del 12% (con una pendenza standard del 35% avrei dei grandi volumi da riscaldare inutilmente) con manto di copertura in alluminio.
    2 domande:
    1. Vista la bassa pendenza, ha senso prevedere un’intercapedine di areazione? O mi comporto come se il tetto fosse piano?
    2. Posso usare la fibra di legno come coibente o potrei avere problemi? Devo fare attenzione a qualcosa in particolare?

  85. poroton per tamponamento vuol dire ancora poco. ogni blocco offre le sue prestazioni.

    la parete in mattoni facciavista deve assolutamente prevdere un’idoneo spessore da dedicare all’isolamento termico: facciavista al freddo, porotn, intonaco interno salubre, pittura murale per interni salubre al caldo.

    la coibentazione deve essere progettata per rispettare la normativa della zona climatica A e offrire grande protezione dal caldo.

    la coibentazione della struttura in cemento armato va progettata in dettaglio e a seconda dello spazio disponibile

  86. Avatar Vincenzo
    Vincenzo

    Salve, sto per costruire una villetta su due elevazioni con struttura in c.a. e poroton per tamponanamento, con tetto piano, inoltre ho intenzione di ricoprirla esternamente con mattoni faccia a vista del tipo standard (Santanselmo e similari). Desideravo sapere se era possibile posare i mattoni esterni direttamente poggiati sui poroton o se dovrei interporre intonaco o pannelli isolanti. Ho anche dubbi su come coibentate i pilastri per il problema dei ponti termici e come isolare il tetto. La struttura verrà edificata in Sicilia (tp).
    Grazie anticipatamente e complimenti per il sito.

  87. isolare non è mai sbagliato.
    ma quando il progetto è la protezione dal caldo il calcolo della stratigrafia è ancora più importante.
    10cm di xps danno molte soddisfazioni in regime invernale, non altrettante in regime estivo.

  88. Salve,innanzitutto complimenti per il sito,che per quanto mi riguarda sta diventando una specie di enciclopedia,sto cercando di leggere il più possibile ma vedo che la materia è molto vasta.Vorrei isolare il tetto piano che copre il mio attico nella zona del litorale romano per proteggermi dal caldo.Il tetto è composto da guaina,massetto e pavimento.Quest’inveno abbiamo avuto della formazione di muffa internamente in corrispondenza dell’imbocco del pluviale del tetto in una stanza.Volevo quindi isolare con xps da almeno 10 cm e poggiare un pavimento gallegiante.Pensa che questa soluzione possa costituire un buon inizio per un discreto sfasamento termico?So’ di essere stato un po generico,ma vorrei avere una indicazione su quale strada percorrere.La ringrazio.Saluti

  89. se non ci interessa ottenere alti valori di sfasamento è conveniente posare 10cm di xps con buone attitudini alla compressione.

  90. Avatar Raffaele
    Raffaele

    Salve, avrei bisogno di un consiglio. Dovrei coibentare/impermeabilizzare a giorni il solaio di copertura di casa mia. Il solaio è in latero-cemento da 22 cm. Come stratigrafia avevo pensato ad uno strato di lana di roccia da 6 cm, poliuretano in in situ 4 cm (densità 50 kg/mc), massetto delle pendenze 10 cm ed infine strato di impermeabilizzazione. Il dubbio era legato al posizionamento della barriera al vapore. In oltre vedevo da alcuni calcoli con termus che anche solo 6 cm di poliuretano in situ garantivano uno sfasamento superiore alle 9 ore ed una trasmittanza 0.348 W/mqK.
    La zona Climatica è C in provincia GG 1333

  91. Avatar Raffaele
    Raffaele

    Salve, dovrei realizzare a giorni la coibentazione impermeabilizzazione del tetto piano in laterocemento di casa mia. Campania, zona climatica C.
    Partendo dall’interno:
    Intonaco 2 cm
    Solaio laterocemento 22 cm
    Lana di roccia 6 cm
    Poliuretano in situ 4 cm
    Massetto 8 cm
    Impermeabilizzante.
    Dubbio sull utilizzo della barriera al vapore in quanto il solaio in laterocemento già frena il vapore e sul fatto di realizzare il massetto sopra gli isolanti per proteggerli a vita.

  92. sotto le chianche non è più garantita l’impermeabilizzazione. si può tentare con prodotti idrorepellenti e vedere.
    sanare le crepe nell’intonaco del parapetto.

  93. Avatar francesco
    francesco

    Ho infiltrazione abbondante da pioggia dal terrazzo piano con chianche leccesi in buono stato che non intendo rimuovere. Il parapetto perimetrale ha delle venature orizzontali dell’intonaco ad un’altezza di 20 cm da terra e sembra essere da li provenire il problema. Vorrei intervenire su tutto il terrazzo senza rimuovere l’esistente. All’interno dell’appartamento in una stanza si è staccato una parte di intonaco del soffitto . Mi può consigliare il tipo di intervento da fare? L’appartamento è in provincia di Bari. Grazie

  94. Avatar imbiancature
    imbiancature

    Mi piace vedere siti ben redatti come questo. Non smettere mai.

  95. se è importante la protezione estiva e si realizzerà una nuova cappa per creare la pendenza dovrei consigliare fibra di legno con resistenza alla compressione > 70 kPa protetta sul lato freddo da Membrane impermeabilizzanti a base di poliolefine flessibili con spessori da 1.2 mm fino a 2.0 mm.
    Hanno ottima resistenza all’invecchiamento e all’esposizione UV, all’impatto ed al punzonamento e alla trazione.
    Si posa con saldatura per termo rinvenimento ad aria calda o a cuneo caldo anche con attrezzature per saldature automatiche.
    La guaina può anche stare senza zavorra.

    Sul lato caldo consiglio un manto traspirante freno al vapore e altamente resistente a livello meccanico con Valore S D = 0,9 m

    I bocchettoni di scarico vanno valutati caso per caso.

  96. Avatar Renato Martinetti
    Renato Martinetti

    Buongiorno, volevo approfittare della Vostra competenza per porre alcune domande. Devo costruire ex novo un tetto piano calpestabile con pavimento galleggiante su una soletta esistente (circa 100 mq) in Liguria (forte insolazione estiva, clima mite invernale e forti precipitazioni occasionali).
    – Che isolante consigliereste? XPS, sughero, pannelli in fibra di legno?
    – Per ricavare le pendenze per lo scolo, conviene utilizzare pannelli isolanti inclinati o realizzare un massetto in cemento alleggerito? Nel caso di uso di pannelli inclinati, converrebbe gettare sopra questi una piccola solettina per pareggiare su cui porre la guaina impermeabilizzante?
    – infine le canalizzazioni di scolo laterali, ricavate nello spessore soletta e ricoperte dalla guaina impermeabilizzante, possono essere lasciate scoperte (guaina esposta ad agenti atmosferici) o conviene ricoprirle con qualcosa per la protezione della guaina?
    Grazie

  97. credo che la descrizione sia un po’ confusa:

    l’xps è un materiale utilizzato per la zoccolatura di un sistema a cappotto e non per tutta la superficie delle pareti esterne.
    ricordo che isolamento termico esterno a cappotto deve indicare quale sistema intende seguire: sicuramente un sistema certificato.

    l’eps posato in copertura, ad esempio su un tetto a falde in laterocemento è certamente significativo per quanto riguarda il periodo invernale (contenimento delle dispersioni termiche), ma poco adatto alla protezione dal caldo.

    se è necessario un intonaco nterno deumidificante significa che le murature hanno qualche problema di risalita di umidità: in questo caso è altamente sconsigliabile posare sul lato esterno un sistema a cappotto.

  98. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    Buongiorno sto ristrutturando una casa in zona D provincia di Roma di 100 mq, di questi 70 mq con muratura portante di mattoni in tufo da 30 cm e i restanti 30 mq in laterizio, solaio in cemento armato. Mi hanno proposto come cappotto temico esterno in xps uno spessore di 4 cm e come tetto eps da 8 cm. Sono sufficienti come spessori o è necessario aumentarli o cambiare completamente materiali? Come intonaco interno uno traspirante anti umidità e anti muffa. Il tutto sarà completato con infissi triplo vetro 7 camere in pvc e pannello radiante a pavimento con pompa di calore aria/acqua per riscaldamento raffreddamento con pannelli solari e fotovoltaico.
    grazie anticipatamente per il consiglio
    Giuseppe

  99. forse la ditta ha progettato questa stratigrafia come un tetto piano ventilato.
    ventilato nel senso che può smaltire il vapore in uno o più lati senza intrappolarlo.
    se così non fosse, e il pacchetto fosse chiuso, è corretto prevedere l’ultimo strato di fibra di legno come ad alta resistenza meccanica e manto in poliolefine sul lato freddo.
    in questo caso sarà necessario cambiare il primo freno al vapore usb micro strong (Valore sd >2 m) con un freno al vapore igrovariabile: molto più chiuso al vapore in periodo di riscaldamento e molto più aperto in fase di asciugatura estiva.

  100. PS: la coibentazione proposta nel pacchetto è in fibra di legno

  101. Buongiorno Federico,
    nella realizzazione di un ampliamento con tetto piano in legno, la ditta propone la seguente stratigrafia:
    assito/tavolato, usb micro strong, coibentazione, membrana traspirante usb vita weld, guarniziono punto chiodo, controlistello di ventilazione, secondo tavolato o pannello OSB e membrana impermeabile.
    cosa ne pensa del pacchetto propostomi?
    personalmente, sono un po perplesso sulla ventilazione del tetto piano, e poserei direttamente su USB vita weld una membrana impermeabile in poliolefine tpo (o direttamente quest’ultima sulla coibentazione, quindi senza usb vita weld), temendo che la ventilazione non sia adeguata e che il secondo tavolato possa in futuro marcire, e/o accumulare vapore con conseguente gocciolamento di questo sulla vita weld… suggerimenti?

  102. Buongiorno,
    ho realizzato un isolamento interno in mansarda ( esterno mi era impossibile mi trovo al 4° piano di una palazzina ) con pannelli XPS incollati su pereti e soffitto.
    Premetto che ho cercato di migliorate la situazione in previsione di un vero cappotto esterno in un futuro..
    Il pacchetto muro e’ costituito dall’esterno verso l’interno da mattone semi portante sp 12cm fori verticali, intonacato esternamente e internamente con intonaco tradizionale di sabbia e calce, camera d’aria da 25cm, mattoni 4 fori, da me poi rasati con rofix 510.
    Il solaio di copertura e’ realizzato in latero cemento, conce altezza circa 20cm e caldana portante 5 cm, dove poi sono annegati rigoni nel senso della pendenza delle falde del tetto, sopra incrociati rigoni x aggancio tegole, e x finire copertura in tegole in cls con graniglia. Anche le conce ovviamente all’interno sono poi state rasate con rofix 510.
    Una volta incollati i pannelli di xps styrodur da 2/3cm su pareti e 4cm su soffitto li ho rasati con colla e rete. La mia idea era di andare poi a imbiancare il tutto con pittura lavabile o simile in modo da creare un freno al vapore x evitare condensa ( soprattutto nel piccolo bagno ) tra isolante e muro/solaio.
    Diversamente ho isolato il soffitto del locale mansarda principale diciamo. Li ho rasato le conce, messo rigoni spessi 4cm e pannelli da 4cm di XPS dow ( quello azzurro x intenderci, diversamente dallo styrodur verde ). Dovrei finire con perline di sp 2cm ma ho pensato di interporre tra isolante e perline una barriera al vapore.
    Ho fatto tanto male a pensare cosi? Che materiali mi consiglia x finire il tutto? ( “pittura” x fermare vapore e guaina prima della posa delle perline )

    Grazie

  103. Un ponte termico puntuale è meno grave di altri ponti termici. Comunque il dettaglio dell’attacco va progettato e disegnato.
    L’installazione del sistema anticaduta dev’essere quanto più possibile non invasiva, anche perchè di solito nel restauro si tratta di travi in legno, spesso gli unici elementi portanti idonei al fissaggio dei paletti o dei punti di rinvio.
    Altro particolare interessante è la conduttività dell’acciaio inox, 6 volte inferiore all’acciaio normale e 20 volte inferiore all’alluminio.

    Prima del ponte termico preoccupiamoci delle sigillature.

  104. Salve Federico,
    in un tetto piano ben coibentato ed impermeabilizzato che accorgimenti dovrebbero essere presi per montare in sicurezza pannelli solari o semplicemente la linea vita? Si deve per forza bucare l’isolante creando un ponte termico?

    Grazie

  105. la stratigrafia progettata dalla ditta è perfetta per un tetto traspirante: il vapore, frenato, migra lentamente verso l’esterno, passa attraverso l’ultimo manto traspirante e se ne esce nello strato di ventilazione…
    in questo caso però, tutto il vapore che migra verso l’esterno sarà bloccato dal pannello OSB coperto di bitume.

    il “confezionamento” corretto di entrambi i teli (il primo del lato caldo e l’ultimo sul lato freddo) è verso il basso, da sigillare alla muratura con nastri o collanti.

  106. Avatar giorgio
    giorgio

    io ho ricevuto, dalla ditta, dei documenti sugli spessori dei livelli del tetto che è così composto:
    – (travi + tavolato abete spessore 20 mm) (oppure solaio xlam)
    – freno al vapore 1 mm
    – lana di roccia 160 mm rockwool 150 kg/mc
    – telo traspirante 1 mm a 3 strati(però non è specificato igrovariabile)
    – osb 12 mm
    – guaina bituminosa 4 mm

    volevo chiedere un paio di chiarimenti anche dopo aver visto l’articolo sul “confezionamento” del bordo del suo tetto di casa.

    – quello che va risvoltato lateralmente è il telo traspirante oppure il freno al vapore?

    – sulle specifiche allegate ai documenti, nella sezione rockwoll si legge: non idrofoli e non igroscopici.
    volevo sapere se tutte le lane di roccia sono così oppure è una versione speciale idrofoba, simile a quella di altre marche.

    L’unica cosa che mi frena sulla posa di fibra di legno è il fatto che se ci sono delle micro crepe nell’intonaco il tetto e le pareti potrebbero permettere l’infiltrazione di acqua.
    se montassi della fibra di legno idrofoba (non ho sotto mano la marca che la produce) sarei tranquillo come se montassi polistirolo o sughero (il mio preferito, budget permettendo)?
    grazie in anticipo e mi scuso per la lunghezza del post…

  107. il costruttore dell’edificio vi avrà già presentato la stratigrafia corretta, immagino.
    il senso di un freno al vapore igrovariabile è quello di permettere la migrazione del vapore, eventualmente accumulato nel coibente in regime invernale, verso l’ambiente interno senza intrappolarlo.

    la guaina impermeabile esterna è sempre necessaria.

    classe A significa buona coibentazione, quindi alti spessori di coibente.

  108. Avatar giorgio
    giorgio

    salve,
    anche io sto per realizzare un tetto piano in zona SAN BENEDETTO DEL TRONTO (ap); ZONA D se non sbaglio.
    il tetto verrà montato sopra una sopraelevazione in xlam.
    volevo sapere che materiale e che sistema è meglio utilizzare per favorire la posa dei vari strati di isolante; travi e perline oppure xlam.
    io avevo pensato (pesi permettendo) di utilizzare sempre xlam rivestito internamente di cartongesso ed esternamente fibra di legno con guaina bituminosa a vista o ricoperta di ghiaia.
    potrebbe consigliarmi una stratigrafia con manti igrovariaibili? in questo caso come ultimo strato dovrei evitare la guaina?
    ci sono delle foto di stratigrafie in classe A di tetti piani?
    grazie.

  109. Un tetto piano dev’essere protetto dall’umidità sia da fuori che da dentro perchè una struttura non deve caricarsi di umidità prodotta all’interno e rischiare condense interstiziali per insufficiente coibentazione.

    Sempre meglio un manto igrovariabile (visto che esiste :-))

    Teoricamente all’intradosso del solaio. Sarebbe comunque strana tutta questa attenzione nella progettazione e poi un isolamento termico scarso all’esterno!

  110. Avatar Luca83

    Salve,volevo chiederle un chiarimento:in un tetto piano in cls è necessario utilizzare una barriera al vapore o un freno al vapore?perché ho notato che lei all’inizio ha detto che dall’interno è necessario utilizzare una barriera al vapore,mentre poi nel descrivere la stratigrafia ha utilizzato un freno al vapore.volevo capire un attimo meglio.un’ultima cosa:ma quindi la barriera al vapore quando va usata,in che situazione?grazie mille e complimenti per il sito.Luca

  111. Salve,volevo capire meglio una cosa:in un tetto piano in latero-cemento è meglio usare una barriera al vapore oppure un freno al vapore igrovariabile?
    inoltre volevo capire cosa intende con la frase “dall’interno,(da dentro)”:intende tra solaio in cls e isolante o proprio all’interno sotto il solaio?
    grazie per il chiarimento e complimenti per il sito.Luca

  112. perdonate il ritardo nel rispondere.

    più indicato sarebbe un isolamento termoacustico con pannelli traspiranti in fibra di canapa ThermoHANF, densità 38 kg/m³, conducibilità termica di calcolo ?=0,038 W/mK, permeabilità al vapore ?=2
    potete partire già con 120mm di spessore.
    sul lato interno dovete posare un manto igrovariabile piuttosto che un semplice freno al vapore (vedi http://vimeo.com/35257443)
    la particolarità del telo permette un’ottima asciugatura estiva ed un forte freno invernale: l’ideale!
    poi fibrogesso per ottenere nuovamente un po’ di massa e migliorare la capacità areica interna.

  113. Abito all’ultimo piano di un condominio in zona climatica C con sovrastante terrazzo non praticabile (vecchia guaina anni 70). Il solaio è del tipo “Varese” quindi a camera d’aria e nel rifare l’intonaco all’intradosso l’impresa ha rotto almeno il 30% delle tavelline da 3 cm. Per ripristinare i vuoti determinatisi ho inserito polistirolo incollato e tassellato con successiva rasatura di collante per cappotto con rete in fibra di vetro. Dovrei ora fare un controsoffitto in tutto l’appartamento e volevo coibentare dall’interno con fibra di legno 6+6 cm (pavatherm). E’ il caso di utilizzare una barriera al vapore (alluminio preaccoppiato al cartongesso ?) o un freno al vapore (che tipo e poi ma lo sapranno mai mettere?) oppure non pensare proprio alla fibra di legno anche a causa della guaina sul terrazzo? Ho pochi dubbi vero???

  114. non conosco la costruzione e dunque do una linea guida:
    solaio in cls
    guaina barriera all’aria e freno al vapore a diffusione igrovariabile
    fibra di legno
    manto impermeabile in poliolefine
    eventuale strato ulteriore in XPS anche a protezione dell’impermeabilizzazione
    massetto armato
    rasatura impermeabilizzante
    piastrelle

  115. devo isolare il tetto di casa abito a napoli in collina esposizione nord sud tetto piano come posso intervenire.E che materiale posso usare, dopo di che lo devo pavimentare. grazie e congratulazione per la vostra rubrica .

  116. Sono disponibili anche soluzioni alternative, cool-roof (tetto freddo) che permette di abbattere notevolmente le temperature della copertura, e con tecnologia liquida per una posa anche su materiali infiammabili o con forme complesse.