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nozioni isolamento tetto - Coibentazione del tetto, spessore e qualità dell' isolamento 1

Coibentazione del tetto, spessore e qualità dell’ isolamento

27 risposte

Un parere professionale circa la nuova coibentazione del loro tetto?

Stratigrafie, materiali isolanti, freno al vapore o barriera al vapore, pesantezza, leggerezza, importanza della massa… chi più ne ha più ne metta.

Non parlo in questa occasione dell’importanza della tenuta all’aria di un tetto in legno su costruzione tradizionale (usciremmo dal tema per non tornarci più…).

Restiamo in tema coibentazione del tetto:

E’ logico che un tetto in una zona estremamente fredda deve puntare tutto sulla trasmittanza e un tetto in una zona particolarmente calda deve puntare tutto sullo sfasamento e sulla massa interna. Ma l’Italia è lunga e varia: le zone climatiche sono tante e le esigenze sono diverse anche nella stessa provincia.

coibentazione tetto

Come trasmettere un buon principio ai lettori che ricevono proposte assai diverse tra loro?

forse un buon principio potrebbe essere questo, seguitemi, sarò breve:

La trasmittanza di un tetto crea le premesse del risparmio energetico sul consumo per riscaldamento. Lasciamo stare il benessere interno (il comfort) per il momento, altrimenti non finiamo più.

La trasmittanza dipende dal materiale che ho scelto e dal suo spessore, lo sappiamo.

Qualsiasi sia il valore della trasmittanza che possiamo raggiungere con la nostra futura stratigrafia, anche molto basso, anche molto favorevole, durante l’inverno un po’ di riscaldamento ci vuole: anche una Casa Passiva ha bisogno di un minimo apporto di energia….

bene, seguitemi:

Un tetto che offre una certa trasmittanza ma anche adeguato sfasamento (almeeeeeeno 12 ore), evita che in estate il surriscaldamento sia troppo veloce e renda il sottotetto invivibile o vivibile solo utilizzando l’impianto di raffrescamento.

Non fraintendetemi: il buon tetto, con buone proprietà di sfasamento, NON raffresca, ma protegge!

Sta a chi ci abita fare ventilazione notturna per smaltire qualche grado di temperatura  di troppo.

Sta a chi ci abita gestire la casa e permettere alle zone del sottotetto di smaltire un po’ del calore per potersi caricare di nuovo calore il giorno dopo. Senza superare la soglia dei 28° C possibilmente…

cosa sto cercando di dire?

Ad un bel momento, d’inverno, sarò costretto comunque a riscaldare, un pochino ma dovrò (a Stromboli, o altri posti baciati dal sole, forse no).

D’estate, al contrario, se ho progettato un tetto che mi tiene il sole fuori e non lo lascia entrare in fretta, avrò vinto la battaglia contro l’impianto di raffrescamento.

Vi pare poco?  

Con un pizzico di spirito di adattamento… ovviamente! La temperatura dell’ufficio del direttore di banca forse è per alcuni di voi invidiabile, ma non è un clima normale o cosa da copiare in un’ abitazione. Per altro tali temperature artificiali sono maleducate e irrispettose dell’ambiente.

perciò, se state decidendo il vostro futuro tetto, non fate le cose a metà, non accontentatevi per nessun motivo, nemmeno per quello economico: sarebbero comunque soldi buttati!

“per ogni misura si deve sempre mettere in pratica la migliore efficienza possibile”

buon tetto a tutti!


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federico_sampaoli_espertocasaclimacom  ipha_member   articolo ideato, scritto e diretto da Federico Sampaoli, impegnato a favore delle persone, del comfort e dell’open information, titolare e caporedattore di espertocasaclima.com – blog di formazione e comunicazione online dal 2009.

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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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27 risposte a “Coibentazione del tetto, spessore e qualità dell’ isolamento”

  1. la massa del solaio non necessita di nuova massa posando uno strato di celenit.
    l’xps è un materiale ideale per un tetto piano, infatti si può usare anche contro terreno.
    un materiale isolante che sarebbe più efficace dell’xps nel periodo estivo è la fibra di legno: questo materiale traspirante deve però essere protetto e la stratigrafia ben progettata deve comprendere
    – sul lato caldo un freno al vapore igrovariabile (estradosso solaio)
    – sul lato freddo un manto in poliolefine che garantisce una corretta impermeabilizzazione.

  2. Buonasera dott. Sampaoli, mi trovo nella necessità di isolare un tetto piano in laterocemento non calpestabile e avevo pensato all’accoppiata XPS + celenit: ho trovato nei suoi articoli numerosi spunti di riflessione e le sono molto grato, visto che ero totalmente ignorante sull’argomento. Ho una domanda: inteso che il mio pacchetto non sarà traspirante perchè dovrò chiudere con guaina sull’ultimo stato all’esterno, ma la guaina va posta anche sul solaio prima dell’isolante?
    Così’ facendo non vado a intrappolare l’umidità nel pacchetto?
    grazie per una sua eventuale risposta

  3. il solaio con poca pendenza ma comunque inclinato, se in buono stato e senza crepe o fori, svolge la funzione del freno al vapore che svolgerebbe un telo sopra ad un tavolato.
    la tenuta all’aria che si deve garantire è svolta dall’intonaco sul lato interno.
    il pacchetto isolante sul lato esterno dovrà per forza essere in fibra di legno se si vuole ottenere la massima prestazione estiva.
    lo strato di ventilazione con scarsa pendenza dovrà prevedere una guaina traspirante adatta a pendenze inferiori ai 5°.

  4. Avatar francesco
    francesco

    Complimenti dott. Sampaoli, sto ormai leggendo da tempo il sito e le chiedo un consiglio: abito in zona C, in un sottotetto in laterocemento con pochissima pendenza, attualmente non isolato. Devo isolarmi in qualche maniera perchè è diventato un inferno (in estate) e un ghiacciaio (in inverno): non posso agire dall’interno e nemmeno credo possa ricorrere ad una soluzione di tetto ventilato, vista la pendenza irrisoria. Vorrei quindi optare per la soluzione tetto caldo. Cosa mi consiglia come stratigrafia, avendo capito che potrei risolvere solo il problema del freddo in inverno e purtroppo in piccola in parte il problema estivo. Da quel che ho letto la soluzione migliore sarebbe: solaio–freno al vapore–fibra o sughero–manto impermeabile–xps–massetto–guaina
    Come considera questa soluzione? sono soldi buttati? esiste il rischio di condensa?
    grazie e complimenti per la sua professione

  5. Avatar Alberto Monaco
    Alberto Monaco

    Un fornitore locale ( in Sicilia ) di materiali ecologici per tetti in legno, mi raccontava di alcune esperienze negative fatte da alcuni suoi clienti, a causa di insetti penetrati nel pacchetto del tetto ventilato per cibarsi di fibra di legno, causando rumori molto fastidiosi. Approfondendo il tema, ho letto che la fibra di legno prodotta ad umido non sarebbe attaccata dagli insetti , grazie al processo di lavorazione. Preoccupato, ho quindi trovato fibra di legno prodotta ad umido in pronta consegna (160 kg/mc e con calore specifico leggermente inferiore, pari a 2100; 50 kPa resistenza a compressione;) e pensavo di utilizzarla. Mancherebbe solo l’eventuale strato finale a più alta densità, che è solo disponibile del tipo a secco. Il rischio insetti è vero? MI consiglia di collocare comunque l’ultimo strato più denso? Grazie per l’attenzione

  6. in zona climatica E non è solo importante progettare un tetto in legno che contenga le dispersioni termiche invernali, è molto importante avere un tetto che protegga dal veloce surriscaldamento estivo.
    devo anche ricordare che la normativa prevede di rispettare alcuni valori, quindi non rispetta la normativa una copertura che non offre sfasamento adeguato.

    che la stratigrafia preveda bassa densità dei pannelli da 80mm di spessore:
    lana di roccia 0,080 0,035 1030 38
    lana di roccia 0,080 0,035 1030 38

    p che preveda alta densità dei pannelli da 80mm di spessore:
    lana di roccia 0,080 0,038 1030 135
    lana di roccia 0,080 0,038 1030 135

    il risultato sarà sempre un tetto ottimo d’inverno e scadentissimo d’estate (e che non rispetta la normativa):

    Ritardo fattore di decremento ? [ h ] sfasamento in ore 2,7(densità 38) 5,6(densità 135)
    La quantità di calore che attraversa una struttura giunge all’interno con un ritardo di alcune ore (sfasamento). Meglio durante le ore notturne, quando la temperatura esterna è già scesa (meglio > 12 ore)

    Trasmittanza termica periodica |Yie| [W/m2K] U/dyn secondo la norma tecnica UNI EN ISO 13786 Udyn è una proprietà termica dinamica (Yie ai sensi del DPR 59/09) 0,19 0,16

    (il nuovo DM del 26.6.2015 impone < 0,10 (eccetto zona F) in copertura < 0,18 (W/mqK) oppure Ms > 230kg/mq

  7. La ringrazio per la risposta: la zona climatica è E, mentre il tetto è in legno.
    Ciò che mi premeva capire è quanto conta e su che cosa incide la densità della lana di roccia, nonché se tra i due prodotti in discussione vale la pena di optare per il primo prodotto oppure se il valore lambda della seconda è sufficiente per avere un buon isolamento nonostante la bassa densità… Grazie ancora

  8. nella progettazione di un tetto si devono almeno conoscere zona climatica di appartenenza dell’edificio o microclima della zona se particolare e naturalmente il tipo di copertura: in latero cemento oppure in legno?

  9. … scusi ho dimenticato di dire che, sia optando per un tipo di lana che per l’altra, pensavo di posare due strati (uno in senso opposto all’altro) dello spessore di 8 cm l’uno.. Grazie

  10. Gentile Dr. Sanpaoli, la disturbo per chiederle un consiglio in quanto non vorrei fare una scelta sbagliata.
    Devo isolare il tetto di casa mia; l’isolamento sarà fatto esternamente. Mi è stata proposta della lana di roccia con lambda di 0,038 e densità di 135kg/m3 ad un costo abbastanza elevato. Effettuando una ricerca ho trovato della lana di roccia con lambda di 0,035 ma densità di soli 38kg/m3. La differenza di prezzo è enorme e volevo capire se, secondo lei, vale la pena di optare per il primo prodotto oppure se il valore lambda della seconda è sufficiente per avere un buon isolamento nonostante la bassa densità…
    La ringrazio moltissimo.

  11. la posa a mano libera dei fiocchi di cellulosa è economica ma non raggiunge la densità di un insufflaggio fatto con la macchina.
    perciò si deve prevedere uno spessore maggiore.
    nel calcolo della stratigrafia lei deve inserire gli strati del solaio + la cellulosa.

    lo sfasamento è importantissimo

  12. Avatar Stefano

    Grazie ancora per le delucidazioni!
    Come piano di posa prevederò assito maschiato, trattandosi di costruzione esistente però non so quanto sarà privo di fessure, proporrò quindi comunque la posa del freno al vapore e valuterò in opera se sarà il caso di posarlo.
    Essendo una copertura esistente leggera come pacchetto avrei (elenco i materiali utili allo sfasamento):
    – assito sp. 2 cm
    – cellulosa in fiocchi 20 cm
    – forato
    – coppi
    In tal modo ottengo:
    – U=0,18 (buona per l’inverno e le detrazioni fiscali)
    – Yie = 0,13 (ben al di sotto del 0,20 da norma)
    – sfasamento = 6,36 ore –> questo risultato non mi piace, ma non saprei come rimediare.

    Le mie domande sono:
    – si tratta di una ristrutturazione, quindi non sarei obbligato a verificare lo sfasamento, ma vorrei migliorare, come potrei fare?
    – i fiocchi di cellulosa della naturalia bau hanno densità 28 – 40 kg/m3 per posa libera, c’è modo di aumentarla? Ciò mi aiuterebbe
    – in base alla sua esperienza vi sono problemi con roditori o insetti nel tempo con la posa di cellulosa in fiocchi?

    La ringrazio!

  13. se il piano di posa dei fiocchi è sano senza fori o crepe non è necessario un freno al vapore.
    solitamente non serve ventilare il sottotetto.
    attenzione all’accesso al sottotetto, potrebbe portare aria calda e umida dalla zona abitata: sigillare con nastro autoespandente.

  14. Avatar Stefano

    Integro la richiesta precedente.
    Ovviamente è chiaro che con isolamento posto all’interno avrei più ponti termici (a meno di risvoltare su tutte le pareti).
    Aggiungo una domanda a quanto chiesto prima, approfittando ulteriormente delle sue competenze nel caso in cui decidessi di isolare all’estradosso del solaio con questa stratigrafia:
    cartongesso
    +lamina di aria (fra cartongesso e tavellina in laterizio)
    +tavellina in laterizio 1 cm(esistente)
    +lamina d’aria(in quanto la tavellina è all’intradosso dei travetti in c.a.)
    +tavolato 2 cm
    +freno al vapore
    +fiocchi di cellulosa(su suo prezioso consiglio)

    Mi preoccupa soprattutto:
    – l’aria fra cartongesso e tavellina creerà condense? E’ meglio eliminare le tavelline?
    – sopra i fiocchi di cellulosa devo prevedere qualcosa in particolare? Al di sopra avrei il tetto a falda impermeabilizzato, è meglio prevedere l’areazione del sottotetto?

    Ringrazio nuovamente

  15. Avatar Stefano

    La ringrazio della risposta e del consiglio con i fiocchi di cellulosa.
    Per completezza preciso che l’abitazione è a Verona.
    A riguardo dei fiocchi di cellulosa:
    – è valida la posa di fiocchi di cellulosa in sacchi? Il sacco che le contiene dovrebbe riuscire a proteggere il contenuto dall’umidità
    – per correggere il ponte termico mi viene in mente solo il cappotto esterno, c’è qualche modo di evitarlo (per i costi che dovrei sostenere ora) e correggere diversamente?

    Il sottotetto ora è in travetti in c.a. interasse 1 metro con interposte tavelline da 1 cm (sono tavelline da 2 cm divise a metà) per dare l’intradosso piano. Mi è venuta l’idea (come scritto nel post precedente) di posare il tavolato in legno all’estradosso con posa di isolante.
    Le tavelle in laterizio hanno però segnato tutto il soffitto all’intradosso a causa dell’esiguo spessore e della differenza di materiale rispetto ai travetti in c.a. Avendo un interpiano superiore a 2,70 m risolverei quindi con la posa di controsoffitto.
    A questo punto:
    – al fine di contenere i costi come considererebbe un controsoffitto in cartongesso+barriera al vapore+fibra di legno?
    L’isolamento dall’esterno è sempre preferibile, ma in questo caso a livello di massa per l’inerzia termica perderei “solo” 1 cm di laterizio risparmiando la lavorazione tavolato+isolamento.
    – Per evitare problemi con l’umidità è sufficiente cartongesso + freno al vapore + fibra di legno? Perché poi il vapore incontrerebbe la tavella fredda in laterizio, quindi mi chiedo se non vado incontro a delle problematiche. Forse creando ventilazione nel sottotetto (ora è chiuso) potrei migliorare.
    – Oppure potrei utilizzare cartongesso + altri materiali meno sensibili all’umidità tipo l’XPS perdendo però in massa e sfasamento?
    – Ho poi letto il suo post sulle lastre in calcio silicato: che costi hanno indicativamente fornitura e posa di tali lastre con adeguata trasmittanza U?

    Mi rendo conto della quantità di domande, il fatto è che ora, avendo raccolto molte informazioni vorrei cercare di adottare la soluzione con il miglior compromesso costi/benefici evitando problemi di formazione di condense e muffe.

    La ringrazio molto.

  16. è tutto corretto. se si decide di investire nell’isolamento all’estradosso solaio sottotetto (pavimento sottotetto) in quello strato si deve ottenere isolamento termico e sfasamento adeguato.
    i fiocchi di cellulosa sono la via più facile ed economica, anche con posa libera fai da te.

    al piano sottostante si deve prevedere la correzione del ponte termico perimetrale per evitare il rischio condense e muffe.

  17. Avatar Stefano

    Innanzitutto complimenti per il sito.
    Pongo una domanda:
    dovrei sistemare il mio tetto che ora (casa vecchia monopiano da ristrutturare) è costituito da:
    – sottotetto piano con travetti in c.a. e tavolato in legno
    – copertura a falde con travetti in c.a. e tavelle in laterizio.
    il sottotetto è non abitabile ora e non lo sarà (altezza massima 1,5 m circa)
    Io procederei così nell’ottica di risparmiare, di rispettare la norma ma di avere anche un buon isolamento:
    – sottotetto con fibra di legno di spessore tale da avere uno sfasamento di almeno 12 ore ed U adeguata (praticamente dimensiono il sottotetto come se fosse una superficie verso l’esterno)
    – falde con U=0,8 da norma (contatto fra zona non riscaldata ed esterno).
    E’ corretto ragionare così? I miei dubbi sarebbero: lo sfasamento lo deve garantire la copertura a falde anche se il sottotetto è non riscaldato oppure è corretto dare lo sfasamento alla superficie a contatto con l’ambiente riscaldato?
    Grazie!

  18. fischer Schiuma Megamax Tegole e Coppi

  19. Come avviene la posa di portoghesi nella controlistellatura?
    Il committente ha chiesto di fissarli con schiuma poliuretanica (è una zona di forte passaggio di aerei e i coppi scivolano) per quello ho pensato alla posa dell’osb e la seguente posa di guaina (che non ho messo nella sequenza).

  20. se il telo traspirante è anche impermeabile è sufficiente listellatura, controlistellatura e coppi

  21. infatti, ho pensato molto ad una soluzione migliore, ce ne sono molti tipi di coibentazioni in fibra di legno, ho pensato a questo:

    1. Rimozione della guaina esistente (speriamo non sia troppo attaccata)
    2. Barriera all’aria a diffusione igrovariabile
    3. Pannelli in fibra di legno (il committente dice 12 cm. però aumenterei qualcosina)
    4. Pannello resistente al calpestio
    5. Telo sottomanto traspirante
    6. Listelli da cm. 6
    7. Pannelli OSB
    8. Copertura in coppi

    Cosa ne pensa?

  22. non è un pacchetto traspirante con doti di protezione dal caldo e dai rumori, ma è un tetto che contiene le dispersioni

  23. Tavolato
    Guaina impermeabilizzante esistente
    Accoppiato: Isolamento (XPS), Guaina impermeabilizzante
    Coppi

    Questa è stata l’idea…

  24. quali sono le stratigrafie oggetto di valutazione?

  25. Salve.
    In zona climatica “E” in provincia di Udine, è stato chiesto un preventivo per isolare un tetto in legno.
    Il tetto ha già una impermeabilizzazione di guaina ardesiata poliestere saldata a caldo sopra il tavolato.
    quindi:
    1.tavolato
    2.guaina impermeabilizzante (barriera al vapore in questo caso)
    3.copertura in coppi

    Dato che ci sono quasi 600 mq. di ponteggio da fare, è non è il caso di buttare via tutti quei soldi per non aver fatto un buon lavoro a livello di isolamento, come procedere?

    La guaina è consigliabile rimuoverla, o sarebbe un lavoro in più?

    Meglio lasciarla e posare direttamente sopra l’isolamento (tipo un accoppiato in xps quanti cm. per poter fare un buon lavoro) ?

    Dico xps nel caso dovessimo lasciare la guaina.
    Come sempre grazie.

  26. Il peggioramento dell’isolamento acustico nel tetto è più che una vostra sensazione. Molti materiali “artificiali” peggiorano le prestazioni acustiche anche del 6%.
    Il colabrodo che avete descritto avrebbe certamente bisogno di cure. Sempre che il progetto sia a lungo termine!
    Voglio dire che se è la casa della vostra vita è bene sedersi e progettare nei particolari ogni intervento futuro. In caso contrario limitiamoci a fare buon uso di ciò di cui siamo proprietari, senza errori, senza continuare abitudini sbagliate, e prendiamo decisioni in futuro.
    Materiali più inquinanti, più economici, meno adatti, spesso usati, non possono essere la soluzione frettolosa.
    E poi non sono le coibentazioni a fare tutto il miracolo: ci sono i serramenti, c’è la ventilazione confortevole e altri dettagli che fanno la differenza.
    Un materiale con conduttività bassissima fa bella figura in capitolato ma può fare una figuraccia in famiglia!
    a presto

  27. Gentile dott. Sampaoli abito in una porzione di casa bifamiliare costituita da 2 piani fuori terra (circa 50mq netti a piano) e uno interrato (circa 110mq netti), costruita tra il 2003 e il 2006. Il fabbricato ha muratura da 25cm in laterizio con rivestimento interno in tramezze da 8cm, intonaco interno ed esterno a base di calce, non c’è coibentazione. Se il muro le sembra pessimo il tetto non è da meno: travatura portante in legno di abete 12x19cm, tavolato 2.5cm, barriera vapore (ma non ne sono sicuro), pannello in polistirene 5cm, camera di ventilazione (credo 5cm), tavolato 2.5cm, telo impermeabilizzante, coppi in laterizio. Termicamente parlando, anche senza dati alla mano, credo sia un colabrodo, acusticamente anche peggio; la camera di ventilazione e il polistirene sembra facciano “cassa di risonanza”, i rumori si sentono + forti dentro che fuori, per non parlare dei rumori provenienti dalla casa confinante! Anche la parete di divisione tra le unità è da 25cm e si sente perfino quando viene srotolata la carta igienica dal portarotolo. Ho pensato a delle soluzioni per migliorare questa situazione e vorrei avere una sua opinione per capire se ho pensato bene. Per quanto riguarda il tetto dal momento che non posso toccare la quota della grondaia (comune con il confinante): eliminazione del tavolato + esterno (tagliandolo e mantenendo solo la “cornice” dove sono agganciate le grondaie) sfruttando lo spessore dell’attuale camera di ventilazione, del polistirene e del tavolato per posare dei pannelli in lana di roccia ad alta densità (in tutto 12/13 cm), posa nuova impermeabilizzazione e struttura di ventilazione sottocoppo. Pensavo di tagliare anche il tavolato (quello immediatamente sopra alle travi portanti) in prossimità del muro confinante per ridurre la trasmissione dei rumori. Per quanto riguarda i muri: isolamento a cappotto in lana di roccia ad alta densità (almeno 12cm). Non so quando riuscirò a fare tutto questo ….. intanto ci penso. P.S.: so che sarebbe meglio la fibra di legno …. ma so anche che è molto costosa. Grazie infinite.