consulenza per efficienza energetica

isolamento tetto in latero cemento - Un tetto ventilato come si faceva una volta 1

Un tetto ventilato come si faceva una volta

27 risposte

 Il buon saper fare spesso è andato perduto con il passare delle stagioni e delle generazioni. 

Testimonianze ce ne sono a migliaia, ma

  • la disattenzione
  • la fretta
  • e il nuovo modo di costruire ereditato dagli anni ’60

hanno fatto dimenticare diverse tecniche costruttive.

Ecco come cento anni fa ci si proteggeva dal caldo. Un tetto costruito così poteva sicuramente smaltire molto calore dovuto all’irraggiamento estivo:

  • ecco il particolare:

tetto-ventilato-protezione-estiva

  • e l’insieme in prospetto:

tetto-ventilato-protezione-estiva-prospetto

 

federico_sampaoli_espertocasaclimacomsostegno-al-blog-espertocasaclima.com

View federico sampaoli's profile on LinkedIn

 


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

Qui sotto puoi lasciare un commento” – non devi registrarti e il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato, approfittane!  riceverai presto una risposta!

acquistando da QUI il prezzo per te non aumenterà, ma Amazon riconoscerà una piccola cifra a sostegno di espertocasaclima.com che intende rimanere libero da insopportabili Pop-up

oppure sostieni l’informazione libera e imparziale di espertocasaclima con un un Buono Regalo Amazon digitale (via e-mail o SMS)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

27 risposte a “Un tetto ventilato come si faceva una volta”

  1. Avatar Massimiliano Zaganelli
    Massimiliano Zaganelli

    Buonasera Sig. Sampaoli,
    la botola e’ sistemata e la temperatura e’ cambiata, adesso si’ che si puo’ procedere con la coibentazione del sommergibile……
    Grazie mille per i suggerimenti e la disponibilità.
    Massimiliano Zaganelli.

  2. al contrario, pensavo di fare un coperchio in xps “appoggiato” per chiusura.
    e per sigillare la chiusura poserei nastro autoespandente spessore massimo.

  3. Avatar zaganelli massimiliano
    zaganelli massimiliano

    Buongiorno Sig. Sampaoli,
    per quanto riguarda la stratigrafia recupero le caratteristiche tecniche dell’isolante in modo da
    farle avere le informazioni complete.

    Per quanto riguarda la botola, la soluzione che propone sarebbe quella di mettere il nastro autoespandente nel perimetro interno del buco di accesso al solaio e realizzare un “tappo” in xps da inserire nel foro a pressione ?

    A parte il fatto che diventerebbe un po piu’ scomodo l’accesso, ritiene che il togli e metti per accedere al solaio comprometta la tenuta in breve tempo ?
    (Puo’ capitare di usare questo passaggio anche 3/4 volte
    alla settimana).

    La ringrazio per la cortesia ed attendo un suo riscontro in merito.

    Massimiliano Zaganelli

  4. premesso che lana di vetro imbustata e granulato minerale termoisolante non sono una stratigrafia proponibile, penso che visto lo stato di fatto, e il tempo dedicato e l’investimento sopportato, aggiungerei semplicemente il nuovo materiale granulare sull’isolamento esistente.
    come ho detto, per dare una risposta professionale allo spessore ideale bisogna calcolare la stratigrafia completa: ultimo solaio + materiale già posato + nuovo materiale. ecco che si può sapere a priori anche le ore di sfasamento ottenibili.

    visto che la botola è scorrevole, dedicherei il massimo sforzo alla soluzione della botola: inutile coibentare il sommergibile se non chiudo lo sportello per bene!!!
    potete anche rimuoverlo e ricostruirlo con un bel pannello di xps di grosso spessore poggiante su nastro autoespandente: tenuta all’aria + coibentazione.

  5. Avatar massimiliano zaganelli
    massimiliano zaganelli

    In merito alla posa della perlite, dovra’ essere stesa a terra e sopra rimettero’ i rotoli di lana di vetro imbustata ?

    Considerando che lo spessore della lana di vetro e’ di 14cm., quale dovra’ essere lo spessore della perlite ?

    Le due zone coinvolte sono di 40mq. ciascuna.
    Per il momento non penso di toccare la zona calpestabile, dovrei spostare tutto quello che c’e’ sopra, togliere le perline buttare l’isolante e rimettere tutto nuovamente al suo posto.
    Quando l’ho fatto mi ci sono volute tutte le sere di almeno 2 mesi.

    Per quanto riguarda l’isolamento e la tenuta all’aria della botola dovro’ cercare una soluzione, per il momento e’ una fonte di freddo siccome e’ appoggiata al pavimento e scorre su due binari.
    La stanza in cui si trova e’ un ripostiglio del reparto notte in cui posso chiudere la porta ma viene utilizzato in continuazione.

    Per la ventilazione notturna estiva provero’ a sfruttare il vano scale che ha due finestrelle
    provviste di grata (lato nord-est) in modo da non dover lasciare finestre aperte senza protezione in casa.

    Avendo la zona centrale ben accessibile e con perline in legno si potrebbe anche evitare il velux proposto,
    basta ricordarsi di aprirlo e chiuderlo sperando che non piova, pensava per caso alla serie Integra o esiste qualche cosa di piu’ economico ?

  6. visto che lo stato di fatto è lana di vetro imbustata, aggiungere uno strato di fibra di legno che teoricamente migliorerebbe la protezione dal caldo potrebbe portare a complicazioni per le fughe tra i rotoli già stesi e quindi alcuni passaggi di vapore che si concentrano ecc ecc.
    per non andare in cerca di guai migliorerei la stratigrafia del sottotetto con perlite creando delle sponde di contenimento (fai da te fai per tre): si tratterebbe di isolante minerale granulare EPH, CE secondo UNI EN 14316, ?D=0,052 W/mK, idonea per ambienti umidi e con granulometria 2-5 mm, densità 110 kg/m3, traspirante µ=2, classe A1 di reazione al fuoco, senza emissioni di VOC.
    a seconda dello spessore si ottengono sicuramente prestazioni ottime per 12 mesi l’anno.

    nel sottotetto NON si deve trascurare l’isolamento termico della botola e soprattutto la sua tenuta all’aria.

    circa la ventilazione notturna, la cosa migliora sarebbe dedicare un’apertura al piano abitato (con una bella zanzariera) per creare l’effetto camino e il tiraggio: ecco che la casa si sgonfierà del calore!

    se siete solito al mattino dimenticare di chiudere il lucernaio, diventate oggi stesso sostenitore del blog espertocasaclima anche con 1 solo euro. le cose che si pagano, non si dimenticano più!

  7. Avatar Massimiliano Zaganelli
    Massimiliano Zaganelli

    Nella parte centrale del sottotetto avendo il colmo con un altezza di circa 170cm ho realizzato sulla caldana un pavimento flottante con travetti fra i quali e’ inserito l’isolante e sopra sono posate delle perline in modo che possa essere calpestabile siccome lo uso come ripostiglio e dal mio appartamento ho una comoda scala con botola per accedervi.
    Nelle due zone laterali piu’ basse e non utilizzate i rotoli imbustati sono semplicemente appoggiati a terra.

    Il lucernaio e’ nella zona con perline e quindi accessibile, in estate e’ già una cosa che faccio, salgo alla sera apro il lucernaio e lo richiudo alla mattina ma essendo l’unica apertura presente non si crea un vero e proprio flusso in grado di smaltire il caldo e magari qualche volta arrivo tardi e non lo apro o sono di corsa alla mattina e non lo chiudo.

    Cosa potrebbe aiutare il velux a lavorare meglio ? O pensa sia sufficiente ?

    Per quanto riguarda l’isolante pensa che la soluzione definitiva sia la fibra di legno (eventualmente in quale spessore) o ci sono alternative come la perlitete o i fiocchi di cellulosa
    sempre posabili con il fai da te.

    Grazie mille

  8. Lei mi ha scritto di un lucernaio… e perciò salire ad aprirlo calpestando il suo lavoro di lana di vetro imbustata credo sia non facile.
    Diverso sarebbe disporre di un velux automatico con sensore di pioggia e temperatura.

    Sui materiali termoisolanti più adatti contro il caldo ho scritto qui
    https://espertocasaclima.com/coibentazione-in-regime-estivo/protezione-dal-caldo-alta-capacita-termica-volumica/

  9. Avatar Massimiliano Zaganelli
    Massimiliano Zaganelli

    Buonasera Sig. Sampaoli la ringrazio per la risposta,
    quello a cui vorrei arrivare e’ proprio una soluzione che mi smaltisca la temperatura
    nel sottotetto, perche’ mi dice che sia macchinosa e scomoda ? A cosa pensava ?

    Per quanto riguarda il materiale isolante quale potrebbe essere la giusta soluzione alternativa ?

    Grazie mille per la disponibilità.

    Massimiliano Zaganelli

  10. immagino che sia macchinoso e scomodo gestire una ventilazione notturna estiva nel sottotetto, ma questa sarebbe un’operazione assai utile per “smontare” la temperatura.

    se la coibentazione fosse stata scelta in base alle sue prestazioni estive la situazione sarebbe diversa nell’appartamento, nel sottotetto naturalmente continuerebbero a esserci temperature elevate.
    non so se siete intenzionato a sostituire il materiale ora che avete fatto tutto il lavoro e l’investimento..

  11. Avatar Massimiliano Zaganelli
    Massimiliano Zaganelli

    Buongiorno, prendo spunto dalle foto per chiederLe come poter smaltire il caldo estivo in un sottotetto a 4 falde che si trova sopra il mio appartamento.
    Questo sottotetto di 10 x 13mt. ha una parte centrale calpestabile alta 1,70mt che si abbassa gradualmente e da quando ho posato a terra della lana di vetro imbustata in rotoli e’ sensibilmente aumentato il confort invernale nel mio appartamento mentre in estate la temperatura del sottotetto arriva anche fino a 38/40 gradi che mi rimangono sopra la testa fino a mattina.

    La falda Sud-Ovest 30 gradi e’ quella con lucernaio ed
    e’ una delle due lunghe.

    La ringrazio in anticipo per la disponibilita’ ed i suggerimenti che vorra’
    darmi per provare a risolvere quanto segnalato.

    Grazie mille.

  12. meglio vendere una cosa in più piuttosto che una in meno?

    oggi sono cattivo.

    cosa ne pensa il Vostro progettista?

  13. Avatar Massimo

    azz…ho visto sul sito di Ardogres che le tegole si possono montare anche su listelli…

    Gli elementi in Ardesia Ceramica possono essere fissati su LISTELLI orizzontali in legno o su tavolato. La distanza massima tra i controlistelli verticali o gli arcarecci è pari a: 60 cm . La Posa in Opera del formato rettangolare 400 x 250 mm .Il listello orizzontale di partenza deve essere più alto di 10 mm per consentire l’allineamento della prima fila di tegole. Sono previsti 3 passi di listellatura: 180, 160, 140 mm. (25×40 Pentax solo passo 140mm) .
    L’ultimo listello nella parte alta della falda deve trovarsi almeno 60 mm al di sotto della linea di colmo. Per un posizionamento corretto, possono essere variati gli ultimi passi.

    CHISSà PERCHè CONSIGLIANO TAVOLATO…HA PIù TENUTA ?????

  14. ok le coperture in ardesia richiedono il tavolato.
    lasciate un manto traspirante impermeabile sopra al pacchetto coibente: non sono pannelli che hanno un lato impregnato rivolto verso l’alto, quindi proteggiamoli

  15. Avatar massimo

    hai ragione, ma il problema sta nella posa delle tegole (ardesia ceramica della ardogres) che RICHIEDONO il tavolato…sono le uniche “a scaglia” che ci permettono di riprendere l’attuale stile…

    quindi, data l’obbligatorietà del tavolato, sopra la fibra di legno, potrebbe bastare un freno vapore semplice traspirante…???

    la camera di ventilazione da 2,5 cm fa il suo dovere e il tavolato lo vogliono impermeabilizzare con guaina credo per evitare qualsiasi tipo di infiltrazione acqua…

  16. chi vi ha proposto il pacchetto aveva inserito come modulo ventilazione quel secondo tavolato con ulteriore guaina e poi le tegole.

    io vi avevo proposto: guaina traspirante DUPONT TYVEK ENERCOR ROOF, termoriflettente, resistente all’acqua, antistrappo con subito i listelli per la ventilazione e gli elementi di supporto tegole di copertura.

    risparmiando anche una guaina! e un tavolato! che non sono in omaggio!

  17. Avatar massimo

    …come mai termoriflettente?
    in questo caso, dato l’accoppiamento dei pannelli (gessofibra e fibra di legno) l’azione termoriflettente è comunque esercitata? Credevo funzionasse solo “sotto tegola”…

  18. al massimo aggiungo un freno vapore TRA la fibra di legno e il gessofibra.

    al massimo un corno! Si DEVE POSARE, altrimenti se si affida la tenuta all’aria al solo fibrogesso, un’eventuale crepa o spiffero potrebbe lasciare passare troppa aria calda e umida nel pacchetto.

    Tyvek enercore roof termoriflettente TRASPIRANTE

  19. Avatar Massimo

    Ok grazie mille per i consigli, procedo con la stratigrafia suggerita, magari non poso un pannello Celenit da 4 cm ma lo riduco a 2…

    procedo così:
    Esterno
    tegole
    guaina
    tavolato da 2 cm
    ventilazione
    Tyvek enercore roof termoriflettente
    lana di legno celenit da 3 cm
    Fibra di legno da 16 cm
    Gessofibra da 3 cm
    travi secondarie
    travi principali

    al massimo aggiungo un freno vapore TRA la fibra di legno e il gessofibra…
    Il pacchetto risulterà spesso meno di 30 cm…
    dovrei raggiungere uno sfasamento di 14h e giustamente come suggerisci, sposto l’attenzione più sul caldo per non avere problemi…

    grazi e a presto…sei un grande !!!

  20. Loro propongono un pacchetto ed è anche corretto sposarlo o rigettarlo.
    A me è stato richiesto di commentare ed io ho proposto di spingere sull’isolamento termico (FL150) e migliorare la massa lato interno (fibrogesso).
    Posare il Celenit N sopra la fibra di legno non guasta e anzi migliora.
    Per esempio la Vostra attenzione verso l’isolamento acustico migliora se il pacchetto è più completo.
    L’isolamento acustico impone la legge massa – molla – massa.
    Perciò va bene, non mettiamo poca fibra di legno però!

  21. Avatar Massimo

    …I tecnici della Celenit mi hanno detto che è OBBLIGATORIO posare il Celenit N sopra il Celenit FL150…

    …mi scrivono:

    il Tyvek Enercor non è un freno al vapore ma una membrana traspirante;

    – sopra al Celenit FL/150 va SEMPRE posizionato uno strato di ripartizione di almeno 2 cm di CELENIT N;

    – il CELENIT CGF va utilizzato in spessore minimo 62,5 su interasse tra le travi di massimo 60 cm (per il prodotto CELENIT GF non abbiamo al momento soluzioni certificate dal punto di vista acustico)

    Se ha intenzione di usare l’assito di legno a vista, sopra al freno al vapore FV/145 è consigliato un semplice CELENIT N.
    Il CELENIT GF o CGF si posiziona direttamente sopra le travi –con interasse 60 cm– per lasciare la finitura bianca a vista, l’eventuale freno al vapore va sistemato al di sopra di esso prima di posizionare il CELENIT FL/150.

    …quindi sotto il Gessofibra non è necessario mettere il tavolato…giusto?

  22. il fibrogesso da 15 mm pesa 18kg/m quadro…il celenit da 20 pesa 10 kg/mquadro…
    e noi vogliamo dare un po’ di massa al tetto leggero! non alleggerirlo!

    sì il miglioramento è tutto dovuto allo spessore della fibra di legno FL150

    non dimenticate di leggere https://espertocasaclima.com/lo-sapevate-che/

  23. dopo la fibra di legno Celenit FL si posa
    un manto traspirante ma impermeabile
    listelli e controlistelli per la posa delle tegole in copertura

  24. …ma il primo assisto da 0,25 va lasciato?
    le lastre in fibrogesso vanno posate sopra il tavolato…
    è corretto ??
    Ho letto anche che il fibrogesso da 15 mm pesa 18kg/m quadro…il celenit da 20 pesa 10 kg/mquadro…

    Proprietà delle Lastre Gessofibra
    Peso specifico apparente
    1150 ± 50 kg/m³
    Coefficiente resistenza diffusione vapore
    ? = 13
    Conducibilità termica
    ? = 0,32 W/mK
    Capacità termica specifica
    c = 1,1 kJ/kgK

    Proprietà Celenit N da 20 mm:
    Resistenza termica dichiarata, RD
    UNI EN 12667
    m2K/W 0,30
    Capacità di accumulo termico
    kJ/m3K 905

    la differenza tra 0,30 e 0,32 è quindi di 0,02 W/mK?

    per cui il miglioramento è dato proprio dallo strato di Fl/150 che allunga notevolmente le ore di sfasamento giusto?

  25. Grazie Federico, non riuscivo a trovare la risposta e per questo rispondo solo oggi…
    quindi se non ho capito male la stratigrafia dovrebbe essere così composta:

    Assisto 0,025
    Fibrogesso da 15 mm (1 o 2 pannelli)
    Celenit fl/150 da 160 mm

    ma non ho capito dopo:
    il successivo strato di celenit da 40,
    il frenovapore,
    i correntini di ventilazione
    e il tavolato per il montaggio delle tegole che fine fanno?
    cosa dovrei lasciare dopo il celenit fl/150 da 16 cm?

    Inoltre, dato che siamo costretti a mantenere le travi principali originali (in castagno),
    il doppio strato di celenit (quindi 16 cm), le nuove tegole in ardesia ceramica e il resto del pacchetto coibente non potrebbero essere troppo pesanti?

    Il pacchetto che vi ho inviato è stato dichiarato ok dal punto di vista del peso…

    Attualmente la copertura è composta da travi e tegole in ardesia da 3 mm…senza alcun pacchetto coibente…
    :O

  26. tra il tavolato e il primo strato va il freno al vapore.
    deve anche essere garantita la tenuta all’aria (per esempio l’assito non deve fuoriuscire, e nemmeno le travi, i passafuori devono essere applicati dopo nello sspessore della coibentazione)

    se io dovessi progettare la coibentazione di questo tetto nella zona di Bari, punterei tutta l’attenzione sulla protezione dal caldo.

    ho calcolato il vostro tetto (ignorando le guaine), per dare a tutti i lettori una risposta qualificata:

    lo sfasamento ( Ore di sfasamento: i picchi di temperatura arrivano solo durante le ore serali, quando la temperatura esterna è già scesa (alti valori sono migliori)
    ) è appena appena sufficiente
    la massa superficiale è scarsa
    la capacità termica periodica del lato interno ( Per evitare il surriscaldamento estivo meglio alti valori di capacità termica areica interna (la capacità di assorbire calore internamente) (alti valori sono migliori)
    ) è bassa

    leggi https://espertocasaclima.com/temi/coibentazione-in-regime-estivo/

    per migliorare la stratigrafia che vi è stata proposta io cambierei

    Assito 0,025 0,130 2100 600
    Celenit N 0,020 0,300 1810 400
    CELENIT FL/150 0,080 2,000 2100 150
    Celenit N 0,040 0,600 1810 500

    così:
    sostituisco il primo Celenit N con 15mm di fibrogesso
    (il celenit N è un pannello isolante costituito da lana di legno mineralizzata e legata con cemento Portland, ma noi vogliamo un po’ di massa all’interno!!!)
    e ottengo una copertura che ha capacità di assorbire il calore internamente di +10% oppure + 20% con una doppia lastra, senza peggiorare lo sfasamento.
    questo aspetto è molto importante visto che in una zona calda abbiamo un tetto leggero.

    raddoppio lo strato di Celenit FL/150 di fibra di legno se voglio migliorare anche trasmittanza e sfasamento: allora sì che diventa un tetto ad alte prestazioni!

    Trasmittanza U [W/m2K] 0,199
    Ritardo fattore di decremento (sfasamento) ? [h] sfasamento 14,80

    non dimenticate di leggere https://espertocasaclima.com/lo-sapevate-che/

  27. Avatar massimo

    Buongiorno, credo siate veramente esperti in tema di isolamento tetti e vi chiedo alcuni consigli.
    Sto per ristrutturare il mio tetto in legno a falde, palazzina di due piani (terra e primo), orditura principale in castagno da conservare, altezza colmo 3,10 mt. e parte più bassa corrispondente al perimetro dell’abitazione dove il tetto raggiunge gli 80 cm.
    Abito a BAri, zona climatica C, gradi giorno 1185.
    Attualmente non esiste alcuna coibentazione, e vorrei rendere la mansarda abitabile.
    Ho escluso materiali sintetici in quanto grazie a voi ho capito che in zone calde come bari, se non esiste massa nei materiali il caldo passa eccome…quindi sono orientato su Celenit. Mi hanno mandato due proposte…vorrei sapere se ci sono alternative migliori (per un risparmio 😉 magari) e in ogni caso quale delle due alternative scegliereste?

    la prima prevede:
    Superficie esterna
    Manto di copertura
    Ventilazione
    DuPont Tyvek Pro
    Celenit N 40 mm
    Celenit FL/150 80 mm
    Celenit N 20 mm
    Assito 0,025
    Superficie interna

    dove otteniamo (dati forniti da celenit):
    Località: BARI
    Gradi giorno: 1185
    Zona: C
    Dati generali
    Spessore: 23 cm
    Massa superficiale: 86,22 kg/m²
    Resistenza: 3,3933 m²K/W
    Trasmittanza: 0,2947 W/m²K
    Parametri dinamici
    Trasmittanza periodica: 0,0971 W/m²K
    Fattore di attenuazione: 0,3447
    Sfasamento: 11h 5′

    nel secondo:
    Superficie esterna
    Manto di copertura
    Ventilazione
    DuPont Tyvek Enercor Roof
    Celenit N 40 mm
    Celenit FL/150 80 mm
    Celenit N 20 mm
    Assito 25 mm
    Superficie interna
    dove otteniamo:
    Spessore: 21 cm. (2 cm in meno)
    Massa superficiale: 86,22 kg/m²
    Resistenza: 3,7185 m²K/W
    Trasmittanza: 0,2689 W/m²K (ancora migliore e con una resistenza più alta rispetto al primo)
    Parametri dinamici
    Trasmittanza periodica: 0,0738 W/m²K
    Fattore di attenuazione: 0,2815
    Sfasamento: 11h 47′

    Praticamente cambia solo il tipo di membrana (il Tyvek roof è membrana termoriflettente).
    Ma tra il tavolato e il primo strato di Celenit N da 20 non va un freno vapore?

    quale delle due soluzioni scegliereste?

    grazie e a presto…Max