In estate abbiamo forti variazioni di temperatura esterna: il compito delle pareti è ridurre e ritardare i picchi di temperatura superficiale interna.
Molte ore di sfasamento permettono ai picchi di temperatura di arrivare solo durante le ore serali, quando la temperatura esterna è già scesa ed è possibile fare ventilazione notturna.
La massa termica interna contribuisce al raffrescamento estivo grazie alla capacità di assorbire (accumulare) energia.
La parete migliore, dal punto di vista del comfort estivo (ma anche invernale), è quella con capacità termica areica interna più alta. Ed è sempre la parete esterna, piuttosto che quelle interne, ad influire veramente sulla temperatura interna e quindi sul comfort abitativo.
Per cercare di contenere o evitare il surriscaldamento estivo devo progettare strutture con caratteristiche ben precise:
Bassi valori del fattore di decremento f + alti valori di capacità termica areica interna + tante ore di sfasamento = basse temperature interne estive
Il fattore di decremento (detto anche fattore di attenuazione) è semplicemente Udyn / U.
Il decreto n. 59 del 2 Aprile 2009 all’articolo 2 richiede per le pareti più esposte all’irraggiamento:
- massa superficiale > 230 kg/mq
- trasmittanza termica periodica (YIE) Udyn<0,12 W/mqK
Cos’è che io chiamo "letargo estivo"?
Ombreggiare i serramenti esposti all’irraggiamento e mantenerli chiusi facendo esclusivamente ventilazione notturna contribuisce molto a mantenere basse le temperature superficiali interne.
+ INVOLUCRO
– IMPIANTI
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
“Qui sotto puoi lasciare un commento” – non devi registrarti e il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato, approfittane! riceverai presto una risposta!
oppure sostieni l’informazione libera e imparziale di espertocasaclima con un un Buono Regalo Amazon digitale (via e-mail o SMS)
Lascia un commento