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Isolamento del tetto, contro il caldo è optional

135 risposte

Isolamento del tetto, perchè contro il caldo è optional?

tetto pacchetto

Il tetto è un argomento veramente importante, e a maggior ragione il rifacimento di un tetto!

Se la casa la conosciamo perchè l’abbiamo già vissuta allora conosciamo anche i  difetti della copertura, e possiamo partire da quelli. Non parlo del gocciolio, ma piuttosto della protezione che mi offre dal caldo e dal freddo.

Il caldo e il freddo sono 2 aspetti che riguardano la coibentazione del tetto, ma non sono la stessa cosa.

Leggendo tante offerte, capisco che la voce “isolamento” nel capitolato tetto è venduta come la soluzione a tutti i mali.

Se il tetto non lo conosciamo già, dobbiamo fermarci e ragionare.

tetto capitolato

Coibentare non significa decidere lo spessore e partire con i lavori!

Coibentare significa progettare il comfort per chi abiterà sotto quel tetto. E certamente un tetto di Dobbiaco dovrà essere un pizzico diverso da un tetto di Firenze, e non solo nello spessore.

Allora ragioniamo un attimo a grandi linee sulle proprietà della coibentazione di un tetto, in modo da avere qualche buona informazione prima di decidere di firmare un capitolato tetto, “perchè poi ve lo terrete 30 anni sopra la testa (minimo), la stessa testa che sta decidendo se firmare!

  • Un tetto di una casa in una zona particolarmente fredda ha soprattutto bisogno di uno spessore adeguato per ottenere un buon valore di trasmittanza. E se il Ministro Scajola (che di case se ne intende!) il 26 gennaio 2010 ha stabilito che in zona cimatica F le coperture devono rispettare il vaore di trasmittanza termica U = 0,23 (W/mqK), è bene fare da così a meglio. Forse, quello contro il freddo, è proprio il tetto più semplice da realizzare.
  • Un tetto di una zona dove d’estate si soffre il caldo ha invece bisogno di attenzioni diverse e qualche ragionamento in più: se in una zona fredda la corretta coibentazione mi abbassa la bolletta per riscaldamento e mi regala un comfort migliore, in una zona calda una buona coibentazione può rendere superfluo l’impianto di raffrescamento. Mentre qualsiasi isolante è capace di contenere le dispersioni invernali.

Non è che il buon tetto ci raffresca la casa che si è surriscaldata, questo è chiaro, ma impedisce al caldo di entrare in casa in fretta!

Per farla breve

  • in zona F, non posso coibentare così tanto fino a che l’impianto di riscaldamento diverrà inutile
  • in zona E, posso prendermi il lusso di evitare l’impianto di raffrescamento perchè ho costruito bene.

 Il tetto, ottimo d’estate (e ottimo d’inverno), ha bisogno di tanta inerzia termica.

La coibentazione ideale deve avere elevata capacità termica massica ed essere posata su una struttura che anch’essa possa accumulare calore (ecco a cosa possono servire le vecchie tavelle!).

tavelle

Quindi una coibentazione “leggera” funziona peggio di una “pesante“: la capacità massica, kg/metro cubo, diventa importante perchè il pannello coibente, utile anche d’estate, ha due funzioni:

  • non trasmettere il calore (quindi ha un buon lambda, cioè un basso valore di conducibilità termica! cioè poco calore riesce ad attraversare la coibentazione!)
  • accumulare molto calore (quindi tanta energia può essere accumulata in ogni kg di coibente, J/(kg K)) (cosa può mai accumulare il polistirene???)

La fibra di legno ha doppia capacità termica massica rispetto alla lana minerale, per capirci!

tetto-sottotetto-isolamento

 Persino il D.P.R. del 2 aprile 2009 n.59 si occupa di contenere l’energia consumata per il raffrescamento e raccomanda di rispettare bassi valori di trasmittanza termica dinamica (o periodica):

Udyn basso = buona capacità di un elemento di sfasare il flusso termico che lo attraversa nell’arco delle 24h.

per il tetto è richiesta una Udyn < 0,20W/mqK

  • 22 cm. di fibra di legno offrono più di 12 ore di sfasamento e infatti la Udyn = 0,04 W/mqK (molto bassa!)
  • 12 cm. di fibra di legno offrono solo 6 ore di sfasamento e infatti la Udyn = 0,20 W/mqK (rispetta solo il DPR!) non garantisce nulla di buono.

morale della favola?

meglio far meglio!

tetto-e-tegole


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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135 risposte a “Isolamento del tetto, contro il caldo è optional”

  1. È stato chiarissimo, grazie mille

  2. come efficacia, isolare un elemento edile sulla parte fredda è sempre l’ideale: tengo la massa all’interno dell’involucro e poso l’isolamento sul lato esposto.
    in estate evito il surriscaldamento dello spessore del solaio e d’inverno accumulo molta energia.

    nel suo caso, probabilmente non sarà un’operazione economica perchè ci saranno spese accessorie ingenti: dal ponteggio, alla messa in sicurezza, alla scelta della nuova impermeabilizzazione e alla costruzione di una sponda perimetrale del pacchetto con probabili elementi metallici come scossaline o altri dettagli.

  3. Grazie mille per la risposta e la disponibilità
    Ma quindi, ipotizzando che il proprietario dell’altro appartamento all’ultimo piano non faccia problemi e sia disposto a collaborare, la soluzione migliore è quella di intervenire dall’esterno?
    Sia economicamente che in termini di efficacia?

    Il lastrico, allo stato attuale, non ha parapetto, un muretto o una ringhiera, nulla. Ciò potrebbe essere un problema ai fini dell’applicazione dell’isolamento?
    Grazie ancora

  4. se è difficile accordarsi per un rifacimento ed efficientamento del lastrico solare, non resterà che un intervento dall’interno.
    un intervento dall’interno significa perdere l’altezza interna attuale che forse è generosa e permetterebbe un buon intervento.
    materiali che offrono forte protezione dal caldo come la fibra di legno non hanno cattive prestazioni invernali quindi nulla di cui preoccuparsi.
    naturalmente il progetto di isolamento interno impone la protezione dell’isolante naturale con un freno al vapore che sarà nastrato alle pareti perimetrali.

    la prima cosa vera da fare è decidere o capire se si farà un isolamento dall’esterno o dall’interno
    la seconda cosa da fare è un rilievo per capire quanti cm sono disponibili per l’intera opera
    la terza cosa da fare è ricostruire la stratigrafia dello stato di fatto (caratteristica del solaio esistente con spessori e starti reali) e calcolare quanto spessore di quale isolante garantirà sufficiente sfasamento termico e attenuazione.
    la quarta raccogliere un paio di preventivi per fare debiti confronti sullo stesso tipo di intervento.

  5. Salve, vivo in un’appartamento all’ultimo piano in zona climatica C.
    D’estate l’appartamento diventa un forno e non ne posso più.
    L’edificio è degli anni 80 e il lastrico solare è piano e calpestabile. Ha solo uno strato di guaina applicato sopra all’asfalto. Tutto il lastrico è circa 350 metri quadrati e copre 2 appartamenti (tra cui il mio).
    Stavo quindi guardando su internet le tipologie di isolamento termico esistenti e mi chiedevo, da un punto di vista sia economico che di efficacia, che tipo di isolamento mi convenga maggiormente. E se farlo dall’esterno o dall’interno dell’appartamento, che è circa 100 metri quadrati.
    Il mio obiettivo principale è ridurre il caldo estivo ma ovviamente senza però peggiorare la situazione invernale, che comunque non è rosea.
    Sto trovando tante di quelle informazioni che non ci capisco più nulla O.o
    Lei cosa mi consiglia?

  6. A proposito di migrazione del vapore, sul tavolato è da posare un telo freno al vapore (sempre tenendo conto dell’inversione della spinta di vapore del periodo estivo!).
    il telo dovrà svolgere anche la funzione di tenuta all’aria, quindi NON PROCEDERE fin che non sia stato redatto il progetto di tenuta all’aria dell’ambiente riscaldato sottostante.

    i materiali dei 3 strati descritti vanno bene, in caso aumentare lo spessore del pannello in fibra di legno intermedio inserendo due strati da 100mm di spessore.

    se al posto delle perline si realizza un tetto in legno con tavelle in cotto la massa delle tavelle porterà un grosso miglioramento:
    – come inerzia in inverno
    – e come elevata capacità termica periodica del lato interno (capacità areica interna) per il periodo estivo estivo (meglio alti valori di capacità di assorbire calore sul lato interno)

    a questo punto sopra al freno al vapore sarà inutile il pannello in lana di legno mineralizzato e si potrà iniziare la stratigrafia con la fibra di legno e chiudere il pacchetto con un telo impermeabile e traspirante.

  7. Avatar francesca zennaro
    francesca zennaro

    buongiorno Federico,
    forse ripropongo un tema già trattato ma vorrei comunque una sua valutazione su questa soluzione tetto proposta da celenit da utilizzare in un’abitazione monofamiliare in comune di venezia (zona climatica E):

    Tetto bioecologico con tavolato a vista
    CELENIT N – 20 mm
    CELENIT FL/150
    CELENIT N – 30 mm

    Spessore fibra di legno (mm)
    160

    U [W/m2K]
    0,18

    Yie [W/m2K]
    0,03

    ?[h]
    15h 57’

    Per visualizzare l’intero documento:
    https://www.celenit.com/Public/Downloads.php?celenit_folder_coperture_ed01-rev02_201702.pdf&Open

    Se dovessi sostituire il tavolato con delle tavelle in cotto trafilato ci sarebbero dei benefici apprezzabili?
    Grazie
    Zennaro Francesca

  8. il surriscaldamento del lastrico solare e di ogni tetto piano è il problema che riguarda quasi tutti gli edifici. purtroppo isolare con 10cm di xps significa ottenere ottimi effetti in periodo invernale ma come protezione dal surriscaldamento non è un intervento ideale.
    il suo solaio in laterocemento offre circa 6 ore di sfasamento, quindi dopo poche ore l’ambiente sottostante inizia a surriscaldarsi.
    usare xps come isolante significa usare un isolante sintetico con calore specifico basso e densità bassa: lo sfasamento aumenterà di circa 3 ore.

    in ogni caso, prima di decidere, richieda la verifica delle prestazione secondo il nuovo DM 26.6.2015 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,18 W/m2K) e secondo il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore)

  9. Avatar Guglielmo
    Guglielmo

    Salve, ho letto con molto interesse il suo articolo perché mi trovo a dover prendere una decisione sulla scelta dei materiali per la stratigrafia del mio tetto piano non praticabile di 300 m2, io mi trovo in zona b con inverno molto miti , difficilmente si scendono i 10 gradi, ed estate afose , i tamponamenti verticali sono stati fatti con una doppia parete di tufo con inetrcapedine e per finire il cappotto EPS di 10 cm, questo mi permette di avere molte ore di sfasamento, ma sul tetto non so come fare per ottenere uno sfasamento di almeno 12 ore senza aumentare troppo gli spessori. Il solaio è in laterocemento da 25 cm a cui si aggiungeranno altri 6 cm di media per le pendenze, in un primo momento avevo pensato di fare un tetto alla rovescia con 10 cm di xps più altri 10 di ghiaia ma molti mi hanno sconsigliato il tetto alla rovescia per via della manutenzione che richiede , avevo anche pensato di ventilare con gli igloo ma non so se questo può bastare, inoltre non voglio spendere una fortuna. Un’ultima domanda, è possibile fare un tetto ventilato con i pannelli fotovoltaici messi a zero gradi ( anche se si ha una perdita di efficienza) in questo modo prenderei due piccioni con una fava.

  10. una falda coperta di isotech non dovrebbe fare acqua da tutte le parti
    Il pannello ha un correntino metallico con nervatura rompigoccia traforato ed è realizzato in poliuretano espanso rigido rivestito, su entrambe le superfici, da una lamina in alluminio goffrato.
    Ci dovrebbe essere una guarnizione in PVC per l’impermeabilizzazione sottotegola, o una nastratura del produttore.
    Questo per le infiltrazioni accidentali dovute a rotture del manto di copertura.

    Prima di buttare via tutto si deve capire perchè faccia acqua e cosa manca per l’impermeabilizzazione. Manca una nastratura? Le tegole sono rotte? La gronda non funziona?

    Resta il fatto che sì, il poliuretano espanso funziona d’inverno ma non d’estate, quindi il surriscaldamento estivo è assicurato.

  11. BUONGIORNO PREMESSO CHE NON CAPISCO NULLA DI TETTI HO PER0′ UN GROSSO PROBLEMA,
    STO COSTRUENDO CASA IN SICILIA DOVE IL FREDDO SI LIMITA A 2 MESI L’ANNO MA IL CALDO LO ABBIAMO PER PARECCHI MESI CON TEMPERATURE SPESSO SUPERIORI AI 37 GRADI. LA DITTA CHE HA FATTO IL TETTO E’ FALLITA E HO DOVUTO CHIAMARE UNA NUOVA IMPRESA, IL PROBLEMA CONSISTE NEL FATTO CHE IL TETTO PRENDE ACQUA DA TUTTE LE PARTI E LA NUOVA IMPRESA MI DICE CHE NON SI PUO’ RIPARARE MA SI DEVE RIFARE TUTTO DI SANA PIANTA PERCHE’ E’ STATO FATTO MALE. SI TRATTA DI UN TETTO IN CEMENTO A DUE FALDE CON RELATIVA GRONDAIA IN CEMENTO COPERTO CON TELO+ISOTECH(MM.8) + TEGOLE. PREMETTO CHE LA GRONDAIA E’ STRETTA (A STENTO CI ENTRA UNA MANO) E ALTA E QUINDI CI POTREBBE ESSERE UNA RISALITA DELL’ACQUA QUANDO PIOVE FORTE ,HO CAPITO DALLE VARIE RISPOSTE CHE FATTO COSI’ IL TETTO NON MI PROTEGGERA’ DAL CALDO, MA IL QUESITO E’: COSA SI DEVE FARE PER NON FARE ENTRARE PIU’ ACQUA? E’ VERO CHE I PANNELLI DI ISOTEC UNA VOLTA SMONTATI SONO INSERVIBILI? COME SI POTREBBE INTERVENIRE SENZA PER FORZA SVELLIRE TUTTO IL TETTO (MQ.200)?
    GRAZIE PER CONSIGLI E SUGGERIMENTI

  12. lei conosce a pelle il risultato del veloce surriscaldamento delle strutture. vivere grazie al raffrescamento dei condizionatori è assai poco confortevole.
    non dico che un ottimale isolamento ben progettato per la prestazione estiva raffreschi le sue future estati… ma il veloce surriscaldamento attuale non si verificherà più.

    il polistirene o simili non sono materiali adatti alla protezione dal caldo.
    buttare l’idea dei 10cm di isolante è una cifra tonda ma è poco serio senza nessun calcolo di stratigrafia.

    forse ci sono le altezze per lavorare anche sul lato interno!?

    * Per il condominio risulta sufficiente la guaina e quindi la spesa supplementare per la coibentazione la dovrei sopportare io

    La Corte d’appello ha accertato l’inscindibilità strutturale e funzionale del tetto destinato a proteggere l’intero edificio e non soltanto gli ultimi piani da tutti gli agenti atmosferici e quindi anche dal caldo e dal freddo, e per la presenza di tali caratteristiche, in coerenza con la norma dell’art.1117 del codice civile, ha escluso che possa distinguersi la parte del tetto, costituente la copertura esterna del fabbricato, dalla sottostante destinata ad assicurare l’isolamento termico e applicarsi per la ripartizione delle spese necessarie per il rifacimento e la manutenzione di quest’ultima una disciplina diversa da quella stabilita per l’altra.

    Insomma lei non si deve intimidire, le spese di rifacimento dell’intero tetto sono da suddividersi tra tutti i comproprietari ai sensi del primo comma dell’art.1123 del codice civile.

  13. Avatar Alberto

    Buongiorno, abito all’ultimo piano mansardato di un condominio in zona climatica E costruito nei primi anni 80.
    Il tetto è coperto da una guaina bituminosa color rosso bordeaux senza intercapedine in parte piano ed in parte pendente (in sezione è un trapezio) con 6 finestre velux nella parte in pendenza >30°.
    L’abitabilità in estate non sarebbe possibile senza condizionatori (accesi non stop giorno e notte per 3/4 mesi) anche perchè l’appartamento è circondato nel perimetro da un sottotetto (altezza da 140 cm a 0 cm) senza alcuna presa d’aria e quindi il calore rimane intrappolato e le pareti interne sono calde al tatto. (è come avere una parete radiante, in luglio e agosto, sigh)
    Si è resa necessaria la posa in opera di una nuova guaina siccome sono presenti delle infiltrazioni d’acqua in vari punti (soprattutto attorno alle finestre sostituite 10 anni fa ma non solo) e volevo sottoporle un quesito su quale tipo di coibentazione aggiungere alla semplice guaina per ottenere una sostanziale diminuzione del calore estivo ed evenetualmente anche della protezione dal freddo invernale considerando che abbiamo il forte vento freddo di bora.
    Per il condominio risulta sufficiente la guaina e quindi la spesa supplementare per la coibentazione la dovrei sopportare io (questo punto lo devo chiarire), ma vorrei un consiglio esperto perchè alla mia richiesta di cosa verrebbe posato sotto la guaina mi è stato risposto velocemente un “pannello da 10 cm di polistirene o simile”.
    Da considerare che dovrò anche alzare tutte le 6 finestre Velux che adesso sono a filo con il vecchio tetto e se è consigliabile eventualmente aprire qualche presa d’aria nel sottotetto.
    Grazie in anticipo
    Alberto

  14. Isocoppo piano (che non pubblica la propria scheda tecnica ma la offre solo ad intimi lettori registrati) impiega schiuma di poliuretano rigido con una conduttività probabilmente intorno ai 0,022 W/mK

    Isotec impiega schiuma poliuretanica espansa rigida con identico valore di conduttività.

    naturalmente è stupido confrontare la prestazione termica invernale di due materiali uguali con spessore assai diversi: vince lo spessore più generoso

  15. Buongiorno,

    Intanto grazie mille per la risposta. Sì si tratta di tetto in laterocemento. Abbiamo considerato la scarsa protezione estiva ( siamo in collina e l’estate non é comunque troppo caldo e ad ogni modo sarà comunque meglio dell’attuale NULLA). Ma tra le due soluzioni ci sono delle differenze a livello di prestazioni , specialmente invernali? una é nettamente preferibile all’altra?
    Grazie ancora per l’aiuto

    Nicola

  16. presumo che si tratti di un tetto in laterocemento e non un tetto in legno.

    la soluzione isotec prevede la posa in opera dei pannelli Isotec che integra la funzione di barriera al vapore + isolamento termico + seconda impermeabilizzazione.
    la membrana traspirante e impermeabile elitex-n potrebbe avere il senso di proteggere le falde da una pioggia improvvisa durante il cantiere…
    Isocoppo nel suo caso andrebbe scelto solo nella versione isocoppo piano.

    entrambi i sistemi sono scarsi come protezione estiva quindi si deve tenere conto che la protezione dal surriscaldamento sarà molto scarsa.

  17. Buona sera Federico, Dovendo rifare il tetto di casa ( tetto anni 70 con coppi ormai vecchi e marci posati sul cemento che permettono alcune infirltrazioni) mi propongono due soluzioni : una più “tradizionale” che prevede la posa di una membrana impermeabile (Elytex-n) con pacchetto isolamento tetto ISOTEC SP 120MM ricoperto con cementegole, la seconda invece prevede l’uso delle sole lamiere di Isocoppo con isolante in poliuretano da 80 mm. La seconda ipotesi é molto più economica della prima, mi cheidevo tuttavia se fosse altrettanto buona per una casa in zona Brescia in cui diverse camere non hanno nessuno spessore tra il soffitto e il tetto. Quali sono più in generale i vantaggi e gli svantaggi dell’Isocoppo rispetto ad una copertura più tradizionale? Ci sono problemi dovendo installare l’impianto solare termico e quello fotovoltaico integrati?

    Grazie mille per i consigli

    Nicola

  18. è corretto coibentare all’estradosso solaio sottotatto, il volume del sottotetto resterà non riscaldato.
    l’impermeabilizzazione delle falde dovrebbe essere traspirante anzichè bituminosa.

    Sottotetto :
    premessa

    REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA dopo il DM 26.6.2015 :

    trasmittanza termica periodica YIE < 0,18 W/m2K Trattandosi di un solaio verso sottotetto non riscaldato, nei calcoli sono applicate queste Resistenze : Resistenza di convezione termica interna Rsi 0,10 mqK/W Resistenza di convezione termica esterna Rse 0,10 mqK/W Il solaio verso sottotetto non riscaldato deve rispettare i limiti di legge nazionali in funzione della Zona Climatica e del fattore di correzione di temperatura fi = 0,9 (quindi U limite W/mqK / 0,9) in ogni caso non puù superare il valore 0,80 W/mqK

  19. Salve,
    sto eseguendo una ristrutturazione importante di primo livello che comprende involucro e impianti in zona C. Si tratta di una palazzina di due piani fuori terra più sottotetto non praticabile e copertura a falde in laterizio non isolata. Farò cappotto esterno, sostituzione degli infissi e coibentazione dei solai verso gli ambienti non riscaldati. Per il tetto ho un dubbio: è lecito posare lo strato isolante sul pavimento del sottotetto e creare un’aerazione tramite due aperture opposte nelle pareti senza intervenire sulle falde? Vorrei creare un tetto freddo. La trasmittanza periodica delle falde però non sarà mai quella richiesta dalla norma (<0,18 W/mqK). Sto ragionando male? Grazie

  20. se il sottotetto è e sarà inutilizzato consiglierei senza dubbio un isolamento del solaio all’estradosso (pavimento sottotetto) per via dell’economicità dell’intervento che può diventare in gran parte un fai da te.
    se il rifacimento del tetto è dovuto alla mancanza di un’impermeabilizzazione o al manto di copertura in disordine è consigliabile un nuovo manto di copertura in tegole agganciate su listellatura portategola con un telo impermeabile e traspirante a garanzia di infiltrazioni accidentali.
    in questo caso si potrebbe anche valutare la posa di un’isolamento sulle falde.

    per la protezione dal caldo meglio evitare isolanti sintetici o in lana minerale anche se ad alta densità.

  21. Buongiorno,
    le chiedo un consiglio, sono in procinto di rifare il tetto della mia casa. Tetto in latero cemento senza nessun isolamento, la soffitta sottostante non è abitata e attualmente è un forno d’estate e gelida in inverno, con conseguenze anche nelle stanze sottostanti. Quale sarebbe la migliore soluzione per avere confort in inverno ed estate? Grazie
    Elio

  22. in questo caso meglio fare un pavimento rialzato con pannelli economici calpestabili e fare il riempimento di fiocchi di cellulosa.
    ancora più economico preparare passerelle calpestabili nell’isolante morbido!

  23. Mi hanno già parlato dei fiocchi di cellulosa ma non vorrei posarli sul solaio perché rimanga calpestabile. Pensa che potrei fare uno scheletro di legno da attaccare al cemento del tetto dall interno chiusi con pannelli in cartongesso e riempire l intercapedine con i fiocchi di cellulosa?

  24. I limiti di budget mi impediscono di fare interventi corretti ma troppo costosi.

    mi permetto di correggere la sua affermazione:
    i limiti di budget mi impediscono di fare interventi non corretti e troppo costosi.

    l’unico vero e proprio costo elevatissimo in edilizia è l’errore: fare male e poi rifare costa all’incirca il doppio e spesso mancando il capitale si resta a convivere con un’opera infelice e sbagliata fina dall’inizio per decenni.

    Il suggerimento di posare pannelli di polistirene all’intradosso delle falde (dall’interno) per migliorare il problema del caldo e del molto freddo in inverno
    è UN CATTIVO CONSIGLIO.
    inoltre non è facile ed economico.

    Un intervento nel sottotetto veramente economico e altamente performante è la posa di fiocchi di cellulosa, volendo anche con posa a mano libera (fai da te).
    Per non decidere spessori di materiale a caso, meglio farsi calcolare la stratigrafia!

  25. Salve,
    Casa mia è una classica abitazione degli anni novanta, con una soffitta non riscaldata fra le stanze e il tetto stesso. Dall interno del sottotetto vedo grandi lastroni di cemento che formano una superficie liscia.. La casa è a due piani e nellecamere da letto al secondo piano soffro il problema del caldo afoso d estate e molto freddo in inverno. Abito a mantova zona climatica E. Il limiti di budget mi impediscono di fare interventi corretti ma troppo costosi ma volevo fare comunque qualcosa per migliorare la situazione. Mi hanno suggerito di applicare pannelli in polistirene all interno del tetto direttamente sulle lastre di cemento ma ho capito dal suo blog che sarebbero controproducenti in estate. E se applicassi allo stesso modo dei pannelli in fibra di legno ? Grazie per le gentili risposte

  26. si intende dire che lo strato di ventilazione (tra coibentazione e tegola) in zona listello di ventilazione e controlistello vibra molto in presenza di vento?
    Potrebbe essere il colmo ventilato a causare la vibrazione?
    Esiste una griglia in zona linea di gronda dove inizia lo strato di ventilazione?

  27. Salve ho un tetto coibentato 4m x 16m circa come copertura di casa ad un secondo piano, la zona è molto ventilata e il risultato è che vibra fortemente ed ho paura che provochi crepe. Come posso risolvere le vibrazioni? Lo copro con guaina eliminando i canali? Grazie mille

  28. qualsiasi spessore di coibentazione interna aiuterà il periodo invernale.
    la protezione dal caldo è invece garantita solamente da adeguato spessore di isolamento interno in fibra di legno protetta da un manto freno al vapore igrovariabile.
    lo spessore va calcolato insieme alla struttura della copertura.
    per trasformare la mansarda in un ambiente ottimamente confortevole tutti i mesi dell’anno probabilmente sarà costretto ad intervenire dall’esterno con il rifacimento completo ed una spesa di circa 120 euro per mq.

  29. Avatar Roberto

    Buongiorno spero che il mio post non sia una ripetizione.
    Per favore avrei bisogno di un consiglio: la mia abitazione è dotata di un ultimo piano a mansarda con tetto per 16 mq ad altezza da 1,73 a 2,14 e per 9 mq
    in piano ad altezza 2,23
    Divisi in 2 stanze.
    Tetto in cemento/calcestruzzo guaina e strane tegole rugose credo in cemento.
    Sicuramente senza camera d’aria. Costruzione anni ’70.
    Si trova sul litorale romano a ca 350 m dal mare . La parete più critica è ovviamente esposta a nord-ovest che si raffredda parecchio d’inverno perché martellata
    dai costanti venti della zona.
    La situazione è meno critica per il freddo, disagio proporzionale al tasso di umidità nell’aria.
    In 10 anni i fenomeni di condensa si sono verificati solo nell’ultimo anno, anche a causa della mancata frequentazione e dei piani sottostanti riscaldati.
    Il problema più grande è con l’arrivo della bella stagione che trasforma la mansarda nel classico forno.
    Fino a 2 anni fa era in funzione un climatizzatore ora guasto.
    Leggendo le dettagliate informazioni presenti nel sito mi sono fatto l’idea che è molto pùi difficile arginare il caldo che il freddo.
    O almeno ciò che si può attuare per il caldo non compromette troppo ciò che sarebbe adatto per arginare il freddo.
    Fatto salvo che per la pareti ci sono varie soluzioni , cosa conviene per il tetto ?
    Vorrei operare solo dal soffitto interno e quindi con pochi centimetri di spessore a disposizione.
    Se ho ben capito la fibra di legno in pannelli potrebbe essere efficace ma chiedo se esistono soluzioni più efficaci e tali da poterle mettere in opera con il fai da te.
    Grazie mille per l’aiuto

  30. i materiali impiegati sono più adatti a contenere le dispersioni invernali che ad ottenere massimo sfasamento estivo.
    ora, per intervenire nuovamente senza toccare la copertura, non resta che progettare un pacchetto sul lato interno calcolando per esempio lo spessore utile di fibra di legno ad ottenere 15, meglio 20 ore di sfasamento.
    è bene inserire in stratigrafia la corretta descrizione del solaio inclinato.

    l’intervento diminuirà un po’ il valore di capacità areica dei soffitti inclinati, ma almeno il surriscaldamento non sarà più così evidente e veloce.

  31. Avatar antonio
    antonio

    ho da poco rifatto casa e ho recuperato il piano sottotetto usufruendo del recupero abitativo. il piano recuperato è costituito da due falde, il punto centrale di 3.50m ed i due punti bassi di 2.30m, la copertura è stata realizzata con solaio in cemento ed invece di utilizzare le classiche pignatte sono state usate blocchi in poristerolo dello spessore di circa 15-20cm, sovrastante al solaio sono state messe delle orditure con listelli in legno 5x5cm e al di sopra di tali listelli sono stati posati pannelli isotec da 8cm con relative tegole, ma nel periodo estivo fa comunque caldissimo come posso rimediare???

  32. visto che la mansarda è abitabile sarebbe stato corretto progettare la coibentazione della copertura con buone prestazioni estive, e questo è obbligatorio in tutte le zone climatiche esclusa la zona F.
    A parte le norme, anche il buon senso reclama una coibentazione che protegga dal surriscaldamento.
    I pannelli isotec contengono bene le dispersioni in regime invernale, ma con una densità bassa (densità 38 kg/m3) e un valore di calore specifico scarso (J/KgK 1400) possono fare ben poco per la protezione dal caldo.
    su struttura con pendenza del 33% (bisogna anche verificare il limite minimo di pendenza garantito dalle tegole!) Isotec risulta essere un’ottima seconda impermeabilizzazione.

    Chi ha proposto questa stratigrafia di copertura ha fatto una verifica delle prestazioni della copertura secondo il DPR 2/4/2009 n.59 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,20 W/m2K) e secondo il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore)?

  33. Buongiorno, sto ristrutturando un tetto di una palazzina al 4°piano diviso in 4 falde in laterocemento al di sotto della quale c’è una mansarda abitabile.MI trovo in una zona climatica D.La ditta mi sta istallando dei pannelli isotec da 8 cm,e copertura in tegole portoghesi .Siccome ho una pendenza delle falde intorno al 33% sto inserendo anche una membrana impermeabilizzante e traspirante. Vorrei sapere se il tipo di isolamento è sufficente(o in eccesso) , per evitare la formazione di muffa e condensa nei mesi invernali..Infine siccome mi trovo in una zona molto ventilata mi viene consigliato di fissare con malta sia le prime file di tegole che il colmo..Vorrei avere delucidazioni a riguardo.La ringrazio anticipatamente.

  34. lo stato di fatto è sicuramente una falda in latero cemento che senza isolamento termico disperde in inverno e surriscalda d’estate.
    non occorre intervenire su entrambi i lati. se si può coibentare, impermeabilizzare dall’esterno internamente si deve solo rifare la finitura per non vedere più i segni dei ponti termici.
    non conosco il nodo parete-tetto. anche questo aspetto va progettato per migliorare il ponte termico dato dalla discontinuità dell’isolamento.
    in qualsiasi caso se qualcuno vi propone un certo intervento chiarite se le prestazioni della nuova stratigrafia garantiscono anche adeguata protezione dal caldo.

  35. Avatar Sergio

    Mansarda abitata tutto l’anno…tetto in cemento armato…copertura su tetto formata da guaina ondulata in appoggio sul tetto e tegole sopra la guaina (sempre in appoggio)…….problemi: d’inverno il calore dei termo tende a salire e noi stiamo in casa con doppi maglioni…..d’estate si sta un po meglio (apriamo tutte le finestre e cmq abbiamo i condizionatori)….vorremmo coibentare isolare, definisca Lei la tipologia adatta, il tetto dall’esterno e creare una controsoffittatura all’interno nelle stanze dove l’altezza raggiunge i 3.5 mt. magari creando un tetto piano…isolante +foglio che isola+cartongesso?……soluzioni?…..attualmente in tutte le stanze sul tetto si vedono le forme dei travetti (condensa dall’interno)…grazie a presto…

  36. Avatar Roberto D'Amico
    Roberto D’Amico

    tutti conoscono i vari materiali per fare un tetto ma alla messa in opera fanno tutti schifo.
    1) Tipologie di tetti ce ne sono circa 10.000
    2) Ormai sui tetti ci lavorano spesso gente improvvisata.
    3) Il tetto è come mangiare ( Come spendi cosi mangi e magari servito bene)
    Mi occupo delle coperture industriali e civili dal 1988: diceva mio padre “fare le cose male o farle bene occorre tempo uguale” tanto vale la pena farlo bene…
    mi rivolgo a tutti i miei colleghi: se non fai esperienza, di tetti non capirai mai un cavolo

  37. assolutamente no.
    se lei ha freddo e io le consigliassi uno strato di ventilazione sotto il maglione le darei un cattivo consiglio.

    prima di sognare o progettare lei dovrebbe scoprire quanto peso può caricare su quella copertura esistente, che magari nacque solo per una guaina ardesiata e un po’ di neve.

  38. Avatar Massimiliano
    Massimiliano

    Buona sera Federico,
    ho una piccola casetta nella campagna della provincia di Roma nord. Attualmente ha un tetto di perline(da 2 cm) ricoperto con guaina ardesiata. Vorrei coibentare il tetto in questa maniera:
    attuale strato di perline
    telo traspirante(non conosco di che tipo possa essere)
    camera di ventilazione (costruita con listelli incrociati 3cm+3cm)
    pannello di poliestere espanso(da 10cm con guaina ardesiata)
    tegole.
    Pensa che possa andare bene?
    La ringrazio

  39. Avatar Claudio

    Salve, sicuramente nel mio commento precedente ho fatto qualche errore e di questo me ne scuso. Provo a riproporre il quesito: nella casa che ho acquistato in zona di classe climatica D, nord della Toscana, farò una ripassatura della copertura e nell’occasione volevo provvedere all’impermeabilizzazione e all’isolamento. Il tetto è quello classico toscano con orditura in legno e mezzane fra i travetti. Verrà posto un massetto alleggerito di 3-4 cm con rete per livellare la superficie. Mi chiedevo se ci sono delle soluzioni alternative al pacchetto barriera vapore, polistrene 4 cm, poliuretano 4 cm, guaina ardesiata
    come proposto dall’impresa. Siccome sono consapevole che questa soluzione non è ottimale per l’isolamento estivo, visto che il sottotetto è abitato, volevo avere un consiglio da lei. Anche perchè mi domandavo cosa succede quando si mette una barriera di vapore su un massetto non ancora completamente asciutto, che quindi riverserà la propria umidità inevitabilmente verso le mezzane e l’interno della casa. Per motivi di autorizzazione paesaggistica non posso superare gli 8 cm di isolante. Saluti e ancora complimenti per il sito.
    Claudio

  40. Salve, ho letto con grande interesse il suo blog e inparticolare questa sezione sulla coibentazione del tetto. Avrei un quesito come molti altri ma, anche cercando in rete, non sono riuscito a trovare una soluzione soddisfacente. Nella casa che ho acquistato in zona di classe climatica D, nord della Toscana, farò una ripassatura della copertura e nell’occasione volevo prevedere all’impermeabilizzazione e all’isolamento. Il tetto è quello classico toscano con orditura in legno e mezzane fra i travetti. Verrà posto un massetto alleggerito di 3-4 cm con rete per livellare la superficie. A questo punto la proposta dell’impresa e del geometra:
    – barriera vapore polyvap sa della polyglass permeabilità al vapore 700000
    – x-foam hbt ediltec 4 cm
    – poliiso sb ediltec 4 cm
    – guaina ardesiata
    coppi e embrici
    Per motivi di autorizzazione paesaggistica non posso superare gli 8 cm di isolante. Siccome sono consapevole che questa soluzione non è ottimale per l’isolamento estivo, visto che il sottotetto è abitato, volevo avere un consiglio da lei. Il diagramma di Glaser non prevede un rischio di condensa interstiziale. Saluti e ancora complimenti per il sito
    Claudio

  41. proprio così, su tutto il nodo tetto-parete.
    è l’unico modo per garantire la tenuta all’aria di un tetto in legno.
    passaggi incontrollati di aria calda e umida porta a numerosi problemi futuri. leggi anche https://espertocasaclima.com/category/tetto-tenuta-all-aria/

  42. Avatar Emiliano

    Avete detto che il senso di risvoltare e sigillare i manti dal tetto alla parete è quello di garantire la tenuta all’aria; quindi, bisogna risvoltare il freno al vapore su tutte e 4 le pareti verticali…Ho inteso bene la vostra affermazione?

  43. il senso di risvoltare e sigillare i manti dal tetto alla parete è quello di garantire la tenuta all’aria.

    la stratigrafia che avete descritto è errata
    al punto 1: la barriera al vapore deve essere sostituita da un manto con funzione di freno al vapore
    al punto 2: la membrana traspirante dev’essere anche impermeabile

  44. Avatar Emiliano

    Grazie per la risposta…
    La mia idea era quella di realizzare un tetto in legno con un assito di 3 cm sul quale porre, nell’ordine:
    1) barriera al vapore;
    2) fibra di legno di circa cm20;
    3) membrana traspirante;
    4) listelli di ventilazione;
    5) listelli ferma coppo;
    6) coppo.
    Leggendo i vari post in altri siti, però, sembra quasi che la ventilazione serva solo per raffreddare, mediante il passaggio dell’aria, il tetto caldo durante la stagione estiva. Ora, siccome da noi non è che faccia poi così tanto caldo anzi…tutt’altro…mi chiedevo:
    1) a cosa serva in realtà la ventiazione tra la coibentazione ed il manto di copertura (visto e considerato che non serve soltanto a raffreddare, per passaggio dell’aria, il tetto nella stagione estiva?
    2) la ventilazione può essere utile anche nei climi freddi?
    3) perchè si sente spesso parlare dell’importanza della ventilazione sotto tegola anche nel caso in cui il tetto non è ventilato?
    4) una curiosità: a che cosa serve risvoltare, sulla muratura verticale, la barriera al vapore?
    Grazie di tutto.

  45. se la stratigrafia prevede un pacchetto tetto traspirante sarà bene che sul lato freddo ci sia uno strato dedicato proprio alla ventilazione che ha il compito di portare via il vapore che lentamente ha attraversato la stratigrafia per uscire all’esterno.

    perciò prima si deve progettare il tipo di coibentazione e la tenuta all’aria, poi alla copertura esterna.

  46. Avatar Emiliano

    Salve,
    devo rifare da capo il tetto della mia casa in montagna ed avevo intenzione di farlo ventilato…Leggendo qua e là, però, ho sentito qualche parere che mi ha fatto riflettere perchè mi sconsigliava di fare il tetto ventilato in zona fredda (E e F). Io abito in una zona con le seguenti caratteristiche:
    1) zona sismica 2;
    2) zona climatica E;
    3) irradianza 273;
    4) gradi giorno 2756;
    5) altitudine 820 m s.l.m..
    Voi cosa mi consigliate?

  47. sicuramente le consiglierei la fibra di legno come materiale ottimo d’estate e ottimo d’inverno, ma le cose veramente importanti sono i dettagli di progettazione e posa per non avere problemi di mancanza di tenuta all’aria.

  48. Avatar Vincenzo

    Grazie, per la veloce risposta, per la zona climatica siamo in zona E ed altamente sismica, la casa è su due piani ed è in progetto, dovrei valutare fra il latero cemento e legno che preferirei sia per tenere leggero il tetto dato che il cls pesa molto di più e sia per l’estetica.
    Per i costi mi sembra che ci sia poca differenza o sbaglio? Con il tetto in legno eviterei anche un solaio lasciando le travature e listelle a vista sul piano superiore magari con una falda non troppo alta.
    Dovendo mettere dei pannelli fotovoltaici ci sono più pericoli di infiltrazioni col legno?
    Per lo sfasamento termico si hanno anche qui picchi caldi estivi pomeridiani anche se in zona E e fredde notti invernali con poca umidità però, quindi ci serve sicuramente un tetto ventilato e coibentazione quanto consiglia e che materiale?

  49. dipende dalla zona climatica.
    il tetto leggero si comporta meglio in caso di sisma ma non si comporta meglio in fatto di protezione dal surriscaldamento interno.
    contro il caldo, anche il tetto in legno, come in latero cemento, si comporta bene se progettato con materiali idonei a raggiungere ottimo sfasamento

  50. Avatar Vincenzo

    Buona sera,
    vorrei alcune info dato che non sono molto ferrato, costruendo una casa con struttura in cls ero
    in dubbio se continuare col tettto in cls e copertura a tegole ed isolamento o tetto in legno ventilato ed isolato appoggiato al cordolo molto più leggero per le strutture in zona sismica, per lo sfasamento termico quale sistema funziona meglio?
    Grazie.

  51. nulla è meglio di uno strato di ventilazione.
    il manto che le suggerisco è appositamente studiato per i casi dove si fissano le tegole o i coppi alla vecchia maniera! questo fissaggio è comunque a punti e non sigilla la superficie!

  52. Il tetto progettato è composto da:
    – perline;
    – telo igroregolabile;
    – due strati di isolanti in fibra di legno 12 + 12 cm
    – telo traspirante e impermeabile;
    – ventilazione listello e controlistello;
    – tegole.
    Il dilemma è appunto la ventilazione per la presenza del vento fronte mare che mi potrebbe causare fruscii nella camera di ventilazione.

    Se elimino la ventilazione e sostituisco il telo con altro in polipropilene al alta traspirabilità, dovrei essere a posto!!!

    Posso quindi utilizzare una stratifrafia di copertura aperti alla diffusione del vapore senza ventilazione?? come viene smaltita l’umidità??

  53. la trasmissione dei rumori è anche legata alla scelta dei materiali per la coibentazione dell’estradosso delle falde.
    si può anche rinunciare alla ventilazione se necessario, ma senza rinunciare ad una membrana impermeabile ad alta traspirazione in polipropilene adatta all’ applicazione di coppi o tegole con malta o schiuma. La particolare ruvidità della sua superficie è ideale per l‘adesione di malte e/o schiume poliuretaniche.

  54. Nelle zone ventose fronte mare soggette anche alla bora, consiglierebbe al committente un tetto ventilato con listello e controlistello??? La camera ventilazione causa rumore (fruscio vento), ci sono delle soluzione per evitare ciò??
    Grazie

  55. i fiocchi di cellulosa per insufflaggio sono uno dei migliori materiali in circolazione sotto ogni aspetto, anche quello economico.
    solo nelle pareti al piano terra non consiglierei i fiocchi di celluolosa.

    purtroppo questo tipo di intervento in intercapedine non permette di risolvere i ponti termici, quindi non è un sistema completo.

  56. Salve, cosa ne pensa del sistema a insufflazione con fibbra di cellulosa sulle pareti perimetrali?
    è un buon rimedio dal punto di vista termico?
    GRAZIE

  57. intonacare all’intradosso della falda è corretto: serve a dare la pelle che in questo caso ha anche funzione di frenare il passaggio del vapore.

    se poi si realizza un controsoffitto meglio usare fibrogesso.

  58. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    Grazie, farò tesoro dei suoi consigli.
    Per il lato caldo mi consiglia di rasare l’ EPS con un intonaco tradizionale o di lasciarlo così visto che poi realizzerò il sottotetto in cartongesso? ( l’ EPS ha la rete zincata a vista con quadrati 5cmx5cm)

    Grazie,

    Giuseppe.

  59. sul lato freddo della soletta in cls mi preoccuperei di posare un’ottimo manto impermeabile e poi farei posare listelli e controlistelli dove agganciare le tegole.

    Consiglio una membrana impermeabile ad alta traspirazione in polipropilene di alta grammatura stabile all’esposizione ai raggi UV per il tempo necessario alla posa
    della copertura definitiva. E’importante la resistenza meccanica (ideale per poter camminare sul tetto senza il rischio di creare rotture o lacerazioni della membrana stessa) e alla pioggia battente.

    Se non si prevede di realizzare la ventilazione si può prevedere l’ applicazione di coppi o tegole con malta o schiuma con una membrana traspirante con particolare ruvidità della sua superficie (ideale per l‘adesione di malte e/o schiume poliuretaniche.
    E’ sempre da preferire la posa della copertura con l‘utilizzo dei ganci antiscivolo per ottenere un fissaggio meccanicamente stabile nel tempo e microventilato.

  60. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    ho realizzato un tetto in EPS 20+6 cm (Nidyon) con travi e travetti in calcestruzzo. Ora devo mettere su le tegole e volevo un suo consiglio su come creare il pacchetto, cioè sulla soletta in cls cosa devo in stallare…e così via via.

  61. cito: devo realizzare la copertura….

  62. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    Salve, complimenti per il blog, davvero professionale!
    Sono a sottoporvi la mia situazione.
    Sto costruendo una villetta in campagna, e devo realizzare la copertura del mio tetto a falde.Ho il tetto in EPS della NIDYON 20+6 e al di sopra dell’ EPS ho fatto realizzare una soletta in cls da circa 6 cm. con rete elettrosaldata. Ora devo iniziare la stratigrafia del tetto e vorrei chiedervi un consiglio su come realizzarla.
    Il piano abitabile e sottotetto, cioè non ho un altro solaio nel mezzo.L’ altezza minima è 3,30 mt, mentre la massima è 4,40 mt. Realizzeremo una controsoffittatura in cartongesso.Grazie anticipatamente per la risposta.

  63. se possono essere sufficienti in periodo di riscaldamento… sono certamente inefficienti d’estate perchè non possono offrire che poche ore di sfasamento.
    è bene calcolare la stratigrafia completa per ragionare.

  64. Buongiorno, avrei bisogno di un consiglio, sto ristrutturando una casa indipendente su due livelli in cui la zona notte è sotto alla falda del tetto (mansardato). E’ ipotizzabile realizzare la falda usando i pannelli coibentati (tipo Isolpack o Alubel) e basta ? (ovviamente appoggiati ad una struttura in legno sottostante).
    Sono sufficienti dal punto di vista dell’isolamento termico invernale ed estivo?

    Grazie mille.

  65. se in zona climatica C si intende posare in copertura dei pannelli in poliuretano, pur garantendo una trasmittanza termica U di circa 0,33 (W/m²K) dubito che con una densità di 35 kg per metrocubo possano offrire adeguata protezione estiva.

    meglio chiedere all’installatore il calcolo della stratigrafia e sapere quanto sfasamento si ottiene.

  66. Avatar martino

    grazie federico, ho imparato molto dal post e pertanto chiedo qualche altro dettaglio.

    L’installatore vorrebbe utilizzare una struttura in ferro portante correntino omega zincati da 40

    Dei pannelli supercoppo sp40

    Gronda in alluminio e relativi tubi di scarico sempre in alluminio.

    A tal proposito quali aziende garantiscono il miglior prodotto per soddisfare quanto richiesto dal DPR?

    Grazie

  67. un tetto a falde in laterocemento che dovrà ricevere un isolamento termico all’estradosso (sul lato esterno) deve essere liberato dalla guaina posata a caldo.
    i pannelli isolanti devono essere posati in aderenza alla struttura delle falde e poi si può creare una ventilazione sotto tegola o sotto coppo.
    i pannelli coibenti che rendono meglio in fatto di protezione dal caldo hanno alto Calore specifico [J/kgK] e alta Densità [kg/m3].

    per essere sicuri di aver fatto un buon progetto è bene calcolare la stratigrafia per verifica delle prestazione della copertura secondo il DPR 2/4/2009 n.59 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,20 W/m2K) e secondo il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore)

  68. Avatar martino
    martino

    salve leggevo questo post e credo di poter fare una domanda sapendo di ricevere adeguata risposta.

    Abito in zona climatica C e ho 300 mq di tetto a due falde con due piani più mansarda abitabile. Nel 2009 all’atto della realizzazione dell’immobile, per garantire un isolamento decente ed evitare infiltrazioni, ho utilizzato un rivestimento mediante guaina ardesiata riscaldata. Fra due mesi vorrei installare un tetto con pannelli coibentati e relativa camera d’aria tra il tetto il cls e i pannelli.

    L’installatore mi consiglia vivamente di rimuovere la guaina perchè secondo lui inficia sulla traspirazione del tetto rendendo vana la camera d’aria che creo tra pannelli e tetto e continuando ad avere problemi climatici. Secondo voi è veramente così?

    Grazie

  69. in pratica l’isolamento termico sarà di 10cm
    anche il pannello isolante termico ed acustico in lana di legno di abete rosso, mineralizzata e legata con cemento porta un po’ di isolamento… ma

    le hanno calcolato le prestazioni invernali, ma soprattutto estive del pacchetto tetto?
    deve sapere quante ore di sfasamento riesce ad ottenere!
    chieda, prima di decidere, la Prestazione Energetica Estiva – Metodo dei parametri qualitativi.
    chieda la verifica delle prestazione della copertura secondo il DPR 2/4/2009 n.59 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,20 W/m2K) e secondo il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore)

  70. Avatar Stefano

    Vorrei avere un parere sull’isolamento che vorrei realizzare per la nuova abitazione in costruzione.
    tra mercoledì e giovedì vogliono il materiale per la posa e sono ancora un pò indeciso.
    lo spessore da utilizzare per l’isolamento sono max 14 cm che ho pensato di riempire in questo modo:
    partendo dal solaio in laterocemento da 26 (20+6)
    1) pannello lana roccia rockwood hardrock energy 10 cm
    2) pannello celenit N 4 cm
    3) massetto di copertura in cls 5 cm
    4) impermeabilizzazione
    5) pavimento di lastricato solare in pietra leccese 4 cm.
    eventuali variazioni di materiale e spessore posso farli solo per i punti 1 e 2.
    potrebbe andare bene come pacchetto?
    l’abitazione è in zona C.
    il resto delle pareti verticali sarà con cappotto in lana di roccia da 12cm.
    Grazie.

  71. la fibra di legno con densità maggiore solitamente è posata verso l’esterno per offrire calpestabilità, migliorare l’acustica e lo sfasamento.
    per giudicare la bontà della stratigrafia basta fare la verifica delle prestazioni inserendo ogni strato.

    almeno per arrivare a quello che dice
    il DPR 2/4/2009 n.59 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,20 W/m2K) e il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore).

    e il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore)

    dopo ci dobbiamo preoccupare di progettare la tenuta all’aria del tetto senza rischi di condense interstiziali.

    Le pareti verticali con due intercapedini avranno tante difficoltà nel risolvere tutti i ponti termici, meglio pensare alla coibentazione dall’esterno, se possibile.

  72. Avatar Francesco
    Francesco

    Salve,
    con molto interesse ho letto le sue riflessioni che si traducono in consigli per tecnici e privati cittadini.
    Sono alle prese con la progettazione del tetto di casa mia e stavo ragionando in termini di comfort estivo sia per le pareti, sia per le coperture.

    Vivo in provincia di Avellino, zona D
    Ho ipotizzato la seguente stratigrafia del tetto (inclin. 15°) dall’interno:
    – Perlinato da 20 mm
    – 1° Telo traspirante
    – 100 mm Fibra di legno Multitherm 140 (0,040 W/mK) densità 140 kg mc
    – 60 mm Fibra di legno Multitherm 110 (0,037 W/mK) densità 110 kg mc
    – 2° Telo traspirante
    – Camera di ventilazione da 5 cm.
    Non so se finire con pannello OSB e guaina ardesiata per la posa delle tegole.
    Il mio dubbio è dettato dalla differenza di densità con i pannelli precedenti, rispettivamente 160 kg/mc per quello alto circa 100 mm e 260 kg/mc per quello alto 38 mm. Le prestazioni estive cambiano? Meglio due strati misti delle due tipologie?

    La fibra di legno Multitherm è di recente produzione, è idrofuga, elimina il fastidioso problema acqua durante la posa e forse anche quella dell’umidità dell’aria.

    Per le pareti verticali, invece, le due intercapedini tra i mattoni, pensavo di riempirle con una lastra di sughero e l’altra con argilla espansa. Come vede l’idea.
    Grazie per il suo tempo.

  73. io ripeto sempre che la trasmittanza è un valore interessante perchè mi posso ben orientare nella progettazione concentrata sul contenere le dispersioni termiche invernali.

    progettare contro il caldo è una cosa ben diversa perchè devo scegliere materiali adatti e consigliare spessori che possano davvero garantire sfasamento e quindi possano contribuire ad evitare il surriscaldamento.
    sbagliare la progettazione contro il caldo significa scoprire posteriormente che c’è bisogno di un impianto di raffrescamento.

    a lei hanno proposto questa stratigrafia. o hanno poco materiale in magazzino, o vogliono tenerselo tutto per se, o vogliono consigliarla male.

    lo sfasamento è insufficiente, l’attenuazione è insufficiente, la trasmittanza termica periodica è insufficiente, la capacità termica areica del lato interno offre poco comfort estivo (questa è colpa del tetto leggero, si dovrebbe appesantire la stratigrafia durante la progettazione).

    io lo dico per soddisfare il committente. la legge lo dice perchè i progettisti non propongano cose assurde:

    Protezione dal caldo – Prestazioni della copertura :

    La normativa prescrive di verificare che in tutte le zone climatiche, ad esclusione della F, il valore della massa superficiale delle pareti opache verticali, orizzontali o inclinate, sia superiore a 230 kg/mq (D.Lgs. 311/2006, Allegato I, comma 9, lettera b). La stessa norma prevede, in alternativa, di ottenere gli stessi effetti positivi derivanti dal rispetto del suddetto valore di massa superficiale, mediante «l’utilizzo di tecniche e materiali, anche innovativi, che permettano di contenere le oscillazioni della temperatura degli ambienti in funzione dell’andamento dell’irraggiamento solare. In tal caso deve essere prodotta una adeguata documentazione e certificazione delle tecnologie e dei materiali che ne attesti l’equivalenza con le predette disposizioni» (Ibidem, Allegato I, comma 9, lettera c).

    Il DPR 2/4/2009 n.59 a proposito di protezione estiva parla di
    Massa superficiale pareti > 230 kg/mq
    Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,12 W/m2K per le pareti Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,20 W/m2K per le coperture (assurdo ma è così... i valori dovrebbero essere invertiti!!) il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva parla di Sfasamento > 12 ore

  74. Avatar Antonio
    Antonio

    Buongiorno,

    mi hanno proposto questa stratigrafia per il tetto, abito in Sardegna zona C, gradi giorno 1232, altezza sul livello del mare 225 mt.
    Devo realizzare una copertura in legno a vista, in quanto la mia casa si sviluppa su un solo piano, il punto più basso del solaio sarà di 2,70 mt ed il punto più alto 3,50 mt. Questa è la stratigrafia che mi hanno consigliato (il primo preventivo):
    1. tegole in cotto;
    2. strato di ventilazione sottotetto;
    3. listello di ventilazione 40 mm;
    4. membrana altamente traspirante 3therm ALTRAFOL;
    5. pannello in fibra di legno UDP M+F 22mm;
    6. pannello isolante in fibra di legno 3therm NATURAL 40+40 mm;
    7. membrana freno al vapore 3therm BATRAS;
    8. tavolato o perline in legno 20 mm;
    9. struttura portante in legno;

    Con questo pacchetto mi garantiscono un valore di trasmittanza di 0,35 W\m2K ed uno sfasamento di 9,3 ore, calcolato senza contare il beneficio della ventilazione e quindi avrò uno sfasamento maggiore.

    La ringrazio per l’attenzione, ma sopratutto grazie al suo servizio ho imparato tantissime nozioni sugli isolamenti, trasmittanza termica e sfasamento.

  75. per un veloce riscaldamento da casa x weekend l’ideale è una coibentazione interna delle murature.
    ci vuole molta progettazione per l’analisi dei ponti termici più critici e la tenuta all’aria.

    per una buona protezione estiva non demolirei il tetto ma progetterei una stratigrafia esterna dopo aver tolto la guaina esistente.
    il materiale coibente deve avere tanta capacità termica massica per offrire molto sfasamento quindi il polistirene è inutile

  76. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Salve, sono qui a chiedere un piccolo aiuto per capire come coibentare al meglio il tetto di una casa in montagna (1000mt) utilizzata durante l’inverno solamente nei fine settimana mentre nel periodo estivo, è abitata per un paio di mesi. Il problema è che vorrei coibentare al massimo la casa per riuscire a riscaldare il più velocemente possibile in inverno, ed evitare che in estate il sottotetto, e di conseguenza il sottostante secondo piano, diventino un forno.
    I dati:
    -Casa affiancata su 3 livelli (terra, primo e secondo) + sottotetto;
    -Mura in pietra (60 cm);
    -Solai costruiti con putrelle e tavelloni;
    -Tetto sempre con putrelle (da 12) e tavelloni con riempimento fino a bordo putrella con cls (quindi 6-7 cm) e doppio strato di guaina sopra (attualmente non ci sono tegole).
    Il tetto ha una bella pendenza e le putrelle sono messe parallelamente alla linea di gronda.
    Io avevo pensato di eliminare tavelloni e gettata e di sfruttare le putrelle come se fossero travi in legno (tanto sono già a livella e fissate alle pareti) per poi montarci sopra dei travetti da 10cm (dal colmo alla gronda) fissandoli con delle cravatte alle putrelle per partire, poi, con il montaggio del resto del tetto (da decidere come costituire il pacchetto). Non so se questa mia ipotesi sia buona.
    Un mio amico che ha una ditta edile, mi ha proposto, invece, di fare una cosa simile, senza eliminare i tavelloni e la gettata di cls.
    La sua proposta è la seguente:
    -Togliere il doppio strato di guaina per arrivare a vedere cls e putrelle;
    -Fissare alle putrelle i travetti da 10cm tramite cravatte appositamente predisposte;
    -Riempire lo spazio vuoto tra i travetti (quindi appoggiati direttamente sul cls) con pannelli di polistirene;
    -Fare un tavolato su tutta la superficie (circa 50mq) da inchiodare sui travetti da 10;
    -Riguainare il tutto;
    -Mettere le tegole.
    Ora io mi chiedo: è buona come soluzione quella di fissare i Travetti sulle putrelle? Se si, è meglio togliere i tavelloni e la gettata di cls per alleggerire il peso sul tetto? Cosa mi consigliate?
    Scusate per la lungaggine ma volevo dettagliare il più possibile la situazione.
    Un saluto e grazie per ogni cortese risposta che vorrete fornirmi.
    Giovanni

  77. questa stratigrafia in zona F ha previsto un primo manto freno al vapore molto forte:
    Guaina per il controllo del vapore in polipropilene a 3 strati 155 gr/m² con Sd = 12.6 m

    per capire bene il valore Sd leggi https://espertocasaclima.com/?s=valore+Sd

    Io non penserei ad un freno al vapore così forte, pur in zona climatica F, perchè avrei paura di qualche difetto di tenuta: se esiste un difetto di tenuta e del vapore passa nel pacchetto, appena arriva il cambio stagione potrei rischiare la condensa sul lato interno e l’ammaloramento del pacchetto.

    costo per costo, sceglierei un manto igrovariabile.

    prestazioni:

    certamente i 16cm di lana di roccia (odio questo materiale) garantiscono il rispetto dei limiti di legge in fatto di trasmittanza in zona climatica F (< 0,23 W/(mqK))... giusto giusto... in regime estivo, questo progetto è da cestinare: la trasmittanza è buona ma lo sfasamento? nemmeno 7 ore! e il fattore di attenuazione? nemmeno 0,60..... La prestazione estiva è sufficiente in un parametro mediocre sufficiente medio buono ottimo. Meglio cambiare stratigrafia, fin che si è tempo

  78. si deve calcolare per analizzare le prestazioni ottenibili

  79. Salve Federico, grazie per la risposta!
    Per la stratigrafia del tetto ho pensato un po’…
    Dall’esterno: marsigliesi- ventilazione 3/5cm -impermeabilizzante traspirante – coibentazione fibra di legno (densità??) cm 8- freno al vapore- tavelloni.
    Ho messo solo 8cm di fibra di legno perché dal regolamento edilizio è il massimo spessore concesso di isolante in copertura in attività libera, posso in seguito migliorare la prestazione agendo dall’interno, inserendo fra travetto e travetto altri 6/7 cm di fibra di legno e chiudere magari con un assito.
    Che ne dici potrebbe andare?
    Grazie ancora.
    Saluti

  80. Buongiorno,
    devo eseguire dei lavori di ristrutturazione di casa con il cambio del tetto.
    Mi trovo in zona climatica F e i lavori prevedono il recupero del sottotetto ai fini abitativi andando a realizzare una mansarda che diventerà la zona giorno dell’edificio.

    Nel preventivo che mi è stato proposto è presente il seguente pacchetto di copertura:
    – perlinato di abete, prima scelta, spessore nominale 22 mm, largo 15 cm, trattato con una mano di
    impregnante, fondo intermedio pigmentato all’acqua RENNER per interni ed esterni di colore a
    scelta;
    – freno al vapore KELLER SUPERIOR PLUS composto da 3 strati di pellicola e tessuto in poliolefine,
    marchiato CE, peso 155 g/mq, sd. ca 3,00
    – lana di roccia, marchiata CE, tipo knauf DDP-RT, Spessore complessivo 16 cm, conducibilità termica
    ?d 0,038 W/mK, densità 135 kg/m³ (gronde escluse)
    – telo impermeabile e traspirante in HDPE/PP TYVEK PRO TAPE (DU PONT), marchiato CE, sd.
    0,03 compresi tutti gli accessori per il fissaggio e la sigillatura (biadesivo, nastro butilico, guarnizioni
    per le viti) (gronde escluse)
    – listoni di abete (10×5) interasse 75/80 cm per ventilazione sopra isolante, non trattati (comprese le
    viti per il fissaggio)
    – listoni di abete (5×4) interasse 30/35 cm per porta tegola, non trattati e non posati.

    Oltre ad evitare dispersioni di calore in inverno, è importante per me avere una buona soluzione per l’estate, per evitare che l’ambiente sia troppo caldo (non ho intenzione infatti di installare impianti di raffrescamento.

    Grazie in anticipo per la collaborazione

    Marco

  81. la più giusta proporzione costi-resa è :
    fare un intervento in copertura senza difetti e una volta sola ogni 30-50anni
    progettare una stratigrafia con spessore e scelta materiali sufficiente per ottenere adeguato sfasamento, pena il surriscaldamento
    investire sul tetto per evitare impianti e costi di raffrescamento.

    i manti traspiranti di oggi sono anche a garanzia di impermeabilizzazione.

  82. Salve Federico,

    devo sistemare il tetto di una casa anni ’60, a capanna di circa 120 m2, travi travetti tavelle e marsigliesi senza cappa in cemento, al momento non essendoci alcun tipo di impermeabilizzante piove nella soffitta sottotetto (che un domani spero renderla abitabile).
    Dato che monterò i ponteggi per ripassare il tetto con la guaina, vorrei sfruttare l’occasione per coibentare un minimo la copertura (Toscana, zona Prato, quindi soprattutto dal caldo). Date le scarse risorse finanziarie sto valutando i vari isolanti per valutare bene i costi. Mi sai consigliare una soluzione che abbai una giusta proporzione costi-resa?

  83. Siamo in zona climatica D.
    Lo spessore del polistirene è 4cm?
    La densità probabilmente è 30-40kg per metrocubo.
    Questi materiali non hanno grandi doti in fatto di protezione estiva, ed essendo assemblati con uno strato di bitume non sono traspiranti:
    il risultato sarà una barriera al vapore in copertura e una diminuzione di dispersioni in periodo di riscaldamento.
    se il sottotetto è abitato o utilizzato anche d’estate è certamente a rischio surriscaldamento.
    Per conoscere le prestazioni estive ( di conseguenza anche invernali) si deve calcolare la stratigrafia completa.
    probabilmente la soluzione è economica e veloce nella posa, ma non so se oltre a questo vantaggio ne presenti altri.

  84. Avatar ferruccio silveri
    ferruccio silveri

    il mio tetto,e’ prico di isolamento,sotto le tegole esiste una gettata di cemento e niente piu’,vorrei coibenterlo,vivo nelle marche ,l’impresa mi ha proposto un isolamento termico formato da rotoli di pannelli in polistirene espanso estruso monostrato autoestinguente densita’ kg/mq 34.38,tagliato a listelli larghi mm50 ed assemblato in continuo ad una membrana impermeabilizante bitume polimero elastoplastomarica armata con tessuto non tesuto di poliestere da filo continuo.proteta esternamente con scaglia di ardesia.spessore 4cm.e’ un buon isolamento? grazie per la risposta

  85. Devo coibentare una terrazza il laterocemento, dove nella parte sottostante vi è la cucina. Come posso coibentare da dentro, dato che è già pavimentata la parte della terrazza? Mi potrebbe consigliare i materiali e la stratigrafia. Siamo in zona C.
    Grazie

  86. anche 8cm di fibra di legno a meno densità + 2cm ad alta densità pedonabile per risparmiare un passaggio.

    credo che se il tetto fosse mio farei rimuovere la guaina. ci credo che sia sana, ma è una barriera al vapore sul lato caldo e l’idea di tenerla non mi piace per l’eventuale umidità esistente nei pannelli che in estate potrebbe condensare sul lato interno (sulla guaina).
    il resto va bene:
    membrana traspirante impermeabile
    guarnizioni
    listelli di ventilazione
    controlistelli porta tegole
    copertura

  87. Avatar Paolo V.
    Paolo V.

    Buongiorno e complimenti per il blog. Avrei un parere da sottoporle: siamo in zona climatica E, nel bel mezzo della Pianura Padana (molto umido, inverno rigido ed estate calda e afosa) il tetto in questione è realizzato in Plastbau (ho letto il post in merito). La copertura è impermeabilizzata con guaina bituminosa e sopra di questa sono posti classici coppi in laterizio. Quest’ultimi sono arrivati davvero alla fine (molti “morti”) e volendo cogliere la palla degli incentivi al balzo, si vorrebbe aumentare il potere isolante della copertura con un pacchetto di fibra di legno (il termotecnico ha proposto 4+4+2 a densità maggiorata per distribuzione carichi). Lo spessore è esiguo ma sufficiente da rientrare nella trasmittanza limite di legge offrendo circa 17 ore di sfasamento (ricordiamoci anche che non partiamo da un classico tetto in laterizio…).
    Avrei voluto uno spessore maggiore ma dal momento che il vicino (casa bifamigliare!) non vuole effettuare il medesimo intervento, siamo costretti anche a limitare l’innalzamento di quote per contenere il dislivello (impatto estetico comunque discutibile, lo so… -.-).
    Ma la domanda clou è: la fibra di legno è necessario posarla direttamente sulla copertura in cls o possiamo posarla sulla bituminosa e sopra al pacchetto porre una membrana traspirante che confina la fibra dalla camera ventilata che si verrà a creare (nuove tegole posate con listelli e controlistelli -> tetto ventilato).
    La bituminosa in questione non presenta perdite, almeno non piove in casa. E’ il caso di rimuoverla o si può tenere? A naso ero per rimuoverla, ma volevo un suo parere.

    Grazie,
    Paolo

  88. i teli del pacchetto tetto vanno nastrati per evitare che in alcuni punti ci siano passaggi privilegiati e incontrollati.
    per il fissaggio dei listelli alla struttura della copertura attraverso lo spessore della coibentazione legga l’articolo che ho appena pubblicato: https://espertocasaclima.com/tetto/la-vite-per-il-tetto-in-legno/

  89. Grazie per la risposta volevo chiederle le viti per il fissaggio listelli al pacchetto isolante sottostante sono quelli in plastica che si usano per il cappotto? Pensavo di risvoltare i teli sugli sporti ma non so di quanti cm e come poi fissare l’isolante per l’eliminazione dei ponti termici, mi può chiarire come risolvere questo problema? Grazie tante.

  90. da correggere:
    guaina impermeabile traspirante
    guarnizioni per viti fissaggio listelli

    da pensare:
    celenit N non offre un gran che come isolamento termico, meglio altro sughero.

    sufficiente o non sufficiente:
    la stratigrafia, con i suoi spessori e la qualità degli strati va calcolata per verificare trasmittanza e sfasamento.

    sì i ponti termici vanno sempre corretti, se possibile.

  91. Buongiorno volevo un suo parere per un rifacimento di un tetto in laterizio zona climatica C gradi giorno 948.
    A partire dall’interno latetizi da 18 cm massetto di livellamento con argilla espansa da 6 cm, freno vapore della riwega, 5 cm di sughero, 5 cm celenit N,guaina impermeabilizzante, listello e controlistello da 6 x 6, tegole.
    La stratigrafia è corretta e sopratutto sufficiente per la zona climatica?
    Altra domanda gli sporti in zona climatica C vanno isolati? Pensavo di usare dell’xps da 2 cm
    Grazie e buon ferragosto.

  92. un tetto ventilato solitamente comprende un pacchetto isolante traspirante. una soluzione ideale.
    per ottenere anche una buona protezione estiva è bene progettare la nuova stratigrafia utilizzando materiali adatti come la fibra di legno.

  93. Avatar alessandro
    alessandro

    Volevo porle una domanda veloce: Mi trovo a dover rifare il tetto delle mia casa, fatto in cemento e camicia di calce con tegole in cemento, e mi è stato consigliato un tetto termo ventilato. Visto l’alto costo di tale soluzione mi chiedevo se ci fosse un’alternativa più economica. Abito a 20km a sud di Roma a 5km in linea d’aria dal mare ed ho provveduto 10 anni fa, con scarso risultato, ad una controsoffittatura perchè stando in mansarda soffrivo dell’eccessiva altezza del tetto nel centro che dissipava tutto il calore. Grazie in anticipo

  94. una guaina ardesiata non è traspirante e non è adatta al pacchetto traspirante

  95. così a spanne senza calcoli, per ottenere protezione dal caldo, non posso posare meno di 20cm di fibra di legno

  96. Dimenticavo,è una guaina ardesiata

  97. Grazie per la risposta ,la zona climatica è E.A quanti centimetri dovrei arrivare con la fibra di legno per avere una coibentazione senza svenarmi troppo?Grazie ancora

  98. beh, sarebbe utile conoscere la zona climatica, ma a prescindere da questo 4cm di coibentazione sono molto poco.
    leggi anche https://espertocasaclima.com/tetto/una-buona-coibentazione-del-tetto-non-e-la-spesa-in-piu/
    la fibra di legno è ottimo materiale per la protezione invernale ed estiva.
    la guaina, non meglio descritta, deve essere impermeabile ma traspirante.

  99. Buongiorno,sto rifacendo il tetto di casa con soletta,casa anni 60 le ina casa,ora oltre che unduline in catrame e coppi non c’è altro,mi hanno propostro:assito+fibra di legno 4 cm+celenit da 2 cm+guaina.Basta per una buon solamento od è meglio aumentare lo spessore(come io credo) ma di quanto?grazie

  100. beh, avete già scoperto che contro il caldo la decisione di usare stifferite non è buona.
    il fatto che sia presente una barriera al vapore e dunque la copertura non potrà mai diventare traspirante, impone una progettazione dall’interno con un controllo della migrazione del vapore.
    la coibentazione dall’interno, in un secondo tempo, dovrà essere calcolata insieme alla stratigrafia dello stato di fatto in modo che sia possibile ottenere sfasamento e fattore di attenuazione sufficienti a garantire che il sottotetto non si surriscaldi facilmente. Ovviamente potrei consigliare solo materiali naturali, tra l’altro sempre più validi per quel che riguarda la protezione dal caldo.

  101. Avatar spockear
    spockear

    Ho sistemato un tetto di una casa anni 50, che era costituito da travi, traversine, tavelle, e coppi.

    Ora tra le tavelle ed i coppi, ho inserito una barriera a vapore, quindi dei pannelli di stifferite, poi una guaina e quindi i coppi. Ho fatto bene/male ???

    Tenendo presente che la soffitta è abbastanza alta, tanto da essere abitabile in tutti i punti, ma attualmente non è abitata, se in futuro volessi migliorare la coibentazione
    dall’interno,ad esempio per il calore estivo, con che tipo di pannelli potrei rivestire le tavelle e poi tamponare con delle perline di legno a vista ???

  102. se la botola ha apertura in basso (verso il basso anzichè verso l’ambiente sottotetto) è facile:
    ritagliate un pannello o due a misura abbondante del foro d’accesso
    posate una cornice di nastro autoespanedente all’estradosso della coibentazione già posata
    scendendo dal sottotetto accomodate il pannello-botola-in fibra di legno facendo combaciare il nastro

  103. botole sottotetto.. puo’ suggerirmi qualche cosa ?
    Sottotetto non abitabile con accesso diretto all’appartamento.
    Da considerare sicurezza,coibentazione,tenuta aria varie ed eventuali…
    Realizzato tetto freddo con isolamento estradosso solaio in fibra di legno.
    Come si puo risolvere il discorso della botola ?
    Artigiano ?
    Grazie per l’attenzione

  104. la copertura leggera non ha previsto isolamento termoacustico, perciò si deve provvedere all’estradosso del solaio del sottotetto: nel sottotetto.
    questa soluzione crea di solito un ponte termico perimetrale perchè la coibentazione nel sottotetto non riesce a raggiungere la coibentazione delle pareti esterne. In questo caso, se ho capito bene, abbiamo Poroton con coibente (perlite? eps? altro?) (non capisco dove sia il tamponamento da 8), quindi la coibentazione risulterà interrotta solo se esiste un cordolo in cemento armato, eseguito appositamente per la posa del tetto.

    Anch’io eviterei la lana di roccia e cercherei di garantire la tenuta all’aria dell’apertura che mi collega l’ambiente interno al sottotetto.
    Sceglierei fiocchi di cellulosa, una scelta ecologica ed economica e di produzione a scarso consumo energetico.

    Progettare lo spessore della coibentazione significa calcolare lo spessore e la qualità del solaio sottotetto e del coibente per ottenere bassa trasmittanza termica e tante ore di sfasamento

  105. Buongiorno,
    complimenti per le spiegazioni, molto puntuali e precise.
    Ho una domanda da porle, sto acquistando una casa (zona climatica E), il piano superiore è finito e quindi senza il tetto a vista, quindi con solaio. Al momento ho un capitolato un po’ “stringato” riguardo la costruzione e coibentazione, parla di murature perimetrali in Poroton sp. cm.25 con isolante e tamponamento da cm.8, protezione guaina con pannelli di polistirolo o platon. Il riscaldamento sarà a pavimento, è prevista una caldaia a condensazone e la classe prevista (dicono) dovrebbe essere “C” anche se mi piacerebbe una caldaia a pellets e non essere dipendente dal gas. Questo per dare un idea generale della costruzione. Riguardo il solaio non dice molto… Solo che il tetto è con arditura in abete con manto in tegole portoghesi in cotto.Il costruttore dice che il solaio andrà ricoperto di lana di roccia o equivalente.
    Io non me ne intendo ma mi piacerebbe usare un materiale efficace, duraturo ma soprattutto ecologico o biologico. La fibra di legno potrebbe fare al caso mio?
    Se si, come dovrei procedere per capire di quale spessore?
    La ringrazio in anticipo per la risposta.
    Saluti

  106. ombreggiare una struttura edile favorisce il contenimento della temepratura di surriscaldamento ma l’onda termica, per capirci, investe anche una parete a nord d’estate.

    l’intercapedine d’aria non è necessaria. meglio sfruttare lo spazio con il coibente scelto.
    un freno al vapore igrovariabile rivestito di fibrogesso è la migliore soluzione di finitura interna.

  107. Avatar Gianluca

    Buongiorno, pongo una paio di domande forse un po’ banali: i pannelli solari, se ricoprono quasi interamente un tetto (zona climatica C, tetto senza ombre sempre raggiunto dal sole) aiutano a mantenerlo più fresco? (e quindi garantisce un significativo calo delle temperature ambientali nei vani sottostanti)? L’ulteriore applicazione di coibentazione del soffitto con fibra di legno per isolare dal caldo, deve prevedere per forza un controsoffitto con camera d’aria e freno vapore oppure posso applicare i pannelli in fibra di legno direttamente al soffitto? Per l’intonaco del soffitto,per aumentare la coibentazione sarebbe utile, un intonaco di tipo termico o è indifferente?
    Grazie in anticipo per l’attenzione!

  108. Avatar maurizio

    Salve, dovrei ristrutturare il tetto e vorrei farlo ventilato ma nel giro di un mese si sono verificati nella mia zona due incendi di tetti ventilati(eseguiti da poco tempo) con relativo intervento dei V.V.F.F. i quali durante il loro intervento segnalavano che questo tipo di tetto (ventilato)era piu soggetto ad incendiarsi causa la camera d’aria creata x la ventilazione.Premesso che ho visto i video da lei segnalati le chiedo cosa ne pensa su questo argomento grazie

  109. buona sera roberto,
    con tutto il po po di esperienza che possiede, mi fa piacere che mi legga anche lei! più precisamente che informazioni cercava? o cosa stava leggendo?
    mi farebbe piacere saperlo!
    scriva scriva! a presto

  110. Avatar Robeto D'Amico
    Robeto D’Amico

    Buona sera, sono un copritore di tetti dal 1987, e non riuscirei mai a quantificare tutte le coperture che ò realizzato di persona. Dopo anni di lavoro o trovato una persona che sa come coprire un vero tetto, coperture? il problema ITALIANO è che tante imprese di artiggiani anno poca esperienza nel settore devono capire che un TETTO e per sempre.(Complimenti ancora sei un grande)

  111. […] sotto il tetto ci abitano, lo sfasamento aiuta molto il comfort: non tanto perchè lo sfasamento ci assicura che il sole resta fuori, ma piuttosto […]

  112. sceglierei sicuramente la fibra di legno.
    12cm di Naturatherm garantiscono solo una trasmittanza pari a U [W/mq·K] 0,29 e sfasamento inferiore alle 10ore.
    alla fine me l’avete fatto calcolare questo tetto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    per la tenuta all’aria è importante che il manto traspirante sotto la coibentazione sia opportunamente risvoltato sul perimetro:
    quindi niente tavolato passante da dentro a fuori!
    a questo punto preferirei usare la stratigrafia originale Naturalia Bau :

    ??Copertura ??
    Listelli? e ?controlistelli ??
    ISOLAIR?–?pannello ?in? fibre ?di ?legno ?impregnato? di? latice ??
    NATURATHERM?–?isolamento? termico ??
    Barriera ?all‘aria ?(NaturaDIFF? /?ProClima) ??
    Struttura ?portante ?in ?legno

    oppure se non si vuole affidare l’impermeabilità al lattice dell’Isolair poserei un ulteriore pannello Naturatherm (per migliorare trasmittanza e sfasamento) e prima della copertura poserei STAMISOL? ECO? che offre? una? perfetta? impermeabilità? all’acqua? e? resistenza? alla? pioggia? battente.

    per le prove anti incendio del tetto in fibra di legno potete guardare con vostro padre questi filmati: http://www.youtube.com/watch?v=N0jfuRp8r8E&feature=share&list=PLFA210A1D63B75038

    non dimenticate di leggere anche https://espertocasaclima.com/lo-sapevate-che/

  113. Allora ecco i preventivi considerando che il tetto è di 175 mq:
    Preventivo 1 (non ventilato):

    Copertura complanare in tetto lamellare avete , piallato, con angoli smussati composta da:
    – arcarecci in legno lamellare abete 16×20 cm ad interasse 83 cm circa
    – arcarecci passafuori in legno lamellare abete 16×20 cm posti ad interasse 79/83 cm circa

    Pacchetto copertura COIBENTATO composto da:
    – listone in legno abete da mm 35×150
    – Telo feno-vapore RIWEGA “USB MICRO” 155 g,/mq, con permeabilità al vapore su entrambi i lati, impermeabilità all’acqua e all’aria, con valore Sd.>2,0m
    -Listelli in legno di abete da 5×12 cm posti ad interasse 125 cm circa
    -isolamento termo-acustico con “Lana di Roccia DDP-RT” da 12 cm Ds.> = 135 Kg/mc

    Trattamento impregnante all’acqua su materiali lignei in vista.

    Preventivo 2 (ventilato):
    PACCHETTO DI COPERTURA:

    TAVOLATO:
    Sopra le travi, tavolato costituito da perline di abete, con incastro maschio femmina dello spessore di 35 mm circa, di qualità A/B piallate impregnate con 1 mano di impregnante antimuffa e antitarlo.

    2° TAVOLATO:
    Sopra strato di tavole di abete grezzo, prismate, non trattate e non pialalte aventi spessore 25 mm posate in diagonale.

    FRENO AL VAPORE:
    vaporeWallint T2 Klober, con funzione di traspirazione, impermeabilità all’aria posato sotto l’isolante termoacustico parallelamente alla gronda, aggraffato e con sovrapposizione di 10 cm.
    Dati tecnici:
    – materiale PP.PE.PP
    – largezza rotolo 1500 mm e lunghezza 50 m
    – resistenza allo strappo lungo 190 N/5cm e traverso 230 N/5cm
    – peso 132 q/mq
    – valore Sd >2,0 m
    – colonna d’acqua >2000 m
    – reazione al fuoco E
    – stabilità ai raggi UV 4 mesi

    ISOLAMENTO TERMOACUSTICO FIBRA DI LEGNO: NATURATHERM (NATURALIA-BAU):
    Pannello termoacustico per sossotetto in fibra di legno conifera residuo segheria) senza collanti poliuretanici posto su tutta la superficie interna del tetto (le sporgenze non vengono coibentate) Doppio Strato con giunti accostati a secco.
    Dati tecnici:
    – densità nominale 170 Kg/mc
    – conducibilità termica lamdad alla T media 10 °C 0,04 W/mK
    – Reazione al fuoco E
    – Capacità termica massica 21000 J/kgK
    – Resistenza a compressione al 10% di deformazione 40 KPa
    – Resistenza al passaggio di vapore acque 5
    – Pannelli 1200×600 mm dello spessore 60+60 mm

    TELO TRASPIRANTE:
    Permo easy Klober, con funzione di traspirazione e impermeabilità con sovrapposizione di 10 cm
    Dati tecnici:
    – materiale PP.PE.PP
    – largezza rotolo 1500 mm e lunghezza 50 m
    – resistenza allo strappo lungo 225 N/5cm e traverso 170 N/5cm
    – peso 125 q/mq
    – valore Sd 0,03 m
    – colonna d’acqua >2500 m
    – reazione al fuoco E
    – stabilità ai raggi UV 3 mesi

    CAMERA VENTILAZIONE REALIZZATA DA LISTONI ABETE GREZZO:
    Sezione 4×6 cm posti secondo la linea di maggior pendenza.

    PIANO DI POSA DELLE TEGOLE COSTITUITO DA:
    Sopra i listelli separatori dell’isolante verrà posato un secondo strato costituito da pannelli OSB 3 aventi spessore 15 mm

    Ecco questo è quello che sono riuscito a rimediare, sperando di essere stato il più chiaro possibile.
    I 2 preventivi sono di 2 ditte conosciute della zona di FC e quindi credo che abbiano già utilizzato questo tipo di isolante, per quanto riguarda la paura di incendi è mio padre che se ne preoccupa maggiormente.

    Fra i 2 quale sceglieresti e soprattutto che modifiche apporteresti?

  114. per calcolare trasmittanza e sfasamento si deve prendere la stratigrafia esatta e calcolare.
    forse consigliano lana di roccia perchè non hanno mai fatto tetti in fibra di legno?
    perchè tanta preoccupazione per gli incendi?

  115. Nel preventivo mi hanno scritto 12 cm di fibra di legno, ma in entrambi i preventivi rimasti hanno detto che loro consigliano vivamente la lana di roccia e a casa loro metterebbero quella….
    Un preventivo è con tetto ventilato, l’altro no, ma i cm sono gli stessi…..
    Di contro della fibra di legno dicono sia facilmente infiammabile, e che con l’umidità marcisca….

  116. beh lo spessore della coibentazione si deve calcolare.
    nei preventivi cosa Le hanno scritto?

  117. Quindi in parole povere lei consiglierebbe un tetto in legno ventilato con fibra di legno di quanti cm di spessore?!?
    Mi è stato detto che fibra di legno e lana di roccia hanno lo stesso prezzo, ma nei preventivi fatti han sempre messo fibra di legno, anche se alcuni me l’avevano sconsigliata per la sicurezza.
    Ancora 1000 grazie!

  118. La casa è in Zona Climatica E Gradi Giorno 2.316.
    Portafogli permettendo, non avrei dubbi nel consigliare la fibra di legno come coibentazione per il tetto.
    Il tetto in legno è di per se un tetto leggero e dunque la massa che offre la fibra di legno è la scelta migliore.
    Prima di firmare… ricordare nel capitolato che non si vuole solo un tetto in legno, ma un tetto traspirante e con tenuta all’aria.
    https://espertocasaclima.com/tetto/il-tetto-senza-tenuta-allaria/
    La ventilazione permessa dai pochi centimetri di distanza tra coppi ed estradosso del pacchetto di coibentazione permette di smaltire un po’ di calore e soprattutto mantenere in buona salute il meccanismo di smaltimento del vapore attraverso l’ultimo telo impermeabile ma traspirante.

  119. Salve,
    dovrei ristrutturare ed ampliare una casa degli anni 70 a Cesenatico (zona climatica E se non sbaglio o al massimo F) a 1 Km dal mare. La ristrutturazione comprenderà il rifacimento totale degli impianti e una riqualificazione energetica tramite infissi, cappotto, etc..
    Ci è stato proposto di fare il tetto in legno, ma abbiamo ancora molti dubbi e pareri contrastanti fra farlo ventilato o no e soprattutto su quali isolanti utilizzare, anche per questioni di sicurezza.
    Leggendo in rete trovo che la fibra di legno sarebbe un ottimo isolante termico sia dal freddo che dal caldo, ma che è facilmente infiammabile, mentre la lana di roccia sarebbe efficace solo per freddo, ma quasi impossibile che prenda fuoco.
    Sul tetto verrà poi posato un impianto fotovoltaico e dei pannelli solari termici.
    Spero di essere stato chiaro, in attesa di una sua risposta la ringrazio.

  120. se io dovessi progettare la coibentazione del vostro tetto in Toscana sicuramente non mi orienterei verso pannelli di isolanti minerali di soli 5cm di spessore oppure verso 10cm di lana di roccia.
    per coibentare il tetto penserei a materiale coibente in grado di proteggere dal caldo e fare un investimento valido 12 mesi l’anno.
    perciò consiglierei la fibra di legno sopra i tavelloni.
    avete scritto di aver intrapreso la strada della riqualificazione energetica di tutto l’edificio: di certo un grande impegno finanziario.
    perchè sostenere l’enorme spesa di un impianto fotovoltaico da 13Kw e tutte le noie impiantistiche e di posa quando potreste investire maggiormente sull’involucro edilizio?
    Avendo preferito una caldaia a pellet ad una pompa di calore io non credo che abbiate enormi bisogni di energia elettrica. Anche per illuminazione si può prevedere corpi luminosi a led con consumi irrisori…
    Forse avete confuso la riqualificazione energetica con l’installazione dei pannelli fotovoltaici in grande quantità.
    Capitemi bene, il fotovoltaico è una ottima tecnologia quando lavatrici, lavastoviglie, illuminazione e fabbisogno di riscaldamento e raffrescamento sono limitatissimi, al minimo indispensabile! Quando avete fatto tutto il possibile per progettare il risparmio, allora è il momento del fotovoltaico. Non prima! Mai prima! https://espertocasaclima.com/riscaldamento/pompa-di-calore-migliore-progetto/

  121. Buongiorno, gradirei ricevere un suo parere.

    Ho ottenuto i permessi per ampliare e ristrutturare l’attuale abitazione di famiglia, degli anni ’70, sita in zona completamente collinare ed isolata in Toscana. Superficie totale a fine lavori c.a. 300 mq. Oltre a cio ho intrapreso la strada della riqualificazione energetica dell’intero edificio: Cappotto, Infissi, VMC, Caldaia pellet ecc…

    I dubbi ed i pensieri sono rivolti alla coibentazione del tetto rifatto nel 2000. Sulle due falde esistenti 12x5m e 12x7m composte da tavelloni, soletta, 5cm di ISOVER, guaina bituminosa e tegole, verrà installato un impianto fotovoltaico da 13Kw integrato con caratteristiche innovative della Shott Solar. Premetto che la questione principale è trovare una giusta soluzione per ancorare il fotovoltaico senza che l’attuale soletta diventi un groviera, interporre un pannello coibentante e creare un tetto ventilato.

    Ci propongono di eliminare l’attuale isolamento e ritornare alla soletta pura, porre sopra di essa una barriera vapore, 10cm di lana di roccia Rockwool completamente incapsulata in dei parallelepipedi c.a. 2.6×1.5m formati da lastre di acciaio zincato da 0,5mm, sulla superficie esterna saldare la struttura portante del fotovoltaico debitamente dimensionata per formare una ventilazione naturale tra lastra di acciaio e fotovoltaico.

    Mi preme specificare che il fotovoltaico scelto, ha la caratteristica di garantire la completa impermeabilità del tetto.

    I dubbi che mi tormentano sono: il comportamento della lana di roccia completamente avvolta da lastre di acciaio, e che ruolo negativo può avere tutto questo acciaio nel pacchetto tetto.

    In attesa di ricevere un suo riscontro, colgo l’occasione per ringraziarla anticipatamente.

  122. […] questa bella casa anni ‘40 con tetto in travi portanti e travetti con tavelle in laterizio cotto riprese in malta che ha bisogno di un valido intervento per contenere le dispersioni […]

  123. […] precedente articolo "Coibentazione del tetto, contro il caldo è optional" spiegavo che la scelta del materiale per isolare il tetto è molto importante per […]

  124. La ventilazione meccanica controllata, più che smaltire, svolge il compito di tenere l’umidità dell’aria interna sotto controllo e quindi non sarà mai eccessiva.
    Invece il materiale coibente, poniamo la fibra di legno, del tetto piano potrà smaltire l’umidità accumulata nel periodo invernale proprio verso l’interno grazie all’uso di manti traspiranti o freni al vapore igrovariabili. (durante il periodo estivo).

  125. Interessante l’approfondimento e l’accuratezza della descrizione, grazie!. Una curiosità: in caso di tetto in legno, necessariamente piano, in luogo della ventilazione sottomanto che, posta in piano, non risulta particolarmente efficace, un impianto di ventilazione meccanica controllata non potrebbe essere valida alternativa al controllo e allo smaltimento della condensa interna? grazie, saluti.

  126. Avatar caterina

    Va bene, sarà fatto.
    Intanto pondero e rifletto.

    grazie ancora

  127. potete confidare nelle mie perle di saggezza sempre,
    però non posso progettare il Vostro restauro via commenti.
    ossia posso…, posso dedicare le ore a replicare ai commenti, posso ogni volta cercare di
    -comprendere le Vostre descrizioni
    -analizzare le schede dei materiali che nominate,
    -correggere spessori o stratigrafie,
    ma poi che risultato ne esce?

    Il progettista cambierà progetto perchè Voi avete ricevuto una buona dritta da un weblog che tratta argomenti simili?
    oppure Lei è progettista di se stessa?

    Se volete ottenere il massimo da questo restauro e soprattutto se volete evitare errori o sottovalutazioni di alcuni aspetti Vi suggerisco di dare un’occhiata alle mie tariffe (pubblicate) e pensare se volete che io faccia un sopralluogo e una riunione con Lei.
    Credo che gli interventi che Lei affronterà nella ristrutturazione saranno molto onerosi, ma anche molto efficaci se veramente adatti all’edificio e alle aspettative di chi ci abiterà.
    Dunque si decida! La casa è un grosso investimento.

  128. Avatar caterina

    Ok per il tetto, ho capito.
    Alla fine contando anche la Gutex da 2,2 sono 10,2cm di isolante termico. La U = 0,28 sono a filo dentro i 0,30 di legge, ma se voglio usufruire della detrazione fiscale del 55% sarebbero 0,24 come dice lei. Mi basta sostituire un pannello Celenit FL150 da 4cm con uno da 6cm e ci sono!
    Risolto un problema!

    Ora ho il problema del cappotto interno (e relativi ponti termici)su muro esterno da 30 cm mattoni pieni.
    Leggendo i suoi interessanti articoli ho capito che come cappotto dentro è meglio usare: lana di roccia + freno vapore + cartongesso, giusto ?
    Il cappotto salirebbe fino a coprire tutta la trave di rinforzo cornice, quindi finirebbe addosso alle smesole e tavelle, così basta a diminuire il ponte termico ?
    Ma poi ho ancora (neanche fossi a VE piena di ponti….):
    -il mega ponte termico del muro interno anch’esso da 30cm….
    -il mega ponte del solaio col piano sottostante….

    Intanto la ringrazio della risposta di prima e dell’aiuto prezioso, e confido ancora!

  129. Se il comune dice no, noi troveremo la soluzione.

    Sul tetto forse c’è ancora confusione:
    -dopo gli 8cm di fibra di legno, 5cm di Celenit N
    -poi nuovamente 2,2cm di legno di abete come lastra sottocopertura resistente alla pioggia tipo GUTEX Multiplex-top
    -guaina Gutex o Dupont Tyvec

    Importante è che la guaina sia traspirante e impermeabile, ci sono molte guaine traspiranti DuPont™ Tyvek®:
    • Tyvek® Wood Primo, di colore beige;
    • Tyvek® Universal Primo, di colore blu;
    • Tyvek® Universal Primo con Tape, di colore blu;
    • Tyvek® Universal Forte, di colore grigio;
    • Tyvek® Universal Master con Tape, di colore grigio.

    In merito alla buona prestazione di coibente acustico (certificato Rw 48dB) non ho dubbi: perchè abbiamo un bel pacchetto tetto con consistenze massa+molla+massa+molla.

    Raggiungere la trasmittanza di legge significa che peggio di così non è più permesso fare: è come viaggiare in autostrada con 2mm di pneumatici: se piove siamo rovinati!

    Per legge bisogna raggiungere in copertura la trasmittanza di U=o,24 [W/mq·K] in zona E, e il pacchetto di cui parliamo forse arriva a 0,29 (calcolato di fretta).
    Ma non è per lo zero-virgola…!
    Se sto facendo un tetto oggi non è che l’anno prossimo salgo ad aggiungere i cm che mancano! Quindi nel 2012 progettare 8cm di fibra di legno mi sembra un po’ troppo scarso e soprattutto un errore che pagherà chi vi abiterà.

  130. Avatar caterina baggio
    caterina baggio

    Bocciato cappotto dal Comune, sulle strade pubbliche lo boccia, purtroppo.

    Mi scusi le tante inesattezze, mi interessava l’attacco tetto/cornice è ho mal descritto il tetto, correggo tutto:
    – tavella 2cm
    – alleggerito con rete 4cm
    – tessuto non tessuto 140 gr/mq (NON barriera vapore)
    – celenit FL150 4+4cm
    – celenit N50 5cm
    – scusi NON guaina bituminosa ma in CM ho guaina GUTEX-multiplex-top 2,2cm(oppure Dupont Tyvec ?)

    Il tetto così è certificato Rw 48dB e raggiunge la trasmittanza di legge.

    Il sottotetto è abitato riscaldato, in parte a vista sul piano sotto sempre scaldato pavim.radiante. Per quanto riuscirò ventilato.
    Sul muro esterno dovrò realizzare cappotto x dentro con magari intonaco esterno prestante.

    Così va meglio ? o tutto da buttare ?
    Il cordolo in c.a. è da fare x rinforzare cornice/muro esterno, altrimenti cade tutto!

    Scusi ancora la frettolosa descrizione non precisa!

  131. bocciato il cappotto su strada? troppo ingombro o troppa poca distanza dal vicino?

    volete gettare un cordolo/anello: certamente andrete a creare un forte ponte termico lineare (da neutralizzare!).
    ma il sottotetto sarà abitato? oppure l’ultimo piano gode del sottotetto a vista? o resterà un sottotetto non abitato e non riscaldato?

    la stratigrafia risulta:
    sopra le vecchie tavelle (2cm)
    alleggerito con rete (4cm)
    barriera al vapore
    pannello in lana di legno di abete mineralizzata e legata con cemento Celenit N (8cm)
    pannello isolante composto da fibre di legno Celenit FL150 (5cm) (su misura?) (esiste solo da 4 o da 6cm o più)
    guaina bituminosa (1cm)

    è una stratigrafia terribile!

    1, perchè poso una barriera al vapore? desidero un pacchetto tetto non traspirante?
    2, perchè dopo le vecchie tavelle (accumulatori di calore in inverno, massa per cedere o accumulare calore d’estate) devo posare altra massa senza buone proprietà coibenti (celenit N)?
    3, perchè dopo aver posato un pannello in fibra di legno con una resistenza al passaggio del vapore bassissima (5) poso una guaina bituminosa (che è una barriera)?
    4, perchè vado a rifare un tetto affrontando una spesa “enorme” e poi lascio posare solo 4 o 6 cm di materiale coibente? Sicuramente non rientrante nei limiti di legge. Sbaglio o stiamo facendo un tetto per i prossimi 30anni o più?
    5, perchè soffoco un materiale traspirante tra due barriere al vapore?

    Credo che ci sia bisogno di un esperto!

  132. Avatar caterina baggio
    caterina baggio

    Salve Federico, Le chiedo una consulenza al volo se possibile. Sto ristrutturando casa e sono ad un punto “delicato”. Il comune mi ha bocciato il cappotto sulla facciata esterna su strada, dovrò optare per qualcosa da dentro. Ho appena liberato la cornice scoprendola in pietra (era molto brutta sembrava di poco valore) quindi abbiamo deciso di tenerla, si appoggia su muro da 30 mattoni pieni e ne sporge di altri 30. Il tetto in legno ha le travature principali parallele alla cornice, le smesole (o filagne) si attestano perpendicolari alla cornice. Avrei deciso di portare le smesole fino a quasi fine cornice, verranno immerse nel cls armato che gettiamo sopra la cornice per rinforzarla. Devo preoccuparmi di un ponte termico dovuto a queste ? Sopra le smesole il tetto sarà: 2cm tavelle, 3/4cm alleggerito con rete, barriera vapore, 4+4cm celenit N, 5cm celenit FL150, 1cm guaina bitumata (o meglio impermeabilizzante ma traspirante). La ringrazio e ne approfitto per dirle che il suo sito mi è già stato molto utile.

  133. di pretesti ne trovo ad ogni passo… il tuo tetto è diverso perchè dobbiamo intervenire da sotto (dall’interno). Sarà il prossimo articolo!

  134. Avatar Francesco
    Francesco

    Ciao Federico,

    ti ho dato un pretesto per affrontare l’argomento? 🙂
    Comunque complimenti, è un post molto utile e chiaro.

    Francesco