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Coibentazione del tetto, contro il caldo è optional

135 risposte

Valutare la bontà di un pacchetto tetto:

le domande sono… “va bene così? Perchè ho letto un po’ ovunque che le guaine dann problemi…”

Così ricevo, per visione e valutazione, i più diversi capitolati che ora non pubblico e nemmeno giudico per l’onerosità.

tetto pacchetto

Il tetto è un argomento veramente importante, e a maggior ragione il rifacimento di un tetto!

Se la casa la conosciamo perchè l’abbiamo già vissuta allora conosciamo anche i  difetti della copertura, e possiamo partire da quelli. Non parlo del gocciolio, ma piuttosto della protezione che mi offre dal caldo e dal freddo.

Il caldo e il freddo sono 2 aspetti che riguardano la coibentazione del tetto, ma non sono la stessa cosa.

Leggendo tante offerte, capisco che la voce “isolamento” nel capitolato tetto è venduta come la soluzione a tutti i mali.

Se il tetto non lo conosciamo già, dobbiamo fermarci e ragionare.

tetto capitolato

Coibentare non significa decidere lo spessore e partire con i lavori!

Coibentare significa progettare il comfort per chi abiterà sotto quel tetto. E certamente un tetto di Dobbiaco dovrà essere un pizzico diverso da un tetto di Firenze, e non solo nello spessore.

Allora ragioniamo un attimo a grandi linee sulle proprietà della coibentazione di un tetto, in modo da avere qualche buona informazione prima di decidere di firmare un capitolato tetto, “perchè poi ve lo terrete 30 anni sopra la testa (minimo), la stessa testa che sta decidendo se firmare!

  • Un tetto di una casa in una zona particolarmente fredda ha soprattutto bisogno di uno spessore adeguato per ottenere un buon valore di trasmittanza. E se il Ministro Scajola (che di case se ne intende!) il 26 gennaio 2010 ha stabilito che in zona cimatica F le coperture devono rispettare il vaore di trasmittanza termica U = 0,23 (W/mqK), è bene fare da così a meglio. Forse, quello contro il freddo, è proprio il tetto più semplice da realizzare.
  • Un tetto di una zona dove d’estate si soffre il caldo ha invece bisogno di attenzioni diverse e qualche ragionamento in più: se in una zona fredda la corretta coibentazione mi abbassa la bolletta per riscaldamento e mi regala un comfort migliore, in una zona calda una buona coibentazione può rendere superfluo l’impianto di raffrescamento. Mentre qualsiasi isolante è capace di contenere le dispersioni invernali.

Non è che il buon tetto ci raffresca la casa che si è surriscaldata, questo è chiaro, ma impedisce al caldo di entrare in casa in fretta!

Per farla breve

  • in zona F, non posso coibentare così tanto fino a che l’impianto di riscaldamento diverrà inutile
  • in zona E, posso prendermi il lusso di evitare l’impianto di raffrescamento perchè ho costruito bene.

 Il tetto, ottimo d’estate (e ottimo d’inverno), ha bisogno di tanta inerzia termica.

La coibentazione ideale deve avere elevata capacità termica massica ed essere posata su una struttura che anch’essa possa accumulare calore (ecco a cosa possono servire le vecchie tavelle!).

tavelle

Quindi una coibentazione “leggera” funziona peggio di una “pesante“: la capacità massica, kg/metro cubo, diventa importante perchè il pannello coibente, utile anche d’estate, ha due funzioni:

  • non trasmettere il calore (quindi ha un buon lambda, cioè un basso valore di conducibilità termica! cioè poco calore riesce ad attraversare la coibentazione!)
  • accumulare molto calore (quindi tanta energia può essere accumulata in ogni kg di coibente, J/(kg K)) (cosa può mai accumulare il polistirene???)

La fibra di legno ha doppia capacità termica massica rispetto alla lana minerale, per capirci!

tetto-sottotetto-isolamento

 Persino il D.P.R. del 2 aprile 2009 n.59 si occupa di contenere l’energia consumata per il raffrescamento e raccomanda di rispettare bassi valori di trasmittanza termica dinamica (o periodica):

Udyn basso = buona capacità di un elemento di sfasare il flusso termico che lo attraversa nell’arco delle 24h.

per il tetto è richiesta una Udyn < 0,20W/mqK

  • 22 cm. di fibra di legno offrono più di 12 ore di sfasamento e infatti la Udyn = 0,04 W/mqK (molto bassa!)
  • 12 cm. di fibra di legno offrono solo 6 ore di sfasamento e infatti la Udyn = 0,20 W/mqK (rispetta solo il DPR!) non garantisce nulla di buono.

morale della favola?

meglio far meglio!

tetto-e-tegole

   


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autore Federico Sampaoli


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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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135 risposte a “Coibentazione del tetto, contro il caldo è optional”

  1. È stato chiarissimo, grazie mille

  2. come efficacia, isolare un elemento edile sulla parte fredda è sempre l’ideale: tengo la massa all’interno dell’involucro e poso l’isolamento sul lato esposto.
    in estate evito il surriscaldamento dello spessore del solaio e d’inverno accumulo molta energia.

    nel suo caso, probabilmente non sarà un’operazione economica perchè ci saranno spese accessorie ingenti: dal ponteggio, alla messa in sicurezza, alla scelta della nuova impermeabilizzazione e alla costruzione di una sponda perimetrale del pacchetto con probabili elementi metallici come scossaline o altri dettagli.

  3. Grazie mille per la risposta e la disponibilità
    Ma quindi, ipotizzando che il proprietario dell’altro appartamento all’ultimo piano non faccia problemi e sia disposto a collaborare, la soluzione migliore è quella di intervenire dall’esterno?
    Sia economicamente che in termini di efficacia?

    Il lastrico, allo stato attuale, non ha parapetto, un muretto o una ringhiera, nulla. Ciò potrebbe essere un problema ai fini dell’applicazione dell’isolamento?
    Grazie ancora

  4. se è difficile accordarsi per un rifacimento ed efficientamento del lastrico solare, non resterà che un intervento dall’interno.
    un intervento dall’interno significa perdere l’altezza interna attuale che forse è generosa e permetterebbe un buon intervento.
    materiali che offrono forte protezione dal caldo come la fibra di legno non hanno cattive prestazioni invernali quindi nulla di cui preoccuparsi.
    naturalmente il progetto di isolamento interno impone la protezione dell’isolante naturale con un freno al vapore che sarà nastrato alle pareti perimetrali.

    la prima cosa vera da fare è decidere o capire se si farà un isolamento dall’esterno o dall’interno
    la seconda cosa da fare è un rilievo per capire quanti cm sono disponibili per l’intera opera
    la terza cosa da fare è ricostruire la stratigrafia dello stato di fatto (caratteristica del solaio esistente con spessori e starti reali) e calcolare quanto spessore di quale isolante garantirà sufficiente sfasamento termico e attenuazione.
    la quarta raccogliere un paio di preventivi per fare debiti confronti sullo stesso tipo di intervento.

  5. Salve, vivo in un’appartamento all’ultimo piano in zona climatica C.
    D’estate l’appartamento diventa un forno e non ne posso più.
    L’edificio è degli anni 80 e il lastrico solare è piano e calpestabile. Ha solo uno strato di guaina applicato sopra all’asfalto. Tutto il lastrico è circa 350 metri quadrati e copre 2 appartamenti (tra cui il mio).
    Stavo quindi guardando su internet le tipologie di isolamento termico esistenti e mi chiedevo, da un punto di vista sia economico che di efficacia, che tipo di isolamento mi convenga maggiormente. E se farlo dall’esterno o dall’interno dell’appartamento, che è circa 100 metri quadrati.
    Il mio obiettivo principale è ridurre il caldo estivo ma ovviamente senza però peggiorare la situazione invernale, che comunque non è rosea.
    Sto trovando tante di quelle informazioni che non ci capisco più nulla O.o
    Lei cosa mi consiglia?

  6. A proposito di migrazione del vapore, sul tavolato è da posare un telo freno al vapore (sempre tenendo conto dell’inversione della spinta di vapore del periodo estivo!).
    il telo dovrà svolgere anche la funzione di tenuta all’aria, quindi NON PROCEDERE fin che non sia stato redatto il progetto di tenuta all’aria dell’ambiente riscaldato sottostante.

    i materiali dei 3 strati descritti vanno bene, in caso aumentare lo spessore del pannello in fibra di legno intermedio inserendo due strati da 100mm di spessore.

    se al posto delle perline si realizza un tetto in legno con tavelle in cotto la massa delle tavelle porterà un grosso miglioramento:
    – come inerzia in inverno
    – e come elevata capacità termica periodica del lato interno (capacità areica interna) per il periodo estivo estivo (meglio alti valori di capacità di assorbire calore sul lato interno)

    a questo punto sopra al freno al vapore sarà inutile il pannello in lana di legno mineralizzato e si potrà iniziare la stratigrafia con la fibra di legno e chiudere il pacchetto con un telo impermeabile e traspirante.

  7. Avatar francesca zennaro
    francesca zennaro

    buongiorno Federico,
    forse ripropongo un tema già trattato ma vorrei comunque una sua valutazione su questa soluzione tetto proposta da celenit da utilizzare in un’abitazione monofamiliare in comune di venezia (zona climatica E):

    Tetto bioecologico con tavolato a vista
    CELENIT N – 20 mm
    CELENIT FL/150
    CELENIT N – 30 mm

    Spessore fibra di legno (mm)
    160

    U [W/m2K]
    0,18

    Yie [W/m2K]
    0,03

    ?[h]
    15h 57’

    Per visualizzare l’intero documento:
    https://www.celenit.com/Public/Downloads.php?celenit_folder_coperture_ed01-rev02_201702.pdf&Open

    Se dovessi sostituire il tavolato con delle tavelle in cotto trafilato ci sarebbero dei benefici apprezzabili?
    Grazie
    Zennaro Francesca

  8. il surriscaldamento del lastrico solare e di ogni tetto piano è il problema che riguarda quasi tutti gli edifici. purtroppo isolare con 10cm di xps significa ottenere ottimi effetti in periodo invernale ma come protezione dal surriscaldamento non è un intervento ideale.
    il suo solaio in laterocemento offre circa 6 ore di sfasamento, quindi dopo poche ore l’ambiente sottostante inizia a surriscaldarsi.
    usare xps come isolante significa usare un isolante sintetico con calore specifico basso e densità bassa: lo sfasamento aumenterà di circa 3 ore.

    in ogni caso, prima di decidere, richieda la verifica delle prestazione secondo il nuovo DM 26.6.2015 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,18 W/m2K) e secondo il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore)

  9. Avatar Guglielmo
    Guglielmo

    Salve, ho letto con molto interesse il suo articolo perché mi trovo a dover prendere una decisione sulla scelta dei materiali per la stratigrafia del mio tetto piano non praticabile di 300 m2, io mi trovo in zona b con inverno molto miti , difficilmente si scendono i 10 gradi, ed estate afose , i tamponamenti verticali sono stati fatti con una doppia parete di tufo con inetrcapedine e per finire il cappotto EPS di 10 cm, questo mi permette di avere molte ore di sfasamento, ma sul tetto non so come fare per ottenere uno sfasamento di almeno 12 ore senza aumentare troppo gli spessori. Il solaio è in laterocemento da 25 cm a cui si aggiungeranno altri 6 cm di media per le pendenze, in un primo momento avevo pensato di fare un tetto alla rovescia con 10 cm di xps più altri 10 di ghiaia ma molti mi hanno sconsigliato il tetto alla rovescia per via della manutenzione che richiede , avevo anche pensato di ventilare con gli igloo ma non so se questo può bastare, inoltre non voglio spendere una fortuna. Un’ultima domanda, è possibile fare un tetto ventilato con i pannelli fotovoltaici messi a zero gradi ( anche se si ha una perdita di efficienza) in questo modo prenderei due piccioni con una fava.

  10. una falda coperta di isotech non dovrebbe fare acqua da tutte le parti
    Il pannello ha un correntino metallico con nervatura rompigoccia traforato ed è realizzato in poliuretano espanso rigido rivestito, su entrambe le superfici, da una lamina in alluminio goffrato.
    Ci dovrebbe essere una guarnizione in PVC per l’impermeabilizzazione sottotegola, o una nastratura del produttore.
    Questo per le infiltrazioni accidentali dovute a rotture del manto di copertura.

    Prima di buttare via tutto si deve capire perchè faccia acqua e cosa manca per l’impermeabilizzazione. Manca una nastratura? Le tegole sono rotte? La gronda non funziona?

    Resta il fatto che sì, il poliuretano espanso funziona d’inverno ma non d’estate, quindi il surriscaldamento estivo è assicurato.

  11. BUONGIORNO PREMESSO CHE NON CAPISCO NULLA DI TETTI HO PER0′ UN GROSSO PROBLEMA,
    STO COSTRUENDO CASA IN SICILIA DOVE IL FREDDO SI LIMITA A 2 MESI L’ANNO MA IL CALDO LO ABBIAMO PER PARECCHI MESI CON TEMPERATURE SPESSO SUPERIORI AI 37 GRADI. LA DITTA CHE HA FATTO IL TETTO E’ FALLITA E HO DOVUTO CHIAMARE UNA NUOVA IMPRESA, IL PROBLEMA CONSISTE NEL FATTO CHE IL TETTO PRENDE ACQUA DA TUTTE LE PARTI E LA NUOVA IMPRESA MI DICE CHE NON SI PUO’ RIPARARE MA SI DEVE RIFARE TUTTO DI SANA PIANTA PERCHE’ E’ STATO FATTO MALE. SI TRATTA DI UN TETTO IN CEMENTO A DUE FALDE CON RELATIVA GRONDAIA IN CEMENTO COPERTO CON TELO+ISOTECH(MM.8) + TEGOLE. PREMETTO CHE LA GRONDAIA E’ STRETTA (A STENTO CI ENTRA UNA MANO) E ALTA E QUINDI CI POTREBBE ESSERE UNA RISALITA DELL’ACQUA QUANDO PIOVE FORTE ,HO CAPITO DALLE VARIE RISPOSTE CHE FATTO COSI’ IL TETTO NON MI PROTEGGERA’ DAL CALDO, MA IL QUESITO E’: COSA SI DEVE FARE PER NON FARE ENTRARE PIU’ ACQUA? E’ VERO CHE I PANNELLI DI ISOTEC UNA VOLTA SMONTATI SONO INSERVIBILI? COME SI POTREBBE INTERVENIRE SENZA PER FORZA SVELLIRE TUTTO IL TETTO (MQ.200)?
    GRAZIE PER CONSIGLI E SUGGERIMENTI

  12. lei conosce a pelle il risultato del veloce surriscaldamento delle strutture. vivere grazie al raffrescamento dei condizionatori è assai poco confortevole.
    non dico che un ottimale isolamento ben progettato per la prestazione estiva raffreschi le sue future estati… ma il veloce surriscaldamento attuale non si verificherà più.

    il polistirene o simili non sono materiali adatti alla protezione dal caldo.
    buttare l’idea dei 10cm di isolante è una cifra tonda ma è poco serio senza nessun calcolo di stratigrafia.

    forse ci sono le altezze per lavorare anche sul lato interno!?

    * Per il condominio risulta sufficiente la guaina e quindi la spesa supplementare per la coibentazione la dovrei sopportare io

    La Corte d’appello ha accertato l’inscindibilità strutturale e funzionale del tetto destinato a proteggere l’intero edificio e non soltanto gli ultimi piani da tutti gli agenti atmosferici e quindi anche dal caldo e dal freddo, e per la presenza di tali caratteristiche, in coerenza con la norma dell’art.1117 del codice civile, ha escluso che possa distinguersi la parte del tetto, costituente la copertura esterna del fabbricato, dalla sottostante destinata ad assicurare l’isolamento termico e applicarsi per la ripartizione delle spese necessarie per il rifacimento e la manutenzione di quest’ultima una disciplina diversa da quella stabilita per l’altra.

    Insomma lei non si deve intimidire, le spese di rifacimento dell’intero tetto sono da suddividersi tra tutti i comproprietari ai sensi del primo comma dell’art.1123 del codice civile.

  13. Avatar Alberto

    Buongiorno, abito all’ultimo piano mansardato di un condominio in zona climatica E costruito nei primi anni 80.
    Il tetto è coperto da una guaina bituminosa color rosso bordeaux senza intercapedine in parte piano ed in parte pendente (in sezione è un trapezio) con 6 finestre velux nella parte in pendenza >30°.
    L’abitabilità in estate non sarebbe possibile senza condizionatori (accesi non stop giorno e notte per 3/4 mesi) anche perchè l’appartamento è circondato nel perimetro da un sottotetto (altezza da 140 cm a 0 cm) senza alcuna presa d’aria e quindi il calore rimane intrappolato e le pareti interne sono calde al tatto. (è come avere una parete radiante, in luglio e agosto, sigh)
    Si è resa necessaria la posa in opera di una nuova guaina siccome sono presenti delle infiltrazioni d’acqua in vari punti (soprattutto attorno alle finestre sostituite 10 anni fa ma non solo) e volevo sottoporle un quesito su quale tipo di coibentazione aggiungere alla semplice guaina per ottenere una sostanziale diminuzione del calore estivo ed evenetualmente anche della protezione dal freddo invernale considerando che abbiamo il forte vento freddo di bora.
    Per il condominio risulta sufficiente la guaina e quindi la spesa supplementare per la coibentazione la dovrei sopportare io (questo punto lo devo chiarire), ma vorrei un consiglio esperto perchè alla mia richiesta di cosa verrebbe posato sotto la guaina mi è stato risposto velocemente un “pannello da 10 cm di polistirene o simile”.
    Da considerare che dovrò anche alzare tutte le 6 finestre Velux che adesso sono a filo con il vecchio tetto e se è consigliabile eventualmente aprire qualche presa d’aria nel sottotetto.
    Grazie in anticipo
    Alberto

  14. Isocoppo piano (che non pubblica la propria scheda tecnica ma la offre solo ad intimi lettori registrati) impiega schiuma di poliuretano rigido con una conduttività probabilmente intorno ai 0,022 W/mK

    Isotec impiega schiuma poliuretanica espansa rigida con identico valore di conduttività.

    naturalmente è stupido confrontare la prestazione termica invernale di due materiali uguali con spessore assai diversi: vince lo spessore più generoso

  15. Buongiorno,

    Intanto grazie mille per la risposta. Sì si tratta di tetto in laterocemento. Abbiamo considerato la scarsa protezione estiva ( siamo in collina e l’estate non é comunque troppo caldo e ad ogni modo sarà comunque meglio dell’attuale NULLA). Ma tra le due soluzioni ci sono delle differenze a livello di prestazioni , specialmente invernali? una é nettamente preferibile all’altra?
    Grazie ancora per l’aiuto

    Nicola

  16. presumo che si tratti di un tetto in laterocemento e non un tetto in legno.

    la soluzione isotec prevede la posa in opera dei pannelli Isotec che integra la funzione di barriera al vapore + isolamento termico + seconda impermeabilizzazione.
    la membrana traspirante e impermeabile elitex-n potrebbe avere il senso di proteggere le falde da una pioggia improvvisa durante il cantiere…
    Isocoppo nel suo caso andrebbe scelto solo nella versione isocoppo piano.

    entrambi i sistemi sono scarsi come protezione estiva quindi si deve tenere conto che la protezione dal surriscaldamento sarà molto scarsa.

  17. Buona sera Federico, Dovendo rifare il tetto di casa ( tetto anni 70 con coppi ormai vecchi e marci posati sul cemento che permettono alcune infirltrazioni) mi propongono due soluzioni : una più “tradizionale” che prevede la posa di una membrana impermeabile (Elytex-n) con pacchetto isolamento tetto ISOTEC SP 120MM ricoperto con cementegole, la seconda invece prevede l’uso delle sole lamiere di Isocoppo con isolante in poliuretano da 80 mm. La seconda ipotesi é molto più economica della prima, mi cheidevo tuttavia se fosse altrettanto buona per una casa in zona Brescia in cui diverse camere non hanno nessuno spessore tra il soffitto e il tetto. Quali sono più in generale i vantaggi e gli svantaggi dell’Isocoppo rispetto ad una copertura più tradizionale? Ci sono problemi dovendo installare l’impianto solare termico e quello fotovoltaico integrati?

    Grazie mille per i consigli

    Nicola

  18. è corretto coibentare all’estradosso solaio sottotatto, il volume del sottotetto resterà non riscaldato.
    l’impermeabilizzazione delle falde dovrebbe essere traspirante anzichè bituminosa.

    Sottotetto :
    premessa

    REQUISITI SPECIFICI PER GLI EDIFICI ESISTENTI SOGGETTI A RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA dopo il DM 26.6.2015 :

    trasmittanza termica periodica YIE < 0,18 W/m2K Trattandosi di un solaio verso sottotetto non riscaldato, nei calcoli sono applicate queste Resistenze : Resistenza di convezione termica interna Rsi 0,10 mqK/W Resistenza di convezione termica esterna Rse 0,10 mqK/W Il solaio verso sottotetto non riscaldato deve rispettare i limiti di legge nazionali in funzione della Zona Climatica e del fattore di correzione di temperatura fi = 0,9 (quindi U limite W/mqK / 0,9) in ogni caso non puù superare il valore 0,80 W/mqK

  19. Salve,
    sto eseguendo una ristrutturazione importante di primo livello che comprende involucro e impianti in zona C. Si tratta di una palazzina di due piani fuori terra più sottotetto non praticabile e copertura a falde in laterizio non isolata. Farò cappotto esterno, sostituzione degli infissi e coibentazione dei solai verso gli ambienti non riscaldati. Per il tetto ho un dubbio: è lecito posare lo strato isolante sul pavimento del sottotetto e creare un’aerazione tramite due aperture opposte nelle pareti senza intervenire sulle falde? Vorrei creare un tetto freddo. La trasmittanza periodica delle falde però non sarà mai quella richiesta dalla norma (<0,18 W/mqK). Sto ragionando male? Grazie

  20. se il sottotetto è e sarà inutilizzato consiglierei senza dubbio un isolamento del solaio all’estradosso (pavimento sottotetto) per via dell’economicità dell’intervento che può diventare in gran parte un fai da te.
    se il rifacimento del tetto è dovuto alla mancanza di un’impermeabilizzazione o al manto di copertura in disordine è consigliabile un nuovo manto di copertura in tegole agganciate su listellatura portategola con un telo impermeabile e traspirante a garanzia di infiltrazioni accidentali.
    in questo caso si potrebbe anche valutare la posa di un’isolamento sulle falde.

    per la protezione dal caldo meglio evitare isolanti sintetici o in lana minerale anche se ad alta densità.

  21. Buongiorno,
    le chiedo un consiglio, sono in procinto di rifare il tetto della mia casa. Tetto in latero cemento senza nessun isolamento, la soffitta sottostante non è abitata e attualmente è un forno d’estate e gelida in inverno, con conseguenze anche nelle stanze sottostanti. Quale sarebbe la migliore soluzione per avere confort in inverno ed estate? Grazie
    Elio

  22. in questo caso meglio fare un pavimento rialzato con pannelli economici calpestabili e fare il riempimento di fiocchi di cellulosa.
    ancora più economico preparare passerelle calpestabili nell’isolante morbido!

  23. Mi hanno già parlato dei fiocchi di cellulosa ma non vorrei posarli sul solaio perché rimanga calpestabile. Pensa che potrei fare uno scheletro di legno da attaccare al cemento del tetto dall interno chiusi con pannelli in cartongesso e riempire l intercapedine con i fiocchi di cellulosa?

  24. I limiti di budget mi impediscono di fare interventi corretti ma troppo costosi.

    mi permetto di correggere la sua affermazione:
    i limiti di budget mi impediscono di fare interventi non corretti e troppo costosi.

    l’unico vero e proprio costo elevatissimo in edilizia è l’errore: fare male e poi rifare costa all’incirca il doppio e spesso mancando il capitale si resta a convivere con un’opera infelice e sbagliata fina dall’inizio per decenni.

    Il suggerimento di posare pannelli di polistirene all’intradosso delle falde (dall’interno) per migliorare il problema del caldo e del molto freddo in inverno
    è UN CATTIVO CONSIGLIO.
    inoltre non è facile ed economico.

    Un intervento nel sottotetto veramente economico e altamente performante è la posa di fiocchi di cellulosa, volendo anche con posa a mano libera (fai da te).
    Per non decidere spessori di materiale a caso, meglio farsi calcolare la stratigrafia!

  25. Salve,
    Casa mia è una classica abitazione degli anni novanta, con una soffitta non riscaldata fra le stanze e il tetto stesso. Dall interno del sottotetto vedo grandi lastroni di cemento che formano una superficie liscia.. La casa è a due piani e nellecamere da letto al secondo piano soffro il problema del caldo afoso d estate e molto freddo in inverno. Abito a mantova zona climatica E. Il limiti di budget mi impediscono di fare interventi corretti ma troppo costosi ma volevo fare comunque qualcosa per migliorare la situazione. Mi hanno suggerito di applicare pannelli in polistirene all interno del tetto direttamente sulle lastre di cemento ma ho capito dal suo blog che sarebbero controproducenti in estate. E se applicassi allo stesso modo dei pannelli in fibra di legno ? Grazie per le gentili risposte

  26. si intende dire che lo strato di ventilazione (tra coibentazione e tegola) in zona listello di ventilazione e controlistello vibra molto in presenza di vento?
    Potrebbe essere il colmo ventilato a causare la vibrazione?
    Esiste una griglia in zona linea di gronda dove inizia lo strato di ventilazione?

  27. Salve ho un tetto coibentato 4m x 16m circa come copertura di casa ad un secondo piano, la zona è molto ventilata e il risultato è che vibra fortemente ed ho paura che provochi crepe. Come posso risolvere le vibrazioni? Lo copro con guaina eliminando i canali? Grazie mille

  28. qualsiasi spessore di coibentazione interna aiuterà il periodo invernale.
    la protezione dal caldo è invece garantita solamente da adeguato spessore di isolamento interno in fibra di legno protetta da un manto freno al vapore igrovariabile.
    lo spessore va calcolato insieme alla struttura della copertura.
    per trasformare la mansarda in un ambiente ottimamente confortevole tutti i mesi dell’anno probabilmente sarà costretto ad intervenire dall’esterno con il rifacimento completo ed una spesa di circa 120 euro per mq.

  29. Avatar Roberto

    Buongiorno spero che il mio post non sia una ripetizione.
    Per favore avrei bisogno di un consiglio: la mia abitazione è dotata di un ultimo piano a mansarda con tetto per 16 mq ad altezza da 1,73 a 2,14 e per 9 mq
    in piano ad altezza 2,23
    Divisi in 2 stanze.
    Tetto in cemento/calcestruzzo guaina e strane tegole rugose credo in cemento.
    Sicuramente senza camera d’aria. Costruzione anni ’70.
    Si trova sul litorale romano a ca 350 m dal mare . La parete più critica è ovviamente esposta a nord-ovest che si raffredda parecchio d’inverno perché martellata
    dai costanti venti della zona.
    La situazione è meno critica per il freddo, disagio proporzionale al tasso di umidità nell’aria.
    In 10 anni i fenomeni di condensa si sono verificati solo nell’ultimo anno, anche a causa della mancata frequentazione e dei piani sottostanti riscaldati.
    Il problema più grande è con l’arrivo della bella stagione che trasforma la mansarda nel classico forno.
    Fino a 2 anni fa era in funzione un climatizzatore ora guasto.
    Leggendo le dettagliate informazioni presenti nel sito mi sono fatto l’idea che è molto pùi difficile arginare il caldo che il freddo.
    O almeno ciò che si può attuare per il caldo non compromette troppo ciò che sarebbe adatto per arginare il freddo.
    Fatto salvo che per la pareti ci sono varie soluzioni , cosa conviene per il tetto ?
    Vorrei operare solo dal soffitto interno e quindi con pochi centimetri di spessore a disposizione.
    Se ho ben capito la fibra di legno in pannelli potrebbe essere efficace ma chiedo se esistono soluzioni più efficaci e tali da poterle mettere in opera con il fai da te.
    Grazie mille per l’aiuto

  30. i materiali impiegati sono più adatti a contenere le dispersioni invernali che ad ottenere massimo sfasamento estivo.
    ora, per intervenire nuovamente senza toccare la copertura, non resta che progettare un pacchetto sul lato interno calcolando per esempio lo spessore utile di fibra di legno ad ottenere 15, meglio 20 ore di sfasamento.
    è bene inserire in stratigrafia la corretta descrizione del solaio inclinato.

    l’intervento diminuirà un po’ il valore di capacità areica dei soffitti inclinati, ma almeno il surriscaldamento non sarà più così evidente e veloce.

  31. Avatar antonio
    antonio

    ho da poco rifatto casa e ho recuperato il piano sottotetto usufruendo del recupero abitativo. il piano recuperato è costituito da due falde, il punto centrale di 3.50m ed i due punti bassi di 2.30m, la copertura è stata realizzata con solaio in cemento ed invece di utilizzare le classiche pignatte sono state usate blocchi in poristerolo dello spessore di circa 15-20cm, sovrastante al solaio sono state messe delle orditure con listelli in legno 5x5cm e al di sopra di tali listelli sono stati posati pannelli isotec da 8cm con relative tegole, ma nel periodo estivo fa comunque caldissimo come posso rimediare???

  32. visto che la mansarda è abitabile sarebbe stato corretto progettare la coibentazione della copertura con buone prestazioni estive, e questo è obbligatorio in tutte le zone climatiche esclusa la zona F.
    A parte le norme, anche il buon senso reclama una coibentazione che protegga dal surriscaldamento.
    I pannelli isotec contengono bene le dispersioni in regime invernale, ma con una densità bassa (densità 38 kg/m3) e un valore di calore specifico scarso (J/KgK 1400) possono fare ben poco per la protezione dal caldo.
    su struttura con pendenza del 33% (bisogna anche verificare il limite minimo di pendenza garantito dalle tegole!) Isotec risulta essere un’ottima seconda impermeabilizzazione.

    Chi ha proposto questa stratigrafia di copertura ha fatto una verifica delle prestazioni della copertura secondo il DPR 2/4/2009 n.59 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,20 W/m2K) e secondo il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore)?

  33. Buongiorno, sto ristrutturando un tetto di una palazzina al 4°piano diviso in 4 falde in laterocemento al di sotto della quale c’è una mansarda abitabile.MI trovo in una zona climatica D.La ditta mi sta istallando dei pannelli isotec da 8 cm,e copertura in tegole portoghesi .Siccome ho una pendenza delle falde intorno al 33% sto inserendo anche una membrana impermeabilizzante e traspirante. Vorrei sapere se il tipo di isolamento è sufficente(o in eccesso) , per evitare la formazione di muffa e condensa nei mesi invernali..Infine siccome mi trovo in una zona molto ventilata mi viene consigliato di fissare con malta sia le prime file di tegole che il colmo..Vorrei avere delucidazioni a riguardo.La ringrazio anticipatamente.

  34. lo stato di fatto è sicuramente una falda in latero cemento che senza isolamento termico disperde in inverno e surriscalda d’estate.
    non occorre intervenire su entrambi i lati. se si può coibentare, impermeabilizzare dall’esterno internamente si deve solo rifare la finitura per non vedere più i segni dei ponti termici.
    non conosco il nodo parete-tetto. anche questo aspetto va progettato per migliorare il ponte termico dato dalla discontinuità dell’isolamento.
    in qualsiasi caso se qualcuno vi propone un certo intervento chiarite se le prestazioni della nuova stratigrafia garantiscono anche adeguata protezione dal caldo.

  35. Avatar Sergio

    Mansarda abitata tutto l’anno…tetto in cemento armato…copertura su tetto formata da guaina ondulata in appoggio sul tetto e tegole sopra la guaina (sempre in appoggio)…….problemi: d’inverno il calore dei termo tende a salire e noi stiamo in casa con doppi maglioni…..d’estate si sta un po meglio (apriamo tutte le finestre e cmq abbiamo i condizionatori)….vorremmo coibentare isolare, definisca Lei la tipologia adatta, il tetto dall’esterno e creare una controsoffittatura all’interno nelle stanze dove l’altezza raggiunge i 3.5 mt. magari creando un tetto piano…isolante +foglio che isola+cartongesso?……soluzioni?…..attualmente in tutte le stanze sul tetto si vedono le forme dei travetti (condensa dall’interno)…grazie a presto…

  36. Avatar Roberto D'Amico
    Roberto D’Amico

    tutti conoscono i vari materiali per fare un tetto ma alla messa in opera fanno tutti schifo.
    1) Tipologie di tetti ce ne sono circa 10.000
    2) Ormai sui tetti ci lavorano spesso gente improvvisata.
    3) Il tetto è come mangiare ( Come spendi cosi mangi e magari servito bene)
    Mi occupo delle coperture industriali e civili dal 1988: diceva mio padre “fare le cose male o farle bene occorre tempo uguale” tanto vale la pena farlo bene…
    mi rivolgo a tutti i miei colleghi: se non fai esperienza, di tetti non capirai mai un cavolo

  37. assolutamente no.
    se lei ha freddo e io le consigliassi uno strato di ventilazione sotto il maglione le darei un cattivo consiglio.

    prima di sognare o progettare lei dovrebbe scoprire quanto peso può caricare su quella copertura esistente, che magari nacque solo per una guaina ardesiata e un po’ di neve.

  38. Avatar Massimiliano
    Massimiliano

    Buona sera Federico,
    ho una piccola casetta nella campagna della provincia di Roma nord. Attualmente ha un tetto di perline(da 2 cm) ricoperto con guaina ardesiata. Vorrei coibentare il tetto in questa maniera:
    attuale strato di perline
    telo traspirante(non conosco di che tipo possa essere)
    camera di ventilazione (costruita con listelli incrociati 3cm+3cm)
    pannello di poliestere espanso(da 10cm con guaina ardesiata)
    tegole.
    Pensa che possa andare bene?
    La ringrazio

  39. Avatar Claudio

    Salve, sicuramente nel mio commento precedente ho fatto qualche errore e di questo me ne scuso. Provo a riproporre il quesito: nella casa che ho acquistato in zona di classe climatica D, nord della Toscana, farò una ripassatura della copertura e nell’occasione volevo provvedere all’impermeabilizzazione e all’isolamento. Il tetto è quello classico toscano con orditura in legno e mezzane fra i travetti. Verrà posto un massetto alleggerito di 3-4 cm con rete per livellare la superficie. Mi chiedevo se ci sono delle soluzioni alternative al pacchetto barriera vapore, polistrene 4 cm, poliuretano 4 cm, guaina ardesiata
    come proposto dall’impresa. Siccome sono consapevole che questa soluzione non è ottimale per l’isolamento estivo, visto che il sottotetto è abitato, volevo avere un consiglio da lei. Anche perchè mi domandavo cosa succede quando si mette una barriera di vapore su un massetto non ancora completamente asciutto, che quindi riverserà la propria umidità inevitabilmente verso le mezzane e l’interno della casa. Per motivi di autorizzazione paesaggistica non posso superare gli 8 cm di isolante. Saluti e ancora complimenti per il sito.
    Claudio

  40. Salve, ho letto con grande interesse il suo blog e inparticolare questa sezione sulla coibentazione del tetto. Avrei un quesito come molti altri ma, anche cercando in rete, non sono riuscito a trovare una soluzione soddisfacente. Nella casa che ho acquistato in zona di classe climatica D, nord della Toscana, farò una ripassatura della copertura e nell’occasione volevo prevedere all’impermeabilizzazione e all’isolamento. Il tetto è quello classico toscano con orditura in legno e mezzane fra i travetti. Verrà posto un massetto alleggerito di 3-4 cm con rete per livellare la superficie. A questo punto la proposta dell’impresa e del geometra:
    – barriera vapore polyvap sa della polyglass permeabilità al vapore 700000
    – x-foam hbt ediltec 4 cm
    – poliiso sb ediltec 4 cm
    – guaina ardesiata
    coppi e embrici
    Per motivi di autorizzazione paesaggistica non posso superare gli 8 cm di isolante. Siccome sono consapevole che questa soluzione non è ottimale per l’isolamento estivo, visto che il sottotetto è abitato, volevo avere un consiglio da lei. Il diagramma di Glaser non prevede un rischio di condensa interstiziale. Saluti e ancora complimenti per il sito
    Claudio

  41. Avatar Federico Sampaoli