Valutare la bontà di un pacchetto tetto:
le domande sono… “va bene così? Perchè ho letto un po’ ovunque che le guaine dann problemi…”
Così ricevo, per visione e valutazione, i più diversi capitolati che ora non pubblico e nemmeno giudico per l’onerosità.
Il tetto è un argomento veramente importante, e a maggior ragione il rifacimento di un tetto!
Se la casa la conosciamo perchè l’abbiamo già vissuta allora conosciamo anche i difetti della copertura, e possiamo partire da quelli. Non parlo del gocciolio, ma piuttosto della protezione che mi offre dal caldo e dal freddo.
Il caldo e il freddo sono 2 aspetti che riguardano la coibentazione del tetto, ma non sono la stessa cosa.
Leggendo tante offerte, capisco che la voce “isolamento” nel capitolato tetto è venduta come la soluzione a tutti i mali.
Se il tetto non lo conosciamo già, dobbiamo fermarci e ragionare.
Coibentare non significa decidere lo spessore e partire con i lavori!
Coibentare significa progettare il comfort per chi abiterà sotto quel tetto. E certamente un tetto di Dobbiaco dovrà essere un pizzico diverso da un tetto di Firenze, e non solo nello spessore.
Allora ragioniamo un attimo a grandi linee sulle proprietà della coibentazione di un tetto, in modo da avere qualche buona informazione prima di decidere di firmare un capitolato tetto, “perchè poi ve lo terrete 30 anni sopra la testa (minimo), la stessa testa che sta decidendo se firmare!“
- Un tetto di una casa in una zona particolarmente fredda ha soprattutto bisogno di uno spessore adeguato per ottenere un buon valore di trasmittanza. E se il Ministro Scajola (che di case se ne intende!) il 26 gennaio 2010 ha stabilito che in zona cimatica F le coperture devono rispettare il vaore di trasmittanza termica U = 0,23 (W/mqK), è bene fare da così a meglio. Forse, quello contro il freddo, è proprio il tetto più semplice da realizzare.
- Un tetto di una zona dove d’estate si soffre il caldo ha invece bisogno di attenzioni diverse e qualche ragionamento in più: se in una zona fredda la corretta coibentazione mi abbassa la bolletta per riscaldamento e mi regala un comfort migliore, in una zona calda una buona coibentazione può rendere superfluo l’impianto di raffrescamento. Mentre qualsiasi isolante è capace di contenere le dispersioni invernali.
Non è che il buon tetto ci raffresca la casa che si è surriscaldata, questo è chiaro, ma impedisce al caldo di entrare in casa in fretta!
Per farla breve
- in zona F, non posso coibentare così tanto fino a che l’impianto di riscaldamento diverrà inutile
- in zona E, posso prendermi il lusso di evitare l’impianto di raffrescamento perchè ho costruito bene.
Il tetto, ottimo d’estate (e ottimo d’inverno), ha bisogno di tanta inerzia termica.
La coibentazione ideale deve avere elevata capacità termica massica ed essere posata su una struttura che anch’essa possa accumulare calore (ecco a cosa possono servire le vecchie tavelle!).
Quindi una coibentazione “leggera” funziona peggio di una “pesante“: la capacità massica, kg/metro cubo, diventa importante perchè il pannello coibente, utile anche d’estate, ha due funzioni:
- non trasmettere il calore (quindi ha un buon lambda, cioè un basso valore di conducibilità termica! cioè poco calore riesce ad attraversare la coibentazione!)
- accumulare molto calore (quindi tanta energia può essere accumulata in ogni kg di coibente, J/(kg K)) (cosa può mai accumulare il polistirene???)
La fibra di legno ha doppia capacità termica massica rispetto alla lana minerale, per capirci!
Persino il D.P.R. del 2 aprile 2009 n.59 si occupa di contenere l’energia consumata per il raffrescamento e raccomanda di rispettare bassi valori di trasmittanza termica dinamica (o periodica):
Udyn basso = buona capacità di un elemento di sfasare il flusso termico che lo attraversa nell’arco delle 24h.
per il tetto è richiesta una Udyn < 0,20W/mqK
- 22 cm. di fibra di legno offrono più di 12 ore di sfasamento e infatti la Udyn = 0,04 W/mqK (molto bassa!)
- 12 cm. di fibra di legno offrono solo 6 ore di sfasamento e infatti la Udyn = 0,20 W/mqK (rispetta solo il DPR!) non garantisce nulla di buono.
morale della favola?
meglio far meglio!
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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