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Meglio un isolamento a cappotto di pochi centimetri o meglio non intervenire?

203 risposte

A volte per vincoli architettonici e a volte per cercare di risparmiare, si decide di intervenire con un isolamento a cappotto di pochi centimetri di spessore. Sarebbe meglio non intervenire?

Decidere un intervento di isolamento è senza dubbio difficile. Non solo scegliere il sistema a cappotto è complicato – ci sono tutti gli altri aspetti che concorrono all’efficienza energetica di una casa… serramenti, impianto di riscaldamentoventilazione… ecc ecc. Tutto sommato la spesa diventa enorme, spesso così alta che si rinuncia a qualsiasi intervento, complici la confusione e i dubbi 😐

prima di decidere un isolamento a cappotto

Se gli argomenti sono tanti, consiglio di dividerli in step per affrontarli uno per volta, senza andare in confusione 🙂

il sistema di isolamento a cappotto

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Intanto ricordiamo che il cappotto non è l’unica scelta possibile, si potrebbe anche valutare un isolamento sul lato interno e anche un isolamento dell’intercapedine, se c’è ed è vuota:
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isolamento sul lato esterno, quindi un cappotto esterno

Appena presa questa decisione, non possiamo riposarci. Ci sono altre decisioni da prendere, e tutte urgenti:

  • materiale isolante
  • spessore isolante
  • zoccolo di partenza
  • nodo parete-marciapiede
  • finitura esterna
  • correzione dei ponti termici
  • progettazione imbotte foro serramento
  • progettazione davanzale
  • sigillature
  • e tanti altri dettagli…

isolamento esterno a cappotto - Meglio un isolamento a cappotto di pochi centimetri o meglio non intervenire? 1

Oggi concentriamoci esclusivamente sullo spessore del cappotto!

spessore del cappotto

almeno 24cm direi io a occhi chiusi senza conoscere nemmeno l’edificio! altri diranno che va bene da 16, ma altri diranno che anche 8cm. sono sufficienti. Un cappotto da otto?

ma chi ha ragione? tutti hanno ragione! e perchè?

Prendiamo a titolo di esempio un sistema a cappotto in EPS, Polistirene espanso sinterizzato (il polistirolo):

Qui sotto una parete isolata con polistirene espanso EPS grigio spessore 180mm – conduttività termica 0,031 W/mK – con tagli anti tensioni pronto per la tassellatura:

isolamento esterno a cappotto - Meglio un isolamento a cappotto di pochi centimetri o meglio non intervenire? 2

Sappiate che le dispersioni delle pareti già si dimezzano con soli 2/3cm di eps :

  • sono infatti i primi centimetri di isolante che cambiano drasticamente il grado di isolamento (è il primo maglione che ci tiene caldi, non il ventiquattresimo uno sopra all’altro! Rendo l’idea con questo esempio?).

Solitamente le vecchie pareti esterne sono costituite di forati o mattoni pieni forse con una intercapedine vuota: la loro trasmittanza termica U, ignorando tutti i ponti termici lineari e geometrici, è probabilmente pari a

U = 2,05 W/(m2K)

cos’è questa trasmittanza U ?

questa è l’energia che attraversa la parete, cioè i Watt di energia che se ne vanno attraverso 1 metro quadro di parete per una differenza di temperatura di 1 grado Kelvin tra dentro e fuori.

isolamento esterno a cappotto - Meglio un isolamento a cappotto di pochi centimetri o meglio non intervenire? 3

quindi se fuori abbiamo 2 gradi di differenza, allora disperdiamo 4 W 😐

con soli 30mm di EPS

La trasmittanza termica delle pareti U pari a 2,05 W/(m2K) scende della metà con soli 30mm di eps: sembra un ottimo punto di arrivo! o no?

stratigrafia eps 3 cm di spessore

legenda:

  1. intonaco calce cemento
  2. mattone pieno
  3. intonaco calce cemento
  4. isolamento
  5. finitura

con 200 mm di EPS

Adesso facciamo come dico io e calcoliamo la trasmittanza che otteniamo con 200 mm di eps (quasi 7 volte lo spessore di prima):

con eps spessore 20cm otteniamo una trasmittanza U pari a 0,18 W/(m2K)

stratigrafia eps 20 cm di spessore

E’ un’ottima prestazione U = 0,18 W/(m2K), ma per capirci, una casa passiva ha normalmente un valore U pari alla metà, intorno ai 0,10 W/(mqK) !

isolamento esterno a cappotto - Meglio un isolamento a cappotto di pochi centimetri o meglio non intervenire? 4

cosa succede variando lo spessore del cappotto:

  • 3 cm di EPS ci cambiano la bolletta della casa
  • 20 cm di EPS ci stravolgono la casa:

la trasmittanza dell’involucro è scesa del 90% con lo spessore 200mm, e non della metà.

riflessioni che possiamo e dobbiamo ancora fare

La spesa per la fornitura e posa di un cappotto esterno non è data dalla quantità di spessore di polistirolo, ma è piuttosto una somma delle voci più rilevanti :

  • ponteggio,
  • preparazione del fondo,
  • incollaggio,
  • tassellatura,
  • rasatura e armatura,
  • finitura esterna
  • consulenza tecnica
  • pratica edilizia
  • comunicazioni all’ENEA
  • piano di sicurezza
  • eventuale occupazione di suolo pubblico o privato vicino.

Tutte queste lavorazioni sono da pagarsi sia che scegliamo lastre isolanti in EPS da 3cm che da 20cm.!

isolamento esterno a cappotto - Meglio un isolamento a cappotto di pochi centimetri o meglio non intervenire? 5

allora parliamoci chiaro:

Se valutiamo un sistema di isolamento a cappotto di un materiale più pregiato: in fibra di legno o in idrati di silicato di calcio o in sughero per esempio, devo tener conto che ogni centimetro di spessore del pannello ha un forte peso sul costo totale !

Se il cappotto in EPS grigio ha un costo materiale che si divide in 2 voci:

  • componenti del sistema circa 20€/mq
  • pannello isolante da 10cm di spessore circa 16€/mq
  • totale 36€

guardiamo cosa succede raddoppiando lo spessore:

  • componenti del sistema circa 20€/mq
  • pannello isolante da 20cm di spessore circa 33€/mq
  • totale 53€

Possiamo pagare un isolamento di spessore doppio pagando solo 16€ in più.

in conclusione? meglio far meglio!


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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203 risposte a “Meglio un isolamento a cappotto di pochi centimetri o meglio non intervenire?”

  1. @ alessandra

    le scale dovrebbero essere in legno e desolidarizzate dalle pareti fredde evitando il ponte termico di ogni gradino o pianerottolo

    il bagno al piano terra può nascondere gli impianti con una struttura di cartongesso ma il cemento della parete fredda deve essere pre isolato, per esempio con XPS goffrato incollato su tutta la superficie.
    ottima la stufa a legna al primo piano.
    ottimo al piano terra (gli igloo non isolano per nulla, anzi disperdono allegramente) un radiante a pavimento a 24 volt per avere il controllo a distanza.
    Il radiante a pavimento può diventare energivoro per mantenere una temperatura minima durante l’inverno più rigido, ma ottimo per avere confort all’arrivo di venerdì.
    La VMC sarà indispensabile per evitare accumulo di umidità durante il weekend, che poi condenserebbe quando gli impianti vengono spenti.
    Ci vorrebbe un pizzico di fotovoltaico con esposizione favorevole invernale per gli assorbimenti durante le assenze 😉

  2. Avatar Alessandra
    Alessandra

    Grazie mille, è stato utilissimo.
    La casa è su due piani di 25 mq ciascuno, più il sottotetto, collegati da scale , e c’è solo un ambiente separato che è il bagno al piano terra che pensavo di realizzare con pareti di cartongesso.
    Per riscaldamento ci sarebbe una stufa a legna al primo piano e al piano terra (isolato con igloo) pensavo ……ahi ahi! di utilizzare i pannelli radianti a pavimento a 24 volt per avere il controllo a distanza, per evitare un’ altra canna fumaria e un’altra stufa.
    Speravo che radiante a pavimento su 25 metri quadri accendendolo da remoto…potesse andar bene per mantenere una temperatura minima durante l’inverno più rigido, avere un minimo di confort all’arrivo di venerdì e soprattuto…evitare un’ulteriore stufa e canna fumaria ????

    Adesso vado a leggere tutti gli articoli sul riscaldamento…?

    Grazie ancora, se ha altri suggerimenti…

  3. @ alessandra

    che fortunata!
    un ambiente abitabile confinato nel cemento non è proprio l’ideale, ma probabilmente è un’esigenza dell’ingegnere delle strutture.
    le superfici interne andranno preparate con uno strato interno isolante continuo interrotto solo dai fori finestra:
    1- se si vuole dare importanza solo all’aspetto termico e funzionale risparmiando qualche cm di spessore farei una simulazione con pannelli in idrati di silicato di calcio e finitura interna naturale a calce
    2- se si vuole dare maggior importanza alla scelta del materiale che avvolgerà il nuovo ambiente abitabile, senza dubbio farei una simulazione con blocchi o pannelli in calce canapa che si comportano sempre come igroregolarori degli ambienti ma garantiscono la non presenza di cemento.
    Non perchè vada di moda la bioedilizia, ma perchè è meglio condurre una vita sana 😉

    Ovviamente tutto va progettato tenendo conto che
    – il solaio di pavimento richiede un isolamento ottimale per evitare l’effetto cantina
    – i divisori interni saranno a secco ma non connessi alla parete esterna fredda in cemento
    – meglio evitare mobili aderenti alle pareti disperdenti
    – il tetto, probabilmente in legno, deve garantire la tenuta all’aria e non deve avere elementi portanti che passano dal caldo al freddo
    – meglio evitare un radiante a pavimento tradizionale perchè ha troppa inerzia e risulterebbe difficilmente gestibile nel weekend
    – è utile una VMC puntuale per servire camera e bagno dove si produce più umidità per evitare accumulo di vapore negli interni

  4. Avatar Alessandra
    Alessandra

    Articoli e approfondimenti chiarissimi! Utilissimi!
    Gent.le Federico, devo demolire una vecchia stalla/fienile in pietra e ricostruire (zona climatica F). L’ingegnere mi propone muri in cemento riutilizzando la pietra della demolizione per il rivestimento esterno (che sono obbligata a usare dai vincoli) .Si pone il problema di cosa mettere internamente per evitare troppa dispersione termica e condensa, essendo una casa utilizzata solo nei week end.
    La ringrazio
    Alessandra

  5. @ stefano

    ne penso male. certamente isolerà, ma perchè mai affrontare un isolamento del sottotetto con un materiale così antipatico con tutti i meravigliosi materiali flessibili in pannello o sfusi in granuli o fiocchi che ci sono?

    il rischio muffa c’è solo nel perimetro del soffitto dove il solaio isolato caldo incontra la parete fredda nella zona del cordolo

  6. Avatar Stefano
    Stefano

    Salve, cosa ne pensa per isolare un sottotetto con poliuretano espanso a spruzzo ? è una scelta buona per l’inverno ? dura nel tempo e traspira il soffitto di casa o rischio muffe ?
    Grazie.

  7. @ gianluca

    se si vuole approfittare del Bonus facciate si devono rispettare dei requisiti minimi che credo 80mm di idrati di silicato di calcio non possono soddisfare. (si deve eseguire il calcolo della stratigrafia con tutti gli strati intonaci inclusi)

    se si tratta di Bonus ristrutturazione il 50% è assicurato a qualsiasi intervento di manutenzione.

    detto ciò
    questo sistema a cappotto in idrati di silicato di calcio autoclavato
    è il tipico isolante che essendo più costoso di altri obbliga a stare attenti agli spessori
    è un materiale per cappotto che io prediligo tra molti altri
    è a meno rischio di errori di posa di altri
    è di qualità elevatissima

    e detto anche questo
    aggiungo che in questa zona climatica E quasi F bisognerebbe posare il massimo spessore possibile e certamente almeno il doppio.

    quindi penso che
    80mm di spessore offrono certamente un beneficio, ma richiedono anche una spesa di circa 100€/mq che non è una cifra da poco
    ci sarà un po’ più comfort, un po’ meno bolletta da pagare, ma la casa non sarà eccezionale
    160mm di spessore cominciano ad essere un isolamento interessante e la spesa richiesta salirà di altri 20€/mq

    e già che il cappotto si fa una sola volta nella vita, che la bolletta energetica è sempre più elevata, che una casa altamente isolata garantisce soddisfazioni mai conosciute prima:
    200mm di spessore cappotto sono altamente consigliabili. certo passiamo da 100 a 140€/mq, ma anche economicamente parlando è una buona idea

  8. Avatar gianluca
    gianluca

    Gentile Federico, mi correggo e faccio venia .
    Volevo scrivere idrato di CalcioSilicato ( nome commerciale MULTxxOR di YTxxG).
    E parlavo proprio di un cappotto termico esterno,di 8 cm , del quale ho un preventivo,
    da applicare su unifamiliare
    anni 60,
    muro in bimattone da 45cm.
    Zona climatica E..
    2911Gradigiorno–
    APE 2017 380kWh\mq.
    Nel senso, leggendo ( da ignorante) qualche articolo e scheda sul web..mi parrebbe appena sufficente ( comunque il costo è decisamente alto se non potro accedere a Bfacciate , Ristrutturazione o altro..).

    Che dice ? MEGLIO UN ISOLAMENTO A CAPPOTTO DI POCHI CM O MEGLIO NON INTERVENIRE
    chiedo cortese parere spassionato
    ..grazie !

  9. @ gainluca

    parlando di pannelli isolanti in calcio silicato immagino che lei si riferisca ad un isolamento sul lato interno e non ad un sistema a cappotto.
    i pannelli in idrati di silicato di calcio autoclavato potrebbero invece essere l’isolante di un sistema a cappotto ma anche l’isolante sul lato interno.

  10. Avatar Gianluca
    Gianluca

    Buon giorno, rimanendo su cambio ma non stravolgo il rendimento termico di casa, vorrei un gentile spassionato parere su cappotto da 8cm in Calcio Silicato ( nb..non idrato di calcioSilicato) su unifamiliare anni 60, muro in bimattone da 45cm. Zona climatica E..2911Gradigiorno. …sono forse appena sufficienti ? Grazie

  11. @ Roberto

    come rispondevo l’altro giorno, ho profonda “antipatia” per le case in cemento armato rivestite di EPS sia dentro che fuori.
    è certamente una soluzione innovativa, sicuramente veloce (attenzione ai tempi di asciugatura! l’acqua di cantiere non è da sottovalutare).

    dal punto di vista “umano” non capisco perché dovrei vivere in un bunker con polistirolo (che tra l’altro non è esattamente l’isolante ideale da mettersi dentro casa ? ma fa da cassero, quindi c’è, sia dentro che fuori).

    io eviterei questo sistema costruttivo senza alcun dubbio e senza fare confronti, ma lei ha ragione:

    sarebbe interessante buttare giù un articolo confrontando diverse stratigrafie!

  12. Avatar ROBERTO
    ROBERTO

    oTTIME E UTILI INFORMAZIONI PROGETTUALI ED OPERATIVE
    GRAZIE.
    desideravo chiedere un parere riguardo il confort ambientale se decido di utilizzare una soluzione strutturale con pareti in cls entro cassero in EPS, ovvero un confronto , sul tema, rispetto una struttura con pareti in laterizio alveolato e cappotto esterno.
    grazie

  13. @ Diego

    grazie, si c’era un errore nel testo.

    un cappotto di grosso spessore di solito accompagna la sostituzione dei serramenti e quindi il foro finestra va riprogettato: qui non si può generalizzare la soluzione ma il progetto migliore prevede sempre che il serramento venga portato verso il filo esterno se non addirittura nello spessore del cappotto.

    i componenti del sistema a cappotto offrono una discreta varietà per i fissaggi sicuri con taglio termico, se tutto previsto in anticipo.

    puntare su un cappotto esterno di basso spessore con la speranza che il surriscaldamento estivo si abbassi durante la notte perchè l’energia interna attraversi la stratigrafia da dentro verso fuori è una speranza vana.
    il surriscaldamento estivo si può evitare solo in questi modi:
    – controllando l’ombreggiamento
    – progettando il materiale isolante per ottenere forte sfasamento
    – facendo ventilazione naturale notturna

    è corretto:
    purtroppo disperdere attraverso le pareti la metà di prima non significa dimezzare la richiesta energetica dell’edificio – le dispersioni totali di un edificio hanno molte componenti.
    e purtroppo anche dimezzare il consumo per riscaldamento non dimezza la bolletta che è carica di costi fissi e utenza

    Isoliamo comunque il più possibile! per dipendere poco dagli impianti e per accorciare le stagioni del riscaldamento.
    E progettiamo i materiali per una migliore protezione estiva.

  14. Buongiorno,
    piccola disgressione sui vantaggi di un isolante di forte spessore “doppio”:
    Pro:
    la citata performance con un minimo costo di differenza ovvero il doppio per la sola materia prima (ps vi è un errore nell’esempio finale visto che in entrambi i casi si specifica spessore 10).
    Contro:
    Se si interviene su un edificio esistente mantenendo il forte spessore anche nelle imbotti bisogna allargare in modo considerevole i fori è non sempre è fattibile.
    Qualsiasi fissaggio di elementi sulla parte esterna implica scelta opportuna.
    Isolare oltre misura implica che il calore accumulato (estate) non viene smaltito naturalmente.
    Dimezzare la trasmittanza delle pareti non significa dimezzare la richiesta energetica dell’edificio e quando si raggiungono certi valori il risparmio non compensa i costi.

  15. @ Mario

    bella domanda!
    questa TILLICA Pasta rispetta i CAM nel settore edile Calcestruzzi confezionati e preconfezionati (intonaci)

    TILLICA Pasta non contiene materiale di riciclo.

    nel rispetto delle regole di efficienza energetica (relazione ex-legge 10), il valore di conduttività termica “D” dichiarato dal produttore deve essere trasformato in valore di conduttività di progetto in accordo con la norma di riferimento UNI EN ISO 10456, e TILLICA Pasta ha un meraviglioso lambda D con soli 5mm di spessore O.0020 W/mK

    però, per godere del Superbonus al 110% i materiali isolanti devono rispettare i CAM e quindi contenere una quantità minima di materiale riciclato e/o recuperato.

    quindi non saprei darle una risposta

  16. Avatar Mario Milani
    Mario Milani

    Vorrei fare il cappotto e altri lavori con il superbonusdel 110%,posso usare le nanotecnologie per bassi spessori? Tipo la Tillica, o altri simili utilizzando dolo 5,6 mm?,
    Grazie per la cortesia

  17. @ Massimo

    non ho mai avuto esperienze di cappotti con il Pannello termoisolante in resina fenolica rigida espansa con rivestimento in fibra di vetro.
    ho letto che questi pannelli hanno un odore molto lieve e possono essere usati solo all’esterno o in locali continuamente ventilati. Forse perchè contiene 2-cloropropano?
    i Composti organici alogenati o anche organo-alogenati sono molecole organiche contenenti uno o più atomi di alogeni (F, Cl, Br e I). Questi composti molto pericolosi provocano danni all’ambiente e hanno tempi di degradazione lunghi.

    certo che una conduttività termica Dichiarata pari 0,020 W/(m*K) farebbe comodo in molti casi

  18. Avatar Massimo

    Buon giorno, cosa ne pensa dei pannelli per cappotto in fenolico espanso?? Grazie.

  19. @ Gianluca

    l’ape dice che la prestazione invernale dell’involucro è pessima. ma lei cosa dice? e le bollette cosa dicono?

    se la casa del 2016 è nuova costruzione nei documenti lei può risalire alle esatte stratigrafie opache verticali (le pareti perimetrali) e quelle inclinate di copertura (i soffitti inclinati delle camere in mansarda).
    meglio sempre partire dalla definizione esatta dello stato di fatto prima di avventurarsi in progetti futuri.

    se attualmente il foro finestra ha spallette verso l’esterno senza il risvolto del cappotto in battuta al telaio del serramento sarebbe una buona idea ragionare sulle possibili correzioni

  20. Avatar Gianluca
    Gianluca

    Innanzitutto grazie mille per l’attenzione. Comunque non credevo fosse tutt’altro che pessima(la trasmittanza) anche se l’APE dice che la prestazione invernale dell’involucro è pessima. Purtroppo internamente non mi sarebbe facile intervenire dato che ho i mobili. L’unica possibilità che ho internamente è il soffitto mansardato nelle camere al primo piano. Potrei, magari, dato che l’idea principale è quella di accedere al super 110 con il cambio caldaia con una pompa di calore aria acqua (eliminando completamente il gas), cambiare i serramenti con infissi più prestanti e magari eliminare il ponte termico del davanzale in marmo, che dall’estero entra in casa, e aggiungere spallette coibentate che diano continuità all’isolamento fino alla finestra… Cosa ne pensa..
    Grazie ancora.
    Gianluca.

  21. @ gianluca

    una trasmittanza termica della parete di 0,24 W/m²K non è pessima, al contrario.
    volendo intervenire senza disturbare l’aspetto esterno e il vicino si potrebbe forse progettare un intervento di isolamento termico sul lato interno,
    occasione unica e rara per
    – rinnovare gli interni
    – e attenuare i ponti termici che in origine erano stati trascurati

    circa i dettagli costruttivi e di posa bisognerebbe vedere le foto dello stato attuale dei prospetti e dei fori finestra

  22. Avatar Gianluca
    Gianluca

    Salve a tutti e buon ann!! Scrivo perché avrei bisogno di una vostra opinione. Vivo in una villetta a schiera in provincia di Brescia. L’APE, che ho fatto per l’acquisto(2016), ha dichiarato che l’involucro e mediocre in estate e pessimo in inverno con una trasmittanza di 0,24 W/m²K che in zona climatica E deve essere minore o uguale a 0,23 W/m²K. La mia intenzione è quella di poter migliorare l’involucro anche se il mio vicino non ne è intenzionato. Posso ugualmente migliorare la parte di involucro della mia proprietà senza creare disagio e soprattutto rovinare la parte di cappotto del mio vicino? Ah non ho voglia di mettere le mani sugli infissi, perché sono in buone condizioni ma modificherei la sporgenza dei rispettivi davanzali è fattibile secondo voi? Grazie mille per un eventuale risposta! A presto.
    Gianluca.

  23. @ Atos,
    esattamente come per la casa di Marco, indicherei un lavaggio delle facciate per stendere un primer senza solventi rinforzato con quarzo per sottofondi debolmente o non assorbenti.
    se lei ha già scelto il sistema a cappotto e individuato il fornitore del sistema può certamente individuare i prodotti che sono più idonei. se non volete la mia assistenza, approfittate del referente tecnico del produttore!

  24. Avatar Atos Bortolotti
    Atos Bortolotti

    La mia domanda è simile a quella del sig Marco, tuttavia mi sarebbe utile un suo parere. Vorrei fare il cappotto in EPS in una casa di metà anni 70 rivestita di piastrelle in klinker 22×11 cm con fuga di 1 cm e chiedo se posso applicare i pannelli direttamente. Le piastrelle sono attaccate benissimo e la fuga in cemento è marcatamente convessa. Ho ricevuto pareri molto discordi e sono confuso, chi mi dice che le piastrelle vanno eliminate, chi mi dice che occorre un cappotto meccanico, chi mi dice che posso applicare i pannelli sopra le piastrelle senza problemi. Sono confuso e vorrei partire con dubbi. Zona climatica E, pedemontana della provincia di Modena
    Grazie in anticipo

  25. direi che se il rivestimento esterno in mosaico è ancora molto aderente e in buonissimo stato si potrebbe preparare la posa del sistema a cappotto facendo un accurato lavaggio delle facciate per la stesura di un aggrappante.
    questo primer senza solventi rinforzato con quarzo dev’essere idoneo al pretrattamento di sottofondi debolmente o non assorbenti.
    dopo la stesura di questo primer aggrappante che dovrebbe garantire un alto grado di aderenza sulle facciate l’applicatole dovrebbe fare una verifica di tenuta allo strappo.

  26. vorrei chiedere se i pannelli in EPS si possono applicare direttamente su una facciata esterna composta da piastrelline tipo mosaico o è necessario creare un fondo nuovo per applicare i pannelli.

  27. l’eps è certamente un materiale poco adatto per la protezione dal caldo ma
    e c’è un ma,
    se la struttura esistente ha già una certa massa può trovare nell’eps la soluzione alle dispersioni invernali e aggiungere qualche ora di sfasamento per la prestazione estiva.
    un sistema a cappotto con eps grigio garantisce inoltre che i riflettori di infrarossi riducano la trasmissione del calore di irraggiamento.
    dunque l’eps bianco è l’isolante meno adatto.
    tutto questo commento è anche validato da una certa economicità del pannello.

  28. Ma l’EPS è davvero il materiale adatto per l’italia? Col caldo che c’è in estate sia al nord sia al Sud, che spessore andrebbe messo per avere più di 12 ore di sfasamento?

  29. lei non ha preso un bidone, al contrario, ha preso la qualità.
    è vero che la conduttività è migliore, ma i pannelli in idrati di silicato di calcio sono pannelli isolanti minerali che appartengono al gruppo dei calcestruzzi leggeri porizzati, induriti in autoclave a vapore: sì è una famiglia di pannelli che viene usata per sistemi a cappotto esterni di elevata qualità, ma i pannelli per interni sono specifici e mi sembra abbiano una densità inferiore.
    quindi sia felice e si goda i suoi pannelli in silicato di calcio a cappotto interno, che sono comunque buoni isolanti e incredibili e fanatstici igroregolatori con elevato PH 10,5 ca. e solitamente composti di calce, o calce aerea, cellulosa, sabbia di quarzo, o polvere di marmo, o silicato
    privo di cemento.

    per approfondire l’argomento si legga https://espertocasaclima.com/2012/07/09/pannelli-silicato-calcio-pannelli-idrati-silicato-calcio/?highlight=idrati%20di%20silicato

  30. Disturbo per una curiosità.
    Ho visto che diverse aziende di recente forniscono anche il calcio silicato idrato per interni garantendo isolamento, assenza muffe ecc…sembrerebbe con gli stessi benefici del calcio silicato posato nel mio appartamento. Nel 2015 quando ho eseguito l’intervento mi era stato sconsigliato perché il calcio silicato idrato è destinato a isolamenti esterni. Il primo pensiero che ho avuto è stato quello di aver preso un bidone ( soprattutto per le proprietà isolanti e il risparmio in bolletta di riscaldamento… per me sono 750 mcubi annui)…..ma ormai….. Lei cosa ne pensa?
    Andrea

  31. le vistose condense del suo conoscente sono anche dovute alla cattiva gestione della casa, troppa umidità in ambiente va smaltita regolarmente con una corretta ventilazione.
    grazie del contributo!

  32. Grazie per la risposta e ancora per l’aiuto datomi a suo tempo. Completo il post precedente ricordando che la mia inizialmente ero titubante sulla posa del calcio silicato. Poi un giorno sono capitato in una casa dove il proproetario su consiglio di un muratore ha fatto isolare il suo appartamento su casa datata costruita in mattoni, con polistirolo (quello bianco per capirci) accoppiato a cartongesso. Dopo 1 anno e mezzo dall’intervento il polistirolo e il cartongesso erano zuppi di una roba verde puzzolente causa condensa. Il mio appartamento ha lo stesso orientamento di quello del mio conoscente e per la conformazione generale del condominio dove è inserito riceve pochissima luce solare ( e zona climatica E vicino Conegliano ). Per cui mi sono deciso verso il calcio silicato. Rimane un po’ il rammarico per non aver potuto utilizzare altri materiali di origine naturale (anche il pavadentro mi era stato sconsigliato perché la mia parete non è traspirante). Tuttavia il clima in casa è asciutto e si sta bene. Non mancherò un contributo per il suo servizio. Buoba giornata.
    Andrea

  33. penso sempre che un pannello in calcio silicato o un pannello in idrati di silicato di calcio autoclavato sia una soluzione :
    – salubre perchè impiega materiali inerti che poi saranno rifiniti con pitture murali o intonachini fini di qualità a calce
    – facile, perchè l’applicatore deve solo concentrarsi ad incollare con cura i pannelli
    – sicura, perchè il controllo della migrazione del vapore è svolto dal materiale stesso

    Il fatto che non offra una conduttività bassissima è un argomento che poi non interessa a tutti:
    le cose che vorrebbero tutti sono :
    – un ambiente con temperature superficiali interne confortevoli senza condense e muffe
    – dispersioni termiche più contenute
    – sfruttare il vecchio impianto di riscaldamento ancora ben funzionante

    ringrazio per la sua testimonianza!
    interessante che lei continui a leggermi dopo aver fatto i lavori di efficientamento nel 2015.

  34. Buona sera dott. Sampaoli.
    L’avevo contattata alcuni anni fa per problemi di condensa/muffa su ponti termici nel mio appartamento risolti definitivamente con la posa di isolamento interno in calcio silicato da 3 cm su tutto il perimetro. Vorrei segnalare la mia esperienza.
    La ringrazio anzitutto perché grazie ai suoi consigli non ho seguito varie soluzioni accoppiate di polistiroli con cartongesso e barriera vapore.
    La sezione della parete verticale che è stata oggetto di intervento è composta da (da esterno a interno) laterizio 25 cm, polistirene espanso estruso celle chiuse 4 cm, tavella 8 cm, ora calcio silicato 3 cm.
    Il risultato dopo tre anni è muffa = 0, radiatori con mandata a 35 e temperatura interna negli ambienti:
    zona giorno e bagno 21 gradi, zona notte 19.5 .
    La caldaia è una semplicissima istantanea a camera stagna del 2003.
    L’appartamento ha una superficie di 100 mq.
    All’epoca avevo anche chiesto informazioni a varie aziende riguardo la posa di pannelli in fibra di legno anziché calcio silicato perché incuriosito dalla minore trasmittanza. Tuttavia alcuni posatori interpellati (e lo stesso posatore del calcio silicato che tratta anche tutte le fibre natutali e costruttore di case in legno) avevano sconsigliato la posa della fibra di legno perché il muro perimetrale oggetto di intervento è poco traspirante e avrebbero potuto verificarsi problemi di condensa interna; la barriera a vapore sarebbe risultata rischiosa.
    Il calcio silicato per i posatori sarebbe stata la soluzione definitiva e non rischiosa per risolvere tutti i ponti termici. Cosa pensa a riguardo?
    La curiosità nasce da alcune discussioni con amici che si occupano di isolamenti e ritengono il calcio silicato nel mio caso la soluzione più adatta, che non sarà la più performante dal punto di vista termico ma sicuramente la più sicura.
    Grazie.

  35. salve e grazie per la disponibilità.
    infissi saranno posati si a filo muro estrerno esistente ma su monoblocchi prefabbricati atti a coibentare cassonetti, davanzali e spalle.

    la scelta del vetro cellulare è nata sia dall’esigenza di recuperare un piano terra alto 240m (che diventerà 280m finito) sia perchè la collina è molto umida essendo un versante.

    interessante l’idea di ridurre spessori…io stavo pensando anche di valutarlo in base alla esposizione.

    è un piacere confrontarsi.

    grazie

  36. penso che lo farei anch’io uno spessore così. magari anche 280 260mm ma non mi accontenterei di meno.
    visto che devo farlo lo faccio sul serio! direi tra me e me nelle notti insonni.

    certamente la scelta di un isolamento così spinto con serramenti ad alte prestazioni dovrebbe regalarsi una posa dei telai a sbalzo evitando di accontentarsi di posarli a filo esterno muro esistente.
    visti gli ingombri sarà bene valutare la ridotta vista esterna dai fori finestra attuali: le spallette, come i davanzali e l’architrave saranno molto più esterni…
    se diventasse un ostacolo alla vista si può ragionare su eventuali smussi laterali trasformando l’applicatore in artista.

    dopo tutte queste fatiche, spero che la casa possa contare su un impianto vmc, oppure su qualche vmc decentralizzata che permetta una ridotta ventilazione manuale.

    rivestire il piano terra con vetro cellulare: è di fatto una barriera al vapore. forse la struttura ha bisogno di questa funzione perchè è seminterrata, io non lo posso sapere. come non so se e come il piano terra verrà sfruttato o abitato.

  37. Salve. Sono un suo grande ammiratore. Stiamo valutando di posare un cappotto di 300 mm EPS con grafite detensionato su tutta la superficie dell’edificio che si trova in collina e per meta del giorno in ombra. Molti mi dicono che sono pazzo ma dai calcoli con sw casa clima arrivo ad indici di prestazione molto elevato (23kw/mqa). Per una casa di 250 mq degli anni 60. Sono un pazzo? Io credo nella in +involucro – Impianti. Ovviamente finestra e portoncini meno di 1.elimimanzione dei ponti termici (come balconi e Cornicioni) e lungo il perimetro un isolame di vetro cellulare sp 25 cm lungo 1metro. Piano terra interno vetro cellulare. Cosa ne pensa?

  38. ho capito la descrizione, ma ovviamente vorrei vedere.
    1800 GG significa che non siamo in zona fredda e l’edificio vorrà anche ottenere una protezione dal surriscaldamento.
    come si comporta attualmente la casa in estate?
    che pannelli sono stati decisi per la posa del cappotto?
    che spessore verrà applicato?

  39. Buonasera signor Sampaoli, vivo in villetta di due piani degli anni 70 in zona 1800 gradi giorno fatta di mattoni pieni (25 cm) e caratterizzata dalla presenza di bozze di pietra forte (che sporgono dai 2 ai 4/5 cm rispetto all’intonaco) messe al posto dei mattoni sia sugli spigoli delle pareti (max 30 cm di lunghezza) sia a partire dal marciapiede per un altezza di 80 cm (di cui 20 in corrispondenza del vespaio, 20 del solaio ed i restanti 20 dell’inizio del piano terra). Vorrei coibentare ma le caratteristiche della casa mi portano ad un dilemma: accettare un compromesso di cui non riesco a valutare la bontà oppure non effettuare niente? Nel caso di intervento le due ipotesi che si prospettano sono: a)intervengo con cappotto solo sul lato nord tagliando le bozze della fascia bassa o smussandole e applicando uno spessore differenziato (12 cm sopra 8 in corrispondenza bozze) mantenendo le bozze degli spigoli senza coibentazione e applicando all’interno una forma di correzione del relativo ponte termico; b): Intervengo con cappotto su tutte le pareti lasciando le bozze degli spigoli e della fascia del piano terra intervenendo con correzioni sui due tipi di ponti termici. Nella sua esperienza ha trovato situazioni analoghe che hanno portato a sciogliere un tale dilemma? Grazie per l’attenzione e per questo interessante blog di approfondimento.

  40. la omogeneità di comportamento di tutti i componenti del volume riscaldato premia il comfort interno, quindi non è solo un fatto di numeri.

    visto che è la parete nord a presentare uno stato di fatto diverso dalla porzione est ed ovest sarà sufficiente indicare uno spessore diverso per il pannello isolante scelto per l’intervento di posa del cappotto senza preoccuparsi troppo delle ore di sfasamento probabilmente insufficienti.

    consiglio però sempre di fare l’ analisi delle prestazioni invernali e anche della protezione estiva per conoscere secondo il Metodo dei parametri qualitativi in che situazione ci troviamo post operam!

    secondo il nuovo DM 26.6.2015 a proposito di protezione estiva è sufficiente che la Trasmittanza termica periodica sia < 0,10 W/m2K) ma questo non garantisce ancora dal veloce surriscaldamento estivo. infatti qualsiasi isolante si posi la U/dyn è sempre soddisfatta...

  41. Salve dott.Sampaoli, le volevo chiedere un’informazione, ho un edificio con parete esposta a Nord con seri problemi di condensa e sviluppo muffe, la parete ha una trasmittanza inferiore ai requisiti di legge attuali ed é di stratigrafia diversa dalle due pareti Est ed Ovest, pensando di fare un cappotto esterno secondo lei vige il principio di uniformare la trasmittanza sulle 3 pareti oppure posso pensare di creare un cappotto su parete nord cercando di non creare troppa diversità di trasmittanza con pareti est ed ovest. La ringrazio

  42. alla fantasia non c’è sicuramente un limite, gli strati potrebbero essere ancora più vari, ma se il senso dell’opera è migliorare la prestazione della parete esistente sarà bene prevedere un sistema a cappotto minerale in idrati di silicato di calcio che è anche un sistema certificato.

  43. La ringrazio per la risposta la zona climatica è D optando per la realizzazione da me proposta cioè 3cm eps e 8cm Gasbeton secondo lei che trasmittanza riuscirei a ottenere? sarebbe un buon compromesso termico/economico?Grazie

  44. il fatto che la muratura in sasso sia asciutta è già una bella notizia per valutare qualche intervento di coibentazione.
    non conosco ne la zona climatica ne il microclima del luogo ne la sensazione di comfort o discomfort del piano terra.

    se l’intonaco esterno è ammalorato e vorrebbe essere rifatto allora sarebbe intelligente valutare un intervento che prevede un termointonaco esterno.

    la proposta di stratigrafia con eps e cemento cellulare potrebbe essere sostituita con un sistema a cappotto minerale in idrati di silicato di calcio.

    se il comfort del piano terra fosse sempre scarso, si potrebbe valutare un intervento sul lato interno per godere di temperature superficiali interne più confortevoli

  45. Salve e complimenti per il blog,mi trovo a fare una scelta difficile…ma qualunque suggerimento a grandi linee va bene.
    Villetta singola ante ’66 in sasso di 50cm di spessore al pt e circa 40 al p1 posizionata in collinetta esposta a parecchio sole (asciutta) volevo realizzare un cappotto termico ma siccome l’ intonaco esterno non è che sia dei migliori per una soluzione solo eps ,mi chiedevo se per contenere i costi di rimozione e ripristino dello stesso sarebbe conveniente termicamente eseguire una parete esterna in cemento cellulare (ytong,gasbeton) con 3cm eps all’interno.Grazie

  46. sono inutili e controproducenti le intercapedini non ventilate, uno spazio perso e male progettato.
    per riempire intercapedini vuote con isolante è possibile progettare materiali sfusi però si dovrà risolvere il nodo finestra e altri ponti termici difficili da attenuare.

  47. Avatar Gennaro
    Gennaro

    Buongiorno e complimenti per il blog sempre molto interessante. Mi è stato consigliato per un lavoro dichiusura perimetrale di una casa, la seguente stratigrafia (interno-esterno): intonaco a base calce, blocco di laterizio da 30, isolante Eps o fibra di legno sp. 6 cm, camera d’aria sp. 5 cm, laterizio da 10 cm, intonaco a base di calce. Pensa sia una buona soluzione in zona D?

  48. io penso che se tale aspetto architettonico sia importante valga la pena il rischio delle tensioni dovute al calore.
    mal che vada si potrà intervenire nuovamente senza l’onere di ponteggi.
    vista la sfida io consiglio la doppia armatura nel rasante e l’uso dei giunti se le lunghezze sono importanti.

  49. Buongiorno. complimenti per il blog sicuramente uno dei piu’ autorevoli nel web sul campo dell’edilizia.
    Le vorrei chiedere un parere, visto che devo realizzare un cappotto termico eps grigio da 16 cm sistema caparol.
    La zoccolatura la vorrei realizzare per questione estetica con uno spessore di 12 cm, con il suo profilo a gocciolatoio e alta 20 cm da terra, sara probabilmente in xps.
    Il problema e’ che per contrasto con il colore chiaro della casa la vorrei realizzare con una colorazione molto scura, nera o blu scurissimo. Potrebbero crearsi dei problemi di tensioni dovute all’irraggiamento solare oppure vista la piccola superficie potrebbe anche non essere un problema?
    Grazie

  50. non è così. come già scritto, l’inconveniente dei blocchi ad alte prestazioni è il fatto di somigliare termicamente ad un materiale isolante e quindi a offrire bassa capacità termica periodica sul lato interno: quella caratteristica importante che aiuta il comfort nei periodi caldi.

  51. Avatar Gennaro

    Grazie per la sua gentile risposta. Le vorrei chiedere ancora un chiarimento. I blocchi di calcestruzzo cellulare (tipo Ytong) li ritiene adatti solo in zona F a causa della loro bassa massa superficiale, causa di eventuale surriscaldamento interno estivo? Sulla scheda tecnica del blocco Ytong da 45 cm viene riportato un valore dello sfasamento di circa 18 ore è frutto di alchimie matematiche? Abito in zona D, a questo punto forse è meglio orientarsi verso un blocco porizzato rettificato di eguale spessore? Grazie in anticipo

  52. se non necessario, l’isolamento in intercapedine è da evitare per la grande quantità di ponti termici di cui progettare l’attenuazione.
    è invece interessante la progettazione con blocchi ad alte prestazioni che possono anche rinunciare al sistema a cappotto esterno.
    l’inconveniente dei blocchi ad alte prestazioni che contengono isolante per offrire prestazioni ancora più elevate è il fatto di somigliare termicamente ad un materiale isolante e quindi a offrire bassa capacità termica periodica sul lato interno: quella caratteristica importante che aiuta il comfort nei periodi caldi.
    ecco l’importanza della qualità degli intonaci nel correggere e migliorare una stratigrafia in progetto.
    i blocchi in calcestruzzo cellulare non li ritengo adatti alle zone climatiche che non siano zona F.

    approfondisci l’argomento leggendo qui https://espertocasaclima.com/2016/03/costruire-blocco-porizzato-cappotto-limiti-trasmittanza-dm-26-6-2015/

  53. Avatar Gennaro

    Buongiorno, le vorrei chiedere un consiglio costruttivo. per un tompagno esterno è meglio la classica stratigrafia intonaco+forato+isolante+blocco laterizio+intonaco o far ricorso a blocchi termici più performanti tipo Ytong, blocchi porizzati o blocchi con celle riempite di lana di roccia, fibra di legno o perlite di polistirolo.

  54. la protezione invernale delle lane minerali non è affatto male, anzi.
    la densità potrebbe essere anche più elevata raggiungendo i 160kg/mc ma non è questo valore che trasforma un materiale adatto a contenere le dispersioni invernali in uno adatto a proteggere dal surriscaldamento.
    è invece il calore specifico elevatissimo a rendere un materiale più idoneo per ottenere la massima protezione dal surriscaldamento estivo.

  55. Riferendomi al penultimo discorso, perché dice che la lana di roccia ha scarsa protezione estiva nonostante abbia una massa di circa 100 kg/m3?
    Anche come protezione invernale non mi sembra affatto male; il nuovo Rockwool FRONTROCK MAX PLUS ha un lambda di 0,035 ed in più è anche traspirante a differenza dell’eps.

  56. in genere la struttura in pietra offre poco comfort invernale e dunque un isolamento aiuta molto a migliorare la situazione.
    il lato accostato è protetto perchè non è rivolto verso l’esterno, i due lati dove si potrebbe progettare un isolamento a cappotto sul lato esterno sono da sfruttare:
    fin qui si otterrebbero già 3 lati isolati e si godrebbe della massa della parete in pietra come accumulo invernale.
    se il 3° lato della casa insiste sulla veranda del vicino e si potrebbe solo rifare le malte è conveniente prevedere un termointonaco esterno per migliorare la situazione + in caso un eventuale isolamento sul lato interno.
    Tutto questo avendo cura di attenuare eventuali ponti termici derivanti dallo stato di fatto.
    Se possibile è consigliabile aumentare quanto possibile lo spessore dell’isolante sul lato interessato dai venti dominanti da nord-est o piantumare con sempreverde il lato ventoso.

  57. rivestire il pilastro sui 3 lati è una correzione molto accurata del ponte termico pilastro e per di più in cantiere non è affatto un problema, basta deciderlo.
    coprire l’isolante con una tavella è un’abitudine comune in cantiere, ma non è proprio l’ideale sprecare 5cm di spessore con materiale poco coibente.
    più difficile è la soluzione del solaio che probabilmente ha solo 6cm in totale da dedicare ad una maggiore coibentazione.

  58. Avatar Elisabetta
    Elisabetta

    Buongiorno,
    vorrei un suo parere in quanto ho già richiesto due preventivi per fare un cappotto ma solo ora leggendo qua e là mi sto rendendo conto che forse è una spesa inutile.
    Le spiego stiamo ristrutturando una vecchia casa situata nel carso Triestino quindi in una zona molto umida e fredda d’inverno ma abbastanza fresca d’estate. La casa è accostata su di un lato ed un altro lato è situata in un’altra proprietà i quali hanno costruito una veranda in legno appoggiata al nostro lato (privo di finestre) e non possiamo quindi fare alcun cappotto. Quindi purtroppo possiamo fare il cappotto solo su due lati è sufficiente o è meglio rifare le malte e lasciare la casa così com’è. La casa è fatta di pietra ma rivestita con malta sia internamente che esternamente.

  59. Avatar Giovanni

    Purtroppo con bassa conducibilità aumentano i costi dei materiali.
    Con muratura U 0.225 e la seguente stratigrafia pilastro-trave: -intonaco calce cm 2, pilastro c.a. cm 30, isolante schiuma polyiso 0.026 cm 9, tavella cm 5, intonaco calce idraulica cm 2- da calcoli manuali arrivo ad una trasmittanza di 0.25-0.26 rientrando nei limiti del 15% di U della parete. Mettendo xps negli stessi spessori non rientro nei limiti. Secondo lei rivestendo il pilastro su tre lati e trave su due lati (esterno cm 9 e laterali con spessore minore 4-5 cm) si rientra nel limiti del 15 % ? E’ consigliabile l’uso dei pannelli con schiuma polyiso oppure utilizzare xps, neopor, pannelli tipo celenit o altro?
    Grazie e buon anno.

  60. ad attenuazione del ponte termico pilastro è in genere più semplice posare xps di spessore pari al grezzo disponibile pareggiando il filo esterno tamponatura in laterizio porizzato.
    cosa penso dei materiali con conduttività ancora migliore ad attenuazione del ponte termico? che sono molto utili

  61. Avatar Giovanni

    Buonasera sig. Sampaoli, una domanda da porle: struttura in c.a. con tamponamento da effettuare con mattone alveolare porizzato cm 45 posto in verticale filo interno pilastro con malta termica U= 0.225, per la correzzione del ponte termico come da stratigrafia da interno – intonaco a calce, pilastro in c.a. 30 cm, isolante, mattone cm 6 o 8 ( oppure tavella cm. 4) – quale sarebbe la miglior soluzione di isolante (posizionamento e spessore) per arrivare ad U prossima a quella della muratura? Del pannello aerogel con ? 0.014 che ne pensa?
    Grazie.

  62. grazie.
    eps e lana di roccia sono due ottimi materiali isolanti (il primo anche più economico ma meno valido come protezione acustica) ma contro il caldo sono poco performanti.
    per giudicare la prestazione estiva ottenibile dalla stratigrafia si deve calcolare completa di muratura e intonaco. poi prendere la decisione.
    chieda al suo tecnico il confronto e la verifica delle prestazione secondo il nuovo DM 26.6.2015 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,10 W/m2K) e secondo il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento possibilmente > 12 ore)

  63. Buongiorno, complimenti per questo blog, volevo chiederle per un’ abitazione in zona climatica E con t di progetto -6 e dove d’estate comunque si raggiungono i 37 gradi lei consiglierebbe su poroton da 30 14 cm di eps o 14 di lana di roccia o addirittura converrebbe salire con gli spessori?

    grazie per la disponibilità.

    Marco

  64. la lana di vetro è sicuramente materiale non a rischio incendio.
    per l’intervento con un sistema a cappotto è importante che le due offerte ricevute riguardino 2 sistemi certificati e non pannelli acquistati e posati con materiali diversi portati in cantiere.
    se si tratta di eps con grafite le sue prestazioni invernali sono sicuramente superiori
    la lana di vetro è invece acusticamente più prestazionale
    per quel che riguarda la protezione estiva bisognerebbe analizzare le stratigrafie e confrontarle: entrambi i materiali sono scarsi sotto l’aspetto protezione dal surriscaldamento estivo.

  65. Avatar Vincenzo
    Vincenzo

    Devo far mettere il cappotto termico esterno in zona E gradi giorno 2600 dove è presente già il poroton 600 da 30 cm, tra le varie proposte a parità di costo devo scegliere tra 20 cm di eps o 20 in lana di vetro, l’indecisione è massima dato che l’eps per varie ragioni non mi convince molto data la sensazione di “poco”, mentre la lana di vetro mi sembra più solida ed è anche antincendio ma nel contempo la lavorazione è più complicata e delicata per le fibre.
    Che ne pensa?

  66. le superfici interne fredde e l’umidità un po’ troppo elevata in camera porta alla formazione di muffa (arieggiare d’inverno, magari un po’ troppo a lungo, raffredda ancora di più le superfici – aggiungiamo il fatto che magari il riscaldamento sia anche spento…).

    Poter isolare l’intercapedine è senz’altro una buona occasione di intervenire economicamente, purtroppo i contorni finestra, l’incontro con i solai interpiano e altre porzioni strutturali resteranno freddi: l’insufflaggio non attenua questi ponti termici.

    le palline di polistirolo sono senz’altro economiche ma non migliorano la prestazione estiva: meglio farsi preventivare un intervento con insufflaggio di fiocchi di cellulosa o meglio ancora, con perlite.

    non consiglio mai pitture termoisolanti che portano sicuramente emissioni di voc in ambiente e non migliorano la traspirabilità dell’intonaco interno. leggi anche: https://espertocasaclima.com/2015/03/scegliere-pittura-termoisolante/
    https://espertocasaclima.com/2013/04/coibentazione-pennello-vernici-contengono-dispersioni-termoisolanti-nanotecnologia/

  67. Buonasera,

    da un po di tempo, da quando in casa abbiamo messo gli infissi nuovi nella camera da letto esposta tutta a nord, le pareti sono tutte piene di muffa nonostante la stanza viene arieggiata più volte al giorno.

    Fra me mura interne ed esterne, c’ è un intercapedine e mi hanno consigliato di effettuare un insufflaggio con palline di polistirolo.

    Mi hanno anche detto però altre ditte che in questo modo, essendo il polistirolo un prodotto impermeabilizzante, potrebbe far aumentare il problema di condensa e muffe.

    E mi hanno consigliato un cappotto termico interno, con un rasante termico anti condensazione e successivamente con una pittura termica rifrettente.

    Mi può dare un consiglio ?

    In attesa

    Grazie

    Angelo

  68. la barriera impedisce al vapore di migrare in entrambe le direzioni. sembra una soluzione a tutti i problemi, invece può essere una trappola, sia in periodo di riscaldamento che in periodo estivo.
    meglio un freno al vapore o, meglio ancora, un freno al vapore igrovariabile.

    NB: non è che il vapore entri nell’isolante dall’esterno.. piuttosto il vapore contenuto nell’isolante che inverte la direzione per il cambio stagionale si indirizza verso l’interno e lascia l’isolante asciugare completamente.

  69. Avatar roberto
    roberto

    è corretto ? :
    La barriera al vapore ha il compito di proteggere l’isolante termico dal vapore che proviene dall’interno dell’edificio e come regola va posta sulla faccia “calda” dell’isolante.
    Ha quindi ragione di esistere in quei climi dove si alternano stagioni estive ed invernali con temperature inferiori agli 0°C e dove quindi viene usato il riscaldamento.
    Nei climi equatoriali non serve perché è l’ambiente interno ad essere più freddo dell’esterno, ed in questo caso il vapore tende ad entrare nell’isolante dall’esterno.
    Grazie!!!

  70. negli edifici esistenti i compromessi di cantiere sono moltissimi quando si decidono tutti i particolari esecutivi di una coibentazione esterna.

    nel particolare della porzione che non può avere spessore si potrebbe ragionare su un termointonaco eliminando il vecchio intonaco.

  71. Ho letto con interesse i suoi articoli e gradirei un suo consiglio.
    La casa in cui vivo ha un lato strada (parete rivolta a nord) e 3 interni ed è stata costruita negli anni 50 i cui muri sono generalmente di mattone pieno per circa 40 cm anche perchè alcuni sono portanti.
    Siccome devo fare alcuni interventi su tetto e facciate esterne per rinfrescare e coprire segni di allargamento/chiusura di finestre dovute a due successive ristrutturazioni avvenute nel tempo, stavo valutando l’opportunità di coibentare l’esterno.
    I principali problemi sono dovuti da soglie,davanzali, inferriate e inbotte che richiederebbero, per applicare un cappotto di 8/10cm interventi molto pesanti (stiamo parlando di 20 tra soglie e davanzali in serizzo).
    Oltre al fatto che sul lato strada non posso fare interventi sino al piano stradale, la casa è alta circa 9 metri, perchè il comune non lo permette. Posso eventualmente, eliminando l’attuale intonaco plasticone e uno zoccolino, recuperare 2 cm.
    Cosa suggerirebbe di usare ?
    Grazie in anticipo

  72. è normale che in un intervento di coibentazione si debbano fare dei compromessi. anche utilizzando diversi spessori sullo stesso edificio.
    conviene attenuare i ponti termici ove possibile consultandosi con un tecnico o un applicatore per risolvere ad uno ad uno i nodi complicati.

  73. Buonasera, vorrei chiederLe un consiglio per la mia abitazione, una villa su tre piani, bifamiliare, ( ma con unica caldaia interna) posta a circa 600mt di altezza in zona ventosa. L’edificio, realizzato circa 14 anni orsono in cemento armato e forati è poco prestante energeticamente e determina notevolissimi consumi di gas per riscaldamento. Vorrei realizzare alcuni interventi tra cui la posa di un cappotto esterno ma purtroppo tutte le finestre, con soglie in marmo, hanno delle persiane esterne unite internamente ( stessi cardini) a degli infissi blindati ( anch’essi apribili a libro) ed il costo di smuratura e rifacimento sarebbe molto oneroso. Volevo, a tal proposito, chiedere se fosse possibile realizzare un cappotto senza smurare gli infissi blindati e magari “prolungare” le soglie in marmo senza sostituirle. Vorrei chiedere inoltre se fosse energeticamente sostenibile il concetto di posizionare vicino alle finestre un cappotto di minore spessore rispetto al cappotto usato per il resto della casa per consentire l’apertura completa delle persiane ( che vorrei non dover smurare).
    Grazie.

  74. come tutti sanno non c’è sistema a cappotto più economico di quello in eps.
    l’eps con grafite è ben più prestazionale e garantisce una prestazione estiva migliorata.
    i pannelli con fori e superficie sbiancata come i pannelli con tagli anti tensione vogliono garantire dai difetti del surriscaldamento.
    io dico che se si rispetta un sistema a cappotto certificato, di qualunque azienda, utilizzando fedelmente tutti i suoi componenti si è al riparo da ogni brutta sorpresa

  75. Buongiorno, le chiedo cortesemente consiglio sull’esecuzione del cappotto sulle pareti della mia casa composta da 20 cm di muratura in laterizio forato + 4 cm di polistirene estruso + 13 cm di laterizio forato esterno, oltre ai due intonaci. Vorrei eseguire cappotto sp. 8 cm in graphite; secondo lei è corretto utilizzare un eps tradizionale o meglio il pannello con microforature tipo Baumit. Attualmente ho solo pochi ponti termici in corrispondenza dei pilastri d’angolo, non sono presenti condense di vario genere. Infine meglio valutare alti prodotti? Grazie

  76. penso che ci sia una struttura in cemento armato nei punti più interessati dalla formazione di muffa, ma non si comprende dalla descrizione se la copertura è un tetto in legno oppure una falda in altero cemento.
    la sensazione di presenza di spifferi mi fa pensare ad un tetto in legno che non riesce a garantire la tenuta all’aria.

  77. Avatar Diego Majolo
    Diego Majolo

    Buongiorno e grazie per i suoi consigli. Abito da pochi mesi in una mansarda di nuova costruzione ad Orte e con il primo inverno sto avendo problemi di muffa in due angoli in alto su due pareri libere che affacciano a nord, probabilmente un ponte termico con il pilastro di cemento. Inoltre ed è ciò che mi preoccupa queste due stanze sono molto fredde e ho come l’impressione che la sola tamponatura in poroton da 38cm non sia sufficiente a garantire un adeguato isolamento termico. Alle volte sembra che la parete respiri come se avesse spifferi. Cosa posso fare secondo lei? Grazie

  78. si tratta di una parete disperdente con meno sollecitazioni dall’esterno, però meglio far meglio

  79. Avatar vincenzo
    vincenzo

    Grazie della risposta sull’isolamento di locale non riscaldato in questo caso il pannello d’isolamento deve essere uguale al cappotto esterno o si può fare meno spesso?

  80. sicuramente porterei a nudo le superfici ammalorate per avere tutto lo spessore dell’intonaco disponibile ad uno strato nuovo di qualità e termoisolante.
    cercherei una squadra che conosce l’arte di preservare e rispettare e lavorare intonaci a mano con tutte le irregolarità e gli spessori diversi che si incontreranno.
    progetterei molto bene il foro finestra per avere un contorno meno freddo e a basso rischio condensa con serramenti nuovi.
    le parti confinanti con altre proprietà le considererei come pareti verso ambienti non riscaldati.
    se ho capito bene esiste un sottotetto: questo potrebbe essere isolato con materiale sfuso.
    tutti i ponti termici più forti vanno valutati uno per uno perchè non accada alla fine del restauro di trovare parti troppo fredde e a rischio condensa.
    l’importante è riuscire ad intervenire un po’ ovunque per ottenere un ambiente con temperature superficiali più confortevoli e meno dipendenza dal riscaldamento.

  81. Avatar Francesco
    Francesco

    Salve,
    innanzitutto complimenti per la professionalità ed il blog.
    Vorrei chiederle un consiglio.
    Sto ristrutturando una antica casa (parte di un complesso più ampio) vincolata, in zona D, con pareti in pietra, cordolo antisismico e solaio in cemento-laterizio (lavori post-’80).
    la casa ha una disposizione che definirei ad S con le pareti perimetrali più lunghe che danno sui campi, ed i “bracci” corti della S confinanti con una casa disabitata ed una chiesa.
    considerando che le facciate non sono tutte vincolate, ma che all’interno ci sono alcune decorazioni dei primi del ‘900(anche se non vincolate non mi sognerei mai di coprire…anzi) , che tra tetto e solaio ci sono solo 40 cm. e che vorrei rispettare il più possibile la “naturalità” dei materiali e dei luoghi. lei cosa mi consiglia?
    ha senso isolare solo alcune alcune facciate e non tutta la casa? ha senso posare l’isolante tra tetto e solaio? ha senso isolare dall’interno solo “spicchi” di muro? e se si come lo farebbe? mi scuso per la confusione della domanda ma è un rompicapo che non riesco a risolvere.
    Grazie mille, buna giornata e buon lavoro

  82. è corretto prevedere un isolamento dei divisori verso l’ambiente non riscaldato.
    in caso non si facesse, le dispersioni termiche di tali superfici andranno a riscaldare il garage e poi a disperdersi attraverso l’apertura.

  83. Avatar vincenzo
    vincenzo

    Stiamo progettando una unifamiliare zona E in telaio, mattoni poroton 30 e cappotto eps 20 cm, abbiamo il garage inglobato nel piano terra dell’edificio e confinante con camere, le pareti esterne del garage avranno il cappotto come il resto delle murature esterne della casa.
    Il dubbio è se si deve predisporre un ulteriore isolamento per le pareti interne di confine con le camere essendo il garage non riscaldato.
    Grazie.

  84. le dispersioni sono certamente elevate e il davanzale passante peggiora la situazione.
    la possibilità di isolare esternamente nel vano delle persiane scorrevoli è allettante, ma in definitiva non si ottiene comunque un’omogenea continuità di coibentazione d’intercapedine.
    l’attuale coibentazione in intercapedine probabilmente già soffrirà un po’ di momenti di condensa nei giorni più rigidi.

    credo che la scelta migliore sia un sottile isolamento interno in calcio silicato, massimo 25mm, risvoltato su divisori e soffitti.
    con xps goffrato.

    va ben progettato il dettaglio davanzale freddo e contorno finestra per completare l’intervento.

  85. Avatar daniele

    Ho letto i suoi articoli con molto interesse e sono alla ricerca di un consiglio.

    Vivo con famiglia in un appartamento di una casa su due piani ristrutturata negli anni 80 con un muro perimetrale in mattoni svizzeri con intercapedine in lana di roccia.
    Le finestre hanno persiane in alluminio di 50 cm che si aprono infilandosi nel muro dove entrano in scanalature di circa 15 cm per 55cm di profondità.
    Le scanalature sono realizzate con due muretti di forati e internamente sono a finitura grezza a grana piuttosto grossa.

    Dall’esterno l’effetto estetico è bello anche perché le finestre hanno anche cornici esterne in stile ‘800, ma ho consumi di gas molto alti e credo che questa soluzione architettonica sia una delle cause anche perché di una parete di 10 metri le due finestre con relativi sfondamenti se ne prendono 4.

    Le finestra hanno anche un davanzale in granito molto spesso che arrivando dall’esterno fin sopra il calorifero interno è un secondo punto di ingresso del freddo esterno.

    Volevo intervenire incollando dei pannelli sul lato esterno del muretto interno di contenimento delle persiane. C’è spazio per 4/5 cm.
    Che materiare mi consiglia e come eventualmente incollarlo.
    Per il davanzale volevo provare a rivestirlo in qualche materiale isolante e mettere un pannello dietro il calorifero sottostante. Leggo in alcuni siti di materiali isolanti multistrato a bolle d’aria accoppiato a sandwich con due fogli di alluminio. Possono essere utili ?
    Volevo anche provare a misurare le differenze di temperature sul muro prima e dopo un eventuale prova. Come posso misurare un eventuale miglioramento ? E’ utile misurare la temperatura sul muro ?

    Grazie dell’attenzione.

  86. un intonaco termoisolante è l’ideale se non si vuole applicare un sistema a cappotto, ma se si desiderano certe prestazioni (ad esempio per usufruire il 65%) e la parete è molto disperdente purtroppo serviranno molti strati di termointonaco e la spesa diventerà molto alta.

    il rifacimento del tetto lo consiglierei anch’io, ma se ha una buona impermeabilizzazione e non necessiterebbe di rifacimento, si potrebbe coibentare dall’interno con una cifra più contenuta.
    trattandosi di coibentazione sul lato interno è doveroso fare attenzione nella scelta e nella salubrità dei materiali.
    in qualsiasi caso analizzare bene la stratigrafia che verrà proposta per capire se offre o meno garanzie contro il surriscaldamento estivo.

  87. Avatar Giorgio

    Buongiorno,
    ho un’abitazione dell’90 e farò un intonaco termico all’esterno per risolvere i problemi dovuti all’intonaco che si sta staccando sul lato + esposto e per coibentare i muri perimetrali (3).
    potete consigliarmi sul lavoro che andrò a fare?

    ho la mansarda tanto fredda d’inverno tanto calca d’estate, mi hanno consigliato di rifare il tetto con uno ventilato…. è possibile isolare in qualche atro modo? la spesa per il tetto ventilato mi sembra enorme.

    Grazie

    Giorgio

  88. sì. naturalmente se il pilastro è da 30cm di larghezza si dovrebbe coibentare una superficie larga 90cm

  89. Buona sera ..ho un problema da risolvere avendo costruito su una superficie gia’ esistente di pilastri di cemento armato e dopo isolato pavimenti e tetto si forma la condensa vicino ai pilastri in interno se io volessi fare un cappottino solo in quei punti risolverei il problema? Grazi

  90. la parete verso il vicino andrà progettata sul lato interno.
    il resto andrebbe progettato sul lato esterno evitando di isolare un’intercapedine che non c’è ancora.

  91. Buonasera la ringrazio per la pronta risposta, in realtà nella mansarda in ristrutturazione un lato è confinante con la soffitta della casa vicina, non riscaldata e aperta, un’altra lato confina con una grande tettoia di mia proprietà nella quale tra qualche anno vorrei edificare, quindi il cappotto esterno potrei farlo solo a nord e a sud. Vale ancora la pena fare il cappotto esterno in due lati su quattro? almeno a nord vorrei farlo visto che è il lato più freddo completamente esposto.
    Nei lati in cui non posso fare il cappotto esterno la stratigrafia con intercapedine (nel mio caso muro esterno, 12 cm lana roccia, o qualche cm in meno di fibra di legno, più 8 cm mattoni più intonaco internamente) è sempre migliore di un’isolamento a cappotto interno senza mattoni?

  92. è sempre da preferire un cappotto esterno.
    a parte la cubatura interna persa per sempre e la mia ostilità alle lane di roccia, l’isolamento in intercapedine deve poi risolvere il nodo dei fori per i serramenti e altri ponti termici importanti.
    il problema delle eventuali condense interne dipende da vari fattori, ma in effetti è un problema.

  93. Buonasera,
    complimenti per gli articoli ricchi di informazioni che mi obbligano a veglie notturne 🙂
    Vorrei porle un quesito, siamo in fase di ristrutturazione una mansarda, per l’isolamento delle mura perimetrali (25 cm circa in mattoni forati e intonaco interno ed esterno) la soluzione proposta da castruttore è isolare dall’interno con 12 cm di lana di roccia contro il muro esistente più un muro di mattoni forati di 8 cm all’interno e successivo intonaco.
    Da quel che capisco si viene a creare un isolamento a intercapedine. Rispetto a questa soluzione è sempre da preferire il cappotto esterno?
    Le mie perplessità riguardano lo spazio interno rubato: 20 cm e la difficoltà a capire come sarà la reazione all’umidità di una simile stratigrafia.

  94. visto che si tratta di una struttura in cemento armato e tamponamenti in laterizio non credo che sia stato possibile mettere in opera una vera continuità dello strato isolante (che ha anche spessori diversi).
    penso che il pilastro in cemento armato abbia il lato esterno protetto con la stiferite spessore 60mm mentre i due lati nascosti dallo spessore del tamponamento in diretto contatto con il laterizio freddo.
    sarebbe interessante vedere qualche foto.

  95. Ciao Federico,
    ho un problema sulle pareti esterne di una casa costruita di recente.
    Premetto che è un’abitazione costruita con scheletro di cemento armato e pareti di tamponamento in poroton
    In quest’ultime è stato fatto un isolamento interno la muratura di 10 cm di stiferite mentre in corrispondenza di pilastri e solai un isolamento sull’esterno di 6 cm di stiferite naturalmente creando continuità degli stessi isolamenti.
    Purtroppo mi trovo CONDENSA sulle pareti ESTERNE in corrispondenza delle strutture in cemento armato che genera muffa sull’intonaco esterno e anche quando asciutto segna a scacchi di nero tutta la casa oltre a generare cavillature più o meno evidenti…….
    Quali rimedi?????
    Grazie
    Paolo

  96. penso molto bene di un cappotto minerale, specialmente se i pannelli vengono posati con la stesura del collante su tutta la superficie.
    si ottiene così uno strato isolante che diventerà tutt’uno con le pareti esterne diminuendo quella sensazione di cappotto vuoto se si bussa sulla parete.
    rispetto all’eps il cappotto minerale richiede una compensazione con qualche cm in più di spessore (la conduttività non è ottima come quella dell’eps), ma in compenso offre molte più ore di sfasamento.
    nel suo caso deve calcolare la stratigrafia intera con il pannello isolante che intenderà posare e scoprire lo spessore necessario per rispettare i limiti di trasmittanza U in riferimento alla zona climatica di appartenenza.
    In zona climatica E 0,27. Da questo dato potrete ancora scendere aumentando lo spessore e purtroppo di conseguenza il costo del materiale…

  97. Avatar vincenzo
    vincenzo

    Salve, per una casa in costruzione, zona E gg 2600, con telaio e mattone poroton da 30 + cappotto mi hanno proposto al posto dell’eps, che non amo,il multipor in silicato di calcio però molto più costoso, cosa ne pensa? Quanti cm servirebbero per avere una casa con un basso U?

  98. premesso che i mobili troppo aderenti alle pareti fredde creano i presupposti di zone più a rischio condensa e quindi muffa, l’intervento di coibentazione interna dovrebbe prevedere
    1) la scelta del materiale isolante
    2) la scelta della nuova finitura

    eps accoppiato a cartongesso: molto diffuso, ma non lo consiglio
    sughero: meno diffuso, ma non lo consiglio

    preferisco consigliare materiali isolanti ma anche igroscopici come i pannelli in calcio silicato finiti con prodotti a base calce.

    leggi anche https://espertocasaclima.com/category/isolamento/coibentazione-interno/

  99. Avatar roberto
    roberto

    ciao Federico volevo un consiglio devo fare un cappotto interno su due pareti fredde e muffa sui pilastri in camera da letto dietro l’armadio, premetto che la casa e di nuova costruzione con infissi legno-alluminio e muri con intercapetine . sono indeciso perche il rivenditore diceva ke era la stessa cosa usare pannelli in cartongesso accoppiati di 2+1cm o pannelli di sughero sp.2 cm.Grazie in anticipo spero di essere stato chiaro e di avere una risposta da potermi chiarire le idee definitavemte

  100. più che sapere che l’edificio si trova sull’isola di Ustica bisognerebbe conoscere spessore e qualità delle pareti esterne e spessore e qualità dell’ultimo solaio se si tratta di un tetto piano per ragionare sull’intervento.
    immagino che si tratti di una residenza per tutto l’anno e non una residenza estiva.

  101. Avatar Adolfo patricolo
    Adolfo patricolo

    Buongiorno Dott. Sanpaoli abito ad Ustica piccola isola provincia Palermo sto ristrutturando un fabbricato isolato (piano terra e primo piano totale mq 50) riguardo l’isolamento interno ed esterno cosa mi consiglia ? Quale impianto riscaldamento/raffreddamento e areazione mi consiglia? Grazie di tutto

  102. maglione di cachemere o maglione in acrilico?
    fibra di legno o eps?

    se dovessi proporre io la coibentazione a questo edificio a La Salle, pur non sapendo se si trova a 1000 o 3000m. di quota, ma tenendo conto che si tratta di una Zona Climatica F con 3734 Gradi Giorno le farei una domanda diversa:

    sistema a cappotto certificato in fibra di legno svizzera spessore 12cm oppure sistema a cappotto certificato in eps grigio spessore 22cm?
    questo mi pare un buon ragionamento.
    spingo sulle prestazioni al massimo cercando di arrivare a trasmittanze da casa passiva oppure faccio lo spessore minimo richiesto dalla normativa in riferimento alla zona climatica e punto solo sulla qualità dei materiali naturali?

    circa il dubbio sulla prestazionalità dell’eps: non esiste materiale più prestazionale (contro il freddo).
    Tuut’altro discorso varrebbe se la casa fosse in Sardegna.

  103. Avatar Valeria
    Valeria

    Buongiorno,
    Sto costruendo casetta individuale di 36 mq sedime Piano Terreno + soppalco 22 mq nei pressi di La Salle in Valle d’Aosta.
    La casa è costruita in muri di Poroton argilla spessi 25 cm + cordoli cemento armato per antisismico (eh sì, la regione Vda è passata in zona 3…)
    il tetto è fatto così 1.Orditura in travi Douglasia – 2.Tavolato in Douglasia – 3.Freno a vapore stamisol pack 500 – 4.Pavatherm 60 mm sp. x 3 stratti incrocciati – 5.Freno a Vapore DA-DA connect ISOLAIR – 6.Radice 2 cm per spazio ventilazione 7.Tavolato 8.Lamiera.
    c’è ancora fare il rivestimento finale con tavolato e tegole o lose.
    Ora dovrei decidere quale cappotto esterno mettere che in certe parti dovrà essere rivestito con pietra da incollare spessa 2,5 cm (stile geopietra) poiché sono obbligata dal piano regolatore. Il cappottista mi ha spiegato la speciale preparazione nelle zone che dovranno essere ricoperte di pietra ( tassellature e griglie particolari per non avere strappi). comunque per il cappotto le 2 soluzione proposte sono, cappotto finito predisposto per posa pietra :
    > Fibra di legno pavawall 12 cm >€ 110,00/m2
    > EPS 12 cm a € 55,00/m2.
    queste 2 soluzioni sono simili in termini di prestazione di trasmittanza termica, igrometria e comfort termico interno ?
    All’interno, il riscaldamento sarà assicurato da una semplice stufa a pellet dimensionata in kw (la casa è piccola) e l’acqua calda con boiler a pompa di calore. E’ previsto mettere pannelli fotovoltaici sul tetto.
    Non so cosa fare in quanto il costo è dal semplice al doppio ?
    Vale la pena spendere tutti i soldi in cappotto in fibra di legno ? Se invece scelgo il cappotto in EPS, non è che poi devo ripotenziare l’impianto di riscaldamento ?
    La ringrazio molto se potesse darmi un suo parere non so veramente cosa fare…

  104. lei ha detto bene:
    evitare la noia del cappotto sarebbe una bellissima cosa.
    i vari ponti termici si possono curare con attenzioni mirate.

    il fatto è che se i blocchi sono del tipo con isolante interposto…. iniziano ad assomigliare al calcestruzzo cellulare! e torniamo al punto di partenza.

    insomma qual’è la cosa ideale? un trullo col cappotto

  105. Avatar vincenzo

    Grazie della risposta,
    per il calcestruzzo cellulare ci stavo arrivano ma mi serviva una conferma, l’unico dubbio che rimane è se conviene usare murature tipo mattoni porotherm con isolanti interni che danno anche U=0,16 W/mqK e non creare un cappotto che devo dire non piace molto per diversi motivi, anche se poi bisogna fare molta attenzione nel bloccare i vari ponti termici.

    Saluti.

  106. vivere nel gasbeton significa vivere nel calcestruzzo cellulare (materiale edile e allo stesso tempo materiale coibente).
    vivere nel poroton significa vivere nell’argilla cotta (materiale edile e , dipende dal blocco, allo stesso tempo materiale coibente).

    meglio impasti di argille naturali e farina di legno senza additivi chimici che calcestruzzo cellulare…

    ripeto sempre che è giusto farsi tante domande, sull’isolamento, sul comfort, sul comfort estivo ecc. ma senza buttar giù diverse stratigrafie è impossibile fare i debiti confronti.
    i numeri, se ben torturati, dicono sempre la verità!

  107. Avatar vincenzo

    Salve, e complimenti per la semplicità delle spiegazioni per argomenti non certo facili,
    sto progettando insieme al geometra e ingegnere la costruzione di un villino in Abruzzo come
    seconda casa zc E irradianza 266/wmq 800 m slm z. sismica 1, la casa verrà fatta in cls e tamponature in gasbeton (tipo) la mia indecisione riguarda le tamponature se farle di 25 + cappotto o usare direttamente un gasbeton da 48 cm che da una trasmittanza totale di 0,202 W/mqK, resistenza termica totale mqk/w 4,956 e massa di 450 kgmq che forse potrebbe anche bastare come isolamento di una casa, so bene che maggiore isolamento col cappotto rende la casa ancora più confortevole quanto può aumentare la trasmittanza totale usando un cappotto e che materiale e spessore converebbe mettere?
    Il poroton o il gasbeton che differenze qualitative hanno?
    Grazie.

  108. una trasmittanza U parete pari a 0,50 W/mqK è già dignitosa e il comfort dovrebbe essere già elevato.
    in realtà probabilmente questa situazione si verifica solo idealmente nelle pareti più omogenee e continue dove l’influenza dei ponti termici è scarsa.
    pensiamo ai fori finestra, agli angoli della casa oppure a zone con struttura armata ben più disperdenti.

    se il nuovo sistema a cappotto giova a risolvere o correggere tutte queste problematiche direi anch’io di intervenire con fiducia.
    se il miraggio è solo scendere di trasmittanza (cioè migliorare il valore) forse non affronterei tutto questo investimento di danaro, tempo e “nervi”.

    magari investirei in un impianto di ventilazione che manca o altri miglioramenti.

    per il calcolo della convenienza economica si dovrebbe incaricare un termotecnico e scoprire il risultato.

  109. Buongiorno Ing. Sampaoli,
    in questo periodo si sta concretizzando l’idea di effettuare un intervento di isolamento tramite cappotto esterno della mia abitazione (Zona climatica E).
    Attualmente la trasmittanza termica dei muri perimetrali è di 0,50. Con il cappotto esterno e sulla base di simulazioni elaborate con software disponibili in rete, potrei raggiungere una trasmittanza di circa 0,25.
    E’ ragionevole, sulla base di questi dati, ipotizzare che la spesa per il riscaldamento invernale, dopo l’intervento possa dimezzarsi? E’ per me importante capire questo per verificare l’effettiva convenienza del cappotto.
    Ringrazio e la saluto cordialmente

  110. quando si viene informati sul valore di trasmittanza U ottenibile in sostanza si viene a conoscere quanto brava è la stratigrafia a contenere le dispersioni.
    contenere le dispersioni significa riscaldare la casa senza gettare il calore in giardino!

    la capacità di contenere le dispersioni non è ancora garanzia di protezione dal caldo!

    ecco perché in una zona climatica quale quella di Catania (Gradi Giorno 833, Zona Climatica B, Accensione Impianti Termici con limite massimo consentito di 8 ore giornaliere dal 1 dicembre al 31 marzo ) è opportuno tenere d’occhio altri valori oltre alla trasmittanza U: come lo sfasamento, l’attenuazione ecc.

  111. Avatar Antonino

    Salve
    Sempre io. Una domanda:
    Un valore di trasmittanza U di 0,33 ed un valore di trasmittanza U di 0,47…
    Questi valori, per noi mortali così vicini, in termini di coibentazione, risparmio energtico, benessere, fanno la differenza? Secondo la “vostra lingua” sono due valori così distanti tali da inseguire fortemente il primo valore a discapito del secondo?

    Grazie
    P.s. Lo 0,33 lo otterrei con EPS, lo 0,47 con temointonaco, entrambi spessore 8 cm

  112. non ho fatto il calcolo, ma penso che il termointonaco sia migliore nella stagione estiva: che per Catania è importante!

  113. preciso:
    cappotto esterno è una cosa.
    la cura del ponte termico è un’altra.
    entrambi gli interventi sono l’ideale.

  114. Avatar Antonino

    …comunque il valore di trasmittanza con 8 cm di eps. è di 0,33. Con il termointonaco (6 cm) ottengo un valore di circa 0,5.
    Secondo Lei ( e non la stresso più. promesso) questa differenza ( per me sono solo dei numeri molto vicini tra loro) giustifica l’utilizzo dell’eps?o si puo ritenere così esigua da optare per il termointonaco?
    Grazie infinite

  115. Avatar Antonino

    Cioè non un cappotto esterno ma un termointonaco interno?

    Ho capito bene?

  116. la stratigrafia:
    inserendo in un calcolo tutti gli strati (esistenti e previsti) dei materiali si può analizzare la prestazione estiva e invernale di una parete, un tetto, un solaio…

    diciamo che è un termometro per decidere spessori e materiali a seconda di come si comporterebbero.

    se anche l’interno è pronto per un nuovo intonaco, consiglio vivamente di
    – prevedere termointonaco per la fascia più bassa allo scopo di migliorare il pontetermico del nodo parete-solaio freddo.
    – prevedere un intonaco non miscelato con cemento per tutto il resto.

  117. Avatar Antonino

    Salve.
    Scusi l’ignoranza ma a che serve la stratigrafia? Incide sulla coibentazione o sulla scelta del coibentante?
    Ad ogni modo le pareti, sia interne che in facciata, sono state completamente picchettate. In pratica sono rimasti solo i mattoni (lato interno 8 cm, intercapedine da 16 e lato esterno 12 cm) nudi e crudi.
    Comunque come le dicevo si tratta di una casa fine anni 70.
    Anzi, a dirla tutta, la parte che sto ristrutturando è il garage….

  118. termointonaco eccellente.
    le hanno calcolato la stratigrafia completa oppure no? io le consiglio di richiedere il calcolo prima di decidere:

    “i numeri, se ben torturati, dicono sempre la verità!”

    isolare verso il basso è corretto, anche qui si dovrebbe calcolare lo spessore idoneo.

    se lei usufruirà delle agevolazioni dovrebbe rispettare i limiti di trasmittanza imposti dalla zona climatica.

    elezioni: non sopporto la corruzione.

  119. Avatar Antonino

    Il termointonaco che mi hanno proposto è il Rofix Calceclima.
    La parete di casa (casa di fine anni 70) è composta da uno strato interno di forati da 8, una intercapedine da 16 ed uno strato esterno di forati da 12.
    La casa si trova a piano terra.
    (tra l’altro sto isolando il pavimento con dei pannelli di xps prima del massetto finale ( c’è un primo massetto sotto il quale ci sono gli igloo. Faccio bene si?)

    Vado col termointonaco?

    Grazie 1000!

    P.S. La Sua competenza è stupefacente. Mi faccia sapere se si presenterà alle prossime elezioni 😉

  120. leggendo il suo commento stavo appunto per risponderle che capisco il grande dubbio!
    poi leggo che l’edificio è a Catania.

    date le poche informazioni che ho sarei tentato di dirle che dubbi non ne ho più: termointonaco sia!

    in verità, da professionista, sono costretto a risponderle che progettare con la pancia è bello ma non corretto fino in fondo!

    il fatto è che sappiamo bene che con l’EPS le prestazioni invernali sono alle stelle, ma qui a Catania val bene la pena di ragionare sui mesi più miti ed estivi molto approfonditamente: e questo si può fare analizzando la stratigrafia parete dallo strato più interno allo strato più esterno.
    in questo caso sarà necessario conoscere la scheda tecnica del materiale previsto per il termointonaco! quello supercertificato (perdoni l’ironia, ma prima vorrei leggere la scheda).

    dopo un’analisi completa potrete prendere la decisione in piena conoscenza!

  121. Avatar Antonino

    Grazie sig. Federico!
    Non pensavo mi rispondesse.
    Allora ne approfitto.
    Il termointonaco che mi hanno proposto è supercertificato. Il prezzo di 6 cm mi starebbe bene.
    Ma poi, pensando che 6 cm di termointonaco danno le prestazioni di soli 3 cm di eps, e pensando che con prezzo di 6 cm di termointonaco posso fare circa 10 cm di eps mi chiedo e Le chiedo:
    dovrei scegliere il termointonaco ed avere prestazioni inferiori (quindi cambiare la casa come dice lei)
    o mettere 10 cm di eps e stravolgere la casa (come dice sempre lei).
    Io prediligerei il termointonaco ma ho paura che dopo tanti soldi spesi non otterrei una adeguata coibentazione.
    Preciso che vivo in provincia di catania, zona climatica C, casa esposta a Nord (vista Etna) ed Ovest, impianto di riscaldamento a soffitto con pompa di calore e infissi in Alluminio-PVC-Alluminio
    Grazie infinite

  122. altrettanto valida…. epa e termointonaco non si possono confrontare facilmente perché le prestazioni invernali dell’epa sono imbattibili.
    certo che il termointonaco di qualità secondo me offre molto più valore alla casa, più piacere al bussare perché è un tutt’uno con la muratura sottostante, più salubrità e prestazioni estive migliori.
    ovviamente se non parliamo di quei termointonaci mescolati a palline di eps.

    la complicazione del termointonaco è la posa degli strati: non si può posare lo spessore scelto in progetto tutto in una volta: si devono rispettare i tempi.

    la decisione dovrebbe anche essere presa in base all’aspetto dell’edificio che magari richiede fortemente rispetto e dunque termointonaco.
    anche una possibile umidità di risalita dal basso sarebbe un motivo per il termointonaco.

    i prezzi naturalmente non sono paragonabili.

  123. Avatar Antonino

    Salve
    Dovendo ristrutturare casa, sto pensando alla coibentazione esterna.
    So che il materiale che meglio si presta, in considerazione anche del prezzo, è l’eps. Sinceramente questo materiale mi lascia un po perplesso, anche per quel rumore di vuoto che da quandi ci si “bussa”. In alternativa mi hanno proposto 6 cm di termointonaco. Pensa che sia una soluzione altrettanto valida?
    Grazie

  124. lo spessore dell’isolamento esterno non è nuovo volume ma è opportuno appoggiarsi ad un tecnico del comune.

  125. ciao io invece sono indecisa se ristrutturare casa con cappotto interno o esterno….sono stata informata che è decisamente migliore l’esterno ,ma abito accanto una campagna che non è mia…non hanno grandi interessi di curarla fabbricare o vendere ma se io volessi farlo esternamente devo chiedere comunque autorizzazione al vicino e magari usufruire tranquillamente dei mie centimetri di cappotto vero??in che modo? e se poi un giorno volesse fabbricarmi accanto?cosa succede?

  126. l’idea di recuperare i vecchi scuri senza rinunciare al sistema a cappotto è corretta: provi a seguire i passi descritti in questo articolo: https://espertocasaclima.com/2014/11/come-recuperare-vecchi-scuri-spessore-cappotto/

  127. Avatar Luigi Ciani
    Luigi Ciani

    Salve, abito a Ravenna in un’abitazione singola di 25 anni realizzata su platea coibentata con pareti esterne di poroton, infissi di PVC Finstral con vetri a doppia camera e scuri in legno di mogano. Per migliorare la coibentazione vorrei fare installare un cappotto ma ho dubbi riguardo gli scuri. Infatti i pannelli di polistirolo che avessero spessori oltre i 3 cm non permetterebbero l’apertura degli scuri.
    Per questo le chiedo un parere su cosa si potrebbe fare in questa situazione senza intervenire su scuri, banchine e cardini. Ha senso fare un cappotto che abbia uno spesso intorno ai 2,5/3 cm. ? se si che materiale consiglia nel mio caso specifico considerando che Ravenna è una zona molto umida?
    Grazie
    Luigi Ravenna

  128. naturalmente una parete fredda è a rischio condensa sul lato interno perchè la temperatura superficiale interna è bassa, ma tutto dipende dal livello di umidità interna.
    come in ogni intervento di coibentazione esterna che non può proprio essere continuo e presenta delle interruzioni io propongo di correggere il ponte termico con un intervento interno di pochi centimetri. ovviamente impiegherò solo materiali salubri, vista la posizione in ambiente.

    ricordo che se si affrontano tali interventi è il momento più opportuno per progettare la posa e la posizione più ideale di qualche macchina per la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, vmc decentralizzata.

  129. L’abiatazione in cui vivo si sviluppa con asse Est – Ovest, dove condivide ad Ovest la parete con l’abitazione di mio suocero. Disposta su due piani con cantina abitabile, il lato sud presenta 3 aperture ( finetre, ingresso) al piano terra e 3 aperture ( finestra e 2 porta finestre ) al piano superiore. Al piano terra sui lati Est e Nord esiste una veranda il cui cielo funge da pavimento per le stanze poste al piano superiore ( cameretta + bagno+ vano armadio). Voglio eseguire un intervento di contenimento energetico tramite l’applicazione di un cappotto esterno sui lati EST – NORD, sul CIELO della veranda e sul SOLAIO del controssoffitto al piano superiore. Quindi su 2 lati di 3, CIELO veranda lato esterno e SOFFITTO sottotetto. Ho sentito pareri discordanti sull’eseguire un cappotto parziale, del tipo che non serve a niente dal punto di vista del costo x il riscaldamento e che potrei peggiorare il benessere abitativo a causa della parete SUD che rimenendo fredda tenderà a raccogliere condensa e a produrre muffe. Gli infissi sono in legno di rovere con vetro camera 4-9-4 basso emissivo. Grazie

  130. se mi trovassi nella sua situazione approfitterei per una attenta scelta dell’intonaco interno che ha diversi ruoli oltre quello di finitura.
    volendo spingere ancora un po’ sull’isolamento delle pareti perimetrali penserei ad un termointonaco e un ulteriore strato finale interno per portare un po’ di massa mancante, questo per avere un comfort anche estivo molto elevato.
    del tetto mi preoccuperei seriamente della tenuta all’aria: se non avesse doti di tenuta all’aria è il momento migliore per intervenire con successo.
    anche il tetto, essendo una struttura leggera, migliorerebbe la prestazione estiva con un rivestimento sul lato interno.

    il triplo vetro per il serramento è una scelta intelligente: occasione per progettare bene la sua posizione e le sigillature migliori. se si interviene con un ulteriore isolamento sul lato interno anche la posizione a filo interno è efficace.

    non dimenticate di valutare la posa di qualche vmc decentralizzata. al grezzo l’installazione è molto più facile!

  131. Buon pomeriggio,
    sto acquistando una casa trifamiliare, 3 piani, indipendente su tre lati, zona climatica E (appennino Parmese).
    La casa è ancora internamente al grezzo, progettata 10 anni fa, e mi trovo già installato un cappotto esterno in EPS di soli 4 cm. I serramenti devono ancora essere installati e sarei orientato ad un tripla camera.
    Il tetto in legno è coibentato con un pacco di isolante di circa 16 cm.
    Volendo migliorare l’isolamento dei muri perimetrali cosa potrei fare ?
    Non potendo rifare il cappotto mi hanno proposto di aggiungere un isolamento interno di 2/3 cm (non so di quale materiale).
    Pensa possa essere una soluzione (seppur parziale) valida ?
    Grazie e complimenti !

  132. lo spessore minimo della coibentazione per godere delle agevolazioni fiscali deve soddisfare la trasmittanza termica della zona climatica di appartenenza.
    se il sistema a cappotto è l’unico intervento significa che le dispersioni attraverso le superfici delle pareti diminuiranno in base allo spessore deciso e al tipo di materiale. tutto il resto dell’edificio disperderà come prima.
    l’analisi economica è di solito svolta dal termotecnico.
    prima di conoscere il miglioramento si dovrebbe avere deciso in linea di massima quale intervento si andrà a fare.
    leggi anche https://espertocasaclima.com/2014/08/i-primi-passi-verso-lisolamento-termico-della-propria-casa/

  133. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Buongiorno

    abito in zona Mantova, vorrei installare un cappotto alla mia abitazione di 5cm circa.
    Qual’è la figura di riferimento per capire quanto andrei a risparmiare sul riscaldamento, cosa mi conviene fare e se il lavoro è detraibile al 65% in 10 anni?

  134. nel caso di un’intercapedine da riempire con materiale coibente non sceglierei fiocchi di cellulosa pur essendo economici e di alta qualità e di alte prestazioni.
    se dovessi progettare per lei io proporrei un materiale minerale, sempre da insufflare nell’intercapedine (roccia vulcanica silicata perlite) che, tra le altre proprietà, è insensibile all’umidità e perciò non risentirà mai di situazioni di condensa temporanea.
    Questo tipo di materiale sfuso ha le caratteristiche di un isolante minerale granulare con conducibilità ?D=0,052 W/mK (densità 110 kg/m3).
    Non conosco la zona climatica, ma in qualsiasi caso, prima di decidere lo spessore, calcolerei la stratigrafia per sapere che prestazioni ottengo, sia estive che invernali.
    Per quanto riguarda i fori finestra è da progettare l’imbotte sui 4 lati per correggere il ponte termico, altrimenti i molti metri lineari dei ponti termici dei serramenti rovineranno il buon intervento esterno.

  135. Avatar Giorgio
    Giorgio

    Salve dovrei “isolare” una casa prefabbricata con muri in c.a. di circa 25cm. All’interno dei muri c’è un foglio (presumibilmente) di circa 2cm di polistirolo. La casa risale a circa 30 anni fa, e’ indipendente, di forma quadrata e le dimensioni sono circa 10×10. Gli infissi sono tutti di nuova generazione in alluminio con doppio vetro. Per ragioni varie verrà comunque realizzato tutto intorno alle pareti della casa un rivestimento con forati da 8cm, si verrà cosi a creare un’intercapedine. Vorrei sapere quale materiale utilizzare per coibentare casa all’interno dell’intercapedine. Sono lavori che effettuero in economia (molta) con amici muratori, niente sgravi fiscali o cose simili. Grazie mille per l’attenzione

  136. tanto più uniforme è la consistenza della muratura, tanto più funziona una barriera chimica che “vetrifica” la zona dove avvengono le iniezioni.

  137. Avatar federico
    federico

    Buongiorno, secondo lei quali soluzioni si possono adottare per la parte umida?? Le barriere chimiche funzionano?

  138. un cappotto esterno alza sensibilmente le temperature superficiali interne, quindi non è causa di condense o muffe.
    l’eps con grafite è delicato se durante la posa è esposto a grande insolazione, ha comunque dei tagli nel pannello proprio anti-tensione.
    appena rasato, il pannello in eps grigio è da considerarsi protetto.
    il grafitato è meglio dell’eps bianco.

    quanti hanni resistono questi cappotti? un sistema di isolamento termico a cappotto certificato (tutti i componenti del sistema sono testati e certificati) garantisce lunga durata. in germania sono garantiti 30anni. da noi 10 per legge. ma il sistema è lo stesso.

    se le facciate sono esposte o poco protette dallo sporto del tetto, sono ovviamente messe non in condizioni ottimali.

  139. Avatar Balzarini gianfranco
    Balzarini gianfranco

    Buongiorno,se possibile gradirei un suo giudizio sulla questione che le sottopongo.
    Abito in una casa a due piani zona climatica E in maattoni forato svizzero 28cm, serramenti in PVC internorm
    con doppio vetro ,non ho mai avuto problemi di muffa interna , ho due lati della casa sempre freddi.
    Le pareti esterne sono in terranova granulare grossa e sono un pò malmesse, dovendo rifare la verniciatura mi si consiglia di eliminare la ruvidità, rasare con rete ecc o fare il cappotto. Quantificati i costi e gli incentivi statali ho visto che mi converrebbe fare un cappotto esterno in eps grafitato F-031 della Rofix da 10 cm
    Leggendo molti articoli sull’argomento cappotto mi sorgono però dei dubbi:
    -potrei avere in futuro un problema di muffe vista la bassa permeabilità al vapore dell’eps, se si non è meglio cautelarsi isolando solo le due pareti fredde ?
    -è vero che l’eps grafitato nella stagione estiva può dare problemi causati da tensionamenti
    interni all’eps?
    -come barriera al caldo estivo il grafitato è meglio dell’eps bianco?
    -per l’esperienza attuale quanti hanni resistono questi cappotti, a fine vita devono essere rimossi e con quali problemi ?

    LA ringrazio anticipatamente se mi vorrà dare un suo parere
    Distinti saluti G.Balzarini

  140. se state valutando un sistemna a cappotto in eps, spero eps grigio con grafite almeno, io consiglierei uno spessore di 18cm pensando ai prossimi 30anni.
    la zona climatica C richiede una trasmittanza inferiore a 0,34 W/mqK e questo valore lo rispettate già con soli 8cm di spessore.
    sicuramente stabilirei che la partenza del cappotto sia sopra alla linea della guaina taglia muro in modo che il sistema sia garantibile e abbia lunga vita.
    sotto all’angolare di partenza si possono progettare diverse soluzioni in base allo stato delle cose.

  141. Avatar federico
    federico

    Salve, sto valutando la posa di un cappotto esterno su una casa costruita circa 20 anni fa, si tratta di una costruzione in muratura, con muri esterni realizzati in mattoni di cemento dallo spessore di 30cm, vivendo in una zona climatica c secondo lei che spessore e che materiale dovrei util7zzare??
    Altro quesito, siccome la casa non è a livello strada ma bensi rialzata, la guaina tagliamuro e posta ad un’altezza di 40cm, quindi mi ritrovo con i primi 40cm di muro con umidita di risalita, visibile ovviamente solo dall’esterno, questo comporta problemi con la posa del cappotto?? Grazie

  142. riscaldare moderatamente penalizza le temperature superficiali interne tenendo le medie a rischio muffa.
    bene per la decisione di isolare dall’esterno: aumenterà sensibilmente la temperatura delle superfici interne.
    se potete aumentare lo spessore, fatelo.
    non deve essere una scusa per fare scarsa o non corretta ventilazione degli ambienti!
    l’umidità interna deve sempre essere sotto controllo!
    leggi anche https://espertocasaclima.com/2011/09/troppa-umidita-in-casa/

  143. Avatar enrico

    buongirno sto effettuando un cappotto esterno su casa bifamiliare sita in arezzo costrutita nel 2001. ho effettuato tale intervento poiché non mi salvavo più dalla muffa che si creava dentro casa.
    non ho avuto mai problemi termici in casa avendo spese sempre modiche per scaldarla, quindi non ho pensato tanto di fare un cappotto come risparmio energetico ma solo per la muffa, quindi ho optato per un eps con grafite di 5 cm e attorno agli infissi per non spostarli ho messo eps da 3 cm.
    al di là dell’aspetto estetetico che a me personalmente piace vorrei avere un suo prezioso giudizio.
    grazie infinite

  144. il tema “materiali per isolamento termico” è ancora più vasto di eps o aerogel: si potrebbe dire che il l’eps è il più performante e meno costoso, l’aerogel ha prestazioni incredibili ma è figlio di nano tecnologie e ne ho già parlato qui: https://espertocasaclima.com/2013/04/la-coibentazione-a-portata-di-pennello-vernici-che-contengono-le-dispersioni/
    come lei già saprà esistono anche materiali più nobili per ottenere un isolamento termico: un cappotto minerale o un cappotto in fibra di legno offrono anche migliore protezione dal caldo e sono investimento per 12 mesi l’anno. inoltre non hanno emissioni VOC.
    il vostro problema è legato all’intercapedine isolata ma mal progettata nel dettaglio dei fori serramenti e probabilmente in altri punti di discontinuità dell’isolante.
    ecco perchè sostituire i serramenti non porterà a nulla se non si progetterà bene il foro serramento di posa o la nuova posizione (se possibile) in continuità con il nuovo sistema a cappotto.

  145. Avatar Italo interino
    Italo interino

    Buongiorno,
    nel mio appartamento in provincia di Milano (Buccinasco) sono presenti ponti termici in prossimità dei serramenti e formazione di muffe in modesta entità in alcune camere.
    Mi è stato proposto di realizzare un cappotto esterno, ma tra tutte le imprese specializzate che ho consultato nessuna mi ha convinto pienamente sul materiale da utilizzare.
    Le proposte più ricorrenti sono state EPS con grafite (10cm) oppure Aerogel (1cm).
    Preciso che la muratura è composta da intonaco (2cm)+poroton(30cm) con intercapedine in lana di vetro+intonaco(2cm) e che verranno sostituiti i serramenti con dei nuovi a taglio termico.
    La ringrazio se vorrà indicarmi quale dei materiali sopra riportati sarebbe il più indicato per la soluzione delle problematiche presenti.
    Cordialmente.
    Italo Interino

  146. I blocchi POROTON 800 per muratura armata sono laterizi caratterizzati da una massa volumica lorda di circa 800-860 kg/m3, idonei all’impiego per la realizzazione di muratura portante armata e offrono conducibilità 0,23 W/mK.
    Ci vuole un sistema di isolamento termico esterno per ottenere un ottimo involucro e ci vuole un taglio termico al piede della muratura se la platea non è già coibentata da sotto.
    Prevedere un sistema a cappotto in eps con grafite è la soluzione più economica e prestazionale. Limitarsi a 10cm di eps non lascerà libera scelta impiantistica, dunque consiglio vivamente di passare a 16cm.

    Naturalmente un cappotto minerale con pannelli a base di idrati di silicato di calcio ha caratteristiche più ecologiche e i vantaggi di un isolante massiccio, con un costo più elevato del 55%, anche a causa dello spessore maggiore. Lo stesso discorso vale per la fibra di legno, anche lei ha bisogno di un po’ più di spessore.
    Tutte soluzioni migliori del polistirolo certo, e senza basse emissioni di sostanze VOC.

  147. Avatar daniele
    daniele

    Buongiorno
    Inizio da zero una casa indipendente in zona E , zona sismica , 174 s.m. , 2579 gradi giorno , est/ovest, e vorrei realizzare un involucro con un sistema in grado di fornire prestazioni eccellenti.
    Il mio architetto mi consiglia di usare il blocco poroton MA (muratura armata) brite 38 + cappotto esterno in pannelli da 10 cm di spessore Neopor con grafite (BASF).
    MI sembra di aver capito leggendo qua e la’ che un tale involucro con EPS risulterebbe troppo “impermeabile” all’umidita con il rischio che alla lunga si possano creare zone umide all’interno?
    Le chiedo un consiglio se non sia meglio optare per un materiale isolante piu’ traspirante come fibre di roccia o legno?
    grazie

  148. se progettassi per lei migliorerei il ponte termico strutturale dei pilastri prevedendo 4-5cm di isolamento termico aggiuntivo in zona calcestruzzo (quindi anche architravi e solai). la tavellina che copre il pilastro fa qualcosa poverina, ma mai quello che potrebbe un pannello isolante.
    un poroton per tamponamento da 35cm con struttura da 30cm andrebbe benissimo e si esegue una sola lavorazione.

  149. Avatar Michele Zanatta
    Michele Zanatta

    Buongiorno,
    Sto costruendo casa a Vittorio Veneto. Il geometra ha predisposto 14 cm di cappotto EPS, 25 cm poroton, 5 cm intercapedine d’aria (i pilastri sono da 30cm), 8 cm tavella. A suo parere l’intercapedine avrebbe la funzione di far passare gli impianti senza dover “intaccarre” il poroton e quindi peggiorare le prestsxioni del muro. Molti però ritengono sia superflua consigliandomi di fare direttamente 35cm di poroton (mettendo 5cm di tavella sui pilastri);con questo dicono che migliorerebbero molto le prestazioni del muro. Quale è il suo parere? è una soluzione valida anche per l’estate?

  150. bisogna fare un sopralluogo. ne chieda un paio, così per sentire due campane. almeno

  151. Salve.
    Volendo realizzare un cappotto, su una superficie con finitura “graffiato” è necessario rimuovere tale finitura (molto irregolare ed appuntita) prima dell’intervento..?
    Grazie.

  152. eps con grafite è certamente più valido dell’eps bianco sia in inverno che in estate.
    i 4 lati del foro serramento non possono restare freddi, vanno isolate spallette, in alto e in basso.

  153. Avatar Somasca69
    Somasca69

    Buongiorno
    Riprendo dalla sua risposta precedente: si provvederà alla sostituzione dei serramenti e l’intercapedine non verrà riempita. Ora le scrivo in merito alla tipologia di cappotto. Le ricordo che imuri perimetrali costituiti da costituite di forati con una intercapedine vuota, dove è presente un rivestimento plastico tipico della fine anni 70.
    Il termotecnico è orientato per non rinuovere il rivestimento plastico (troppo costoso) e per applicare un cappotto di tipo EPS con grafite di 8-10 cm
    Cosa ne pensa?
    Cordiali saluti

  154. capisco il disagio e la confusione.
    la soluzione con i 6mm interni di espanso di polistirolo estruso conterrà anche un po’ le dispersioni perchè ha un’ottima conducibilità termica (veramente bassa) ma lei si ritrova a vivere in una scatola di polistirolo estruso che non dico sia una barriera al vapore ma certamente è un forte freno al vapore.
    una scatola di plastica non è certo la soluzione da consigliare.
    non mi dilungo nell’argomento discomfort estivo perchè sarebbe troppo lungo ma ho scritto diversi articoli che potete leggere nella categoria isolamento interno.

    un sistema a cappotto certificato in eps non è certo la soluzione migliore del mondo ma è la più prestazionale ed economica. non è cachemere, ma lo sappiamo! certo con grafite aiuta nel periodo estivo.

  155. Avatar FABIO G.
    FABIO G.

    Buona sera sig. Sampaoli,
    ho un grossissimo dubbio (casino)…. cappotto esterno in eps o grafite di circa 12 cm oppure in Depron dello spessore di 6 mm in interno. La casa e degli anni 30 sita a Carpi (Mo) completamente ristrutturata all’interno e all’esterno intonaco a fatto a macchina alla fine dell’anno 1996 mi manca solo di pitturare (premetto che dall’esterno c’e qualche alone di unidita che pero’ all’interno non vediamo traccia). Un tecnico del settore mi dice che con Depron dello spessore di 6 mm fatto all’interno faccio la cosa migliore e abbatto in maniera radicale tutti i ponti termici verso l’esterno e non mi devo interessare delleventuale unidita’ che ci possa essere all’esterno, un’altro invece mi dice di fare il cappotto esterno e attorno alle finestre lo rasa solo perche mettendo almeno 2 cm di cappotto + i suoi materiali riduco molto la luce delle finestre e per quello che risparmierei a riscaldare non vale la pena, un’altro ancora mi consiglia di mettere Depron attorno alle finestre e 10 cm di eps all’esterno. Alla domanda degli aloni di umidita’…. la risposta e’ stata: se non e’ mai comparsa all’interno non comparira’ mai piu’!!!
    Aiuto non so piu’ qual’e’ la cosa piu’ giusta da fare in merito.

    grazie 1000.

  156. non è descritto precisamente il blocco Poroton: la muratura senza sistema a cappotto offre già trasmittanza U 0,29W/mqK ?
    per avere la migliore protezione dal caldo senza utilizzare fibra di legno si può prendere in considerazione anche un cappotto minerale che ha buona resa estiva.

    si deve tenere a mente che se il blocco della muratura presenta già di per se ottima conducibilità, la Capacità termica periodica del lato interno (capacità areica interna) [kJ/m2K] sarà scarsa. e questo sfavorisce il comfort nel periodo estivo: per evitare il surriscaldamento estivo meglio alti valori di capacità termica areica interna (la capacità di assorbire calore internamente)

  157. Avatar Stefano

    inizio tra poco la costruzione di casa in zona climatica C, GradiGiorno: 1183 e avrà cappotto termico da 12cm.
    incontrato il responsabile della ditta per il cappotto lui come materiale mi suggerisce eps.
    dopo alcune ricerche mi sono orientato per la lana di roccia in quanto avendo una massa maggiore e un calore specifico maggiore avrebbe un maggior isolamento dal caldo estivo e isolamento dal freddo invernale come eps.
    la muratura sarà realizzata in poroton termico da 30cm con u= 0,29 e sfasamento 16 ore
    il suo parere sulla mia soluzione?
    lo spessore è adeguato per la mia zona climatica che nel periodo estivo raggiunge 40°?

  158. Senza intervenire nella sostituzione dei serramenti bisognerebbe togliere cornici e coprifili per controllare l’attacco finestra muratura e sigillarlo con accurate nastrature esterne ed interne.
    Poi procedere con la progettazione del cappotto esterno che richiede una soluzione per ogni dettaglio (risvolto nell’imbotte finestra, ecc).
    Evitare di riempire l’intercapedine, non è una efficace alternativa ad un sistema di coibentazione esterno perchè non risolve molti ponti termici.

  159. Avatar somasca69
    somasca69

    Bongiorno dott. Sampaoli
    Sto in procinto di ristrutturare una casa caratterizzata:
    – da muri perimetrali con intercapedine;
    – due terrazzi;
    – finestre di legno con doppi vetri e soletta di marmo
    Oltre alla realizzazione di un cappotto come si potrebbe intervenire sulle finestre senza sostituirle?
    Inoltre consiglierebbe il riempimento dell’intercapedine?
    Cordiali saluti

  160. la coibentazione di tutte le facciate aiuta a risolvere i ponti termici ed aumenta l’efficacia.
    non ho mai sentito che l’eps perde il suo potere isolante negli anni.
    qualsiasi sia il materiale che si sceglie per il cappotto esterno, l’importante è che si scelga un sistema certificato in tutti i sui componenti.
    qualsiasi sia il serramento che si sceglie, l’importante è che sia installato nel migliore e nel più favorevole dei modi: la trasmittanza Uw è spesso ottimistica rispetto alla trasmittanza Uwi (i = installato)

  161. salve vorrei fare un cappotto est su una casa 2 piani anno 74 con muri da 30 al primo piano non abitato in pietra e secondo piano in mattoni. è un abbinata attaccata a 2 case con un lato esposto a sud e un lato a nord.allora sul lato nord mi hanno proposto 10cm eps solo x il secondo piano…ora vorrei sapere se meglio isolare tutta la facciata? e cosa sapete dirmi dei pannelli stiferite sk in plouteriano espanso?ho visto sono molto performanti ma x la diffusione vapore?avevo pensato a 8cm stiferite sk….controindicazioni?un altra cosa è vero che dopo 10 anni eps perde molto del suo potere isolante? un materiale che dura nel tempo? lana di roccia?inoltre vorrei isolare il sottotetto non abitabile mi hanno proposto lana di roccia 12cm con freno a vapore…è sufficente? zona climatica e infissi li cambio adesso e metto triplo vetro con isolamento uw 0,84wm2k

  162. è un ragionamento che capita di fare. qualche soldo risparmiato è comunque apprezzato.
    resta la complicazione della cantierizzazione della fornitura di materiali collanti e rasanti e tasselli e finitura tutti diversi. forse anche squadre di posa diverse…

  163. Avatar michele pilolli
    michele pilolli

    Buonasera dott. Sampaoli volevo chiederle, parlando di una casa con muri da 30cm di blocchi porizzati zona climatica D (1550 gradi giorno), se nella scelta del materiale,ai fini dell’isolamento estrno delle pareti dell’edificio, nell’ottica sia dei pochi cm a disposizione e sia dell’investimento iniziale, si possa optare per la fibra di legno sul lato direttamente esposto ai raggi solari e Eps o Eps con grafite sui lati esposti per poche ore alla luce diretta.Grazie.

  164. qualunque sia la coibentazione, ogni volta che viene interrotta genera un forte ponte termico. se l’umidità interna è elevata per scarsa ventilazione manuale la muffa potrà comparire anche in seguito.

  165. inoltre ho problemi di muffa lungo il soffitto…vorrei isolare il solaio visto che non mi serve..ho meglio isolare iltetto???

  166. salve dovrei eseguire un cappotto est e mi hanno proposto la resina nanosulate spessore 20 mm ma vorrei applicarla nella parte esposta al sole nelle ore piu calde facciata ovest..mentre nella facciata piu esposta a nord visto quello che ho letto meglio un plouterano espanso da 8 cm????xe nelle stanze adiacenti in inverno fa piu freddo..la casa e anni 70 e a muri da 30 cm,e se invece metto un pannello spacecork da 34 mmm?? ricordo che sono in zona climatica e

  167. Federico grazie per la celere risposta,il cappotto è principalmente rivolto a contenere le dispersioni di calore,ma non ero a conoscenza circa la salubrità,dove potrei trovare maggiori informazioni,visto che nella ristrutturazione dovrò fare una bonifica dall’amianto non vorrei poi portami in casa un altro problema?

  168. quasi certamente parliamo di materiale figlio delle nanotecnologie.
    capisco la praticità per il minispessore.
    se l’isolamento termico è volto solamente a contenere le dispersioni è senz’altro valido. per ottenere grande sfasamento estivo forse è meno valido.
    circa la salubrità esistono pareri discordanti

  169. Buongiorno,

    sto ristrutturando casa sto valutando anche la ralizzazione di un cappotto.Mi hanno consigliato dei pannelli da 2,5cm che però avrebbero una resa equivalente ad un pannello di 10cm,ovviamente il prezzo cambia,così non dovrei mettere mano alle finestre.
    Gentilmente im sapreste dare il vostro punto di vista ?
    Grazie
    Paolo

  170. un maglione d’inverno ci può salvare la vita.
    così anche per la coibentazione esterna di un edificio: sono i primi centimetri a fare la grande differenza dallo stato di fatto.
    le dispersioni termiche per trasmissione scendono anche della metà con solo qualche centimetro!

  171. Buongiorno,
    abito a Trento in una casa dei primi anni del 1900 con muri in pietra di 50-60cm. Vorrei fare un cappotto esterno però ho molte finestre (abbastanza strette) dove non vorrei sostituire i marmi che sporgono di pochi cm e un lungo balcone ma purtroppo abbastanza stretto a cui non vorrei rubare troppo spazio.
    La casa in inverno ha le pareti sempre fredde e umide, soprattutto al piano terra dove compare periodicamente delle muffa in alcuni punti.
    Un cappotto esterno di 5cm darebbe un beneficio apprezzabile oppure è troppo sottile? Che materiale mi consiglia di usare?
    Visto lo spessore ridotto sicuramente non rientro nei parametri del 55% (in questi giorni portato al 65%), ma dovrebbe rientrare nei contributi per ristrutturazione del 50% (ex 36%), giusto?

    Grazie e complimenti per il portale!

  172. Avatar Luca Del Grande
    Luca Del Grande

    Il diagramma di Glaser è un metodo grafico che permette lo studio del fenomeno della condensa all’interno di una parete costituita da uno o più strati, normalmente utilizzato nell’ingegneria civile.
    Il diagramma in oggetto viene costruito nelle seguenti fasi:
    si identificano le superfici di separazione tra i vari strati della struttura;
    definizione degli spessori dei vari strati della struttura e delle proprietà dei materiali di cui sono composti, quali la conducibilità e la permeabilità;
    in corrispondenza di ognuna di esse si determinano le temperature, le pressioni di saturazione del vapore d’acqua e le pressioni parziali del vapore, che sono funzione delle caratteristiche termoigrometriche dell’aria in contatto con la parete nonché della permeabilità dei materiali che la costituiscono;
    si confronta il valore di pressione parziale del vapore con quello di saturazione. La formazione della condensa in uno strato può essere quindi facilmente dedotta grazie al diagramma di Glaser quando il valore di pressione parziale risulta maggiore di quello della pressione di saturazione. In questo caso per risolvere il problema è possibile introdurre nella parte calda dell’isolante una barriera al vapore (cioè un materiale caratterizzato da un valore di permeabilità molto basso).
    Si tenga presente che lo spessore degli strati nel diagramma non sono proporzionali a quelli reali, infatti il diagramma viene rappresentato con lo spessore equivalente, risultato della moltiplicazione dello spessore di ogni strato per la corrispondente resistenza al vapore (?), inverso della permeabilità al vapore.

  173. mio modestissimo parere:

    eps come isolamento interno: non ha nessun senso un isolamento interno se costruiamo con un isolamento esterno.

    perchè costruire una cucina, una camera da letto, una zona di soggiorno o una stanza da bagno in cemento armato?
    il peggior materiale per un’abitazione.
    usiamolo per i piloni autostradali fin che lo riterremo conveniente, ma non per la nostra casa e per la nostra famiglia.

    VMC, ottima idea

    triplo vetro: dipende dall’esposizione e dalla zona climatica

    contoindicazioni…se abbiamo l’enorme fortuna di poter costruire la nostra casa da zero, facciamolo con i materiali migliori!

  174. Buongiorno, sto decidendo di costruire con questa soluzione:
    10 cm. di eps
    20 cm. di cemento armato
    40 cm. di cappotto in eps
    V.M.C.
    triplo vetro
    controindicazioni????

  175. se qualcuno consiglia polistirene eps o xps per avere buone prestazioni di isolamento acustico non sa che il peggioramento del 6% circa è garantito. e lei l’ha scoperto già.
    visto che l’isolamento acustico è importante scartiamo a priori l’eps.
    non ci rimane che scegliere 4cm di fibra di legno, un sistema certificato naturalmente! in modo che durata e qualità siano veramente buone.

  176. Avatar Manuela

    Il polistirene.
    A dire la verità non so se ha esperienze differenti da questo materiale.
    Avendo fatto tempo fa un piccolo cappotto di 5 cm su due soli lati (perchè presentavano una sezione del muro più piccola rispetto agli altri due lati), ho notato una amplificazione del rumore del traffico. Ma mi hanno sempre risposto che questo non era possibile.
    La mia preoccupazione principale, è quella di
    fare un cappotto che si crepi causa vibrazioni e che mi amplifichi il rumore.
    La mia situazione è la seguente:
    avevo presentato domanda al comune inizialmente per 10cm, ma mi avevano risposto vietando il cappotto esterno lato strada. Però, su un piano ho un bagno nuovo, e non volevo romperlo per fare un cappotto interno. Allora avevo pensato di fare il cappotto esterno per la parte superiore della casa (sempre lato strada) e interna per la parte inferiore. Ma molti mi dicevano che avrei perso molto causa ponti termici. Allora, insistendo e ripresentando la domanda, mi hanno concesso i famosi 5 cm lato strada. Siccome è già abbastanza costoso questo lavoro, volevo evitare di fare il cappotto anche internamente (per quanto riguarda il lato strada). Quindi la situazione finale ipotizzata sarebbe: 10 cm di polistirene su 3 lati e 5 cm di non so che materiale su un lato. Ma la cosa più importante per me è evitare assolutamente che si crepi con le vibrazioni della strada e l’amplificazione del rumore.
    Che consigli mi può dare?

    Grazie.

  177. bella domanda.
    se parliamo solo di contenimento delle dispersioni con pochi centimetri l’unica via è posare il materiale fibroso figlio delle nanotecnologie.
    se la fiducia per questi materiali non è alta, dobbiamo restare sui materiali conosciuti.
    visto che l’isolamento acustico è importante scartiamo a priori l’eps.
    ora non ci rimane che scegliere tra 4cm fibra di legno e un isolamento dall’interno: l’isolamento dall’interno sempre di 4cm è un 20% peggiore in fatto di trasmittanza, però è valido per il comfort acustico e per lo sfasamento. naturalmente l’isolamento dall’interno peggiora la capacità areica interna, la capacità della struttura di accumulare calore internamente.
    Cosa vi ha proposto il vostro progettista?

  178. Avatar Manuela

    P.S.: la casa si trova nella pianura friulana e la parete incriminata è a nord-est.

  179. Avatar Manuela

    Buongiorno,

    devo far fare il cappotto alla mia abitazione. Si tratta di una casa di più di 60-70 anni. Si trova a ridosso di una strada. C’è solo un marciapiede di circa 90 cm. Il Comune mi permette di fare un cappotto di soli 5 cm su quel lato. Non so che materiale scegliere. La strada è molto trafficata con frequente passaggio di mezzi pesanti. Il manto stradale è rovinato e quindi la casa è soggetta a continue vibrazioni.
    Mi servirebbe un materiale non rigido, per evitare crepe causate da vibrazioni, che con 5 cm di spessore isoli magari come un polistirene da 10 cm e che isoli acusticamente la casa.
    Oltretutto devo comunque “allungare” le soglie, perché poco profonde (i serramenti hanno 5 anni di vita).
    Avrei bisogno di un consiglio sul materiale da usare.

    Grazie.

  180. peccato non sapere dove sia questa casa.

    le pareti hanno trasmittanza 1,00 W/m2K
    le finestre hanno trasmittanza 4,00 W/m2K
    probabilmente.

    le finestre attuali hanno anche un apporto solare superiore a quello delle nuove future ipotetiche finestre ad alte prestazioni, ma anche una buona dose di spifferi (di perdite per spifferi).

    non conosco l’esposizione delle finestre quindi è difficile quantificare gli apporti del sole
    non conosco la metratura dei serramenti

    è pacifico che accedere alle agevolazioni fiscali per i serramenti è un gioco da ragazzi (vedi http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/tecno/serramenti.pdf),
    ben più complicata la richiesta di agevolazioni fiscali per l’investimento di un sistema a cappotto.

    comunque il tempo stringe: meglio buttarsi!

  181. Avatar Giorgio B
    Giorgio B

    Slave a tutti

    ho una casa di 20 anni fa con partei di forati dello spessore di 30 cm e finestre in legno con doppio vetro, intercapedine dello spessore minore di 1 cm e vetri normali. La classica finestra che veniva installata sulle case dell’epoca.
    Sono di fronte ad un dubbio amletico:

    – sostituire le finestre e lasciare il cappotto ad un prossimo futuro oppure fare il contrario pur sapendo che con il cappotto il risparmio annuo in termini di riscaldamento è mendiamente superiore?;

    Il dubbio è amletico perchè la cifra che ho a disposizione permette solo uno di questi interventi e vorrei concludere entro la fine di giugno per sfruttare l’incentivo statale.

    Grazie e buona serata.

  182. è sempre più efficace coibentare dall’esterno.
    anche il generale Caster cercava di tenere gli indiani fuori dal fortino!

    già seguire i commenti e cercare di dare una risposta ad ognuno è impegno enorme.

  183. Grazie.

    Ho un altro dubbio:
    ho la soffitta abitabile, ora, isolo meglio se lo faccio sul pavimento oppure se isolo all’ esterno sotto i coppi?
    Perché non inserisce anche un forum?
    Grazie

  184. se ho 120mq molto disperdenti e dopo la coibentazione dei lati più sfavoriti come esposizione e come venti freddi mi ritrovo con soli 60mq disperdenti il beneficio è tangibile.

  185. Ho 2 pareti molto fredde( son proprio ad angolo contro la zona ventosa a Nord) su cui posso mettere un cappotto
    ed altre 2 ( che non han problemi) su cui non riescirei a mettere isolamento esterno per problemi estetici.

    Se isolo queste 2 pareti dovrei risolvere o no ?

    Grazie

  186. esagerare con gli spessori di coibentazione non è mai sbagliato se l’obiettivo è il comfort. Solo con pareti poco disperdenti ottengo grande comfort interno senza sbalzi dovuti alle condizioni esterne sia estive che invernali. Elevato spessore di coibentazione è garanzia contro l’aumento dei prezzi dell’energia.

  187. altra cosa da soppesare sono le nostre temperature medie, molto molto miti, per cui forse basterebbe un ottimo isolamento solaio, in effetti anche ora il riscaldamento è necessario solo da dicembre a marzo
    dimenticavo gli infissi sono doppi vetri U=1.0 finstral appena cambiati

    cagliari
    temperature minima media anno – 11,8 C°
    temperatura media anno – 16,4 C°

  188. Salve e complimenti per il blog,mi trovo a fare una scelta difficile…ma qualunque suggerimento a grandi linee va bene.
    vorrei aumentare l isolamento di una casa costruita fine anni 60 con muri 30cm in blocchetti semipieni, abbiamo gia messo 17kw di fotovoltaico pensando di scaldare tutto con pompe di calore sovradimensionate ma poi ci siamo resi conto che tutto il calore se ne va via in qualche ora appena spento

    il mio pensiero era stendere nel sottotetto eps da 18,4cm (u=0.182) che stenderemo noi (solo la spesa del materiale che è veramente irrisoria), mentre le pareti potremo isolarle con spacetherm 1.5cm (u=0.86)perche non abbiamo la possibilita di aumentare gli spessori e le pareti a nord che non hanno finestre sempre con eps 18.4cm

    ha senso questo mix di materiali?sto esagerando con gli spessori (sardegna sud)?
    a noi basterebbe scaldare di giorno con fotovoltaico e mantenere la temperatura dal calare del sole al giorno successivo)e visto l esiguo costo dell eps starei sullo spessore massimo dove possibile

    grazie

  189. […] Il serramento, svolgendo il ruolo di chiusura trasparente, dovrebbe invece essere posato nello spessore dell’isolante! […]

  190. per risponderLe ho letto l’articolo http://www.lavorincasa.it/articoli/in/fai-da-te/il-depron-per-isolare/

    l’architetto Francesco Oliva forse conosce poco il tema isolamento termico:
    è buffo leggere quanto scrive: cito:
    “Se dopo aver fatto eseguire un costoso rivestimento in legno, dello spessore di cm 24 all’interno di una parete di tamponamento, con l’intento di renderla meno fredda, si scopre che con uno strato di depron di 6 mm, si ottiene lo stesso effetto, con un decimo della spesa”

    Non credo esista sul nostro pianeta architetto, geometra, proprietario di casa o pirata dei mari che per rendere meno fredda una parete di tamponamento abbia eseguito un rivestimento di legno di 24 centimetri (all’interno di una parete di tamponamento poi???).
    Forse l’articolo scritto il 6 agosto anno 2011 era frutto di gran confusione…
    Sarebbe comunque molto interessante scoprire il prezzo pagato per questo costoso rivestimento in legno, dello spessore di cm 24 all’interno di una parete di tamponamento… 🙂

    Questo tanto decantato eccellente economico Depron non è altro che polistirolo con conducibilità termica: 0,030 W/mK (valori semplicemente nella media…)
    il Depron ha alta resistenza al passaggio del vapore (dunque sconsogliabile)
    il Depron è B2 (normalmente infiammabile)

    Per esaltare le sue prestazioni, a titolo informativo per chi sa poco sull’argomento, la scheda tecnica ricorda che 6mm. di Depron equivalgono a:
    2,4 cm. di legno di pino
    10 cm. di mattoni pieni
    36 cm. di calcestruzzo

    caro giorgio, Lei ha ragione, c’è di che rimanere disorientati.
    però se si leggono blog farciti di pubblicità per clik è logico che si può inciampare in letture “così così”

  191. Avatar giorgio
    giorgio
  192. se a confine non potete fare un sistema a cappotto sul lato esterno, allora sul lato interno farei certamente un isolamento termico in fibra di legno e intonaco in argilla.

  193. Avatar giorgio
    giorgio

    Buongiorno,
    ho letto:

    https://espertocasaclima.com/coibentazione-in-regime-estivo/isolare-dall-interno-attenzione-al-caldo-estivo/

    ha ragione meglio il legno + argilla dell’Eps per il tetto.

    Per il cappotto ho 4 cm. di marmo da utilizzare e la parete a confine, si può pensare a 4 cm. di fibra di legno +argilla ?

    Ma sopra l’argilla poi ci vorrà rete ed intonaco, no?
    Grazie

  194. se i serramenti restano si può isolare termicamente l’imbotte solo con spessori “possibili”: e nella zona davanzale si può crescere solo fino appena sotto i gocciolatoi.
    il sughero è molto bio a confronto di eps o nanotecnologie, mai avuto il piacere di utilizzarlo.
    per calcolare la trasmittanza bisogna conoscere qualità del muro e del coibente e relativi spessori, non si può dire a caso.
    per il tetto potete leggere https://espertocasaclima.com/tetto/coibentazione-del-tetto-contro-il-caldo-e-optional/

  195. Avatar giorgio
    giorgio

    ott. la ringrazio,
    volevo essere breve, dunque ho messo le doppie finestre e doppi vetri anni fa ed ora ho pensato alle pareti.
    E’ in questo suo art.
    https://espertocasaclima.com/isolamento/un-cappotto-di-grosso-spessore-o-1-cm-di-aerogel/#comments

    che ho scoperto l’aerogel e in rete sono arrivato ad ecofine.
    A causa dei marmi delle finestre non potrei mettere Eps superiore a 2-3 cm.
    Che ne dice dello Spacecork?
    Nel suo art.fa un es. da U=2(Trasmittanza) a 0,83 con aerogel: mi chiedo che spessore di Eps dovrei usare per avere un valore cosi’.

    Per le finestre ho sbagliato a mettere le “doppie”: avrei dovuto farlo dopo il cappotto.

    Per la parete confinante sono in attesa di risposta del vicino ma è questo che ho pensato che 1,5 cm. potrebbe
    concedermeli!

    Per il tetto ha centrato i miei dubbi: come fare per proteggere dal caldo l’appartamento sottostante?
    Come tutti vorrei poter isolare senza gettare soldi, quidi bilanciare il risparmio di rifare i marmi con il costo del materiale.

    La saluto, resto in attesa di un suo consiglio

  196. è vero, il cappotto esterno è il migliore e i marmi sono una gran noia nel momento della coibentazione in fase restauro.

    materiali sottili ad alte prestazioni come spaceloft possono aiutare a risolvere molti punti difficili che non offrono spazio sufficiente ad intervenire ma non possono essere usati come scorciatoia: l’imbotte della finestra deve essere isolato, davanzale compreso.
    dunque il marmo eventualmente dovrebbe essere “seduto al freddo” sopra l’isolante per non fare da ponte termico.
    in ogni caso i materiali super sottili sono anche super costosi.
    Non ho capito dalla domanda se i serramenti sono già stati sostituiti o se verranno sostituiti in occasione del capootto esterno.
    Il cappotto sul muro di confine si fa in accordo col vicino.
    EPS posato sotto i coppi è in posizione corretta ma protegge poco dai rumori e dal caldo.

  197. Avatar giorgio
    giorgio

    Buongiorno,
    ho deciso di isolare la casa(2 piani del ’64 con pilasri e pareti sottili): ho capito che il “migliore” è un “CAPPOTTO ESTERNO” ma ho molte finestre e non volendo cambiare marmi causa il costo dice:
    1^parete = 8 finestre+ 2 portefinestre = Spaceloft (rotolo meno costoso dei pannelli) e salvo marmi finestre ?

    2^parete = 4finestre + 2 verande = Spaceloft ?

    3^ parete = NO finestre ma “appoggiata” al muro di confine = Spaceloft ?

    Tetto = Eps sotto i coppi(per risparmiare)?

    Per me è impossibile saper scegliere tra i tanti prodotti.
    Qui(Pavia) mi han saputo proporre Eps con sostituzione dei marmi alle finestre ma niente nella parete confinante.
    Solo navigando ho trovato il Suo sito che presentava anche prodotti “sottili” ( ma chi costa meno Spaceloft, Spacecork,Nansulate ?) La saluto e La ringrazio anticipatamente per una Sua gradita risposta

    P.S.

  198. Grazie.

  199. se in montagna indosserò un maglione un po’ larghotto avrò un bel freddo. l’isolante deve aderire.
    altra cosa sono le facciate ventilate

  200. La ringrazio per la traduzione.

    Sicuramente il budget è fondamentale per capire cosa si può fare e cosa si può adottare.

    Leggendo gli altri suoi articoli sull’argomento mi verrebbe da farle anche questa domanda.

    Secondo lei è preseribile un isolamento a capposto, con pannelli direttamente incollati a muro, oppure è da preferire un sistema di montaggio attraverso profilati che in questo caso, permetterebbero anche la creazione di un intercapedine?

    O anche questa volta dipende dai casi?
    Ha ragione è più di una domanda. 😀

  201. Legenda: 1 intonaco calce cemento, 2 mattone pieno, 3 intonaco calce cemento, 4 isolamento, 5 finitura

    Spesso non si tratta di inseguire una data trasmittanza, ma piuttosto una cifra massima da investire in isolamento.
    20cm. sono tanti! meglio 24!

  202. Si potrebbe avere la traduzione dei nomi presenti nella stratigrafia che lei ha allegato?

    Certo 20 cm sono tanti. A quel punto è altrettanto importante sceglie il materiale che con vincolo di spessore garantisca la trasmittanza cercata. O sbaglio?