consulenza per efficienza energetica

isolamento interno - Conseguenze dell' isolamento interno 1

Conseguenze dell’ isolamento interno

63 risposte

 Isolare dall’interno è una soluzione che preferisco evitare, ma sempre più spesso è l’unica via d’intervento: vincoli, spazi, problemi di confine, riqualificazione di solamente una porzione di edificio e altri motivi ci lasciano poca scelta. Si deve ragionare sull’isolamento interno:

isolare-dall interno

le conseguenze dell’isolamento interno

E’ logico che isolando dall’interno, tutto ciò che sta fuori dall’isolamento perderà temperatura: tutte le pareti perimetrali non saranno più “calde” grazie alla dispersione del calore interno:

  • le facciate esterne magari più esposte alla pioggia e senza buona esposizione solare resteranno più a lungo bagnate
  • le facciate con una debole umidità di risalita al piede del muro accumuleranno una quantità di acqua maggiore
  • possiamo avere fenomeni di condensa interstiziale

In questo articolo non voglio riflettere su come diminuire il passaggio di vapore attraverso la stratigrafia o quali materiali isolanti igroscopici scegliere, voglio ragionare su come e con cosa coibentare le zone difficili!

i ponti termici, le zone difficili

Se ho deciso per un isolamento interno non è sufficiente rivestire le pareti perimetrali! devo anche progettare l’ attenuazione dei ponti termici: le tramezze collegate alla parete esterna e i solai principalmente.

Troviamo in commercio elementi a cuneo espressamente di tale forma per “addolcire” il ponte termico non corretto:

isolamento interno - Conseguenze dell' isolamento interno 2

Internamente noteremo il “risvolto dell’isolante” che è la soluzione corretta per attenuare tutti i ponti termici quando stiamo facendo un isolamento interno.

isolamento interno - Conseguenze dell' isolamento interno 3

Se volessimo attenuare il ponte termico del solaio, che in molti edifici anni ’60-’80 è rientrante e ben evidenziato nei prospetti, si potrebbe valutare l’idea di posare all’esterno un isolante ad alte prestazioni proprio in corrispondenza dei solai.

Esistono materassini in aerogel nanoporoso rinforzato con fibre che offrono prestazioni considerevoli:

 materassino in aerogel

Si parla molto dell’impatto sulla salute dei nano materiali, e tra i molti studi clinici condotti negli ultimi anni figurano approfondite ricerche sugli effetti delle polveri di silice. Meglio leggere ed informarsi.


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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63 risposte a “Conseguenze dell’ isolamento interno”

  1. @ massimiliano

    sicuramente un elemento disperdente come il solaio andrebbe isolato, e sarebbe relativamente facile sfruttando almeno la rientranza per pareggiare la facciata.
    di certo non è facile operare in facciata, quindi se ho intenzione di realizzare un isolamento interno è meglio concentrare le attenzioni risvoltando l’isolante sui divisori interni e sul soffitto per una 30ina di cm.
    sì il pavimento non può godere di questo trucco, ma solitamente l’aria calda e umida è più concentrata nelle zone alte degli ambienti.
    la spesa per l’intervento esterno non fatto può essere indirizzata in una VMC brevemente canalizzata, tipo camera-bagno

  2. Avatar Massimiliano Zaganelli
    Massimiliano Zaganelli

    Salve, in effetti il commento non era chiaro, la terminologia edile non è il mio forte.

    L’obiettivo è quello di attenuare il ponte termico del solaio, che nel mio edificio anni ’60 è rientrante e
    leggendo il suo articolo, capisco che potrebbe essere risolto posando all’esterno un isolante ad alte prestazioni proprio in corrispondenza dei solai e questo potrebbe aiutare anche un eventuale
    intervento di isolamento dall’interno.

    Come posso farlo diventare un marcapiano sia efficiente termicamente che gradevole
    esteticamente ?
    Quali materiali e quale procedura devo spiegare a chi me lo dovrà realizzare ?

    Spero di essere stato chiaro
    Buona Serata

  3. @ massimiliano

    devo ammettere di non aver inteso la sua descrizione. mi spiace

  4. Avatar Massimiliano Zaganelli
    Massimiliano Zaganelli

    Buongiorno, abito al primo piano di una casa bifamiliare e fra il primo ed il secondo piano, ho il solaio scoperto.
    In pratica è una C con il cemento a vista, solamente verniciato, dal suo articolo capisco che è un ponte termico.

    La facciata del piano terra è ricoperta di marmo travertino ed il primo piano con un faccia vista.

    Come dovrei fare l’intervento per farlo diventare un accumulo di calore ma anche un qualche cosa di gradevole alla vista ?

    Grazie Mille e Buona Giornata
    Massimiliano Zaganelli

  5. progettare l’attenuazione di tutti i ponti termici in una coibentazione sul lato interno non è una scelta o una cosa eventualmente in più.
    è un aspetto indispensabile.
    si deve sempre ricordare che le murature ante operam avevano una certa temperatura grazie all’energia interna dispersa verso l’esterno.
    dopo l’intervento di coibentazione interna le temperature delle strutture fuori dalla linea dell’isolante avranno un crollo delle temperature e queste influenzeranno tutti i punti dove l’isolante risulterà interrotto.

    chi propone di non preoccuparsi dei dettagli non si rende conto delle conseguenze future e del rischio di condensa superficiale delle zone critiche.

  6. Avatar Claudio

    Innanzitutto grazie della risposta.

    Mi pare di capire che la soluzione proposta non sia l’ottimale.
    Premetto sempre che chi vi scrive è ignorante in materia ma risolvere tutti i punti termici non sarebbe impossibile se non a fronte di una ristrutturazione globale dell’appartamento a patto che sia vuoto ?

    Purtroppo questa condizione (almeno attualmente) è impossibile e quindi si era pensato a soluzioni non invasive.

    Da quanto capito l’xps non sarebbe salubre, corretto ? Il sughero potrebbe essere un materiale che non ruba molto spessore alle pareti e sia efficiente ?

  7. l’occasione dell’isolamento interno potrebbe regalare agli ambienti nuove finiture, materiali salubri e un certo isolamento termico per ridurre le dispersioni invernali.
    è un compromesso direi accettabile rispetto al cappotto esterno,
    ma dev’essere anche l’occasione per portare in casa materiali eccezionali e non xps (materiale ideale per zoccolature di cappotti esterni) accoppiato con cartongesso (materiale più povero non credo esista) e lana di roccia (fibre che possono volare in ambiente).
    naturalmente si deve progettare l’attenuazione di tutti i ponti termici che una coibentazione sul lato interno lascia irrisolti.
    la vmc puntuale è una soluzione da valutare in base alla disposizione degli ambienti in pianta e in base alle personali esigenze.

  8. Avatar Claudio

    Buonasera,
    abito in un appartamento anni 70 in periferia di Bologna.

    L’appartamento ha avuto (e sta avendo) piccole ristrutturazioni volte a migliorare il comfort sopratutto nei mesi invernali e il consumo della caldaia.

    L’appartamento come dicevo è anni 70 con muri esterni spessi 26cm (di cui 11 di mattoni) situato su un piano rialzato dove sotto abbiamo garage e cantina e il freddo si fa sentire.
    Il riscaldamento è regolato per tenere i 20°C col minimo sforzo della caldaia preferendo un utilizzo quasi continuo di 16h al giorno.

    Per eliminare spifferi e comfort vicino le finestre tutti gli infissi sono stati sostituiti con nuovi infissi in PVC e cassonetti con modelli in PVC coibentati.

    Quest’anno (o il prossimo) volevamo eliminare le nicchie dei termo in alluminio che disperdono tanto calore verso l’esterno e sostituire tutti gli elementi con nuovi in acciaio.

    Tuttavia il termotecnico che ci ha seguito ci ha consigliato di fare leggermente diversamente e cioè :

    Cappotto Interno
    Vista l’impossibilità anche economica di fare un cappotto esterno, fare un cappotto interno in tutte le pareti della casa utilizzando pannelli accoppiati in XPS da 5-6 cm

    Termo
    Riutilizzare gli attuali termo o se per un fattore estetico sostituirli ma sempre con elementi in alluminio in quanto più performanti per andare in temperatura e più efficienti dato il maggiore funzionamento per convezione (oltre che economici)

    Nicchie
    Verrebbero automaticamente chiuse dal cappotto o al più isolate dalla lana di roccia

    VMC
    Installare delle macchine singole VMC nelle camere da letto, bagno, cucina, sala

    Al di là dei preventivi che stiamo facendo mi piacerebbe avere un opinione in quanto purtroppo è facile fare delle cattive scelte.

    La casa è abitata e ammobiliata, quindi le imprese edili faranno il cappotto dove riusciranno (escludendo la cucina per via dei mobili e il bagno per via della piastrellatura su parete)

    Da quanto letto sul suo sito l’ XPS se ho ben capito non è l’ideale in quanto non traspirante, non capisco quindi come mai mi sia stato proposto al posto del sughero.

    Leggo inoltre che ovunque consigliano l’acciaio per i termo, ma non capisco se è semplice moda.

    Ah ultimo dato, in fase autunnale come adesso la UR nelle camere da letto al mattino è del 75% nonostante ventiliamo frequentemente come consigliato

    Mi piacerebbe una opinione per non fare errori e buttare al vento migliaia di euro

    Saluti

  9. Avatar Mario 1965
    Mario 1965

    Buongiorno,
    vorrei comunicarvi il riscontro ottenunuto con Afontermo.
    Conquistato da quanto indicatomi dal responsabile tecnico ho utilizzato il rasante termico su due interventi diversificati ,internamente per sopperire ad un problema di condensa e coibentazione ed esternamente per isolare abitazione di proprieta’ ed ottenere sgravio fiscale del 65 %.
    Per la posa mi sono rivolto ad un mio artigiano di fiducia al quale e’ stato fatto vedere dal tecnico come usare e preparare il rasante
    Internamente ho notato che a distanza di due anni il materiale sembrerebbe avere attenuato o quasi smarrito la sua efficacia ,in effetti la camera tende a perdere temperatura , spero di non essere stato preso in giro, anche perche’ il tetto e’ ben coibentato e leggegendo cio’ che afferma Dany60 sono diventato timoroso dato l’investimento.
    Ancor piu’ grave e’ l’intervento eseguito in facciata molto piu’ recente, dove il mio tecnico mi ha sempre manifestato incertezza sulla possibilita’ di aderire agli sgravi fiscali del 65% affermandomi la non certificazione del Afontermo e facendomi notare solamente asseverazioni aziendali,ma nonostante cio’ ho deciso di eseguire l’intervento fidandomi del tecnico venditore .Voglio fare chiarezza se la mia pratica eseguita non venga bocciata o avallata da Enea , sarebbe un disastro sia per me che per il tecnico redatore
    Adesso alzando il tono ,affermo che sono davvero incazzato perche’ addirittura la facciata esterna sul secondo intervento e’ piena di crepe come se fossero delle ragnatele e nonostante le due mani di tinta thermoriflettente sempre comprata dal tecnico Afon sono ben visibili e se non bastasse oltre a queste sono apparse cavillature sempre piu’ ampie.
    Ovviamente ho contattato il tecnico il quale afferma che lui e’ un commerciante e pertanto ricevuta questa risposta ho interrotto immediatamente la conversazione e i miei legali provvedono agli accertamenti ………………
    Data la mia esperienza vi consiglio di diffidare ma sopratutto documentatevi prima per non incappare nella mia situazione.

  10. sì, mi interesserebbe molto.
    a presto

  11. Avatar Andrea
    Andrea

    Sempre su Afon Termo:
    io ho trovato i risultati delle prove di laboratorio sul materiale, oltrechè le ralazioni del Cnr di Pisa.
    E comunque l’ho testato sul campo,ovverossia l’ho fatto applicare sia in ambienti interni che su interi prospetti di facciata.
    La risposta del materiale è stata ottima, all’altezza di quanto dichiarato. Per maggior scrupolo alla prossima occasione farò una indagine termografica ante / post intervento insieme ad un mio collega ingegnere, specializzato in tale ambito. Ma solo per avere dei dati strumentali che mi confermino quanto ho già potuto constatare sulla rispondenza delle perfomance dichiarate.

  12. cercando questo rasante termico riflettente anticondensazione ho letto tra i pochi dati della scheda tecnica:
    Calore specifico 3.000 kJ/Kg°K

    Solitamente il calore specifico è descritto come (c) espresso in [J/kgK].

    quei 3milioni di Joule su chilo grado Kelvin mi sembrano una grandezza strana.

    ho cercato la SDS scheda di sicurezza di questo rasante ma inutilmente.
    ho però trovato una relazione scientifica che conclude che il prodotto indagato è neutro rispetto all’insorgere di malattie dell’apparato respiratorio.
    impossibile conoscere il contenuto di VOC.

    Non ho esperienze con “nano cappotti” ma quando leggo che è sufficiente applicare all’interno un sottile strato di appena 4 millimetri per ottenere il massimo dell’isolamento termico e risparmio energetico del 90% NON riesco a credere a quello che leggo.
    Chi resisterebbe mai alla tentazione di un risparmio energetico del 90% con una rasata delle pareti?

    Si legge più avanti che “AFONTERMO garantisce un comfort abitativo senza eguali mentre il tradizionale cappotto, assolutamente non traspirante per definizione, “ingabbia” l’edficio con una calotta che lo sigilla”.
    sono cose da scrivere in una scheda tecnica queste?

    ricordo che da piccolo tra le pagine dei fumetti si trovavano pubblicizzati occhialini per vedere attraverso i vestiti o microspie che riuscivano a farti sentire conversazioni lontanissime solamente puntando l’aggeggio. ma non ci sono mai cascato.

  13. Avatar Andrea
    Andrea

    Io ho utilizzato Afon Termo, e mi sono trovato molto bene. Ho risolto diverse problematiche sia di posa che di coibentazione, oltrechè di traspirabilità.
    Nei casi in cui l’ho applicato, oltre ad isolare efficacemente dal punto di vista energetico, ho eliminato fenomeni di muffa (caso di applicazione in ambienti interni), ho risolto problematiche legate a davanzali, poggioli, rientranze e spalline (casi di applicazione su prospetto esterno).
    Il tutto con risultati veramente apprezzabili e riscontrabili direttamente dopo la posa.

  14. premesso che l’intervento di coibentazione interna è molto delicato e che preferisce materiali igroscopici e traspiranti, se si intende posare un radiante a pavimento tradizionale annegato nel massetto è consigliabile che il nuovo massetto non sia in contatto con la parete fredda esterna, ma separato dalla parete disperdente.
    sarebbe sufficiente predisporre una fetta di xps della stessa altezza del pavimento radiante al finito e della stessa larghezza dell’isolamento interno previsto.
    incollare l’xps con attenzione al collante steso su tutta la superficie.
    non dimenticare di calcolare la quota finale con uno strato di anticalpestio di almeno 5mm.

  15. Buongiorno, una domanda credo semplice:
    sto ristrutturando un appartamento e devo fare il riscaldamento a pavimento e la coibentazione in sughero delle pareti e cielo, ma cosa è meglio posare prima il cappotto o i pannelli radianti?
    Grazie.

  16. non posso dire di conoscere la situazione ma

    affronterei un ciclo di intonaco risanante e deumidificante e coibente per tentare di raggiungere un equilibrio
    controllerei costantemente l’umidità interna e mi dedicherei a una corretta ventilazione

    mai pensato ad una vmc puntuale per quel locale? magari servendo anche un secondo locale adiacente?

  17. Possedendo proprio quello strumento da lei linkato ho misurato prima qualche valore; nei muri normali della stanza andiamo da 2% per i più interni fino a 10% e oltre per gli altri perimetrali, essendo la stanza esposta per 2 lati; la parete interessata invece presenta oltre 15% nei punti più asciutti, dove ci sono effiorescenze di umido nette arriviamo a 33%, forse perchè di più non misura…
    Sono valori che possono far propendere per altre soluzioni?
    In quanto alla controparete con intercapedine, diciamo che sarebbe anche possibile, seppur rubando 1 mq e passa di spazio; però come dovrei farla, dopo l’intercapedine dovrei isolare il nuovo muro per non fargli arrivare anche a lui l’umidità immagino? e per il vecchio muro?

  18. la camera da letto di solito soffre del vapore che si accumula durante la notte a finestra chiusa.
    è mai sato misurato il livello di umidità della parete?
    rispetto alle misure del locale sarebbe possibile costruire una seconda nuova parete interna creando un’intercapedine?

  19. La ringrazio per la celere risposta, purtroppo esternamente non mi è possibile intervenire, essendoci un terrapieno condominiale alto una decina di metri(io sto al piano terra del palazzo appoggiato da un lato su di esso); solo una cosa non capisco, perchè mi dice che l’umidità dentro la stanza è dovuta più all’uso del locale (in parte può anche essere vero) che alla parete stessa; in pratica questo muro assorbe tutta l’umidità e la pioggia del terrapieno per 4 piani e pian piano la riversa nella mia camera, o almeno io pensavo fosse questo il problema, per questo volevo tamponarlo dall’interno, avevo pensato anche io alle lastre in calcio silicato, ma avevo il solito dubbio, cioè se supportano tutta questa umidità o invece la fanno passare dentro camera come fa l’attuale intonaco.

  20. una parete controterra in sofferenza di umidità andrebbe curata se possibile dall’esterno, ma la sua descrizione non parla della situazione esterna.
    bloccare il problema impermeabilizzando dall’interno con stucco additivato di resine sintetiche non mi sembra una soluzione salubre per ambienti interni.

    il precedente tentativo con intonaco deumidificante potrebbe essere ripetuto con un ciclo di intonaci risananti e deumidificanti corretto.

    l’umidità della camera è sicuramente dovuta più all’utilizzo dell’ambiente che alla parete.
    rivestire la parete con xps non può essere la soluzione dall’interno, piuttosto sarebbero indicate lastre in calcio silicato con collante e rasante a base calce: purtroppo bisogna capire meglio la situazione della parete prima di decidere.

  21. Buongiorno, complimenti per il blog e la professionalità; domanda semplice, almeno spero; devo isolare dall’interno una parete controterra, dalla quale affiora umidità che sfarina l’intonaco e presumibilmente mi riempie di umidità anche l’intera camera; ho già rifatto l’intonaco una volta, prima era “robusto” ma ha ceduto, è stato l’intonaco deumidificante ma non ha resistito ugualmente, in pratica l’umidità del terreno traspira nel muro e si disperde nella mia camera; le soluzioni che avevo pensato sono 2:
    la prima di “intonacare” l’intera parete con uno stucco apposito anche per piscine, penso si possa dire il nome, Operlite, che almeno secondo me isolava dall’umidità esterna ma permetteva al muro comunque di traspirare;
    la seconda è quella di applicare dei pannelli alla parete; vorrei quindi sapere se questa soluzione secondo lei è migliore rispetto a quella dello stucco, e nel caso affermativo, di che materiale installerebbe i pannelli? ero quasi deciso per il polistirene (xps) ma leggendo qua e la, sentendo parlare di fenomeni di condensa, barriere al vapore, ecc mi sono sorti dubbi… pensavo anche a qualcosa di più naturale e traspirante ma temo che non mi isolino dall’umidità della terra che pian piano ricomincerebbe a passare nella camera. Può darmi un consiglio?
    Grazie in anticipo
    Jacopo

  22. io sceglierei STO o CAPAROL oppure RÖFIX

  23. salve sto per fare un cappotto termico a casa mia e devo scegliere tra 3 offerte di tre aziende diverse, più o meno il prezzo finale è uguale, mi potete consigliare chi scegliere tra STO CAPAROL E RÖFIX, chi è la più valida e completa e anche a livello di qualità prodotti .

  24. corretto

  25. Avatar martin74
    martin74

    Ringrazio per la cortese risposta. Avevo previsto il risvolto dell’isolante sulle pareti verticali per circa 50 cm. (la larghezza di una lastra) ritiene possano essere sufficienti?
    Ancora grazie!

  26. sicuramente più nobile un cappotto minerale e ad emissioni zero. certamente più lavoro e più investimento.
    isolato l’intradosso non saranno risolti i ponti termici, si dovrebbe risvoltare l’isolamento sulle strutture verticali.
    l’eps microforato garantisce una resistenza più bassa al passaggio del vapore, ma mi preoccuperei di posare un sistema per isolamento esterno che sia certificato più che di cercare lastre microforate o meno.

  27. Avatar martin74
    martin74

    Buonasera Federico e complimenti vivissimi per questo interessantissimo blog. Dopo averlo scoperto ho passato due notti intere a divorarne gli articoli ed i commenti.
    Dovrei isolare il pavimento delle camere della mia abitazione in zona E (solettina spessore 15 cm in putrelle e tavelloni) lavorando all’intradosso del solaio ovvero a soffitto della sottostante cantina. Nonostante il prezzo ero interessato all’utilizzo di pannelli minerali a base di silicato idrato di calcio. Il mio posatore però è molto preoccupato dal notevole peso specifico di questo materiale e mi avrebbe consigliato i pannelli in EPS microforato di una nota casa austriaca, decisamente più leggeri! Come procederebbe con l’isolamento a soffitto? E per un cappotto esterno ritiene valida la scelta dell’EPS microforato?

  28. il sughero bruno espanso, naturale non sarebbe un problema, il problema è il fondo dietro al pannello che diventerà assai più freddo dopo l’intervento sul lato interno.
    il rischio di condensa interstiziale è elevato.

  29. Avatar gaetano
    gaetano

    volevo sapere se era possibile utilizzare i pannelli mapetherm cork per realizzare un cappotto termico interno senza utilizzare barriere al vapore

  30. Avatar Andrea Mangione
    Andrea Mangione

    Per l’esperto non ci sono problemi, so di potermi rivolgere a lei. 😉

    Per quanto riguarda il sistema “fibra di legno all’intradosso solaio + freno al vapore igrovariabile + fibrogesso”, temo che qui a Reggio Calabria sia quasi impossibile reperire tali materiali.

    Ps: il sughero ha un peso specifico elevato che renderebbe pericoloso il controsoffitto? Qui siamo in zona sismica e quando il terremoto si ricorda di noi si balla di brutto!

  31. se la premessa è che il lastrico solare gode di ottima impermeabilizzazione si può pensare ad intervenire dall’interno senza pensieri.
    naturalmente il perimetro sarà un forte ponte termico e varrebbe la pena di progettare meglio il nodo tetto piano-parete perimetrale!

    tornando al tetto io non mi lancerei nell’acquisto di pesanti pannelli in sughero da fissare al soffitto.
    piuttosto progetterei un isolamento naturale traspirante solamente verso l’interno (la struttura esistente non è traspirante verso l’esterno):
    fibra di legno all’intradosso solaio + freno al vapore igrovariabile + fibrogesso.

    cercherei un esperto 😉 per calcolare spessore idoneo e progettare bene i dettagli che potrebbero rovinare l’opera!
    con un’altezza di 315cm posso ben permettermi di ottenere adeguato sfasamento tenendomi ancora 3m di altezza in ambiente.

  32. Dimenticavo, l’altezza interna dell’appartamento è di 3,15 mt.

  33. Purtroppo non trovando delle ditte che possano realizzare un impermeabilizzazione della terrazza con il metodo del tetto rovescio, devo pensare a isolare dall’interno. Scelta certamente non ottimale, ma non ho altra scelta, ahimé!

    Non riuscendo a trovare un fornitore che possa ritirare i pannelli in fibra di legno Pavadentro (o similari) e non volendo usare la classica (e insalubre) soluzione della lana minerale e del cartongesso, né tanto meno voglio isolare dall’interno con polistirolo (sigh!) o polistirene, mi resta una possibilità, considerato che la terrazza non soffre di nessun problema di infiltrazioni di acqua.

    Il negoziante dal quale mi sono rifornito per una recente ristrutturazione edilizia, tratta i prodotti della Mapei (carica direttamente con il suo TIR dal deposito di Latina) e mi ha detto che potrebbe ritirare per me anche un minimo quantitativo dei pannelli in sughero bruno espanso MAPETHERM CORK.

    “Il sistema MAPETHERM CORK utilizza un pannello isolante in sughero
    bruno espanso, naturale, privo di collanti chimici. È caratterizzato da ottima
    permeabilità al vapore e ottima stabilità all’invecchiamento. Materia prima
    rigenerabile ed ecosostenibile.
    Conduttività termica e: 0,040 – 0,048 W/mK
    Resistenza alla diffusione del vapore acqueo: ? 5-30”

    http://www.mapei.it/public/IT/linedocument/QT_MAPETHEM_Ita.pdf (pagina 13)

    Ora i miei dubbi nascono dal fatto che è un pannello che si usa prevalentemente per il sistema a cappotto esterno. Non conosco come il materiale si comporterebbe usato come isolante per cappotto interno e Le chiedo se la ritiene una soluzione valida, considerato il costo abbastanza elevato del materiale:

    40 mm – 29.10 € mq
    50 mm – 36.36 € mq
    60 mm – 43,42 € mq
    100 mm – 72,66 € mq
    nb: i prezzi sono finiti di IVA

    Ovviamente al costo dei pannelli vanno aggiunti quelli del sistema di fissaggio (colla/rasante più tasselli specifici), della finitura (rete in fibra di vetro e intonaco, pittura), più la mano d’opera qualificata (ma conosco una ditta che è specializzata con i prodotti Mapei).

    Naturalmente, una volta appurata la fattibilità (in base sopratutto al suo parere), va individuato lo spessore dei pannelli da utilizzare, per evitare che un errato calcolo dello sfasamento termico, mi porti ad avere modesti benefici in inverno e pessimi risultati in estate.

    Cordiali saluti

    Andrea Mangione

  34. dipende sempre dallo spazio disponibile, dallo spessore che si è disposti a perdere per coibentare.
    anche un pacchetto interno a secco se l’altezza lo permette. ma l’impermeabilizzazione sarà garantita? o metterà a rischio l’investimento fatto all’interno?

  35. Avatar Andrea Mangione
    Andrea Mangione

    Lei ritiene che ci siano in commercio dei termointonaci (brutto il plurale!) che possano fare al caso mio (tenuto conto che il problema principale è la dispersione termica attraverso il solaio)?

  36. un nobile termointonaco a volte cambia la vita, per non parlare di tinteggiature a base calce

  37. Avatar andrea mangione
    andrea mangione

    Grazie per la risposta, Lei conferma i miei sospetti. Ho notato anche io varie contraddizioni sia sulla brochure, sia sulla certificazione del CNR di Pisa (?).
    Purtroppo vivo in una bellissima città: sole, mare e clima gradevole tutto l’anno. Ma con le ditte che si occupano del settore edilizio siamo messi male. Anzi malissimo!
    Non so più a che santo votarmi. Sampaoli escluso, s’intende! 😀
    Farò altre ricerche per vedere se trovo una ditta che possa realizzare l’isolamento del tetto rovescio.

  38. ripeto che non ho esperienze con questi materiali. tempo fa scrissi un articolo https://espertocasaclima.com/2013/04/la-coibentazione-a-portata-di-pennello-vernici-che-contengono-le-dispersioni/

    l’unica cosa che posso dire circa il rasante termico riflettente traspirante anticondensa Afon Termo è che la sua pubblicità mi suscita forti sensazioni di bidonata.

    la locandina pubblicitaria annuncia:
    – impedisce la dispersione del calore
    – annulla i ponti termici
    – mantiene la temperatura ottimale di 20°C in ogni stagione

    se tutto questo corrispondesse al vero, oltre a superare le leggi della fisica, il rasante risolverebbe tutti i problemi dell’umanità.
    ma pensate che vita meravigliosa ci attenderebbe: 20 gradi in qualsiasi stagione… nessuna dispersione del calore, basta chiudere le finestre e si resta al calduccio fino a primavera… zone più fredde delle altre in prossimità dei ponti termici?… un lontano ricordo.

    una rasata e via!

  39. E ancora:
    Afontermo relazione scientifica:
    http://www.rdcostruzioniedili.it/polopoly_fs/1.453580.1421720307!/httpFile/file.pdf

    Afontermo conducibilità termica:
    http://www.rdcostruzioniedili.it/polopoly_fs/1.453582.1421720307!/httpFile/file.pdf

    ma c’è anche chi non ne parla in termini entusiatici:
    http://forum.lavorincasa.it/edilizio/rasante-termico-afon-casa-thermofon-37623.html

    Insomma, sarebbe bello se fosse vero, ma sono diffidente. Il prodotto non è di certo regalato.

  40. Si, ha ragione. Questo è quello che promettono, sulla carta ovviamente, che ne pensa? Il gioco vale la candela?

    Scheda tecnica: http://www.rdcostruzioniedili.it/polopoly_fs/1.453581.1421720305!/httpFile/file.pdf

    Brochure: http://www.afoncasa.it/pdf/000_AfonTermo_2015.pdf

    Dal profilo Linkedin di Antonello Usai Direttore Tecnico EDIL ANDREA \ Distributore AFON TERMO:

    Da Gennaio 2015 il Thermofon Rasante Termico della ditta Afon Casa ha cambiato nome in AFON TERMO.
    Il C.N.R. di Pisa (Consiglio Nazionale delle Ricerche) certifica l’ AFONTERMO come “Prodotto per il Risparmio Energietico, certificando ed attestanto una conducibilità termica pari a:
    ?=0,000918 e Riflettanza= 94,03 %

    Ricordiamo che la ditta Edil Andrea ha l’esclusiva per la vendita a Savona e Provincia

    AFONTERMO è un rasante termico anticondensazione, in grado di risolvere definitivamente i problemi di isolamento termico, muffa e condensa, ottimizzando il rendimento energetico degli edifici.

    Bastano pochi mm di spessore di AFONTERMO rasante termoriflettente per riprodurre la trasmittanza termica dei cappotti tradizionali: 1 mm sostituisce 2 cm.

    Adatto sia per interno che per esterno, senza compromettere la riduzione volumetrica degli ambienti e la richiesta di opere aggiuntive e costose per la sostituzione di marmi e scuri esterni.
    Di facilissima stesura, con spessore minimo di 3 mm e tinteggiabile esclusivamente con tinta termoriflettente di ultimissima generazione, con costi davvero contenuti, abbattendo del 50% le spese dei cappotti tradizionali.

    AFONTERMO è un prodotto che costituisce un’eccellente alternativa alle soluzioni tradizionali, agevolando la traspirabilità muraria e mantenendo costante la temperatura ambiente all’interno dei locali.
    Applicato all’interno delle abitazioni respinge la temperatura irradiata dai termosifoni e la trattiene in loco, con riflettanza certificata del 94,03 %.
    Aderisce perfettamente su qualunque tipo di superficie e il suo campo di applicazione integra la coibentazione dei solai impermeabilizzati con guaina catramata, mantenendo freschi i locali sottostanti.

    Restando a completa disposizione al numero 335.6930116 per qualsiasi chiarimento si rendesse necessario, con l’occasione porgiamo i nostri più cordiali saluti.

    Edil Andrea

    http://www.afoncasa.it/faq.html

  41. vernici isolanti e altri prodotti innovativi stanno spuntando.
    personalmente non ho raccolto esperienze.
    purtroppo si leggono molte pubblicità ed è difficile rinvenire schede tecniche e certificazioni.

  42. Carissimo Federico, dopo i nostri ragionamenti di qualche tempo fa sul tetto rovescio, cappotto termico, etc, ho interpellato numerose ditte per sottoporre il mio problema di isolamento termico e per chiedere un preventivo.
    Ricordo brevemente. Abito a Reggio Calabria, in un appartamento (ahimé!) situato all’ultimo piano, di circa 230 mq (da noi si esagerava in quegli anni e la casa è frutto di un’eredità), al di sopra del quale esiste una terrazza coperta con mattonelle di graniglia di marmo. Su di una piccola parte della terrazza (circa 40 mq) insiste un appartamento (non abitato) che copre la camera patronale e la cucina. Il fabbricato risale al 1969, le pareti perimetrali sono realizzate con doppio strato di mattoni forati, con in mezzo una intercapedine. La terrazza (latero-cemento di circa 25 cm) non è praticamente isolata, ma è tutt’ora in perfetto stato e non ci sono infiltrazioni di acqua.
    Detto questo, ho chiesto a 9 ditte di realizzare un isolamento della terrazza, evitando l’opera di demolizione, secondo il metodo del tetto rovescio. Ho fornito loro brochures, guide, manuali, i nomi delle ditte e dei materiali. Nulla da fare, non sono in grado di realizzare il lavoro o non riescono a capirlo. Il “tetto rovescio” per loro è qualcosa di sconosciuto.
    Il guaio è che devo assolutamente coibentare perlomeno altre due camere da letto e realizzare la stanza per i bambini. ma non voglio farli stare in una stanza che la notte si trasforma in inverno in una ghiacciaia e in estate in un forno.
    Ho provato anche a proporre l’isolamento dall’interno con intonaco all’argilla e pannelli in fibra di legno Pavadentro. Nulla da fare, qui da noi è come parlare ostrogoto!
    Ho recentemente letto di questi fantomatici intonaci termici, ma, sinceramente, non mi sembra possibile che 3-4 mm di rasante termico possano rendere in termini di isolamento come un cappotto termico di 6-8 cm.
    Lei cosa ne pensa? E’ una strada che conviene percorrere, considerata la pochezza delle ditte di questa città?
    il prodotto sarebbe questo:
    http://www.edilportale.com/csmartnews/256152?oggettosap=256152&uid=0739167B710D4AE7B01E7BE5F2D5A314

    http://www.afoncasa.it/Rasante_termico.html

    Grazie anticipatamente

    Andrea Mangione

  43. Comprendo la tentazione di utilizzare pannelli ultrasottili e molto isolanti (Conducibilità termica ?d 0,013 W/mk a 10°C), ma a me l’Aerogel fa paura, ne ho inalato le polveri durante il taglio in cantiere e posso dire che sono come lo spessore => ultrairritanti.
    I pannelli vanno rasati a calce, ma comunque dentro casa non lo vorrei.

    Se mia figlia avesse bisogno di particolari attenzioni correrei ad eliminare ogni traccia di muffa per interrompere il volo delle spore per casa, allontanerei i mobili dalle pareti fredde per diminuire il rischio, farei corretta ventilazione, imposterei correttamente l’impianto di riscaldamento per mantenere più alte le temperature superficiali, ragionerei su un’eventuale installazione di una vmc decentralizzata.

    Una coibentazione interna efficace contro le muffe si può realizzare con calcio silicato, curando tutti i ponti termici e sigillando l’incontro coi serramenti. Occasione per ritinteggiare tutto l’ambiente con pittura idonea e salubre. Meglio tutta la casa.

    I mobili guastati dalle muffe vanno allontanati.

  44. Avatar francesco
    francesco

    Il tuo modo di approcciare i problemi mi piace, tecnico, ma comprensibile anche ai non specialisti, senza essere mai banale o superficiale. Vorrei quindi approfittare per chiedere un parere.
    Cameretta di circa mq 9,50 al piano primo, con parete esterna in muratura di mattoni pieni di circa cm.30 ed intonaco, esposta a sud est, ma che sta in ombra molte ore della mattina a causa di un palazzo a pochi metri di distanza. Sulla stessa parete esterna da un lato la cucina e dall’altro un’altra cameretta, entrambe separate da tramezzo in mattoni forati. Presenza di finestra in legno con vetro camera, montata a metà spessore della muratura esterna, con termosifone nella nicchia sottostante. Cassonetto in legno con avvolgibile in alluminio (che mi pare mi vendettero come coibentato ….).
    Sono attualmente nell’ impossibilità per il momento di fare un cappotto esterno e vorrei pertanto isolare la parete esterna internamente per eliminare la presenza di muffe che ho trovato nell’angolo dietro l’armadio e in prossimità del battiscopa (tra l’altro mia figlia che dorme in quella camera soffre di asma ….). Per esigenze di spazio devo limitare al massimo lo spessore e sarei quindi intenzionato ad utilizzare il pannello Spacecork Ecofine da mm.14 (per i pochi metri quadri che necessitano potrei accettare il loro maggior costo).
    E’ una soluzione che ti senti di consigliare ? Dovrei isolare anche i tramezzi ?
    Grazie

  45. ricordiamo sempre che un estrattore succhia aria fredda dagli spifferi (se ce ne sono).
    leggi anche https://espertocasaclima.com/ventilazione/vmc-decentralizzata/aspiratore-o-mini-vmc/
    per questa coibentazione interna sarebbe ideale un freno al vapore igrovariabile dietro al fibrogesso.

  46. Avatar Gennaro

    Sempre a proposito di isolamento dall’interno.
    Gentile, dott. Sampaoli,
    nella mia abitazione le stanze sono alte 4 m con solaio soprastante non isolabile.
    Per contenere i consumi energetici invernali ho deciso di abbassare l’altezza di questi ambienti con controsoffitto in cartongesso isolato superiormente con rotoli di fibra di cocco. Le chiedo se tale soluzione può abbassare i cosumi energetici e se è possibile utilizzarla anche su di una parete esposta a nord realizzando tale stratigrafia:
    intonaco calce e cemento;
    muratura in tufo 60 cm;
    fibra di cocco 5 cm;
    cartongesso.
    A tale stratrigrafia occorre aggiungere anche un eventuale freno al vapore?
    Ho provveduto ad installare nelle camere da letto un estrattore d’aria con umidostato.

  47. Più il materiale ha densità e più sfasamento darà: allora diamo la precedenza ai materiali coibenti NON artificiali che hanno sempre + densità e + calore specifico!

    Ogni scheda materiale indica sempre:

    il calore specifico, J/kgK ( che dividendo per 3600 il valore diventa in Watt ora)
    la densità, kg/metro cubo

    per esempio:

    fibra di legno 2.100 J/kgK (0,583 Wh/kgK) 200 kg/metro cubo
    EPS 1.400 J/kgK (0,389 Wh/kgK) 30 kg/metro cubo

    se otteniamo alta capacità termica volumica abbiamo un materiale adatto alla protezione estiva,
    se il valore è basso il materiale non è adatto e proteggerà solamente dal freddo.
    Calcolare la capacità termica volumica è facilissimo: calore specifico x densità!

    fibra di legno: 0,583 x 200 = 117 Wh/metrocubo
    EPS: 0,389 x 30 = 12 Wh/metrocubo

    Anche il cartongesso non è il miglior materiale, meglio fibrogesso.

    La condensa avviene solo in prossimità di un ponte termico.

    Un radiatore a più colonne non diventa più radiante, bensì più convettivo.

  48. Avatar Gianluca

    Salve Federico,
    ho letto con molto interesse i tuoi articoli e consigli sull’isolamento termico, ma nonostante la chiarezza non sono ancora sicuro sul da farsi per il mio problema.

    Vivo a Lecce, e sto ristrutturando un appartamento al 2° piano, senza muri confinanti, nè ombre nel corso della giornata, che ha un solaio non isolabile dall’esterno perché ricoperto quasi interamente da pannelli fotovoltaici. Prima dell’installazione dei pannelli, il solaio esposto al sole creava una temperatura ambientale infernale. Ora con l’ombra dei pannelli (da poco installati) le cose dovrebbero un po’ migliorare ma lo saprò solo questa estate e cioè dopo la fine della ristrutturazione in corso. Per evitare sorprese a lavori finiti pensavo di creare un sistema a controsoffitto isolante così composto:
    1. soffitto
    2. camera d’aria di circa 2 cm
    3. pannelli di polistirene da 4 cm
    4. cartongesso
    5. intonaco termico
    In alternativa: pannelli di polistirene direttamente incollati al soffitto (ma mi sa una fesseria…)

    Probabilmente non otterrò il massimo perchè non considero ponti termici e altre dispersioni, ma devo farlo un po’ in economia e sto cercando di capire se la spesa e lo sforzo vale la pena oppure produrrà un risultato trascurabile. L’obiettivo è di isolarsi sia dal caldo che dal freddo, ma soprattutto dal caldo ed evitare fenomeni di condensa. Per riscaldare vorrei utilizzare un impianto termico con radiatori in alluminio sovradimensionato per aumentare la superficie radiante e poter lavorare con basse temperature di mandata. Per raffrescare, se e quando ce ne sarà bisogno, i soliti brutali condizionatori…

    Grazie per la tua attenzione
    Gianluca

  49. Innanzitutto grazie per la risposta, comunque il calorifero è sotto la finestra ed quindi in una delle due pareti esposte. A questo punto verifico i costi e i tempi per la parete in silicato di calcio scartando il cartongesso + polistirolo o altri materiali isolanti che alcuni mi avevano indicato. Ho letto e visto le caratteristiche del silicato di calcio e penso che in effetti sia il più adeguato per questo problema.Grazie

  50. Si potrebbe migliorare la stanza a N-O applicando dall’interno pannelli a base di silicato di calcio.
    garantiscono un clima dell’ambiente confortevole grazie alla regolazione attiva dell’umidità dell’aria e allo stesso tempo delle pareti più calde.
    Il loro valore pH 10 funge da barriera contro le muffe.
    https://espertocasaclima.com/temi/coibentazione-dall-interno/

    Forse la stanza non viene arieggiata correttamente, monitorate temperatura ed umidità per vedere se le abitudini sono sbagliate!
    Forse il termosifone non lavora bene, forse è coperto, forse c’è una tenda, forse è posizionato sulla parte calda della stanza e dunque in posizione errata.

    Il portico aggrava la situazione: la stanza è esposta da 3 lati e non due.
    Bisognerebbe isolare dall’esterno, se possibile.

  51. Buongiorno, io ho un problema su una stanza posta a Nord-Ovest praticamente non batte mai il sole, la stanza ha due pareti esposte di cui una ha la finestra.
    Io pensavo di fare un cappotto interno per mitigare la dispersione del calore sulla parete più grande ( in cui non è presente la finestra) e dove si forma della muffa. Inoltre sotto tutto il mio appartamento e quindi anche di quella stanza è tutto vuoto nel senso che vi è il porticato il quele è esposto chiaramente a tutte le intemperie, quindi mi sorge il dubbio che il mio pavimento non sia per nulla isolato….
    Quindi la mia domanda è la seguente : mi conviene procedere con i lavori di coibentazione interna prima di avere fatto verificare se esiste una coibentazione termica sotto il mio pavimento ? Ho paura che il cappotto interno non servirebbe a nulla….la ringrazio in anticipo per la cortese risposta. Saluti

  52. Sapete come ringraziarmi, basta sostenere il blog.
    Se le pareti divisorie sono in cls autoclavato non sono ponti termici, anzi. Se temete o prevedete di bagnare il piede della coibentazione in fibra di legno dall’interno potete fare uno zoccolo di pochi cm in xps per la partenza. Non superate i 4cm di coibentazione.
    Per il comfort estivo raccomando intonaco a spessore in argilla.

  53. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    Grazie per le risposte sempre celeri.
    La casa è in aderenza su tre lati con edifici non riscaldati, ecco perchè voglio isolare tutte le pareti.
    Volendo coibentare con la fibra di legno, mi puoi consigliare qualche produttore e il tipo di pannello che descrivi nell’articolo. Poi che spessore deve avere il pannello? Va sempre sovrapposta la parete di 5 cm di siporex? Ho solo un dubbio sul tipo di materiale: in caso di allagamento come si comportano i pannelli di fibra di legno? Vanno protetti alla base con qualche materiale?

    Giuseppe

  54. Se la casa è in aderenza su 3 lati io li considererei isolati termicamente e penserei solo al terzo lato e alla copertura.
    Perchè mai internamente scegliere di imbottirmi di polistirene? Vi trovereste in estate in situazione di https://espertocasaclima.com/isolamento/isolare-dall-interno-attenzione-al-caldo-estivo/!
    La parete nordovest potreste coibentarla internamente con materiali igroscopici, traspiranti e capillari come ho descritto qui https://espertocasaclima.com/isolamento/isolare-dall-interno-meglio-materiali-igroscopici-traspiranti-e-capillari/
    Il pavimento non coibentato Vi potrebbe servire come “accumulo di freddo” per la stagione estiva!
    Data la grande massa in copertura potreste coibentare dall’esterno con materiali artificiali eseguendo un tetto alla rovescia: https://espertocasaclima.com/isolamento/tetto-piano-alla-rovescia/

  55. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    -il lato esposto è a nord-ovest; il sole arriva a tardo pomeriggio;
    -si, l’isolamento termico sarà di tutte le pareti perimetrali;
    -no, l’appartamento è ad un’altezza di 4 metri; sotto c’è un locale adibito a negozio non riscaldato

  56. Siete in aderenza su 3lati, quindi avete un solo lato verso l’esterno. Come è esposto?
    State parlando di isolamento dall’interno (presumo) di tutte le pareti perimetrali?
    Per primo piano intendete essere al piano terra? contro terra?

  57. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    Salve Federico,
    vorrei anch’io un tuo parere.
    Si premette che il cappotto esterno come da te consigliato non può essere realizzato poichè l’appartamento si trova al primo piano ed in aderenza con altri edifici su tre lati. La zona è Pompei (NA), fascia climatica C.
    La struttura dell’appartamento è composta da muratura perimetrale portante in scaglioni di pietrame vesuviano
    legati da malta di calce di spessore 60 cm. L’altezza interna è di 4,85 metri. Una stanza sarà soppalcata, mentre le altre controsoffittate ad una altezza di 2,70 metri.
    I solai di copertura e di calpestio sono a volta. La ristrutturazione che si intende realizzare è quella di apporre lungo le pareti perimetrali dopo l’asportazione del vecchio intonaco pannelli di polistirene di 3 cm di spessore in aderenza alla vecchia parete e sovrapporre allo stesso (sempre in aderenza) muratura in siporex di 5 cm di spessore; infine va la rasatura e la pitturazione. Tutto ciò per realizzare un minimo spessore evitando il cartongesso.
    Per quanto riguarda la pavimentazione si vuole realizzare mettendo uno spessore di 3 cm di pannelli di polistirene e 5 cm di massetto di allettamento del pavimento realizzato in sabbione e cemento; infine ci si incollano le mattonelle.
    Mentre per la copertura ho previsto di togliere il vecchio manto impermealizzante, di mettere 3 cm di polistirene sopra il quale realizzare il massetto per le pendenze delle acque piovane, sopra il quale incollare membrane di asfalto.
    I dubbi sono:
    va bene in questo modo o mi puoi suggerire qualche soluzione diversa? Inoltre servono le barriere al vapore? E se si di che tipo e in quale punto metterle? Infine, se volessi mettere uno strato di fono-assorbente di spessore minimo, quale usare e, nella stratificazione fatta, dove metterlo?

    Grazie per la risposta.

    Giuseppe

  58. […] io dico che bisogna coibentare dall’esterno e più mi giungono richieste di coibentare dall’interno! Quasi sempre sono richieste di chiarimenti, consigli o confessioni di dubbi.  In poche parole […]

  59. Credo che principalmente tu voglia coibentare il tetto per proteggerti dal caldo. Giusto pensare alla fibra di legno!
    Comunque la stratigrafia che hai proposto è assai complicata, perciò ti propongo di semplificarla senza rinunciare ad un sufficiente sfasamento:
    la guaina bituminosa posata all’esterno è in realtà una barriera al vapore, dunque il coibente dovrà almeno avere uno sfogo verso l’interno per poter asciugare d’estate quello che magari avrà accumulato in inverno!
    se potete, salite sul tetto e date del bianco alla guaina per abbassare la temperatura in estate (senza che nessuno vi veda!! altrimenti son guai).
    i pannelli potrebbero essere in fibra di canapa che è un po’ più leggera della fibra di legno.
    Quindi: Listelli in legno o metallo-fibra di canapa-controlistelli-carton gesso o fibrogesso.
    Prima del cartongesso va posata la barriera all‘aria e freno al vapore igrovariabile: in inverno è molto freno al vapore e in estate è meno freno al vapore.

  60. Avatar Francesco
    Francesco

    Buongiorno Federico,

    vorrei un tuo parere.
    Devo isolare, purtroppo necessariamente dall’interno, una copertura piana di un edificio residenziale a Napoli, ponendo particolare riferimento al problema estivo.

    L’appartamento è abbastanza alto, quindi non vi sono particolari di problemi di spessore per la realizzazione di un controsoffitto.

    Nello stato di fatto, partendo dall’esterno, la stratigrafia della copertura è la seguente:

    1 – doppio strato di guaina bituminosa
    2 – solaio in laterocmento 26 cm

    Vorrei aggiungere all’interno:

    3 – Pannello in fibra di legno 10 cm, 160 kg/mc, controplaccato direttamente al solaio;
    4 – intercapedine di aria, spessore variabile secondo esigenze architettoniche;
    5 – circa 6 cm di lana di roccia/vetro o fibre di cellulosa, basso peso specifico, appoggiati direttamente su una
    6 – lastra in cartongesso con barriera al vapore accoppiata (quelle Knauf, ad esempio).

    Tieni presente che le lastre in cartongesso (e quindi anche la b.v.) verrebbe bucata numerose volte durante il montaggio.

    L’applicazione di un altro tipo di barriera al vapore sarebbe difficoltosa per via della struttura di sostegno del cartongesso, e sarebbe comunque forata dalla struttura del cartongesso (anche se, ad esempio la applico direttamente sul pannello in fibra di legno, ovviamente lato caldo).

    Alla verifica alla condensa ottengo che si creano 4 grammi di condensa interstiziale tra la guaina ed il solaio), che rievapora completamente in fase estiva.

    Mi chiedo: una quantità cosi bassa di condensa può senz’altro essere assorbita dal soloaio e\o pannello in fibra di legno senza problemi?

    Il fatto che la barriera al vapore venga bucata è un grosso problema secondo te? Come potrei ovviarvi?
    Che ne pensi, in generale, della stratigrafia proposta?

    Grazie mille

  61. […] in un precedente articolo, "Ragionare sull’isolamento interno", ho scritto qualcosa di questi materassini in aerogel nanoporoso rinforzato con fibre, […]

  62. infatti avrei dubbi a suggerirlo perchè poi durante la posa dovrei travestirmi da 007 per controllare che tutte le giunzioni e i punti difficili vengano trattati con adeguata attenzione. Un po’ come una barriera al vapore che dev’essere progettata per non avere fori o interruzioni. però non ho conosciuto questo materiale fin’ora.

  63. Avatar Marco de Pinto
    Marco de Pinto

    Buona sera
    volevo chiederle cosa ne pensa di questo secondo (rispetto ad aerogel)materiale :
    WÜTOP multitermico 15 di wurth.
    Se posato correttamente è ottimo anche se perdiamo la permeabilità al vapore dalle murature.