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riscaldamento radiante - Con quale tipo di riscaldamento possiamo raggiungere il benessere termico? 1

Con quale tipo di riscaldamento possiamo raggiungere il benessere termico?

13 risposte

 Davanti a tante scelte diverse, indovinare la forma di riscaldamento più adatta a noi sembra complicato!

A volte la scelta è determinata da fattori economici, altre da idee preconcette ben definite e difficilmente sradicabili, altre dal “sentito dire”, altre da pressioni del progettista di fiducia, altre dal desiderio di avere un preciso impianto di riscaldamento proprio nell’occasione della “nuova casa”.

Qualsiasi sia l’argomento, non perdiamo di vista “la curva ideale di benessere termico” che ci aiuta a capire in un batter d’occhio quale forma di riscaldamento ci offrirà il miglior comfort.

In breve, la classifica del riscaldamento ideale risulterebbe questa:

  1. pannelli radianti a pavimento
  2. pannelli radianti a parete
  3. pannelli radianti a soffitto
  4. riscaldamento con radiatori
  5. riscaldamento con convettori

tag-benesseere-temperatura-interna

buona scelta a tutti!

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articolo ideato, scritto e diretto da Federico Sampaoli, impegnato a favore delle persone, del comfort e dell’open information, titolare e caporedattore di espertoCasaClima – blog di informazione e comunicazione

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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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13 risposte a “Con quale tipo di riscaldamento possiamo raggiungere il benessere termico?”

  1. certamente la percezione del comfort è sempre molto dipendente dalla qualità dell’involucro.

    stiamo, senza saperlo, parlando della temperatura operante, che rappresenta la temperatura uniforme di un ambiente dove una persona scambia (per irraggiamento e per convezione) la stessa potenza termica scambiata nell’ambiente che termicamente non è uniforme.
    Quasi tutti gli ambienti presentano delle disomogeneità termiche. Infatti, stare bene bene bene è raro – ci si adatta…

    Non andiamo in confusione:
    la temperatura operante è un parametro fittizio, un’invenzione matematica che sintetizza in un solo valore l’insieme degli scambi termici di un ambiente reale non uniforme, quindi le sensazioni termiche di una persona all’interno di una stanza.
    È un parametro che ha a che fare con il benessere delle persone in un certo ambiente.

    La temperatura operante dipende quindi dalla temperatura dall’aria interna, ovviamente, ma anche dalle temperature superficiali interne, ecco perchè avere una superficie isolata con calcio silicato invece che una parete fredda in cemento armato migliora le nostre sensazioni corporee.

    Dalla temperatura operante e dalle temperature superficiali interne si ricava la temperatura media radiante.

  2. Sbaglio o non ha mai fatto un articolo sul riscaldamento a battiscopa?

  3. Chiaro! Grazie. Il fatto che le pareti perimetrali siano state isolate con 4 cm di calciosilicato, nel suo ragionamento e’ ininfluente?

  4. i termosifoni si basano sul principio della trasmissione del calore per convezione (e anche un po’ per irraggiamento) e possibilmente devono essere posizionati dove esiste la maggior dispersione termica dell’ambiente.
    le case meglio progettate hanno sempre previsto il posizionamento del termosifone dove la finestra disperde, proprio per compensare la perdita di calore e offrire una miglior sensazione di comfort.
    alcuni edifici portano l’errore di fondo di aver posizionato il termosifone su un divisorio interno, magari proprio dietro alla porta della stanza da letto dimenticando la parete dove c’è il foro finestra: in questo caso il termosifone scalda l’aria innescando un moto alla rovescia, sale l’aria a 30° verso il soffitto, raggiunge la parete fredda opposta dove c’è la finestra, scende la temperatura dell’aria tanto quanto il serramento è scarso, arriva al pavimento con ormai pochissimo calore e raggiunge via pavimento il termosifone di partenza con una temperatura certamente inferiore ai 20°C.

    nel suo caso specifico lei vuole inventare una colonna con effetto radiante, sperando di ottenere un irraggiamento in ambiente, solo che l’irraggiamento proviene dalla zona più calda dell’ambiente: per assurdo, se mi sedessi guardando la colonna radiante avrei una sensazione di freddo sulla schiena, quindi non garantirei comfort.

  5. Perche dice che non e’ in posizione favorevole? Potrebbe spiegarsi meglio. Scarterei l’ipotesi del riscaldamento a battiscopa perche’ non lavora bene se ci metti davanti una serie di mobili o cose varie, si creano tipo delle zone scoperte a mio avviso. Mentre dal pilastro vedevo un punto piu’ favorevole a raggiungere piu’ superfici in irraggiamento

  6. le idee strampalate sono sempre interessanti. dietro ci sono dei sogni, dei ragionamenti, delle interpretazioni, del genio.
    il pilastro interno è però in posizione non favorevole, è già in ambiente, non è sul confine tra ambiente riscaldato e non riscaldato.
    il canale caldo in rame potrebbe stendersi sui metri lineari del battiscopa perimetrale, portando con se un vero miglioramento per tutto l’ambiente.

  7. Salve sig. Sampaoli, come sa ho ristrutturato la taverna di casa. Prima scaldavo con il ventil! L’ho eliminato! Vorrei rivestire il pilastro portante al centro della stanza con una serpentina in rame in modo da costruire una specie di pannello radiante, successivamente vorrei rivestire il tutto con della pietra ollare. Mi piacerebbe che anche il pilastro interno si caricasse di calore in modo da riscaldarlo e cercare di alzarne la sua temperatura anche al piano superiore. Il mio dubbio e’ come riempire il vuoto tra pilastro e pietra ollare. Lascio vuoto? riempio di sabbia o qualche tipo di granulato pietroso? So’ che puo’ sembrare un’idea strampalata ma sogno cosi di creare una spece di stufa senza fuoco e costantemente calda al punto giusto da mantenere i 20° in ambiente. Vorrei sapere se lei o qualche lettore hanno mai visto o costruito qualcosa del genere. Grazie

  8. il suo solaio verso terra continuerà ad essere disperdente quindi ben venga una temperatura nella zona giorno e nei bagni più elevata per avere più comfort e ambiente più godibili.
    se la sensazione di discomfort risulterà fastidiosa qualche tappeto di lana può essere molto efficace (ikea insegna).

    sì in questo blog inseguo i numeri e ascolto la mia pancia. dicono che il giusto stia nel mezzo.

  9. Generalmente tengo la temperatura nella zona giorno a 20/21°, grazie ad una stube a legna. Il reparto notte a 18° tra stube e termosifoni. Famiglia con due bambini piccoli, spesso a casa. La casa si trova ancora nella fase ante lavori. Dopo di questi, la sua filosofia cosa consiglierebbe? stabilizzare la casa ai 18°? Scusi se mi fisso nei numeri ma vorrei confrontare il suo modo di vivere con il mio. Del resto nei suoi blog ci mette tutto di se, o sbaglio? Non c’e’ solo la sua professionalita’ ma anche i frutti del suo modo di prendere la vita al meglio. Grazie

  10. una casa a basso consumo, e quindi ben isolata, tende ad ottenere temperature interne più omogenee e temperature più elevate sulle superfici interne.
    la stessa casa ante intervento poteva avere ambienti interni con 20°C e superfici interne (disperdenti) con 16 o 17°C o peggio.
    la casa isolata può avere ambienti interni con 18°C e superfici interne (non più fortemente disperdenti) con 18°C.
    personalmente non riscaldo mai la camera da letto ma non tengo mai la porta chiusa, evito così sbalzi di temperatura da un ambiente all’altro e ottengo una certa omogeneità.

  11. Salve, secondo lei e’ giusto tenere il reparto notte un paio di gradi piu’ freddo del resto della casa in modo da favorire il sonno? Sappiamo che la temperatura di benessere e’ 20° il piu’ omogeneo e costante in tutta la casa. Ma va bene per il sano dormire delle persone? Grazie

  12. Buongiorno,vivo in un appartamento anni 70 con muri a cassa vuota e seramenti nuovi di 75mq(che ho appena ristrutturato senza pensare di rifare l impianto di riscaldamento)in provincia di torino all ultimo piano con riscaldamento autonomo attualmente con caldaia a condensazione nuova e vecchio impianto con radiatori in ghisa;putroppo l impianto di distribuzione è marcio e ho già avuto parecchie perdite.ho valutato di rifare l impianto e tra i diversi preventivi idee ci sono:
    1)passando dal soffitto rifaccio la distribuzione ai termosifoni:5000€per l impianto nuovo e controsoffittatura e l isolamento del soffitto con lana di roccia.
    2)impianto ad aria caldacon ventilconvettore canalizzato con controsoffittatura e cappotto interno di 3cm a7000€ .
    A me non dispiace l idea dell aria sono solo frenato perché non riesco a capienza quanto possa stratificare l aria calda espulsa dal soffitto o se in 2,7metri non si avvertirà questa stratificazione.
    Può darmi un suo consiglio?grazie in anticipo buona giornata

  13. Avatar Ga. L.

    Grazie dell’analisi! Ci sono sistemi sempre migliori ma tanti non li conoscono.
    A casa da poco abbiamo applicato alle pareti i pannelli radianti della Eleva design, e vedo che i pannelli a parete sono al secondo posto della tua classifica…per chi come noi non vuole rifare il pavimento è un’ottima scelta: riscaldano d’inverno, raffreddano d’estate, isolano dai rumori…