Il mio primo tetto come dico io, in fibra di legno, traspirante, ventilato.
Mi sembra che la cosa più importante di una sopraelevazione sia ricevere una nuova copertura all’altezza della situazione: calda d’inverno e fresca d’estate! Quindi si è scelta la fibra di legno: grande capacità termica massica e dunque un ottimo sfasamento estivo!
Decidere la sezione del tetto traspirante sembra una cosa da nulla:
- tavolato,
- telo freno al vapore per controllare l’ascesa di umidità verso il pacchetto isolante,
- fibra di legno (nel mio caso 6cm+6cm+6cm+2cm di densità maggiore) posata in modo sfalsato,
- guaina sottotegola.
A buttar giù su carta il pacchetto e la sua stratigrafia non s’incontrano difficoltà. Diverso è lassù in cima all’impalcatura che contorna il tetto in costruzione: guaine, nastri, dubbi e piccoli particolari sull’incontro con la muratura o il tavolato che sporge… Più facile a dirsi che a farsi! Ma armati di logica e pazienza si trova una soluzione a tutto:
prima cosa, il senso di tutto il pacchetto:
- il freno al vapore farà si che non troppa umidità nello stesso momento entri nel pacchetto isolante per passarlo lentamente ed uscire dalla guaina traspiarnte sottotegola
- la guaina traspirante (che avrà una permeabilità crescente rispetto alla guaina freno al vapore (SD<0,2)) proteggerà dalle infiltrazioni (impermeabilità all’acqua) e dal vento e permetterà la diffusione del vapore dal tetto verso l’esterno
- la guaina traspirante sottotegola sarà anche il fondo del piano di ventilazione e deve prmettere il libero deflusso di piccole quantità d’acqua dal colmo alla gronda.
ora, visto che la cosa da proteggere è il pacchetto isolante in preziosa fibra di legno, si è deciso di chiudere il pacchetto con dei risvolti di guaina che abbondavano sui quattro lati per sigillarli sotto alla ultima guaina traspirante che risvolta fino ad incontrare la muratura. Si è optato per incorniciare il tetto con dei pannelli in osb anzichè arrivare fino ai bordi con i 2cm di fibra di legno con maggior densità, questo per avere una più solida superficie lì dove lavorerà il lattoniere e dove verticalmente arriverà il cappotto di facciata.
il pacchetto in attesa della gronda:
il pacchetto in attesa del cappotto verticale:
il pacchetto in attesa del cappotto verticale con l’aletta in osb di egual spessore al cappotto:
le fessure da sigillare, soprattutto se non sono stati posati nastri autoespandenti.
purtroppo quando alcuni avanzamenti di cantiere avvengono senza supervisione (posa delle perline) fioccano gli errori:
ripeto ancora una volta che la tenuta all’aria dell’involucro edilizio va progettata e comunicata a tutte le figure che lavorano sul tetto, questo ad evitare successive improvvisazioni per ovviare a disattenzioni di posa:
la riga del tavolato sigillato con schiuma, a sua volta poi nastrato con strisce di telo freno al vapore tra pacchetto isolante e muratura (nessuna libera uscita tra interno ed esterno in prossimità del tavolato).
Prima di coprire tutto il pacchetto con il telo traspirante e impermeabile, un po’ di attenzione alle fessure dei pannelli posati: con lo sfrido e un po’ di buona volontà ogni fessura può essere riempita e ogni ponte termico attenuato facilmente:
Se vuoi informarti e approfondire meglio l’argomento potresti leggere questi testi, quello sull’umidità e tenuta all’aria è veloce e molto chiaro anche se non si è esperti del settore:
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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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