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isolamento contro il caldo - Isolamento termico contro il caldo 1

Isolamento termico contro il caldo

11 risposte

Progettare l’isolamento termico contro il caldo significa semplicemente prendere in considerazione solo materiali isolanti che proteggono le strutture dal veloce surriscaldamento.

Scarteremo sicuramente:

  • lana di roccia
  • lana di vetro
  • EPS bianco
  • e tutti gli isolanti con bassa densità e scarso calore specifico 😉

Il risultato nel lungo periodo non sarà una casa fresca: un ottimo isolante può solo ritardare molto il surriscaldamento ma non può raffrescare una casa! Intesi?

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Eh ma io pensavo che… No! non puoi pensare che il migliore isolante in circolazione, la fibra di legno per esempio, ti raffreschi la casa! Pensaci un attimo: anche i mari d’estate si scaldano, eppure hanno un’inerzia immensa! L’acqua ha un’elevata capacità termica, ed è necessario somministrare molto calore per ottenere una variazione di temperatura. La capacità termica infatti, è sempre proporzionale alla massa! E i mari hanno una massa immensa, ma, alla fine, anche loro salgono di temperatura 😉

isolamento contro il caldo - Isolamento termico contro il caldo 2

come raffrescare una casa in piena estate

Se vogliamo raffrescare una casa in piena estate abbiamo solo 2 possibilità:

  1. accendere un impianto (se lo abbiamo)
  2. fare ventilazione notturna trasversale (meglio se dal piano di sotto al piano di sopra, se viviamo su due piani)

attenuare l’onda termica

Ripeto: anche il migliore isolante contro il caldo non raffresca la casa. Posso però aggiungere un’informazione di grande consolazione: l’isolante attenuerà molto bene l’onda termica che cerca di entrare dall’esterno all’interno, quindi non succederà più che la parete o la falda del tetto  si surriscalderà oltre i 29°C circa. Mentre in assenza di isolante le strutture superano nello strato più interno anche i 34°C 🙁 proprio perchè non c’è l’isolante capace di attenuare l’onda termica 😉

Progettare l’isolamento termico contro il caldo non significa pompare lo spessore di un materiale isolante che magari è poco adatto oppure è leggero, cioè ha poca densità. Significa invece:

  • fare attenzione alle sue caratteristiche (basta leggere la sua scheda tecnica)
  • fare una simulazione della stratigrafia inserendo tutti gli strati (quelli esistenti e quelli che andremo ad aggiungere)

Eh ma io pensavo che… tanto uno vale l’altro… No!

isolamento contro il caldo - Isolamento termico contro il caldo 3

Proprio d’estate le temperature cambiano molto nelle 24h: sarebbe opportuno fare delle valutazioni dinamiche dell’involucro edilizio!

come valutare una stratigrafia con isolamento termico

Se abbiamo in mano il risultato di una stratigrafia sarà bene tenere d’occhio questi valori:

  • trasmittanza termica periodica, o trasmittanza termica dinamica – la Udyn (si tratta della capacità di un elemento di sfasare il flusso termico che lo attraversa nell’arco delle 24h) deve essere almeno minore di 0,12 W/mqK (questo non è solo un consiglio, è anche un valore normativo (DPR2/4/2009n.59)! Non so perchè la norma permetta per le sole coperture una Udyn fino a 0,20 (con un valore così alto lo sfasamento è bassissimo!).
  • sfasamento, cioè quante ore impiega l’onda termica a passare tutta la struttura (UNI EN ISO 13786) e ATTENZIONE quando Vi sottopongono il risultato di sfasamento di una stratigrafia: potrebbero aver messo un dato riferito ad un altro aspetto: quante ore impiega il flusso termico a passare la stratigrafia per alzare la temperatura interna di 1 ° (questo sfasamento (non di normativa) è anche 3 o 4 ore più alto!!! quindi sembra che la stratigrafia sia eccezionale con tante ore di sfasamento che poi nella realtà deludono 😐 )
  • capacità areica interna, la capacità della struttura di assorbire energia: attenzione se il valore di capacità termica areica interna è inferiore ai 40 kJ/m2K

altri materiali isolanti contro il caldo

E comunque non c’è solo la fibra di legno! C’è anche la canapa, il sughero, la cellulosa… E per chi costruisce da zero c’è il laterizio rettificato e i blocchi in calce canapa… o le balle di paglia 🙂

C’è tutto, esiste tutto, abbiamo già tutto 🙂 ma dobbiamo scegliere 😉

isole di calore

Il problema del caldo estivo è molto legato alle isole di calore in città che non danno tregua all’edificio surriscaldato e né permettono una salvifica ventilazione notturna naturale 🙁 Ma si sa: gli alberi sporcano, danno lavoro, sono pericolosi… godiamoci il cemento e l’asfalto 🙂


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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11 risposte a “Isolamento termico contro il caldo”

  1. @ nello

    la prima cosa da temere è la qualità della posa del cappotto, quindi concentrerei gli sforzi sulla soluzione in laterizio rettificato monolitica.
    inoltre spingerei di più sulle prestazioni del blocco così che la sua dipendenza dal riscaldamento e dalla climatizzazione estiva sia quasi nulla.
    non conosco i dettagli della struttura in cemento armato esistente ma si potrebbe anche valutare un corso di blocchi esterno a mo’ di cappotto per evitare lavorazioni complicate ad attenuazione dei ponti termici.
    bisognerebbe fare delle simulazioni e alla fine un’analisi economica

  2. Salve, complimenti per l’articolo. Avrei una domanda.
    Ho un’abitazione allo stato grezzo, di nuova costruzione, classici pilastri da 30 cm. con tanti ponti temici , classe climatica C, ma le dico che il climatizzatore nell’altra abitazione non coibentata , lo accendiamo a Luglio e Agosto, mentre i riscaldamenti da Novembre fino a Marzo, quale mi conviene adottare, sia a livello economico che a livello di trasmittanza, tra un termoblocco rettificato da 36 cm ed il classico termoblocco da 30cm con 6 cm di cappotto ? Nella seconda opzione, è sufficiente un termoblocco normale di qualsiasi “marca” o meglio andare su una tipologia specifica?
    Nel primo caso temo,e non poco, l’inadeguatezza nella manodopera .
    Grazie

  3. @ marco

    della calcecanapa penso ogni bene possibile.
    la struttura portante “fredda” diventa un problema solo quando la platea di fondazione è fredda, quindi meglio progettare fin da subito una platea calda, che può anche funzionare come antirisalita 😉

  4. Buongiorno Ing. Cosa pensa dell’utilizzo dei mattoni e dei pannelli in calce canapa su una nuova costruzione ? Ci può spiegare con quali sistemi costruttivi si otterrebbero le migliori applicazioni? Per esempio se usati come tamponatura su struttura in CLS legno o acciaio. E quali risultati in termini di sfasamento termico contro il caldo si otterrebbero ?
    Grazie mille e buona giornata ???

  5. @ eugenio

    grazie per leggere espertocasaclima!
    è vero, la resistenza al fuoco delle lane minerali è classificata nella loro scheda tecnica.
    giustamente c’è da preoccuparsi al pensiero di perdere casa per un incendio. Chi vende materiale incombustibile o rappresenta i produttori di materiali incombustibili utilizza sempre questo asso nella manica della reazione al fuoco… ma vuole veramente salvarci la pelle? o vuole solo venderci qualcosa?

    Nella realtà i pannelli in fibra di legno hanno una ottima resistenza al fuoco, pur essendo combustibili: quindi possono essere usati senza problemi per le costruzioni testate fino a un periodo di resistenza al fuoco di un’ora e mezza.

    il requisito dell’ininfiammabilità del materiale da costruzione è un requisito di tempo, quindi di resistenza

    In Germania i materiali isolanti in fibra di legno sono classificati come “normalmente infiammabili”, e possono essere utilizzati per costruzioni fino a 3 piani.

    Se non avete mai visto il filmato delle palline da tennis che abitano delle casette isolate con lana di vetro, eps e fibra di legno, potete guardarlo qui: https://youtu.be/1aViEaFsgtw

    anni fa, ho raccolto personalmente degli sfridi di pannelli in fibra di legno per bruciarli nella stufa, beh sì, alla fine sono riuscito a bruciarli, ma se pensate di usarli come accendi-fuoco, allora starete freschi (nel vero senso della parola).

  6. Avatar Eugenio

    Buongiorno,
    ho scoperto da poco la sua pagina e sto leggendo i suoi articoli con molto interesse. Innanzitutto le faccio i complimenti e la ringrazio per le informazioni che ci fornisce. Le chiederei un parere relativamente alla resistenza al fuoco dei materiali isolanti: se non erro, analizzando la scheda tecnica della lana di roccia e di vetro, la loro classe di resistenza al fuoco è molto elevata rispetto ai materiali naturali.
    Grazie e ancora complimenti

  7. @ giovanni

    mi prendo i suoi complimenti volentieri, ma vorrei controbattere sui 54anni:
    se il sottotetto è accessibile è facile ordinare il materiale e intervenire da soli…
    per gli spessori e i materiali da scegliere c’è da fare il calcolo termico e scoprire quanto materiale ordinare, ma poi la posa è solitamente “appoggia e prosegui”.
    se si vuole evitare la spesa dello smaltimento, si accumulerà la lana di roccia (maschera + occhiali + guanti + vestito usa e getta) in una zona nord e il resto della superficie riceverà la nuova stratigrafia.

  8. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Grazie, purtroppo anche la mia abitazione progettata da un ingegnere civile e costruita tra la fine degli anni novanta e primi anni del duemila presenta un sottotetto con lana di roccia perchè in quel tempo il problema principale di una casa sembrava essere il freddo e quindi “metti il materassino di lana di roccia che ti tiene caldo”, poi vai d’intercapesine e fogli da 2 cm di polistirene e infine fai un bel massetto in allegerito e vai col lissiooooo… E infatti i risultati li sto vedendo ancora adesso che ho cinquantaquattro anni…sono pienamente d’ accordo con lei sul fai da te, ma c’è un tempo per tutto e purtroppo il mio è ormai scaduto ????
    Nota: sto valutando se è quali interventi sia opportuno fare per la mia abitazione bifamiliare su due piani e spero di poterla contattare quanto prima. Tra i tanti guru di internet, lei mi sembra quello che più rispecchia il mio modo di pensare e sentire la propria abitazione

  9. @ giovanni

    posso solo sconsigliare la lana di roccia come isolamento per un sottotetto: non protegge dal caldo!
    circa il rischio per la salute della lana di roccia, io per il principio della cautela non la toccherei nemmeno 😉
    comunque lo IARC non ha riconosciuto come cancerogena la lana di roccia: ha inserito le lane minerali nel gruppo 3 “non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani” , quindi solo per questa “chiamiamola incertezza” mai e poi mai me la porterei in casa!
    eviterei certamente anche la schiuma espansa a spruzzo, anche se il lavoro con protezioni adeguate viene fatto da un operatore specializzato. (poi la schiuma è irreversibile)
    in base alla tipologia di accesso al sottotetto e alle dimensioni della botola progetterei senza dubbio con materiali naturali e molto più efficaci contro il caldo.

    se è possibile il fai da te, il risparmio diventa enorme 😉

  10. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Buonasera, un mio amico mi ha parlato di un isolamento del sottotetto eseguito sulla sua vecchia abitazione costruita nei primi anni ’80 realizzato con schiuma espansa a spruzzo Icynene di cui non avevo mai sentito parlare. Quindi incuriosito sono andato nel loro sito per capire di cosa si trattava e ho “scoperto” che trattasi di una schiuma NON poliuretanica, nonostante l’aspetto nei vari video lo lasci supporre. Nel sito del fornitore è scritto più volte che per un lavoro ottimale, si dovrebbe prima asportare eventuali materassini di lana di roccia o di vetro se presenti, quindi provvedere ad una adeguata pulizia e poi procedere a spruzzare l’isolante. Nella casa del mio amico però, la squadra che ha realizzato il lavoro lo ha consigliato di lasciare il pre-esustenze materassino in lana di roccia, anzi a provveduto a stenderlo meglio nei punti in cui non era stato steso completamente e poi via con la schiuma… Il mio amico è rimasto soddisfatto; io però da profano mi chiedo in virtù delle caratteristiche della lana di roccia se non sarebbe stato più sensato togliere l’isolante pre-esistente? Se io indosso una maglietta termica per proteggermi dal freddo e poi sopra mi metto qualcosa di “miracoloso” con trasmittanza termica e sfasamento adeguati a proteggermi dall’onda termica penso che non otterrò mai valori ottimali o sbaglio? Di fronte a questi comportamenti sono sempre più spaventato dal fare lavori in casa perchè alla fine il rischio si buttare tanti quattrini invano è alto e su questo fronte purtroppo abbiamo già dato (vedo ex legge 10 ad esempio)

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