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Il riscaldamento a infrarossi e i suoi bassi costi di investimento

12 risposte

Suona bene “riscaldamento ad infrarossi“! E suona bene “bassi costi di investimento”. Quando si affronta una grossa ristrutturazione o una nuova costruzione le spese sono ingenti e qualche sforbiciata ad un certo punto fa molto comodo. In più si prende la strada dell’ abbandono dei combustibili fossili

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Quali i vantaggi e quali gli svantaggi dei riscaldatori a infrarossi?

a volte una ottima soluzione, se di poco poco poco utilizzo.

A bassi costi di investimento corrispondono alti costi operativi, ma che comfort!

Purtroppo l’ impatto ambientale è negativo, eppure stuzzica come l’estate sentir parlare di riscaldamento a raggi infrarossi.

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Possiamo prenderli in considerazione a patto che l’edificio abbia una domanda di riscaldamento estremamente bassa e quindi se ne faccia un uso proprio limitato. Avete un involucro edilizio così ben coibentato da richiedere poche volte un po’ di riscaldamento?

Non mettiamo la testa nella sabbia: la corrente deriva principalmente da carbone, petrolio e gas in inverno quindi riscaldare con l’elettricità è una scelta per niente ecologica e conveniente. Sì anche se avete un sistema fotovoltaico installato sul tetto.

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Vantaggi:

sognare non costa nulla e rafforza la creatività, quindi fantastichiamo pure sugli infrarossi:

  • bassi costi di investimento
  • nessuna manutenzione – èhh questa è musica per le nostre orecchie!
  • basso tempo di riscaldamento e raffreddamento (impianto super dinamico)
  • elevata efficienza sul posto, cioè nessuna perdita di distribuzione significativa all’interno dell’edificio, ancora musica per le nostre orecchie!

Analizziamo ora i principali svantaggi:

  • elevati costi operativi di energia elettrica
  • utilizzo della più alta qualità di energia (quella elettrica) per fornire calore
  • nessuna possibilità di deposito di carburante
  • non si può produrre contemporaneamente ACS, acqua calda sanitaria (ci serve un altro sistema di generazione)
  • aumento significativo della bolletta elettrica in inverno
  • anti ecologico: l’elettricità proviene (ancora) in larga misura dalle centrali elettriche caloriche e ha un elevato carico di CO2
  • aumento dei costi energetici in funzione al mercato che ad esempio la pompa di calore, PdC, riesce ad ammortizzare in maniera molto più significativa

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Ancora a sognare di un riscaldamento ad infrarossi?

Posso giustificare l’installazione di un riscaldatore a infrarossi nel nuovo edificio  con classe di efficienza energetica max 15 kWh / mq anno, ovvero Casa Clima GOLD Passivhaus o Minergie P. State valutando un involucro edilizio così ben coibentato? Fareste bene! Il futuro è adesso.
In questi edifici così performanti il costo del locale caldaia e i costi di distribuzione dei sistemi idrici in rapporto alla quantità richiesta di calore è spropositato, quindi un riscaldatore a infrarossi elettrico risulta economicamente e anche ecologicamente abbastanza ragionevole.

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I riscaldatori a raggi infrarossi dovrebbero essere utilizzati solo in misura limitata durante brevissimi momenti della giornata, ad esempio per innalzare la temperatura dei bagni la mattina, o la sera.

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Come funziona un riscaldatore a infrarossi?

gli infrarossi (o riscaldatori radianti) sono sistemi di riscaldamento che emettono prevalentemente radiazioni di calore, quindi luce infrarossa: invece di riscaldare l’aria e distribuirla attraverso la convezione nella stanza, irraggiano (il termine chiarisce solo il tipo di rilascio di calore).

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I prodotti sempre più offerti con il termine collettivo “riscaldamento a infrarossi” sono riscaldatori a resistenza elettrica: convertono l’energia elettrica in calore e lo rilasciano nella stanza.
La proporzione di emissione di calore di un radiatore, che ha luogo sotto forma di radiazione termica, rappresenta l’ efficienza di radiazione. Maggiore è l’efficienza della radiazione, più giustificato è il termine “riscaldamento a infrarossi”.

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Ricordiamoci che tutti i comuni sistemi di riscaldamento emettono una radiazione termica, in una certa misura, senza necessariamente essere indicati come riscaldamento a infrarossi. Pensate alle stufe in maiolica, ai caminetti a legna. Un riscaldamento a pavimento o a soffitto (pannelli radianti a soffitto) o a parte emette principalmente calore radiante, infatti non c’è convezione dell’aria.

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Percentuale di radiazione:

  • L’efficienza della radiazione dei riscaldatori a infrarossi ad azionamento elettrico  varia tra il 25 % e il 60 %, a seconda del design, della superficie e della temperatura di esercizio.
  • I radiatori convenzionali (i termosifoni per capirci) hanno una proporzione di radiazioni dal 20 al 50 % a seconda della loro compattezza (per esempio dipende dal numero di colonne).
  • Riscaldatori a pavimento e a parete hanno una quota di radiazioni fino al 60 %. Il resto del calore è principalmente tramite la convezione. Peculiarità di questi sistemi di riscaldamento ad alta radiazione è la loro capacità di riscaldare i componenti dell’involucro: pavimenti, pareti o soffitti nonché mobili o persone nella stanza. Questa è per la maggior parte delle persone una percezione piacevole.

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I pannelli a infrarossi riscaldano anche fino a 100° C – oltre ad influire negativamente sul comfort, un altro effetto delle alte temperature superficiali è che la polvere viene bruciata (sempre e da tutti i sistemi oltre i 55° C, radiatori, ventilconvettori che tutti conoscete).

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La combinazione di un riscaldatore a infrarossi con un impianto fotovoltaico è praticamente possibile. Tuttavia, solo una parte molto piccola dell’elettricità prodotta personalmente può essere convertita direttamente in calore con il riscaldamento a infrarossi. Inutile che ci giriamo intorno, in inverno, proprio quando è necessario il riscaldamento, quando le giornate sono fredde e gli apporti solari gratuiti sono bassi per il cielo grigio (e quindi i requisiti di potenza sono maggiori), l’alimentazione solare e le rese dell’impianto fotovoltaico sono inferiori al normale o assenti.
Al contrario, in estate viene generato un surplus con il sistema fotovoltaico, viene quindi immesso nella rete pubblica senza giovare molto alle nostre tasche.
Lo stoccaggio di energia in unità di accumulo, come scorta per l’inverno, sarebbe troppo oneroso, e le basse rese energetiche nei mesi invernali sono solitamente consumate quasi completamente dagli apparecchi elettrici e dall’illuminazione domestica.

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Il bilancio energetico dell’intero anno potrebbe anche essere in equilibrio, ma l’elettricità in eccesso in estate deve essere immessa nella rete pubblica e riacquistata a un prezzo molto più elevato nella stagione del riscaldamento.
In sintesi in inverno, l’elettricità per il riscaldamento non è mai coperta dal proprio impianto fotovoltaico, quindi proviene in larga misura dalle centrali a carbone e a gas o nucleari – con il corrispondente impatto ambientale.

Per verifica puoi vedere le emissioni di CO2 della produzione europea di energia elettrica in tempo reale su electricitymap.org.

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Un buon riscaldatore a infrarossi?

  • ci deve dire come è costruito
  • deve offrire una garanzia di almeno 5 anni o più
  • deve avere una superficie con buona emissione di radiazioni (ad es. realizzato in acciaio verniciato a polvere o ceramica)
  • deve rilasciare la maggior parte di calore nella parte anteriore
  • deve avere un buon isolamento posteriore del pannello
  • la temperatura e il tempo dovrebbero essere programmabili sul controller
  • potrebbe avere un telecomando (ad esempio Smart Home o via Internet).


autore – Marco De Pinto  riscaldamento a infrarossi - Il riscaldamento a infrarossi e i suoi bassi costi di investimento 16


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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12 risposte a “Il riscaldamento a infrarossi e i suoi bassi costi di investimento”

  1. @ francesco

    il passaggio di umidità per fiancheggiamento succede quando l’isolante è sì protetto da un freno al vapore ma in alcune zone resta in contatto diretto con porzioni di muratura magari lasciata grezza e non intonacata.
    se un telo e un nastro svolgono il ruolo di freno al vapore, in una costruzione tradizionale è l’intonaco a svolgere il ruolo di freno al vapore e tenuta all’aria.

    leggi anche https://wp.me/p9uw8S-v0

  2. Avatar Francesco Pretelli
    Francesco Pretelli

    Grazie Federico. Può aiutarmi a chiarire il concetto dei passaggi di vapore per fiancheggiamento ?

  3. @ francesco

    condivido poco e non userei mai soluzioni termoriflettenti ( tipo Actis/Over-all/Aluthermo….) con doppia camera d’aria di due cm. per la preoccupazione della spinta del vapore e il possibile passaggio nella parte fredda con difficolta da asciugare anche nella stagione estiva.
    anche passaggi di vapore per fiancheggiamento mi preoccuperebbero.
    quindi se volessi lavorare a secco preferirei altre soluzioni da tamponare possibilmente in gessofibra e se possibile con pannelli di argilla

  4. Avatar Francesco Pretelli
    Francesco Pretelli

    Salve, ho letto che i riscaldatori ad infrarossi sembra siano più performanti nel riscaldare un ambiente abbinati ad un cappotto interno a basso spessore con materiali termoriflettenti ( tipo Actis/Over-all/Aluthermo….) con doppia camera d’aria di due cm. delle quali quella interna tamponata con cartongesso o gessofibra. In questo caso però non avrei comunque sufficiente massa aerica interna per il comfort estivo. Sovrapporre dei pannelli di argilla può essere una soluzione ? Potrebbero assorbire il calore estivo, migliorare l’equilibrio igrotermico ed anche accumulare calore in inverno e trattenerlo più a lungo grazie alla riflettanza sul materiale termoriflettente. Che ne pensa ?
    Grazie
    Francesco

  5. Avatar Marco de Pinto
    Marco de Pinto

    Buon giorno Sig. Roberto, nella ristrutturazione e per norma Nazionale non è ammesso il riscaldamento elettrico qualsiasi esso sia. Nel momento in cui affida la progettazione ad un tecnico questo dovrà rispettare le Normative Nazionali o regionali.
    L’impianto di riscaldamento elettrico modulante o meno rimangono sempre assorbitori di energia elettrica .
    Quindi potrà prevedere un impianto a biomassa con sistemi radianti o radiatori e integrare eventualmente i bagni con sistemi radianti elettrici. Cordiali saluti

  6. Avatar Roberto Ranzato
    Roberto Ranzato

    Salve stavo valutando il riscaldamento ad infrarossi in una futura casa da ristrutturare facendo attenzione all involucro. Questo articolo ha spento i miei entusiasmi ma vorrei chiedervi cortesemente se voleste visitare il sito della Celsius Panel scorrendo con attenzione le varie voci. Sembra che questi pannelli abbiano un rendimento molto maggiore rispetto agli altri e possono anche modulare. Appunto i pannelli con un generoso impianto fotovoltaico e una stufa a legna ad accumulo di ultima generazione mi sembravano una buona soluzione, che mi dite?
    Grazie Roberto

  7. @ Gianluigi
    come ho già detto in precedenza il bagno non ha bisogno di più energia perchè è un luogo umido.
    e se il bagno è un luogo umido si devono correggere le proprie abitudini e abbassare il contenuto di vapore con frequenti ricambi d’aria.

    l’umidità relativa scende all’aumentare della temperatura ambiente, ma l’umidità assoluta è ovviamente sempre quella.
    il contenuto di umidità certamente non cambia se riscaldo o surriscaldo il bagno.
    asciugo il bagno solo aprendo la finestra regolarmente. o con la VMC accesa.

  8. Avatar Gianluigi
    Gianluigi

    Grazie mille per la risposta. Se mi permettete vorrei entrare più nello specifico: Vorrei riscaldare un bagno di 3 m2 alto 3,25 m, quindi un bagno molto piccolo e pensavo di installare il pannello sotto il soffitto. Ho già fatto un calcolo in base alla zona climatica ed alla classe energetica ed per metro quadro il fabbisogno sarebbe 180w, quindi in totale per l’intero bagno 540w. Essendo il bagno un luogo umido (soprattutto durante e dopo la doccia) devo ritenere i 540w non sufficienti? Un 700w sarebbe migliore? Grazie ancora la disponibilità.

  9. @ Gianluigi

    immagino lei si riferisca ai pannelli radianti a bassa temperatura.
    solitamente non sono sufficienti a riscaldare in modo confortevole un bagno perchè la superficie disponibile per la posa è ridotta e sottodimensionata rispetto alle porzioni verticali disperdenti.
    ecco perchè di solito si consigliano degli scalda salviette che si occupano di fornire qualche Watt in più. meglio non cromati ed elettrici.

    circa l’umidità:
    l’umidità contenuta nel bagno non può che diminuire facendo una corretta ventilazione (ricambio dell’aria) o installando una VMC puntuale o brevemente canalizzata con aspirazione dal localo bagno.
    l’umidità relativa scende all’aumentare della temperatura ambiente, ma l’umidità assoluta è ovviamente sempre quella.
    il contenuto di umidità certamente non cambia se riscaldo o surriscaldo il bagno.
    asciugo il bagno solo aprendo la finestra regolarmente. o con la VMC accesa.

  10. Avatar Gianluigi
    Gianluigi

    Salve, avrei una domanda: vi risulta che per il bagno o per ambienti generalmente più umidi la potenza in watt dei pannelli deve essere doppia?

  11. Avatar Marco de Pinto
    Marco de Pinto

    Buona sera
    per questa domanda dovrebbe rivolgersi direttamente al rivenditore dei componenti ad infrarosso.

  12. Domanda:
    Nel mio edificio (classe di efficienza energetica circa 15 kWh / mq anno) ho riscaldamento a resistori collegato ad un parzializzatore che regola la potenza in base alla disponibilita di energia da FV.
    (Nelle giornate di sole funziona, quando nuvoloso, almeno di notte, devo comprare energia)

    Vorrei sapere se i riscaldatori ad infrarosso sono utilizzabili con il parzializzatore di potenza.

    O.T. Ho una graticola ad infrarossi ed é fantastica.