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riscaldamento radiante - Riscaldamento a pavimento a bassa inerzia 1

Riscaldamento a pavimento a bassa inerzia

20 risposte

Se state costruendo oppure avete isolato molto la vostra casa, il vostro termotecnico deve sconsigliarvi vivamente i sistemi radianti a pavimento tradizionali con massetti di circa 6 cm e progettare un Riscaldamento a pavimento a bassa inerzia:

Sempre che abbiate progettato l’isolamento termico così:

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e non così:

riscaldamento radiante - Riscaldamento a pavimento a bassa inerzia 3

Deve avere bassa inerzia!

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La premessa è sempre quella di prevedere edifici a bassissimo consumo, nuovi o riqualificati non importa:

Con queste ottime premesse fornire il calore residuo necessario significa fabbisogni bassi e questi possono essere colmati con diverse fonti di energia: pompe di calore, caldaie, caldaie a legna etc.

riscaldamento radiante - Riscaldamento a pavimento a bassa inerzia 5

Il riscaldamento a pavimento lavorerà a temperature relativamente basse di 22-24°C in inverno, e potrà essere ultilizzato anche d’estate come sistema di raffrescamento salubre, senza rumore e igienico.

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Tralasciamo per il momento gli edifici più performanti che potrebbero anche prevedere il solo sistema di ventilazione come sistema di riscaldamento: affronteremo l’argomento nel prossimo articolo “Gli edifici con la ventilazione come sistema di riscaldamento“.

Restiamo sui sistemi di riscaldamento radianti a bassa inerzia:

I sistemi radianti di oggi sono disponibili con altezze di costruzione molto basse intorno ai 2-3 cm, sono detti a bassa inerzia, e sono adatti anche per la ristrutturazione.

riscaldamento radiante - Riscaldamento a pavimento a bassa inerzia 7

Hanno temperatura di mandata del riscaldamento di 2, massimo 10°C sopra la temperatura ambiente desiderata.

Il rischio di surriscaldamento non c’è: non appena la temperatura di un ambiente aumenta, per esempio a causa dei raggi del sole, questo ambiente non viene più riscaldato e non c’è la grande inerzia di un massetto tradizionale da vincere.

Le piccole perdite di calore di una casa a bassissimo consumo non richiedono una riduzione notturna del riscaldamento: sarà la massa stessa dell’edificio a garantire una temperatura confortevole senza alcun apporto di riscaldamento.

Ovviamente risulta vantaggioso utilizzare sistemi a pompa di calore PdC.

Evitiamo i sistemi ibridi “caldaia + pompa di calore” per edifici piccoli! Questi impianti più complessi costringono il committente a mantenere 2 utenze (gas + elettricità) e 2 manutenzioni, invalidando il grande sforzo fatto nell’ involucro edilizio.

Ricordiamo allora: riscaldamento radiante sì, ma a bassa inerzia.

il radiante tradizionale

Gli impianti di riscaldamento tradizionali prevedono sempre sopra la tubazione un massetto da 3-4-5 cm che sommati al diametro del tubo e allo spazio sottostante portano il massetto a diventare uno strato di circa 6-7 cm.

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Un sistema di riscaldamento a pavimento ‘’tradizionale’’ reagisce molto lentamente, sia in fase di avviamento che in fase di spegnimento dando luogo anche a problemi di surriscaldamento invernale dovuto ai raggi del sole in presenza di ampie vetrature.

Il radiante tradizionale è anche impossibilitato a riscaldare rapidamente i vostri ambienti secondo le reali necessità: ha un tempo definito di inerzia tra le 3 e le 6 ore, ovviamente dipendente dalla temperatura di mandata, quella del fluido riscaldante che attraversa il sistema.

Gli apporti interni e gli apporti solari possono diventare ingestibili creando pendolamenti di temperatura ambiente (surriscaldamenti) e creando discomfort tanto maggiori quanto più ci si avvicina alla fase primaverile o autunnale. Anche la sonda esterna che dovrebbe compensare queste fluttuazioni di temperatura non riuscirebbe a prevedere le reazioni della massa dell’edificio.

I sistemi radianti a pavimento a bassa inerzia (con tubo che dista circa 5 mm dalla piastrella) offrono elevatissima dinamicità: il tempo di attivazione è intorno ai 20 minuti.

Il costo di un radiante dinamico a basso spessore? circa 80-110 €/mq sia in fibrogesso (a secco) che cementizio. Entrambi anche idonei al raffrescamento (abbinati a deumidificatori).

Agli artigiani risultano più difficili da posare, esclusivamente per la maggiore accortezza di posa.


autore – Marco De Pinto  riscaldamento radiante - Riscaldamento a pavimento a bassa inerzia 9


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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20 risposte a “Riscaldamento a pavimento a bassa inerzia”

  1. @ raffaele

    premesso che un sistema radiante a pavimento sottile non è importante in quanto salva spazio ma in quanto porta con sé le caratteristiche di grande dinamicità rispetto al tradizionale radiante con buon spessore del massetto tradizionale…
    premesso questo…
    sì, ho visto che il sistema rdz utilizza il calcio silicato come ultimo strato prima del rivestimento, però non si tratta dell’isolante per interni: è una lastra battentata in calcio silicato idrato rinforzato che ha conducibilità termica 0,17 W/(m.K), e densità 950 Kg/m3

    sì non è una ottima conducibilità termica, il fibrogesso ha conducibilità termica doppia per esempio

    l’altro sistema conta sempre sulla efficienza della lamina termo conduttrice in alluminio ma usa lamiere in acciaio zincato sovrapposte per la distribuzione dei carichi

  2. Avatar raffaele
    raffaele

    Buongiorno, invio 2 link per capire meglio a cosa mi riferivo nel mio precedente post.
    come al solito ringrazio in anticipo.
    https://www.rdz.it/it/catalogo/configurazioni/sistema-e-dry-evo#descrizione-prodotto
    https://www.isolconfort.it/wp-content/uploads/brochure/relive-radial-alu-pannello.pdf

  3. @ raffaele

    secondo me c’è un po’ di confusione su queste stratigrafie di radiante dinamico.
    anche se non è nello stile del blog faccia qualche citazione o link preciso per una risposta più corretta.
    aspetto

  4. Avatar raffaele petillo
    raffaele petillo

    Salve, a proposito di radianti a basso spessore alcuni dopo la posa del pannello e la relativa tubazione come ripartitore di carico usano lastre in calcio silicato e altri doppio strato di lamiera zincata incrociata con un lato adesivo per poi mettere la classica mattonella . Le chiedevo se ha più senso la lamiera o il pannello in calcio silicato? Noi esperti lettori, come lei ci insegna, il pannello in questione lo usiamo come isolante e antimuffa. Se messo sopra ai tubi dove gira acqua calda farebbe da freno al calore?
    Ci illunimi come al solito.
    grazie

  5. @ stefano

    lei ha proposto una barriera al vapore con Valore Sd >1500 m
    io ho proposto un freno al vapore con Sd maggiore di 40 m, come indicato nella norma UNI 11470
    prima di posare l’XPS e prima del pannello radiante.

    sì lo strato separatore è per impedire efficacemente la risalita di umidità dagli strati inferiori anche se c’è
    l’intercapedine areata degli igloo.

  6. Avatar stefano
    stefano

    Buongiorno
    Grazie per la risposta.
    I divisori sono stati ancorati al cls perchè mi hanno sconsigliato di ancorarli sopra l’xps (il cls non era nemmeno complanare e quindi l’xps avrebbe “dondolato” diciamo). Effettivamente è il punto più critico.
    Per la BV però non ho capito se la consiglia o meno sotto l’xps perchè all’inizio mi ha detto che non serve ma alla fine mi consiglia un foglio di polietilene con sd maggiore di 40 che equivale ad una BV.
    Questo foglio inoltre a cosa servirebbe nello specifico? per evitare risalite di umidità dall’iglù? per evitare fenomeni di condensa interstiziale nell’xps? Ma l’iglù non dovrebbe evitare proprio questo? E’ questo il punto che non capisco

    grazie mille

  7. @ stefano

    grazie stefano.
    essendoci gli igloo possiamo dire che non avremo problemi con il gas Radon quindi quella barriera al vapore non è necessaria.

    visto che il progetto prevede l’XPS sotto il radiante immagino che sia un radiante tradizionale e NON a basso spessore…
    in zona climatica F ci può stare.

    avrei cominciato subito con la posa dell’XPS
    in modo da ottenere un buon taglio termico dalla cappa armata su igloo e avere gli impianti al caldo invece che al freddo.
    mi sembra strana la scelta di scendere con i divisori in cartongesso fino alla cappa armata su igloo che è fredda e c’è rischio di condensa al piede del divisorio.

    per tornare al telo, prima di posare l’XPS stenda con generosi sormonti un foglio in PE polietilene Sd>40
    idem prima del pannello radiante.

    bisognerebbe guardare i disegni esecutivi e trovare una soluzione per il ponte termico del divisorio affogato tra gli strati

  8. Avatar stefano
    stefano

    Buongiorno e complimenti per il blog.

    Sto ristrutturando casa e nell’appartamento al piano terra abbiamo questa situazione al momento (dall’esterno all’interno):
    – getto di magrone
    – igloo da 20 cm
    – “cappa” di cemento da 5-6 cm con rete
    – ancoraggio pareti di cartongesso sulla “cappa” e passaggio impianti (acqua san, scarichi e imp elettrico)
    – getto di alleggerito isolante da 5-6 cm (argilla- leca) sopra gli impianti

    A questo punto vorrei inserire uno strato isolante di 8 cm di xps sopra il quale metterò il materassino del riscaldamento a pavimento che mi hanno assicurato essere anche una BV.
    Successivamente farei il massetto sopra il risc a pav ed infine la piastrella in gres.

    Mi trovo in zona F e non ho mai avuto problemi di umidità di risalita (il terreno è asciutto). Inoltre all’esterno abbiamo isolato con cappotto d 14 e xps fino alla quota delle fondamenta e dietro all’xps abbiamo messo la guaina.

    E’ una stratigrafia corretta oppure mi consiglia una barriera al vapore anche sotto l’xps ( tipo questa: https://www.riwega.com/vsk-ds-1500-syn/ )? La BV non andrebbe messa solo nella parte calda?? Purtroppo non ho potuto mettere la BV sopra la cappa perchè sarebbe stata tagliata dal passaggio degli scarichi e degli impianti per cui abbiamo preferito evitare.

    Ho trovato varie interpretazioni, molti mi dicono essere ridondante (se non controproducente) una BV sotto l’XPS per cui mi viene il dubbio di come proseguire.

    Grazie mille per la gentile risposta
    Stefano

  9. @ andrea

    dalla descrizione ho inteso che
    per 80mq abbiamo una quota disponibile maggiore e quindi dobbiamo portarci alla quota del restante pavimento esistente dove si procederà con la fresatura di tutte le superfici dell’abitazione.
    consiglierei di portarci alla quota con uno strato di supporto capace di contribuire al contenimento delle dispersioni termiche verso il basso, quindi un sottofondo leggero, isolante, compatto e ad elevata resistenza (Rcm = 50 kg/cm²) che permette anche di alloggiare eventuali canalizzazioni impiantistiche.
    poi sopra il tubo un massetto radiante autolivellante a basso spessore.

  10. Buonasera,
    sto ristrutturando casa e vorrei installare il sistema fresato, su una parte dell’abitazione e presente il pavimento mentre su una parte di circa 80mq devo far fare il massetto.
    Devo far prevedere un massetto particolare oppure con questo tipo di sistema essendo che viene fatto su massetti già esistenti non è necessario ? se può servire come informazione vorrei posare per la maggior parte della superficie del laminato

    Grazie

  11. Avatar Marco de Pinto
    Marco de Pinto

    @ Rodolfo
    il comfort migliora sempre quando la temperatura è uniforme.
    Esistono sistemi radianti a pavimento ribassati a basso spessore ottimi per le riqualificazioni anche quando avete poco spazio a disposizione.
    Utilizzate sistemi con massetti autolivellanti da 25mm ma ricordate sempre di considerare la buona coibentazione almeno 10/15 cm verso terreno .

  12. Avatar Rodolfo Liccione
    Rodolfo Liccione

    buon giorno,
    dovendo sostituire il pavimento del piano terra stavo valutando l’istallazione di un impianto a pavimento. la mia casa è isolata su pareti e tetto, il pavimento no. non conosco bene la stratigrafia tuttavia il pavimento poggia sul terreno ed è rialzato, mi chiedevo se l’istallazione di un sistema tipo zerotherm che non prevede isolamento potrebbe comunque di migliorare il confort rispetto ai radiatori

  13. un approfondimento? volentieri.
    a questo link trova la mia risposta in articolo dedicato e pubblicato oggi.

  14. Avatar Riccardo
    Riccardo

    Concordo ed in effetti è quello che si legge più o meno ovunque. Mi chiedevo però se, al di là dei benefici in quanto a ponti termici e risalite di umidità, i vantaggi della platea calda in fatto di aumento di massa interna fossero apprezzabili anche in un clima caldo e umido come il nostro o se addirittura non fosse sconsigliata al fine di favorire lo scambio termico con il terreno. Grazie ancora.

  15. dunque, se guardiamo la stratigrafia del solaio dobbiamo sempre ricordare che immediatamente sotto al radiante è obbligatorio uno strato isolante che meglio si comporta se ha doti di anticalpestio.
    quindi l’inerzia, tutto sommato, è riferita a quel che sta sopra l’impianto.
    la platea calda per una costruzione in x-lam è la perfetta soluzione termica e anche come distacco dal terreno e dall’umidità.

    circa i ventilconvettori penso che il silenzio valga come l’oro quindi non esiterei a valutare un radiante sottile o termosifoni.

  16. Avatar Riccardo
    Riccardo

    Salve e complimenti per la chiarezza dell’articolo.
    Stiamo costruendo casa in xlam a Ravenna e in questo momento siamo in fase di progetto trovandoci a valutare quale impianto di riscaldamento/raffrescamento installare.
    In particolare siamo indecisi tra radiante a pavimento e ventilconvettori, consapevoli dei pro e dei contro di entrambi.
    La soluzione presentata in questo articolo sembra valida sia in termini di comfort, che di dinamicità, che di consumi, vista la possibilità di evitare il “sempre acceso” tipico del radiante di vecchia concezione (almeno così ho capito).

    Sarebbe interessante un approfondimento sul tipo di solaio controterra ideale per questo tipo di impianto, con particolare riferimento alla platea calda o fredda, già trattata in un altro articolo, per fare chiarezza sul rapporto che c’è tra inerzia del sottofondo e inerzia dell’impianto.

    Grazie

  17. un solaio orizzontale tra due unità abitative dovrebbe garantire una trasmittanza U pari a 0,80 W/mqK.
    certamente una unità abitativa con riscaldamento spento separata da un’unità con riscaldamento acceso gode delle dispersioni termiche di quella riscaldata.
    tempo fa avevo scritto questo articolo sul pannello radiante a soffitto: https://espertocasaclima.com/2014/09/28/pannelli-radianti-soffitto-comfort-estivo-passivo/

  18. Avatar Teresa

    Salve, stiamo ristrutturando casa, per motivi di altezze un tecnico ci ha consigliato un sistema radiante a soffitto con spessore ridotto (max 3 cm)del tipo sotto intonaco da utilizzare sia per il riscaldamento che raffrescamento. Questo sistema, che sicuramente lei conosce ,va applicato direttamente al solaio in laterocemento senza nessun materiale isolante verso l’ alto. La posa di tale impianto senza isolante è corretta o si rischia una dispersione di energia verso il piano superiore? L’ installatore dice che la dispersione sarebbe minima. Ma io ho qualche dubbio. Grazie per la risposta e…si accettano consigli.

  19. Avatar marco de Pinto
    marco de Pinto

    Buon giorno Sig. Alessandro
    nei sistemi tradizionali a pavimento non sconsigliano la posa del legno per via dell’inerzia che è meno della metà della piastrella. Probabilmente intende che il legno è un isolante e quindi il pavimento riscalda meno.
    I sistemi di riscaldamento a pavimento a bassa inerzia o alta inerzia si scelgono in funzione alla tipologia di casa e nella stessa maniera in funziona alla scelta della finitura richiesta dal cliente. Un pavimento in legno con sistema ribassato sicuramente riscalda prima rispetto ad un sistema tradizionale.
    Ma voglio ricordare che con i sistemi tradizionali è comunque possibile utilizzare il legno a pavimento purchè incollato e non superi i 0.15 m2K/W

  20. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Grazie per l’articolo. Ricercando la bassa inerzia quindi avrebbe logica un parquet in legno oppure si dovrebbe evitare? Nei sistemi tradizionali solitamente lo sconsigliano a causa dell’inerzia del legno ma in questo caso? Grazie