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isolamento contro il caldo - Un muro in mattone pieno di 50cm contro il caldo estivo 1

Un muro in mattone pieno di 50cm contro il caldo estivo

20 risposte

Premesso che contro il caldo estivo devo progettare strutture con caratteristiche ben precise:

proviamo a progettare la coibentazione di un muro in mattone pieno da ben 50cm di spessore.

50cm di mattone pieno sono in estate una buona protezione dal caldo, ma in inverno non sono un gran che contro le dispersioni: è il caso della casa di Ale

coibentare-muro-mattone-pieno-50cm

Senza fare una stratigrafia completa di intonaci e rasanti prendiamo in analisi i componenti edilizi principali per capire come si comporterebbero in estate 2 diversi sistemi a cappotto:

  • cappotto in fibra di legno
  • cappotto in eps
nessun intervento fibra di legno 10cm eps 10cm
trasmittanza U  1,26 0,29 0,28
trasmittanza dinamica Udyn  0,111  0,004  0,005
sfasamento ore  15  21  18
areica interna  63 62,8  62,8
fattore di decremento  0,09  0,015  0,019

 Cosa possiamo capire da questi numeri?

  • dal valore di trasmittanza si capisce che senza intervenire le dispersioni (trasmittanza U) sono 4 volte più grandi: per l’inverno è bene intervenire.
  • le ore di sfasamento indicano che la fibra di legno è migliore dell’eps in estate
  • e anche il fattore di attenuazione indica che la fibra di legno è migliore dell’eps in estate

una parete di mattoni di 50cm. è un elefante

Direi che una parete di mattoni di 50cm. è un elefante e il capottino di 10cm sull’elefante incide, ma si sente poco… Guardiamo cosa succede se la coibentazione che progettiamo è spessa 14cm anzichè solo 10:

fibra di legno 10cm eps 10cm fibra di legno 14cm eps 14cm
trasmittanza U 0,29 0,28 0,22  0,21
trasmittanza dinamica Udyn  0,004  0,005  0,002  0,004
sfasamento ore  21  18  23,5  18,8
areica interna  62,8 62,8  62,8  62,8
fattore di decremento  0,015  0,019  0,011  0,017

Cosa possiamo capire da questi numeri?

  • dal valore di trasmittanza si vede che le dispersioni, importanti nel periodo di riscaldamento, scendono di 1/3 grazie ad ulteriori 4cm. di coibente
  • le ore di sfasamento indicano che l’eps più di tanto (poco) non può fare
  • il fattore di attenuazione indica che la fibra di legno è migliore dell’eps in estate e aumenta il divario tra i due materiali
  • la trasmittanza dinamica ci fa vedere come altri 4cm di fibra di legno migliorino sensibilmente il valore Udyn, mentre l’eps poco può fare.

Quanto appena descritto si riferisce ad una muratura molto spessa e molto massiccia, una tipologia che troviamo ormai solo in alcuni vecchi edifici: tutto cambia quando lo spessore del laterizio e più contenuto e magari forato.


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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20 risposte a “Un muro in mattone pieno di 50cm contro il caldo estivo”

  1. @ giuseppe

    muri spessi ed edificio plurifamiliare sono 2 aspetti positivi per la enorme massa e per l’enorme inerzia.
    spero si possano anche sfruttare apporti solari gratuiti.

  2. Avatar Giuseppe

    Ringraziandola ..la casa è degli anni40 con muri a tripla testa.abbiamo già gli infissi con doppi vetri,e ristrutturata da poco con ecoincentivi.tutto qua

  3. @ giuseppe

    questo decennio appena cominciato con i prezzi dell’energia alle stelle e che ora prosegue con le incertezze dei bonus casa verso l’obbligo della classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033 grazie alla Direttiva Europea sull’efficienza energetica nell’edilizia (https://espertocasaclima.com/2023/02/13/obbligo-di-classe-e-entro-il-2030/) sarà un momento storico per gli edifici e i loro proprietari.

    Vivere con 1.000€ al mese una vita frugale si può fare, ma non si può fare se la bolletta energetica costringe a rinunciare a cifre importanti.
    Ma io non so nulla del suo edificio e delle sue esigenze.

  4. Avatar Giuseppe

    Certo che con gli stipendi dei nostri politici,tutto il rinnovamento delle abitazioni non incide molto..Vorrei vedere se fossero così solerti nell’obbligare a ristrutturazioni importanti come proposto.Faccio presente che vivo con 1000 euro al mese.Cosa mi consigliate oltre a spararmi? Grazie

  5. @ nicola

    il bonus… ci sono diversi Bonus.

    gli interventi trainati possono godere della detrazione del 110% solo se eseguiti insieme ad almeno un intervento trainante. Se eseguiti in maniera a sé stante, sostituisco solo le finestre, posso godere “solo” del 50%.
    gli interventi trainanti riguardano l’isolamento dell’involucro esterno e la sostituzione degli impianti di climatizzazione.
    la caldaia potrebbe essere sostituita con una a condensazione ad alta efficienza, cioè di classe A o superiori.

  6. Avatar Nicola Carnevale
    Nicola Carnevale

    ma per avere il bonus in questo caso , devo per forza mettere un cappotto .. oppure sulla base delle indicazioni che gli ho dato non dovrebbe esserci la necessita , nel senso che basta cambiare le finestre ?grazie per la risposta

  7. @ nicola

    certamente l’estate non è un problema per delle pareti così spesse, infatti può contare senza isolamento su quasi 24 ore di sfasamento termico. immagino però che la primavera sia un momento non troppo confortevole perchè la massa delle murature fatica a salire di temperatura mentre fuori spesso si superano i 20°C.

    la trasmittanza delle sue parete corrisponde quasi ad un eccellente serramento con triplo vetro, quindi per allineare la situazione delle pareti non isolate ci vorebbe la progettazione del foro finestra + nuovi serramenti.
    il foro finestra dev’essere ben progettato per attenuare il ponte termico del telaio fisso ????

  8. Avatar Nicola Carnevale
    Nicola Carnevale

    buon giorno .. vorrei sapere se davanti ad una casa coloniale del 1900 avendo un muro perimetrale fatto di mattoni con uno spessore di 74 cm serve il cappotto ?
    ho un abbassamernto del soffito in cartongesso . la mia casa e abbastanza calda e destate e fresca se non fosse per le finestre che non sono molto termiche
    vivo in pianura nel alto milanese

  9. con una muratura così possente e un aspetto esterno di tale valore forse mi concentrerei su un buon isolamento interno.
    certo io non conosco la zona climatica dell’edificio, o l’esposizione ai venti o altri dettagli del suo microclima di appartenenza.
    nemmeno so se l’intervento si voglia farlo perchè le facciate esterne sono in cattivo stato e devono essere riviste, che allora l’occasione del ponteggio esterno ci spinge a fare un intervento di isolamento esterno.
    molto anche dipende dai fori finestra, dal tipo di serramento e sua posizione di installazione.
    e sicuramente ci saranno altri aspetti che potrebbero suggerire un intervento o un altro.
    forse non le ho dato LA risposta che attendeva, ma la possiamo trovare solo dopo altri chiarimenti.

  10. Avatar Alfredo

    In caso di rifacimento di facciata storica con fregi/cornici ed un intonaco esterno di 3 cm (muratura in mattoni pieni 50 cm) che tipo di isolamento e coibente consigliate considerato che posso solo operare sulla parete esterna con spessore utile di 3 cm?
    Grazie

  11. grazie per il complimento.
    i blocchetti di calcestruzzo sono diffusi nel sud, anche in Corsica devo riconoscere. ma non hanno un buon comportamento, nè in estate, nè in inverno.

    non ho capito se per “casetta allo stato rustico” si intende che la parete sia al grezzo senza intonaco esterno e senza intonaco interno.
    se fosse allo stato grezzo anche internamente si presenta l’occasione per un intonaco di elevata qualità sul lato interno che è l’unica via per migliorare considerevolmente il comfort interno negli edifici costruiti con i blocchi in calcestruzzo.

    la parete in blocchetti di calcestruzzo da 25 intonacata non offre nemmeno 9 ore di sfasamento termico
    la stessa muratura con un cappotto in eps da 10 cm offre circa 11 ore di sfasamento quindi se si parlasse di spesa per riscaldamento potrebbe anche essere un’opzione interessante, ma per un uso estivo non è un intervento utile.
    se proprio si intende fare un cappotto consiglio di investire in un sistema con pannelli in sughero che ha calore specifico più elevato e densità quasi 10 volte più elevata.

    probabilmente io progetterei una rifodera interna in laterizio con un isolamento in intercapedine che mi protegga enormemente dal caldo estivo, poi progetterei i fori finestra in modo che il serramento sia protetto e che il ponte termico sia attenuato.
    avrei anche l’occasione per avere un ambiente interno in laterizio e non in calcestruzzo.
    se alcuni ambienti confinano direttamente con le falde in laterocemento si dovrà migliorare anche la stratigrafia tetto perchè è sicuramente non protetta dal surriscaldamento.

  12. Buongiorno Sig Federico,
    Innanzitutto complimenti per la qualità con cui vengono trattati gli argomenti.
    Ecco il mio quesito. Casetta singola allo stato rustico zona climatica C Sardegna nord costa Muro perimetrale in blocchetti di calcestruzzo da 25 , tetto in laterocemento con 5 cm eps grafite sotto i coppi. L’utilizzo sarà prevalentemente estivo. L’impresa ha proposto 2 opzioni di isolamento. Ad intercapedine o cappotto esterno. Premesso che sarei fermamente convinto della seconda alternativa sono a chiederle se 10 cm eps possono essere sufficienti per un discreto comfort estivo considerando tutte le premesse e la possibilità economica abbastanza limitata. Grazie!

  13. premesso che l’isolamento sul lato esterno è sempre la soluzione migliore, se la muratura originale non può essere rivestita all’esterno si dovrà progettare un isolamento sul lato interno.
    l’umidità ambiente deve in ogni caso restare contenuta con corretta ventilazione manuale o meccanica.
    non sarà mai l’isolante ha provocare umidità; certamente alcuni materiali isolanti riescono a farsi carico di alte quantità di vapore che poi verrà riceduto all’ambiente interno quando l’aria sarà più secca, ad esempio il calcio silicato.

  14. Salve ..ma allora io sto ristrutturato casa e o dei muri in pietra e mattoni e terra spessi circa 60 cm ..il cappottino x l’inverno lo faccio all’interno o all’esterno ..conviene o mi provoca umidita ? Sotto o una cantina enorme in volta a botte .

  15. si potrebbe dire che il tufo si comporta meglio d’estate che d’inverno, ma ha comunque bisogno di aiuto.
    avendo una trasmittanza intorno a 1,60 W/mqK, il tufo non contiene le dispersioni egregiamente, anzi.
    il tufo con spessore 30cm offre però uno sfasamento di quasi 9ore. non sono proprio sufficienti.
    naturalmente anche i cm di intonaco fanno la loro parte… pur se piccola

  16. Salve, e complimenti per gli splendidi ed interessantissimi articoli.
    Mi piacerebbe sapere se, secondo Lei, un muro perimetrale pessimo (tufo con intonaco int/est) dello spessore di cm 30 che di inverno è un colabrodo (disperdendo notevolmente il calore)
    ha lo stesso comportamneto in estate facendo entrare il calore dall’esterno all’interno,
    oppure si ha un comportamento diverso tra le due stagioni (inverno/estate) ?
    Grazie

  17. si tratterà di un porizzato con conduttività termica 0,25 W/mK…
    tutti i calcoli sono corretti.
    credo solo che i valori di sfasamento siano troppo belli per essere veri:

    se avete utilizzato quel programma forse riporta due valori di sfasamento (uno più basso: il tempo che ci vuole per far passare l’onda termica, uno più alto: lo sfasamento di flusso termico, il tempo che serve all’onda termica per entrare ed alzare la temperatura di 1°C)

    la parete ovest è sempre quella più interessata al surriscaldamento.

  18. Avatar michele pilolli
    michele pilolli

    Da questo articolo sono partito per calcolare le differenze dei 2 isolanti in questione sui muri perimetrali di casa mia, blocchi porizzati da 30cm, partendo dal presupposto che non posso eccedere gli 8cm di isolante qualsiasi esso sia.
    Riporto i risultati di come è il muro ora, come sarebbe se fosse isolato con 8 cm di fibra di legno e come sarebbe se fosse isolato con 8 cm di EPS. I calcoli gli ho effettuati con un programma free disponibile online sul sito di una ditta che commercia pannelli in fibra di legno e prodotti per l’isolamento termico.
    I risultati:
    trasmitt. U = 0,68 (ora) 0,29 (fibra 150kg/mc) 0,27 (EPS 35 kg/mc)
    trasmitt. dinam. Udyn = 0,16 (ora) 0,02 (fibra) 0,02 (EPS)
    sfasamento ore = 14,6 (ora) 19,5 (fibra) 17,3 (EPS)
    areica interna = 58 (ora) 56 per fibra ed EPS
    fattore di decremento = 0,24(ora) 0,07 (fibra) 0,08 (EPS)
    Se i calcoli sono giusti, si potrebbe dire, come credo anticipasse lei, che con un muro discreto e con spessori di isolanti modesti (sotto i 10cm) la differenza prestazionale del pacchetto muro rispetto al caldo è simile sia se si usi la fibra di legno e sia se si usi l’EPS? E se questo fosse vero, cambierebbe qualcosa se il muro fosse esposto direttamente ai raggi solari o se fosse spesso in ombra?
    Grazie.

  19. Pareti con elevata capacità termica consentono di ridurre il carico termico da raffrescamento estivo: una parete con alta capacità termica riesce a smorzare e sfasare il flusso, quindi la quantità di calore che attraversa il muro, anzitutto viene ridotta d’intensità (smorzamento o attenuazione), e inoltre arriva nell’ambiente con un ritardo di alcune ore (sfasamento). Uno sfasamento ottimale si aggira intorno alle 12-16 ore: così infatti il flusso termico di picco del dopo pranzo giunge all’interno sulle 2:00-6:00, le ore più fresche dove si può anche contare sulla ventilazione naturale che trova all’esterno un ambiente con temperature più basse.

    Raggiungere uno sfasamento di 24 o 48 ore significa che l’ambiente interno è quasi insensibile a quello esterno.

    Che l’isolamento sia interno anzichè esterno gioca anche un ruolo importante: riduce lo sfasamento e peggiora considerevolmente il fattore di attenuazione.

  20. Buongiorno,
    grazie per il suo meraviglioso sito. Le considerazioni di questo articolo valgono anche per un cappotto interno?
    Fermo restando la superiorità del cappotto esterno su quello interno; invertendo la stratigrafia, quindi con fibra di legno o eps all’interno, i calcoli di trasmittanza e sfasamento non cambiano. Dunque posso dedurre che il comfort in termini di protezione dal caldo non cambi tra isolamento interno ed esterno?
    Altra domanda: perchè è meglio uno sfasamento di 23,5 ore rispetto ad uno di 13? Nel primo caso la Tmax della parete interna sarà raggiunta pressochè alla stessa ora della Tmax sulla parete esterna (sebbene del giorno successivo), è un comportamento positivo?
    Mi verrebbe spontaneo considerare lo sfasamento come periodico di 24 ore, quindi 24 ore = 0 ore, mi rendo anche conto che deve essere sbagliato il mio ragionemento (non sono un esperto del settore) ma non capisco il perchè. Sospetto che entri in gioco lo smorzamento, però a parità di smorzamento non capisco cosa ci sia di positivo in uno sfasamento, ad esempio, di 24 ore.
    La ringrazio anticipatamente dell’eventuale risposta!
    Andrea