consulenza per efficienza energetica

isolamento interno - Isolare dall' interno con EPS 1

Isolare dall’ interno con EPS

26 risposte

 L’EPS è permeabile al vapore, anche più del legno. Non amo l’eps, però costa poco! Rivoluzioni del mondo arabo permettendo!

Ma se abbiamo proprio deciso di usarlo come coibente interno teniamo conto della data di produzione delle lastre visto che quando sono troppo nuove emanano i cosiddetti gas di smaltimento.

eps-isolamento-interno

Ora che abbiamo ricordato pregi e difetti del materiale, andiamo a guardare quali problemi incontreremo dopo aver fatto questa scelta:

  • i ponti termici! I ponti termici li incontrerete ovunque. Ogni tramezza che parte dalla parete perimetrale esterna è un potenziale ponte termico, così anche l’incontro con il soffitto e il pavimento, e ovviamente gli angoli. Se le finestre sono a filo interno non avete il problema dell’imbotte, ma in caso diverso il nodo telaio finestra- isolamento interno va ben progettato.

Alcuni materiali coibenti (i pannelli di calcio silicato) molto più adatti all’isolamento dall’interno offrono, oltre alle lastre, dei cunei che sono indicati nei punti critici appena descritti.

            

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federico_sampaoli_espertocasaclimacom  ipha_member   articolo ideato, scritto e diretto da Federico Sampaoli, impegnato a favore delle persone, del comfort e dell’open information, titolare e caporedattore di espertocasaclima.com – blog di formazione e comunicazione online dal 2009.

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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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26 risposte a “Isolare dall’ interno con EPS”

  1. come detto,
    la stratigrafia da lei progettata funziona aggiungendo il telo freno al vapore igrovariabile ben nastrato e eliminando lo strato in OSB che di fatto è un freno al vapore un po’ troppo poco aperto alla diffusione del vapore.
    potrebbe sempre posare dei pannelli in legno truciolare grezzo se vuole camminare o montare qualche scaffale.

    la stratigrafia ideale prevederebbe materiale coibente diverso e spessore superiore.

  2. Egregio Sig. Federico la ringrazio per la risposta molto interessante e per la sua disponibilità.

    A questo punto la domanda mi viene spontanea, quale sarebbe la stratigrafia ideale per un solaio come il mio.
    Le ripeto la composizione partendo dal basso:

    Solaio sottotetto: sotto trave cartongesso a formare il soffitto delle camere inferiori, quindi travi sulle quali poggiano a mezza trave delle pianelle trasversali da trave a trave e poi l’assito superiore pianelle a formare il pavimento del sottotetto. Nello spazio tra le pianelle e l’assito vi è uno strato di qualche centimetro di argilla espansa o qaulcosa simile a un pietrisco vulcanico. Credo sia una caratteristica costruttiva di questa parte della Germania. Una specie di isolazione che si faceva attorno agli anni 50 in queste zone. Il tetto a falda non è isolato.

    La ringrazio nuovamente. ANDREA

  3. dalla descrizione non si è compreso se le pareti dove sono inserite le teste delle travi dei solai interpiano siano coibentate esternamente.

    attualmente l’ultimo piano (volume riscaldato) disperde verso il sottotetto e il sottotetto disperde verso l’esterno: immagino che la tenuta all’aria non esista.
    intervenire all’estradosso dell’ultimo solaio piano è l’occasione per progettare la tenuta all’aria del volume riscaldato.

    è indispensabile un freno al vapore igrovariabile prima di posare l’isolante.

    l’isolante dovrebbe essere un materiale traspirante possibilmente, non dico che l’eps non sia traspirante, ma non devono formarsi condense interstiziali e i grammi di vapore accumulati nella stagione di riscaldamento devono poter evaporare completamente nei mesi estivi.
    Meglio pannelli isolanti aper­ti alla dif­fu­sio­ne e fi­bro­si per assicurare l’asciu­ga­tu­ra esti­va (con la fibra di legno si risolve anche il problema del surriscaldamento estivo).

    Il freno al vapore igrovariabile avrà va­lo­re Sd 0,25 m fi­no a > 25 m.

    I pannelli in EPS che ha già comperato hanno una certa permeabilità al vapore, probabilmente un valore sd pari a (permeabilità al vapore ?= 45) * (0,1 metro di spessore) = Sd 4,5

    L’ OSB è comodo perchè pedonabile, ma come permeabilità al vapore presenta un valore sd pari a (?= 200) * (0,018 metri di spessore) = 3,6

    Non è una stratigrafia ideale, quindi se non si vuole sostituire i pannelli in eps con altro materiale e non avere rischi di condensa interstiziale suggerisco di NON posare lo strato di OSB che rappresenta un freno al vapore. (Unter den angenommenen Bedingungen bildet sich kein Tauwasser)

    la stratigrafia otterrà trasmittanza U-Wert: 0,31 W/m²K ma nemmeno 6ore di sfasamento estivo! Phasenverschiebung: 5,7 h

  4. Salve e complimenti per il vostro interessante e nutrito sito web.

    Vivo in Germania e la mia casa ha solai in legno su travi. Sull’ultimo solaio vorrei posare sull’assito 10 cm di EPS (già comprati) e poi apnnelli OSB per renderlo calpestabile. Il tetto in falda non è isolato.
    La mia preoccupazioni sono le seguenti e chiaramente chiedo delle risposte concettuali :
    – creerebbe questa coibendazione danni futuri ai sottostanti travi in legno ed elementi lignei?
    – Creerebbe questa coibendazione un aumento dell’umidità nelle sottostanti travi tali da compromettere un il futuro della struttura portante?
    – Dovrei porre al di sotto della coibendazione una barriera al vapore? Questa barriera tratterrebbe il vapore al di sotto dell’assito. Questo non creerebbe umidità pericolosa nella zona delle assi?

    Grazie per i suoi chiarimenti e per il tempo che vorrà dedicarmi.

  5. dimenticavo di aggiungere che tramite un igrometro, avendo le pareti perimetrali tutte umide e con muffe estesa, verificato che all’interno dell’appartamento il tasso di umidità arriva fino al 90% d’inverno e d’estate in medie variabili…..la temperatura delle stesse pareti è bassissima 12/13° e se lascio l’appartamento d’inverno senza riscaldamento la temperatura scende anche a 13/14° in casa quindi la necessità di risolvere è immensa. chiaro è che trovandosi queste pareti esposte al gelo esterno e all’altissimo tasso di umidità interna, le stesse nelle zone dove la temperatura è intorno ai 13/15 gradi danno terreno fertile all’affiorare della muffa, ma a volte addirittura su un intera parete,,nello specifico quella per metà rivolta a sud e di soli 20/21 cm di larghezza. grazie…rimango disponibile per dettagli

  6. scegliere spessori e materiali per coibentazioni un po’ a casaccio (senza calcoli) può andar bene contro il freddo, ma NON per l’estate, quindi non per la protezione dal caldo!
    è ovvio che qualche centimetro di isolamento farà bene alla mia bolletta del gas che scenderà sicuramente, ma avrò sufficiente sfasamento estivo o resterò a perenne rischio di surriscaldamento?

    ecco un buon motivo per progettare bene la stratigrafia. e non solo per il rischio di mettersi in casa altri materiali poco salubri.

    la vmc in stagione di riscaldamento può aiutare moltissimo a ridurre l’umidità interna. è certamente da prevedere negli ambienti più ore vissuti.

    disporre di un controsoffitto significa avere altezza abbondante: bene per poter progettare una coibentazione interna senza compromessi protetta da un idoneo freno al vapore sul lato caldo.

  7. salve architetto, innanzitutto le rivolgo miei più sentiti complimenti per i dati che fornisce sempre validi e aggiornati..

    il mio problema è il seguente e ho bisogno di lei:
    vivo in un appartamento al 4 piano con lastrico solare esclusivo e di proprietà di un palazzo costruito negli anni 50 in zona verde ma abusiva di roma…ormai tutto regolarizzato da tantissimi anni…in quanto costruzione del tempo e abusiva, tantopiù costruito il palazzo piano per piano con vari materiali cementizi, tra tufo e forati.il mio appartamento è esposto perimetralmente su tre lati , nord, est e sud…e ricevo esposizione solare tuttol il giorno praticamente, ma non è solo il sole il problema, ma anche e molto il freddo invernale, visto che le pareti perimetrali non hanno materiale coibente e parte di quelle che si trovano a est e sud, hanno spessore massimo di 20 cm, praticamente grandfi come tramezzature…su quella est posso intervenire volendo sia esternamente che internamente avendo un balcone lungo per tutta la lunghezza della parete. su quella sud nord e ovest purtroppo al momento posso intervenire solo internamente ma non appena il condominio si dirà disponibile per un eventuale riqualificazione energetica delle facciate allora provvederò anche esternamente…in ogni caso per le pareti perimetrali con intervento solo interno vorrei poter intervenire salvaguardando il più possibile gli spazi interni magari utilizzando materiali molto sottili ma altamente performanti…..inoltre sto già predisponendo l’installazione di vmc doppio flusso…per questo mi chiedevo inoltre se creando un ambiente totalmente ermetico e avendo una vmc avrei cmq formazione di condense e muffe oppure no?! purtroppo al momento l’appartamento presenta la formazione di muffe e condense continue su pareti intere chiaramente perimetrali visti i forti contrasti termici invernali.vorrei isolare anche il controsoffitto confinante col solaio. è chiaro che anche pavimento e soffitto non sono isolati…vorrei intervenire su pareti e controsoffitto per l’isolamento, evitando il pavimento per ora….mi sto occupando di tutto il lavoro io stesso di conseguenza mi servirebbero più dettagli possibili riguardo materiali e procedure adeguate per una perfetta efficienza di tutto ciò che verrà modificato, monatto o installato…ho obbligatoriamente bisogno di migliorare il comfort di questo appartamento che purtropppo è pessimo e invivibile, viste le grosse dispersioni termiche dovute al solo spessore delle mure di cui sopra e alla mancanza di materiale coibente…rimango a completa disposizione di ogni chiarimento per la fornitura di eventuali dettagli….la ringrazio cordialmente e attando quanto prima suggerimenti e info utili…mi auguro di essere stato sufficientemente chiaro.

  8. non consiglio l’eps per coibentazioni interne per tanti motivi, tra cui il fatto che non è materiale per interni.
    certamente le emissioni delle lastre diminuiscono nel tempo, un invecchiamento di 90 giorni è consigliabile.

    parliamo di prezzi:
    un pannello in fibra di legno svizzera extraporoso per isolamento termoacustico e protezione contro il surriscaldamento estivo

    conduttanza 0,038 W/(mK)
    densità 55 kg/m³
    capacità termica massica di ben 2.100 J/kgK
    spessore 60 mm

    con una “pioggia” di certificati a tutela della sua salute e dei suoi cari, costa su per giù 7 euro a mq.

    è vero che si deve mettere in conto anche un freno al vapore, ma una buona opera è meglio di una non idonea.

  9. Avatar ligabue82
    ligabue82

    Salve e complimenti per gli interessanti articoli e per le esperienze che mette a disposizione.
    Sono in procinto di ristrutturare la mia villetta acquistata qualche mese fa.
    Trattasi di un’abitazione anni 70 con muri spessi in zona climatica D in Puglia.
    Per questioni economiche e data la grande superficie da isolare (circa 160mq di solaio) ho pensato ad un isolamento interno (del solaio) in EPS, di circa 6 cm.
    In riferimento al Suo articolo Lei dice che non ama l’EPS: perchè?
    Lei stesso mi ha consigliato in un’altra discussione di utilizzare fibra di legno, ma se i costi sono superiori del 20% rispetto all’EPS, non rientra nel mio budget.
    Per quanto riguarda la data di produzione delle lastre EPS, quanto devono essere “datate” per evitare il problema del rilascio dei gas di smaltimento?
    E’ necessaria la presenza di freno al vapore? Perchè leggo che alcuni la consigliano, altri no…
    Personalmente preferirei di no, magari adottando delle accortezze come quelle che Lei consiglia in questo articolo: https://espertocasaclima.com/2014/09/casa-formazione-muffa-spore-umidita/comment-page-1/#comment-41021

    In definitiva, la stratigrafia, dall’esterno verso l’interno sarebbe la seguente:
    lastrico solare in latero-cemento -> colla -> pannelli EPS -> rete di sostegno -> cartongesso -> intonaco. E’ corretto?
    Esistono già dei pannelli accoppiati EPS+cartongesso: posso utilizzare questi?

    Grazie anticipatamente per la Sua grande disponibilità.

    cordiali saluti

  10. l’aspetto negativo di una superficie interna in polistirolo è principalmente la mancanza di

    igroscopicità
    massa
    salubrità

    le consiglio di leggere gli articoli elencati qui.

  11. non avere spessore a disposizione non è una ragione sufficiente per utilizzare materiali non idonei o insalubri.

  12. Avatar Riccardo
    Riccardo

    Il mio problema, almeno nella mansarda è che non posso utilizzare grossi spessori quindi cerco pannelli aventi spessore di qualche mm. Leggendo nel forum mi sono imbattuto su muffaway di Naturalia Bau e sugli altri pannelli Naturalia Bau per le pareti interne. Siamo a Cagliari per quanto riguarda la zona. Mi preme particolarmente evitare la muffa da condensa nelle camere (mansarda). Grazie Riccardo.

  13. Avatar Riccardo
    Riccardo

    Quale è l’aspetto negativo di avewre una parete di polistirolo? Quale alternativa potresti consigliarmi? Grazie Riccardo.

  14. quel materiale non lo consiglierei.
    la soluzione con i 6mm interni di espanso di polistirolo estruso (conducibilità termica ottima) trasformerà l’ambiente in una scatola di polistirolo estruso.
    non è una barriera al vapore ma certamente è un forte freno al vapore.
    una scatola di plastica non è la soluzione da consigliare.

    bisognerebbe anche tenere conto delle emissioni di COV in ambiente indoor scegliendo i materiali da utilizzare sulle superfici interne. leggi qui.

    la comparsa delle muffe è anche indice di elevata umidità interna: sarebbe bene progettare un impianto di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore. leggi qui

  15. Avatar Riccardo
    Riccardo

    Salve ho un appartamento mansarda ed ho recentemente acquistato un appartamento sottostante con lo scopo di realizzare una unica unità. Nella mansarda resterà la zona notte e visto che in questi anni abbiamo avuto problemi di muffe da condensa volevo chiederle cosa mi consiglierebbe come cappotto interno. Mi hanno parlato del DEPRON. Inoltre anche il piano sottostante avendo un orientamento a nord vorrei coibentarlo dall’esterno. Cosa mi potrebbe consigliare? Grazie saluti.

  16. tutto il peggio accade sempre in presenza di umidità eccessiva.
    nascondere la situazione con del fibrogesso potrebbe anche funzionare perchè il vapore che si raccoglie nello spessore del fibrogesso non sbatte su una superficie fredda. quello che non va bene è che l’xps è quasi una barriera al vapore, quindi quel vapore che si raccoglie nel fibrogesso deve essere interamente smaltito nuovamente sul lato interno con la ventilazione manuale.

  17. Avatar Marcello Colombi
    Marcello Colombi

    Buongiorno, la ringrazio per la risposta.
    Visto come stanno le cose opterei per coprire le pareti con una lastra in fibrogesso, ma temo che si possa creare la muffa tra la parete attualmente esistente e la lastra di fibrogesso, in questo modo la muffa resterebbe nascosta e quindi la situazione rischierebbe di peggiorare ulteriormente. C’è questo rischio secondo lei? come potrei procedere per evitarlo?
    La ringrazio,
    Marcello

  18. l’xps è il materiale perfetto per la zoccolatura dei sistemi a cappotto esterni, proprio per le sue qualità di resistenza e di quasi nessun assorbimento d’acqua.
    l’acqua piovana che spruzza dal marciapiedi non rovina la coibentazione della facciata proprio grazie alla fascia di zoccolatura.

    insomma, l’xps non è certo un materiale da consigliare in camera da letto. a parte la salubrità o meno del materiale, un pannello in xps si comporta come una barriera al vapore:
    la parete della camera da letto non ha più nessun strato dove una certa quantità di vapore può essere momentaneamente assorbita per poi successivamente essere riceduta all’ambiente. diciamo che quella parete è come se fosse diventata di vetro.
    il vapore che incontra i pochi millimetri di rasatura, magari a base cementizia, non ha scampo ed evidentemente condensa sulla superficie rendendola perfetta per la proliferazione delle muffe.

    se non si intende rimuovere questi pannelli in xps, l’unica soluzione potrebbe essere coprirli con una lastra in fibrogesso di qualità. magari non la più sottile di tutte!

    questa operazione vi ripagherà anche d’estate, offrendovi un ambiente molto più confortevole: vi immaginate dormire in una stanza rivestita di xps in agosto?????

    se invece avete compreso bene il problema potreste optare per la demolizione di questo isolamento interno progettualmente sbagliato per realizzarne uno di qualità:
    https://espertocasaclima.com/2012/02/isolare-dall-interno-meglio-materiali-igroscopici-traspiranti-e-capillari/

    è in ogni caso sbagliato mantenere l’umidità interna sopra al 60%:
    https://espertocasaclima.com/2013/10/la-condensazione-superficiale-la-muffa-e-il-fattore-di-temperatura/
    https://espertocasaclima.com/2013/01/la-stagione-del-rischio-di-muffa/
    https://espertocasaclima.com/2011/09/troppa-umidita-in-casa/

  19. Avatar Marcello
    Marcello

    Salve,
    avrei bisogno di un parere tecnico.
    Ho recentemente ristrutturato casa e per necessità condominiali ho optato per un cappotto interno con XPS (3cm). Dopo soli 6 mesi le pareti delle due camere da letto si sono ricoperte di muffa (non localizzata nei punti di ponte termico ma diffusa a chiazze sull’intera parete). Ho scoperto successivamente che l’impresa non ha intonacato sopra al cappotto, ma ha solamente rasato e imbiancato.

    dunque la stratigrafia attuale è:
    ->muro perimetrale -> colla -> pannelli XPS -> rete in fibra di vetro -> rasatura -> imbiancatura.

    L’impresa da la colpa della muffa al presunto elevato tasso di umidità della casa (che va da 60% a massimo 70%) e ci consiglia di usare un deumidificatore 24h su 24! cosa che chiaramente è una pazzia.

    Noi vogliamo che intervengano e pensiamo che la muffa si presenti perchè non è stato messo l’intonaco. (secondo lei è plausibile la nostra ipotesi?)

    Da altri commenti che ho letto qui, mi pare di capire che la stratigrafia da fuori a dentro dovrebbe essere la seguente:
    muro perimetrale -> colla -> pannelli XPS -> rete in fibra di vetro immersa nell’intonaco specifico per polistirene -> barriera al vapore -> imbiancatura.

    Quali materiali mi consiglia di far posare come intonaco “specifico per poliestirene”, di quanti cm dovrebbe essere in genere ?

    Cosa si intende per barriera al vapore?

    Un Saluto e grazie per l’attenzione Marcello

  20. con una vmc decentralizzata l’equilibrio umidità e aria “fresca” sarà perfetto. meglio se usata alla più bassa velocità (con maggior recupero di calore). meglio se spenta (o a intervalli) in previsione di lunga assenza.
    quand’è così potreste anche ritornare al calcestruzzo aerato autoclavato se veramente più economico del calcio silicato. però senza le doti del calcio silicato e dell sua finitura.

  21. L’arieggiatura sarà garantita da una vmc locale. Per i materiale può suggerire qualche marca?

  22. cls sano e asciutto?
    se fosse la mia taverna seminterrata avrei un po’ di fifa per l’eventuale umidità che creerei se mi mettessi a viverla più intensamente di prima perchè l’ho resa più accogliente.
    arieggiare con intelligenza sarà importante.
    sceglierei calcio silicato piuttosto che calcestruzzo aerato autoclavato.
    nei punti dove devo superare i 10cm farei con lo stesso materiale coibente dei sormonti.
    rasare bisogna in ogni caso.

  23. Salve,
    leggo con interesse i suoi articoli dove trovo conferme a ciò che ho letto in molti forum e siti tedeschi e italiani.
    Ho un forte dubbio su come isolare la mia taverna seminterrata in cls che presenta un isolamento esterno di 4cm eps solo dal metro di altezza in su.
    Ho riflettuto su xps (traspira poco), multipor etc. (costa e devo rasare tutto il perimetro), eps (costa poco e adatto al fai da te), malte termoisolanti.
    Essendo che devo creare anche un rivestimento di almento 10 cm in alcuni punti per coprire tubazioni esistenti, cosa potrebbe consigliarmi?
    La barriera al vapore vorrei evitarla in quanto le pareti confinano col terrento circostante e non vorrei chiudere la traspirazione.
    Ringrazio

  24. ma proprio dovete isolare dall’interno? eps solo per motivi economici? sicuramente l’ultimo strato interno non può essere la rasatura, potrebbe essere una lastra di cartongesso o simili. avete già risposto alla domanda: perchè lo voglio fare? altri interventi non ci sarebbero?

  25. Io sarei da tempo tentato dall’usare l’eps come isolante interno ma ho una tremenda paura della condensa interstiziale.Quando affermi che “ci vuole un freno al vapore sottointonaco per garantirsi contro la formazione di condensa interstiziale” dal punto di vista realizzativo quali materiali e in che modo vanno posati ?

    Riassumendo guardando in sezione la struttura da fuori a dentro avremo: muro perimetrale esistente, colla per pannelli in polistirene, polistirene nello spessore desiderato, rete in fibra di vetro immersa nell’intonaco specifico per polistirene….e freno al vapore (lì mi perdo…)

    Ciao
    Paolo

  26. […] logico che isolando il nostro edificio dall’interno, tutto ciò che sta fuori dall’isolamento perderà temperatura: tutte le pareti […]